The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes: parla il regista Tomohisa Taguchi

Il regista svela i retroscena del film al cinema per Anime Factory

di Artax

In occasione dell'uscita nei cinema italiani di The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbye, nelle sale il 10, 11e 12 giugno, grazie ad Anime Factory, ne approfittiamo per dare voce al regista, sceneggiatore e storyboarder della pellicola che ha vinto il Paul Grimault Award durante il Festival del Cinema d'Animazione di Annecy nel 2023, Tomohisa Taguchi.

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Esiste una leggenda metropolitana sul Tunnel di Urashima: nessuna sa dove sia, ma se qualcuno lo trova può chiedergli qualsiasi cosa. Tuttavia, il tempo trascorre in modo diverso all'interno del tunnel e, una volta usciti, si scopre di essere invecchiati.
Kaoru è un adolescente dalla vita difficile; le sue giornate sono scandite dal tempo trascorso insieme al suo unico amico e dalle commissioni che svolge per l'"ape regina" della sua classe. Egli vive insieme al padre, che si è dato all'alcol in seguito alla morte della figlia minore, mentre la madre li ha abbandonati poco dopo quel tragico incidente. Ma Kaoru non si lamenta della sua vita né è arrabbiato, e quando si imbatte nel Tunnel di Urashima sa esattamente quale desiderio chiedere: che sua sorella torni in vita.

L'adattamento del romanzo di Mai Hachimoku, in Italia edito da Star Comics, è stato affidato al regista che debuttò in tale ruolo con Persona 3: The movie: No. 2 Midsummer Knight's Dream, gestendo in contemporanea la regia di un altro film del franchise, Persona 4: The Golden Animation.
Ricoprì invece il ruolo per la prima volta su una serie animata su Twin Star Exorcists, ma il suo ultimo lavoro abbiamo avuto modo di vederlo e apprezzarlo nella più recente stagione di Bleach di Tite Kubo, per il quale ha diretto l'adattamento della Guerra dei Cento Anni, di cui cura anche la series composition.

Circa le prime fasi del progetto legato a The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes, il regista ha dichiarato di essere stato avvicinato da Koyama di Pony Canyon che aveva intenzione di realizzare un progetto cinematografico con lo Studio CLAP, per il quale aveva già parlato con il produttore Ryoichiro Matsuo. E il suo nome era stato fatto per la regia della pellicola dopo che il progetto che aveva già in campo con Matsuo non era andato in porto.
 
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“Il romanzo di Mai Hackimoku è molto fitto, sin troppo per un solo film, quindi ho dovuto accorciare. Ho condensato l'intreccio dell'opera per poterlo fare stare in un film e ho quindi dovuto spiegare all'autore che avrei scritto una trama apposita per la pellicola e lui ha accettato tutto, comprese le libertà che mi sono preso”, ha dichiarato il regista e sceneggiatore.
In un'altra intervista, Taguchi ha parlato di come con Matsuo fossero giunti a dover negoziare per la durata: "I produttori volevano qualcosa sui 60 minuti ma Matsuo ha strappato loro 70 minuti prima che entrassimo in produzione. Abbiamo dovuto scegliere dei pezzi del romanzo da inserire per far funzionare la storia in quel lasso di tempo. Così mi sono dedicato a Kaoru e Anzu, per permettere di vedere il film come un tutt'uno". Un altro piccolo accorgimento fatto rispetto al romanzo è relativo al Tunnel Urashima, il tunnel che permette ai protagonisti di esprimere un desiderio pagando il giusto prezzo. Il regista ha commentato come nella storia originale il tunnel sia in qualche modo "horror", ma nel suo film ha voluto renderlo visivamente grandioso, visto che sarebbe stato protagonista di una delle scene principali della pellicola. "Mi sono ispirato al concetto di Sukoshi Fushigi ("Un po' strano o meraviglioso") sdoganato da Fujiko Fujio: volevo che il tunnel che rispecchiasse tutto ciò, ed ecco che abbiamo creato quello che si può vedere nel film".
 
