Sword Art Online: Fractured Daydream - Recensione del nuovo GDR simil-MMO

Kirito e compagnia tornano nel titolo definitivo per gli amanti della serie

di Klarth Curtiss

La serie di Sword Art Online vive di alti e bassi, soprattutto per quanto riguarda il suo repertorio videoludico, a titoli validi come Hollow Realization e Fatal Bullet se ne sono affiancati altri decisamente più scadenti come Lost Song ed Alicization Lycoris, all'annuncio quindi del nuovissimo Fractured Daydream da parte ancora una volta di Bandai Namco il dubbio sulla qualità c'era, fortunatamente stavolta a metterci la mano è tornato il team di Dimps, dunque le aspettative erano alte, noi abbiamo indossato ancora una volta il NerveGear per immergerci nel mondo fantastico di Kirito e compagnia ed oggi siamo finalmente pronti a raccontarvi nella nostra recensione se dovreste fare lo stesso.
 
La serie di Sword Art Online torna con quello che può reputarsi il suo titolo definitivo

La trama di Fractured Daydream non vincerà un Oscar per esecuzione ma riesce a fare egregiamente ciò che si supponeva dai primi trailer, ossia realizzare il desiderio dei fan di vedere tutti i personaggi delle varie serie interagire tra di loro: la storia inizia come sempre con il nostro Kirito intento a farmare nel mondo di Alfheim per poi raggiungere il gruppo e presentargli la sua nuova amica... Quinella?
Già da qui gli amanti della serie avranno capito che qualcosa non quadra, dopo una surreale interazione che vede i due passeggiare allegramente come normali compagni di scuola infatti la pericolosa Amministratrice rivela la sua identità e riesce a far scovare l'inghippo all'ignaro Kirito: qualcosa è andato storto con il sistema Galaxia, un nuovo plugin del visore che consente di rivivere gli eventi passati ed alterarne il corso, ciò ha causato una perdita di memoria al nostro eroe e tutti i suoi amici, che si sono ritrovati in diverse zone della mappa con compagni che non necessariamente conoscono senza sapere il perché, sarà dunque compito di tutti riunirsi e tentare di riparare il malfunzionamento del sistema.
 
La perdita di memoria dei vari personaggi porterà a scontri insoliti

Lo abbiamo detto sopra ma lo dobbiamo ribadire: al di fuori di regalare interazioni davvero ilari (vedere Silica discutere con Death Gun di canzoni idol è puro oro) lo svolgimento della trama risulta piuttosto ripetitivo, in una campagna che vi impegnerà per poco più di 10 ore piazzandovi in mappe sostanzialmente vuote per completare degli obiettivi (che generalmente richiedono l'eliminazione di gruppi di nemici) allo scopo di arrivare a sbloccare tutti i 21 personaggi del roster che compongono il titolo, questi sono suddivisi a loro volta in 6 classi (combattente, tank, furfante, ranger, mago e supporto) e comprendono bene o male tutti i personaggi più famosi delle varie serie, passando da un nutrito cast della prima stagione (Kirito, Asuna, Agil, Leafa, Klein, Silica, Liz e perfino Yui ed Oberon), attraverso un ridotto della seconda (Sinon e Death Gun) e perfino GGO Alternative (Llen Fukaziroh) ed arrivando a quello di Alicization (Alice, Eugeo e Quinella) ed altri insospettabili dalle varie serie (Heathcliff, Nautilus, Yuna, Argo, Yuuki), bene o male chiunque riuscirà a trovare il suo preferito; tolto l'onere della campagna (per quanto ci permetta comunque di collezionare anche equipaggiamento, oggetti estetici e cristalli per sbloccare delle illustrazioni dai precedenti giochi, che non hanno mera valenza nostalgica ma consentono di aumentare le statistiche di attacco e salute di tutti i personaggi quante più ne sbloccheremo) potremo finalmente lanciarci in una delle tre modalità online, ossia missione cooperativa, raid ed esplorazione libera, ma come si svolgono le suddette e soprattutto come si combatte?

