The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom - Recensione del nuovo capitolo della saga

Finalmente la Principessa Zelda è protagonista della sua saga!

di Mistral

In questo ricco autunno videoludico, eccomi a raccontarvi le mie impressioni su The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom - l’ultimo capitolo di una delle saghe più amate della Nintendo - capace di stupire grazie all’altissima qualità e alla continua innovazione: una saga che ha sfornato molteplici capolavori nei quasi quarant’anni dalla sua creazione. In questo episodio non vestiremo più i panni dello spadaccino Link, ma impersoneremo invece la principessa Zelda, fattore che già di per sé rende questo capitolo imperdibile: è la prima volta, infatti, in cui Zelda è protagonista della saga che porta il suo nome. Ma vediamo assieme cosa attende i giocatori in questo titolo in esclusiva per Nintendo Switch.
 
Finalmente la Principessa Zelda è protagonista della sua saga!

Dopo quasi un anno e mezzo dall’uscita di Tears of the Kingdom, il seguito del pluripremiato Breath of the Wild, Nintendo ha deciso di riproporre un gioco in 2D con la visuale dall’alto tanto nostalgica dei primi capitoli, ma sempre puntando alla creatività e all’esplorazione di vaste aree selvagge, due caratteristiche che ormai difficilmente abbandoneranno la saga. The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom è, infatti, un’opera ibrida, che osa cambiare alcune delle regole principali, ma senza tuttavia rompere con la tradizione come aveva fatto nel 2017 l’introduzione dell’open world. Utilizzando come base di partenza il remake di Link’s Awakening, uscito nel 2019 e sviluppato dallo stesso studio Grezzo, Echoes of Wisdom ci riporta a Hyrule, il regno vasto e colorato del remake. In questa versione del mondo, una terribile calamità si sta propagando: degli squarci stanno inghiottendo aree sempre più grandi e gli sventurati che ne vengono risucchiati vengono “annullati”, scomparendo per sempre al loro interno, nel misterioso Mondo del Nulla.

Il gioco inizia mettendovi nei panni di Link, pronto a scatenarsi contro colui che sembra controllare questi squarci, Ganon: dopo una battaglia feroce, il nostro eroe precipita in uno di questi squarci, ma prima di scomparire, riesce a rompere il cristallo all’interno del quale era stata intrappolata la principessa. Con Link “annullato”, sarà quindi Zelda a dover prendere il comando per ritrovare lo spadaccino che l’ha salvata, pur senza conoscerla, e per aiutare tutti gli abitanti del regno di Hyrule dalla catastrofe imminente.
 
Finalmente la Principessa Zelda è protagonista della sua saga!
La normale dinamica di Link che salva Zelda viene ribaltata nei primi minuti di gioco, mentre il cattivo rimane lo stesso.
 
Durante la sua prigionia delle segrete del castello la principessa fa la conoscenza di Tri, un esserino adorabile, stilisticamente simile agli Sfavillotti di Super Mario Galaxy, che chiede il suo aiuto: Tri, assieme ai suoi amici, è l’unico che può riparare questi squarci nella realtà, ma per farlo ha bisogno del sostegno di Zelda. Per aiutarla, le dona quindi un bastone dalle proprietà magiche: quest’arma può creare delle repliche di oggetti copiati nel mondo di gioco, riproducendoli a piacimento. Con questa premessa, vi ritroverete quindi a controllare la principessa, ricercata in tutto il regno dalle forze di Ganon, e intenzionata a richiudere questi portali misteriosi. Tanti alleati vi porteranno soccorso e solamente chiudendo i grandi squarci potrete riportare il mondo alla normalità e salvare Link!

Il gameplay di Echoes of Wisdom è ciò che lo distingue dall’essere una mera copia/spin-off di Link’s Awakening e che lo mette in relazione con Tears of the Kingdom, uno dei più vasti sandbox mai presentati nel panorama videoludico di Nintendo. Il bastone di Zelda permette di copiare e ricreare oggetti di uso quotidiano (come letti, vasi o cartelli), ma anche di ricreare dei mostri, che diventano alleati e che si scagliano contro i suoi nemici. Avrete quindi a disposizione un esercito per difendervi (Zelda non porta armi su di sé) e un intero inventario per superare gli ostacoli e i puzzle che vi si pareranno davanti. Creare copie vi permetterà ad esempio di superare corsi d’acqua, salire sugli alberi e renderà così la mappa di Hyrule effettivamente una mappa open world: nulla (o quasi) potrà fermarvi! Persino negli angoli più remoti della mappa vi aspettano numerosi scrigni e solo l’ingegno e l’oggetto giusto al momento giusto vi permetteranno di accedervi: Echoes of Windsom premia la curiosità e l’adattabilità e, proprio come nell'ultimo capitolo, esistono molteplici soluzioni per ogni problema.

