Rule of Rose: trovato un carico di copie sigillate in Italia
Il particolare survival horror torna a far parlare di sé a distanza di 17 anni
di Klarth Curtiss
Rule of Rose, il particolare survival horror sviluppato da Punchline e pubblicato da Sony (in Italia da 505 Games), non ha certo bisogno di presentazioni per gli abitanti del nostro Bel Paese, poiché tutti i videogiocatori con un po' di esperienza sulle spalle si ricordano come il titolo all'epoca di rilascio fosse stato oggetto di aspre ed infondate critiche dal ministro degli affari esteri Franco Frattini, che aveva demonizzato il titolo per "crueltà oscena e brutalità", cosa che purtroppo aveva contribuito al suo mancato rilascio anche nello UK, dove i media lo avevano accusato di contenere "sadomasochismo ed erotismo verso i minori"; chi ha giocato il titolo sa che ovviamente queste sono accuse infondate (ci ricordiamo anche con amarezza la terribile copertina del volume di Panorama del novembre 2006 che riportava a caratteri cubitali "Vince chi seppellisce viva la bambina - viaggio tra gli orrori del divertimento elettronico") e, come se non bastasse, hanno contribuito a far schizzare il prezzo del gioco in versione UK alle stelle dai vari bagarini, ma la situazione è inaspettatamente cambiata in questi giorni
Grazie alle segnalazioni di alcuni utenti su X (ex Twitter) consolidate dall'insolito price drop del titolo su Ebay, pare che proprio qui in Italia sia stato trovato un carico contenente diverse copie sigillate della versione UK del titolo; ciò ha ovviamente impattato i famosi "bagarini", che da una media di 600$ hanno fatto scendere il prezzo del titolo a circa 320$ proprio per questo accaduto (anche se probabilmente non rimarrà così a lungo, in quanto i collezionisti stanno comprando in massa tutte le copie sigillate).
Che dire quindi, a distanza di anni, nel bene e nel male, il survival horror è rimasto un oggetto di culti per molti, decisamente non il tipo di successo che si aspettava Sony ma non si può dire che non abbia lasciato il segno.
Fonti consultate:
TheGamer
X (ex Twitter)