All'atto pratico ogni personaggio sarà dotato di un attacco normale ed uno pesante (probabilmente quelli che mostrano di più il fianco alla rigidità dei movimenti), tre abilità ed un'ultimate a ricarica, una barra speciale ed una passiva propria, tutti strumenti che riescono a differenziare notevolmente il cast non solo tra le varie classi ma proprio tra i vari personaggi, ad esempio Eugeo è in grado di utilizzare magie di ghiaccio e combattendo può riempire una barra che gli permette di entrare in una modalità dove tutti i suoi attacchi saranno più devastanti ed estesi, Llen può cambiare a piacimento tra il suo fidato P90 e delle doppie pistole, Heathcliff può potenziare le sue difese ed aggrare tutti i nemici nei dintorni e così via, senza contare inoltre che alcuni personaggi come Liz o Leafa sono anche in grado di volare e rimanere al sicuro, rendendo a tutti gli effetti un piacere giocare ogni personaggio (per quanto quelli a distanza, in particolare Fukaziroh e Death Gun, e proprio la stessa Liz ci sono sembrati fin troppo superiori agli altri, con uno skill set ed un output di danno ed utilità fin troppo devastanti, cosa che d'altronde poco importa in un gioco PvE); nella schermata di preparazione per le missioni, oltre a cambiare l'arma ogni personaggio potrà equipaggiare due anelli ed una collana che forniranno statistiche e bonus passivi, oltre all'abilità passiva sopracitata (anche qui troviamo una discreta personalizzazione, in quanto portando al rank 30 un determinato personaggio la sua passiva diventerà utilizzabile su tutti gli altri, ripagando decisamente tanto chi deciderà di dedicarsi a multipli personaggi); una volta scesi sul campo di battaglia ciò che dovremo fare principalmente sarà mazzuolare i nemici per proseguire, tuttavia nella modalità missione cooperativa (quella che abbiamo reputato più interessante) saremo suddivisi in quattro squadre da cinque giocatori, ognuna spawnata in un punto diverso della mappa, con l'obiettivo di potenziarsi il più possibile (i nemici infatti rilasceranno dei chip rossi e verdi che aumenteranno per quella missione il nostro attacco e la nostra salute massimi) per poi riunirsi ed eliminare il boss di turno, i Raid invece come intuibile saranno scontri diretti con un boss che richiederà una coordinazione maggiore (anche se nel caos totale delle abilità di 20 giocatori che volano a destra e manca abbiamo spesso fatto fatica a leggere l'azione e gli AoE del boss), infine l'esplorazione libera ricalca l'esperienza della storia ma con la possibilità di trovare in giro per la mappa altri giocatori, cosa che tuttavia non rende la cosa meno noiosa.

Alla fine delle missioni otterremo nuovo equipaggiamento in base alle nostre prestazioni, inizialmente si tratterà di semplici upgrade ma quando inizieremo ad ottenere pezzi leggendari comincerà il vero divertimento, poiché potremo estrarre ed apporre le passive da altri pezzi leggendari in modo da creare a tutti gli effetti la nostra build perfetta.
 
Per quanto sia inutile, la trama regala comunque diverse risate

Sul fronte tecnico non gridiamo troppo al miracolo, per quanto infatti i modelli dei vari personaggi siano ben definiti, gli scenari risultano veramente fin troppo spogli per essere interessanti, ma per fortuna l'azione si è mantenuta quasi sempre a 60fps sulla versione Playstation 5 da noi testata, fatta eccezione per sporadici cali; un'altra cosa che risulta apprezzabile è la cura nei dettagli per i fan della serie: il modo in cui i nemici appaiono e vengono sconfitti, i segni rossi su di essi atti ad indicare dove li abbiamo colpiti e la riproduzione delle varie tecniche dei personaggi sono veramente immacolati e faranno la loro gioia; tolte le 10 ore della campagna poi la componente online risulta davvero infinita, soprattutto perché include un sistema di missioni giornaliere e settimanali, sia atte a farci ottenere risorse sia per progredire nell'immancabile battle pass (che fortunatamente presenta solo contenuti estetici).

Lo dobbiamo dire, all'ennesimo titolo di Sword Art Online la paura sulla qualità c'é sempre ma fortunatamente l'eccellente lavoro di Dimps ha colpito ancora: Fractured Daydream si può a tutti gli effetti considerare come la miglior iterazione del brand finora, che riesce a sfruttare un gameplay estremamente simile a quello dell'apprezzato GranBlue Fantasy ReLink (per quanto con molti meno tecnicismi) per ricreare l'esperienza simil-MMO che i fan chiedevano da anni; rimane l'amaro in bocca sulla campagna un po' fine a sé stessa e la ripetitività di fondo delle varie modalità, ma di fronte ad un'offerta ludica del genere i fan non potranno che essere soddisfatti (quindi se ci scusate noi torniamo dentro, Link Start!)


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