Il creatore di Resident Evil critica la censura dei videogiochi nel mercato giapponese
"Censure fatte per chi non gioca ai videogiochi"
di Klarth Curtiss
La censura sappiamo tutti che è una brutta bestia, non essere in grado di godersi un titolo così come l'aveva pensato il suo sviluppatore è un problema che piaga l'industria videoludica ormai da anni e le uniche alternative per aggirarla sono spesso tentare di tirare su polveroni con petizioni (spesso fallimentari) o ricorrere alle versioni PC per avvalersi delle mod; proprio su questo argomenti si è recentemente espresso il creatore della saga di Resident Evil Shinji Mikami, criticando la censura del proprio mercato in maniera alquanto aspra
Mikami, in un'intervista tenuta per l'outlet giapponese Game*Spark insieme al collega Suda51 in promozione dell'uscita della remastered di Shadows of the Damned in arrivo a fine ottobre, sostiene che sia alquanto strano che "I videogiochi vengano limitati tramite regole stabilite da persone che non giocano ai videogiochi, impedendo a chi li apprezza di goderseli", gli esempi più lampanti fatti dallo sviluppatore riguardano in particolare titoli horror molto spinti come Dead Space e The Callisto Protocol, al primo dei due infatti fu vietata la pubblicazione nel 2008 a causa del CERO (l'ente giapponese per la valutazione dei giochi, corrispettivo del nostro PEGI), "è triste che i giocatori debbano preferire le versioni PC solo per aggirare la censura", aggiunge Mikami, "sarebbe necessaria una branca del CERO per i titoli esteri senza modifiche", la cosa è inoltre andata a toccare proprio la versione giapponese di Shadows of the Damned, che dovendo presentare apposite censure ha allungato i tempi di produzione.
E voi come la pensate a riguardo? Siete dell'idea che il mercato giapponese sia troppo conservatorio oppure è giusto che i titoli vengano scandagliati così a fondo prima di essere rilasciati?
Fonti consultate:
Go Nagai World
Game*Spark