Avanzando nella vostra avventura, troverete mostri sempre più forti da unire ai vostri ranghi e oggetti che cambieranno radicalmente le vostre possibilità di scalata ed esplorazione, ma per rendere l'esperienza ancora più coinvolgente, avrete sempre un limite di copie attive nello stesso momento. A seconda del livello di Tri, infatti, potrete creare un numero fisso di copie, visibile contando i triangolini che formano la sua coda. Con l'aumentare dei livelli, alcune delle copie più onerose abbasseranno i requisiti e potrete così creare più repliche. Avere l’oggetto giusto non basterà quindi a risolvere ogni soluzione, dovrete anche trovare la combinazione e la tempistica corretta. Creare e cancellare le repliche si farà tramite due pulsanti separati, anche se come vedremo ci sono alcuni elementi della scelta dei pulsanti che potevano essere migliorati. Se le vostre repliche vengono eliminate, potrete immediatamente ricrearne delle nuove, senza alcun tempo di attesa.
 
Hyrule nasconde più di 120 repliche da trovare e collezionare
Tanti oggetti inaspettati vi aspettano per creare delle repliche che cambieranno radicalmente le possibilità di esplorazione di Zelda.
 
Viaggiando per il mondo, scoprirete che alcuni degli squarci sono più estesi e che Tri può creare degli ingressi per poterli sigillare per sempre: si tratta dei dungeon del gioco, classico elemento di ogni titolo di Zelda che si rispetti. I primi che incontrerete sono quelli del deserto delle Gerudo e delle due tribù degli Zora, nella grotta di Jabu Jabu. Oltre al forte effetto nostalgia, arrivare al boss finale di questi labirintici squarci e trovare tutti i tesori nascosti non sarà così semplice (ma nulla a che vedere con il Tempio dell’Acqua di Ocarina of Time, per fortuna). La difficoltà di base del titolo, infatti, è più basata sulle scelte sandbox e non ci sono picchi di difficoltà troppo alti, rendendo il titolo perfetto per famiglie e casual gamers. Altro elemento che riduce notevolmente la difficoltà: il salvataggio automatico, anzi molteplici salvataggi che mantengono automaticamente i progressi e l’assenza di danno da caduta. Cadere negli abissi o da grandi altezze non farà nessun effetto a Zelda, mantenendo intatti quei cuori accumulati a fatica nell’avventura (a differenza di titoli come A Link to the Past dove il vero nemico erano i precipizi nei dungeon). In ogni momento, però, potrete aumentare la difficoltà attivando la "Modalità Eroe", adatta ai veterani: i nemici faranno così il doppio dei danni e non dropperanno più cuori. 

Un’altra novità introdotta è il salto, possibile fin da inizio gioco: questo elemento permette quindi al gioco di sfruttare tutta una verticalità non presente nei giochi classici e soprattutto grazie alle copie, vi permetterà spesso di rompere i limiti classici dell’esplorazione per arrivare in aree ancora più remote (addirittura sulle nuvole!). Oltre alla mappa di Hyrule e ai suoi dungeon, alcune aree proporranno una modalità platform, con nemici, scale e trappole, e dovrete utilizzare anche in questi casi le vostre repliche per poterle superare. Il teletrasporto renderà inoltre sportarsi sulla grande mappa molto più immediato!

In un mondo 2D, il controllo delle azioni con le quattro frecce in certe occasioni si può rivelare vitale, soprattutto se vi trovate sotto l’attacco dei nemici. Echoes of Wisdom riesce nell’impresa, ma non completamente. La direzione in cui gli oggetti vengono creati (soprattutto quelli da impilare) non è infatti sempre precisa e i comandi di creazione e annullamento delle Repliche non sono sicuramente i più intuitivi. Potrà capitare, infatti, di avere tutti gli elementi per fare una scalata, ma di rimanere bloccati per via dei controlli, elemento fastidioso soprattutto nelle prime ore di gioco. Un altro elemento da non sottovalutare è la grande quantità delle repliche: Hyrule ne nasconde infatti più di 120! Manna per i collezionisti, dal punto di vista del menù di utilizzo non avrete purtroppo la possibilità di crearne una raccolta personale. Avrete, infatti, solo la scelta di ordinarli per data di acquisizione, ultimo utilizzo o frequenza di utilizzo. In alcuni casi, ritrovare la copia giusta sarà un po’ lento, ma una volta presa l’abitudine, non si tratta di un difetto così rivelante.Zelda Echoes of Wisdom 4.jpg
Numerosi alleati vi verranno a dare man forte per richiudere gli squarci, ma durante i dungeon sarete soli contro le ombre.
 