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Si vede dunque come gli sfondi rappresentino un fattore fondamentale del film.
L'ambientazione, per Taguchi, è molto importante perché fa parte dello sfondo in cui si muovono i personaggi nelle azioni di tutti i giorni. Gli sfondi, infatti, sono curati da Takumi Hashimoto. L'artista non ha lavorato ad un numero così elevato di produzioni, ma si è subito fatto riconoscere per essersi occupato dei background del più recente lungometraggio di Makoto Shinkai, Suzume. La sinergia visiva si è realizzata grazie alla direzione artistica, affidata a Yuki Hatakeyama, celebre per aver partecipato alla realizzazione della background art di Maquia ed essere stato direttore artistico di Summer Time Rendering e La casa degli smarriti sul promontorio.
Il regista commenta in merito all'atmosfera del film: "Volevo dare molta attenzione alla rappresentazione della vita quotidiana attraverso i gesti, oppure facendo attenzione alla velocità con cui camminano i personaggi, o curando il loro sguardo mentre lo fanno: davanti, in basso... ho voluto esprimere le loro emozioni con questi piccoli movimenti”, ha dichiarato Taguchi, che si è cimentato con un film decisamente diverso dal suo solito, in quanto spesso alle prese con serie o film d'azione e combattimenti.
Molta attenzione è anche stata data alla ricerca delle ambientazioni (location scouting). "Sono andato a Chiba, nel Kanto, per ambientazioni che potessero ispirarmi. Leggendo il romanzo ho notato che si svolgeva in una città isolata e ho cercato luoghi che potessero corrispondere [...], ero alla ricerca di un posto che andasse bene per ambientare le scene del liceo”.

In un'intervista, Tomohisa Taguchi ha dichiarato che con The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes, il regista ha voluto fare una storia che si focalizzasse principalmente sul dramma umano"Penso che gli esseri umani abbiano una personalità sfaccettata". Successivamente ha specificato la scelta dei suoi toni non melodrammatici ma intimi: "All'inizio non volevo insistere tanto sull'emotività dei personaggi protagonisti. Quello che un personaggio esprime superficialmente non è sempre legato a cosa prova realmente; cioè non è detto che si veda l'emozione predominante del personaggio. Ho fatto del mio meglio per lasciare la possibilità allo spettatore di vagliare l'intimità dei protagonisti e per farlo ho cercato di rendere neutre le espressioni facciali, per fare in modo che non trasparissero troppo le emozioni. L'idea iniziale era di riprendere il linguaggio del documentario e fare una cosa simile: quindi non cercare di catturare le emozioni forti ma interessarsi in generale alla vita dei personaggi e ai sentimenti che provano.
La direzione delle animazioni e il character design, quindi, sono state concepite per essere funzionali a questa visione del regista, e di ciò se n'è occupata Tomomi Yabuki, i cui lavori importanti si tracciano da quanto fece da intercalatrice per il film di culto Redline; ma ad oggi non possiamo non citare il suo lavoro di direttrice delle animazioni, animatrice chiave e designer di Pompo La cinefila.
 

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Sempre per comunicare al meglio le emozioni, Taugchi si è servito di un uso attento dei colori e del linguaggio floreale.
Riguardo il primo, egli ha commentato come per lui i colori siano un importantissimo veicolo di emozioni: "Il colore è ciò che rimane maggiormente negli occhi del pubblico, rafforza l'interpretazione del personaggio. In un certo senso il colore trascende la comprensione dei personaggi, così come i dialoghi, e agisce come un secondo linguaggio [...]. Nei miei lavori cerco di sfruttare le sue potenzialità e riconosco la grande importanza della colorimetria”.
Un altro linguaggio molto legato al regno del colore è proprio quello floreale. "Inserisco spesso i fiori nei miei lavori", ha dichiarato Taguchi, "Si parla spesso di linguaggio dei fiori, che è un simbolismo che si può usare per comunicare emozioni. [...] Esprime molto bene il mondo in cui vivono i protagonisti”. Nel film, ad esempio, è spesso usata l'iconografia del girasole che stando al regista significa "ho occhi solo per te".
 
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The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes è stato realizzato dallo Studio CLAP, una società creata da Matsuo che prima aveva lavorato per Madhouse come produttore. Diventato indipendente ha poi fondato uno studio suo. Il regista ci svela una difficoltà che CLAP ha dovuto affrontare per realizzare la pellicola: "Il tunnel dentro è invaso dall'acqua e i personaggi si ritrovano a corrervi sopra. Quell'acqua è fatta in 3D. Cercare di associare i disegni fatti a mano con il liquido 3D ci ha costretti a utilizzare tecniche che hanno richiesto molto tempo. Volevo cimentarmi in qualcosa di simile e così le ho integrate nel processo. Il risultato penso sia molto stimolante e interessante, e mi ha permesso di usare tecniche scenografiche che non avevo mai usato prima”.

Il film è uscito in Giappone nell'estate 2022. A questo link potete trovare la lista delle sale italiane che lo proietteranno nei cinema il 10, 11e 12 giugno.







Fonti consultate:
Anime News Network
Animation Magazine

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