Mangamura: il proprietario del sito pirata dovrà risarcire 1,7 miliardi di yen

Si tratta del risarcimento danni più elevato per un caso di pirateria in Giappone

di marco97fe

Nelle scorse ore, la corte distrettuale di Tokyo ha ordinato all'ormai ex proprietario del sito pirata Mangamura il pagamento di 1,7 miliardi di yen (circa 10,3 milioni di euro) nei confronti degli editori giapponesi ShogakukanShueisha e Kadokawa. Tale cifra rappresenta il risarcimento danni più elevato mai stabilito da un giudice in Giappone per un caso di pirateria, secondo quanto dichiarato dalle stesse case editrici.
 
Mangamura: l'ex proprietario del sito dovrà risarcire gli editori di 1,7 miliardi di yen

Nel luglio 2022, le società avevano intentato una causa contro il sito, richiedendo un risarcimento di 1,9 miliardi di yen (allora circa 14 milioni di euro). Tale cifra era stata calcolata sulla base dei danni subiti dal caricamento illegale di 17 titoli manga (441 volumi): One PieceKingdomYawara!DorohedoroOverlordKeroroKenja no MagoThe Rising of the Shield HeroTrinity SevenHinamatsuriErasedMushoku TenseiOgon no RoghBugie d'amoreKarakuri CircusKengan Ashura e Tasogare Ryuuseigun.

Gli editori hanno affermato che il presunto proprietario del sito, Romi Hoshino, alias Zakay Romi, traesse profitto pubblicitario dallo stesso sito. Tuttavia, Romi ha respinto le accuse, dichiarando di non aver gestito il sito, ma di averne invece curato lo sviluppo e la gestione del sistema.

Nel giugno del 2021, il tribunale distrettuale di Fukuoka aveva emesso un verdetto di colpevolezza nei confronti di Hoshino con l'accusa di violazione del copyright e occultamento di proventi penali. L'allora 29enne, fu condannato a tre anni di carcere e a pagare una multa di 10 milioni di yen (circa 73.000 euro all'epoca), più un'ulteriore di 62 milioni di yen (circa 454.000 euro), basata sugli introiti che lo stesso Hoshino aveva guadagnato dal sito e depositato su un conto bancario estero.

Come riportato dal sito web Nikkei, dopo essere stato rilasciato dal carcere al termine della sua pena, l'uomo ha presentato una richiesta al tribunale distrettuale di Fukuoka affinché fosse riesaminato il caso, insistendo sulla sua innocenza.

Ricordiamo che il sito Mangamura è stato lanciato nel 2016 e dal 2018 era finito sotto osservazione da parte delle autorità giapponesi su denuncia di Kodansha e altri editori, con conseguente chiusura nell'aprile dello stesso anno. 


Fonte consultata:
Anime News Network

Versione originale della notizia