Tri, oltre a donare a Zelda il potere delle repliche, nasconde due altri utili poteri: la Sincronia e la Sincronia inversa. Grazie al primo, potrete prendere il possesso di oggetti o nemici (anche molto più grandi) e spostarli seguendo i movimenti di Zelda, mentre con il secondo potrete sincronizzarvi con essi e seguirne il loro movimento, come ad esempio casse in acqua o piattaforme mobili. In tutti i dungeon e durante l’esplorazione, utilizzare queste due abilità sarà vitale per superare puzzle e stanze all’apparenza insormontabili. I giocatori di Tears of the Kingdom, inoltre, vedranno una forte somiglianza (molto apprezzata) con l’Ultramano di Link.

Zelda non solo potrà combattere utilizzando le repliche, ma ha un altro asso nella manica. Il cappuccio di Link, lasciato cadere prima di finire intrappolato nel regno del Nulla, permetterà a Zelda di celare il suo aspetto alle guardie del regno, ma soprattutto a sbloccare la modalità spadaccina. Con questo oggetto, infatti, potrete prendere temporaneamente le sembianze di Link e combattere con spada e arco come nel gameplay classico. Queste armi potranno essere potenziate durante l’avventura e permetteranno di fare più danni e di mantenere questa forma più spesso, vista la breve durata iniziale della modalità. Ideale per attaccare i boss e sconfiggere i mostri delle ombre, questa modalità rende il combattimento ancora più soddisfacente distogliendo un attimo l’attenzione dalla modalità sandbox.

Come in ogni titolo della saga, la vitalità della principessa potrà essere aumentata in maniera permanente grazie ai porta-cuori sparsi nel mondo di gioco e sconfiggendo i boss degli squarci, e per ripristinarla avrete le amabili fate e gli ingredienti lasciati dai nemici o trovati durante l’esplorazione. Una novità interessante, direttamente dai due open world, è l’introduzione dei frullati energetici: alcuni simpatici venditori, infatti, vi offriranno nei loro chioschi la possibilità di creare bevande mischiando i vari ingredienti che portate nell’inventario. A seconda delle combinazioni, questi frullati offrono vantaggi differenti: non solo vitalità, infatti, ma anche resistenza al freddo, maggiore fiato sott’acqua e tanto altro. Si tratta dunque della cucina da campo di Breath of the Wild trasposta in un mondo 2D: al modico prezzo di 10 rupie, avrete il mondo dei frullati in vostro potere!
 
Quanta nostalgia rivedere alcuni dei luoghi iconici della saga
Percorrere Hyrule nei panni di Zelda a cavallo è un sogno che si avvera!
 
La storia e la narrazione di Echoes of Wisdom sono forse la parte più debole e meno innovativa del titolo: ci troviamo sullo stesso livello di Link’s Awakening, dove la trama lineare è quasi un pretesto per l’esplorazione e dove il male è sempre chiaramente identificabile. Ad esempio, le persone inghiottite dagli squarci vengono spesso sostituite da copie malvagie, che faranno di tutto per bloccare Zelda, ma senza una profondità di narrazione adeguata né grandi colpi di scena. La missione principale, salvare lo scomparso Link e aiutare Tri a ritrovare i propri amici, vi porterà ad esplorare il grande Regno di Hyrule in lungo e in largo: conoscerete i sovrani degli Zora del Fiume e del Mare, arriverete nel villaggio Calbarico ad aiutare la solita signora che ha perso i suoi Coccò adorati e potrete esplorare il Volcano di Eldin con i suoi Goron calorosi. Solo pochi personaggi primari, però, avranno uno sviluppo o una caratterizzazione più marcata, vista anche la minima quantità di testo. Anche per quanto riguarda gli altri personaggi, nessuno riesce ad uscire dai canoni classici degli RPG fantasy, e difficilmente i comprimari verranno ricordati (giusto il buffo collezionista di timbri e i venditori di frullati energetici). Avrete a disposizione un menù per seguire la missione principale e quelle secondarie che vi verranno richieste dai vari abitanti durante l’avventura: lo stile del registro delle missioni è lo stesso di Breath of The Wild, rafforzando l’identità ibrida del titolo, a cavallo tra i due principali stili di gioco della serie.

Un altro fattore importante e soprattutto discutibile è il mutismo della principessa Zelda. La principessa non parla. Per nulla. Mai. Ci troviamo dunque davanti ad una perfetta copia del solito Link che ascolta, comprende e non giudica: una mancata occasione per dare infine voce da protagonista alla Principessa che dà il nome alla saga stessa. Sarà Tri a fare dal spalla e a dare voce alle nostre preoccupazioni e dubbi, e soprattutto facendo da guida a Zelda nei momenti più difficili, ma non sapremo mai se la nostra protagonista nutre paure, speranze o desideri. L’elemento femminile, ovvero avere finalmente Zelda come protagonista di quello che potrebbe adesso chiamarsi “The Legend of Link”, non è purtroppo sfruttato appieno. Nell’anno importante in cui anche la Principessa Peach ha ottenuto il suo secondo titolo da protagonista, con Princess Peach: Showtime!, la scelta di non far parlare Zelda la rende in qualche modo uguale a Link: capacità incredibili e voglia di salvare il mondo, un’eroina senza macchia e senza paura, ma senza una personalità. Manca, purtroppo, tutta quella caratterizzazione che invece aveva profondamente toccato i giocatori (compressa la sottoscritta) nella Zelda di Breath of the Wild. Si tratta per me di un’occasione mancata, ma non toglie assolutamente nulla al titolo che grazie a creatività e divertimento si conferma tranquillamente essere come uno dei migliori dell’anno.

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Passerete gran parte del vostro tempo a esplorare la mappa e a svolgere mansioni per gli abitanti del regno, come salvare i perduti Coccò!
 
Lo stile cartoonesco e colorato del titolo, con contorni rotondi e effetti naturalistici brillanti (come ad esempio il mare che scintilla o le nuvole), è semplicemente adorabile. Attraversare ambienti diversi e perdersi nel luoghi più famosi di Hyrule non è mai stato così soddisfacente e spensierato! Il tutto, però, viene spesso rovinato dai terribili cali di framerate proprio durante l’esplorazione delle varie aree, soprattutto utilizzando la Switch in modalità dock. Purtroppo a questo punto non si può far altro che sperare nell’agognato annuncio della Switch 2, perché la Switch come potenza ormai viene superata dai più recenti tostapane. Questo elemento può infastidire, ma non siamo assolutamente ai livelli dell’ultimo Pokèmon Scarlatto e Violetto, il gioco è godibile senza troppi problemi.

E' impossibile terminare una recensione di un titolo della saga di Zelda senza parlare della colonna sonora. La serie è infatti famosa per la bellezza delle sue OST ed anche in questo caso ci troviamo davanti ad un comparto musicale valida, con alcuni brani che rimangono impressi come il tema principale, con la sua carica e voglia di esplorare il regno di Hyrule (da ascoltare ogni volta che si attiva la modalità spadaccino) e il dolce tema di Tri, che riesce a rendere la sua appartenenza ad un altro mondo ancora più percepibile. Il gioco non è doppiato, ma i testi sono tutti tradotti in italiano. Completare il titolo non richiede tante ore, siamo sulla trentina, rendendo il titolo ancora più adatto ai giocatori che cercano un’avventura cozy e senza elementi ripetitivi.

CONCLUSIONI
The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom si conferma essere un degno nuovo capitolo di una delle saghe più amate di sempre. Grazie al nuovo gameplay sandbox e alla classica visuale dall’alto, l’esplorazione di Hyrule sarà nostalgica e innovativa al tempo stesso, in un titolo ideale per famiglie e casual gamer grazie alla grafica adorabile, alla storia semplice e all’inventiva del sistema delle repliche. Purtroppo i numerosi cali di frame, la trama poco profonda e la scelta di non dare voce all’eroina lo rendono un capolavoro mancato, ma si tratta comunque di un grande titolo da giocare sorseggiando un tè caldo sul proprio divano, sotto ad una morbida coperta.

Versione testata su Nintendo Switch in modalità TV.


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