Lucca Comics and Games 2024: Luffy viene insignito della medaglia della città di Lucca
Dopo la premiazione, Mara Famularo e Emanuele Vietina intervistano lo staff di One Piece mentre il maestro Yokoyama realizza live un disegno di Luffy
di Artax
Durante il Lucca Comics and Games 2024, nella splendida cornice dello storico teatro di Puccini, il Teatro del Giglio, è accaduto qualcosa di mai visto prima nella città toscana, Mecca di appassionati di cultura pop. Emanuele Vietina, direttore generale di Lucca Crea ha consegnato assieme al sindaco e il presidente di Lucca Comics and Games la medaglia della città di Lucca a Monkey D. Luffy. L'evento è storico, mai avvenuto in precedenza, perché per la prima volta il premio viene dato ad un personaggio immaginario.
Gli ospiti speciali dell'evento sono stati uno storico regista di One Piece che ha lavorato alla serie dai primi tempi ai giorni d'oggi, Tatsuya Nagamine, l'animatore di Kenji Yokoyama e il produttore Tetsushi Akahori. Emanuele Vietina assieme alla giornalista Mara Famularo, ha approfittato della presenza dei famosi artisti per porre loro alcune domande e lasciare che il maestro Yokoyama realizzasse in diretta un disegno del protagonista dal cappello di paglia.
Maestro Nagamine, è la prima volta che viene in Italia? Che impressione avete avuto del fandom e della comunità? E che effetto vi fa festeggiare qui i 25 anni dell’anime?
"Sono in Italia per la seconda volta ma a Lucca è la prima volta. Fin da piccolo sono sempre stato fan di anime e manga e attraverso di loro ho visto l’ambientazione europea ed occidentale. Per esempio con cartoni come Anna dai Capelli Rossi vedevo il mondo fuori dal Giappone. Dopo 14 ore di volo sono arrivato qui e mi sono reso conto di persona che quello che stiamo facendo allo studio Toei a Ozumi a Tokyo ha un impatto. Ci stiamo anche ingrandendo per dare corpo al manga di Eiichiro Oda. Noi l'abbiamo solo preso in prestito. Sapevamo che One Piece fosse famoso all’estero ma venire qui ci ha fatto toccare con mano quanto sia popolare. Quando ho iniziato a lavorare sulla serie pensavo che la fama di One Piece fosse solo in Giappone, poi man mano è diventato internazionale e ha attratto animatori di tutto il mondo, anche alcuni italiani! Qui, sentendo il supporto e ricevendo questa medaglia, ho pensato “Caspita, 25 anni sono tanti e abbiamo una grande responsabilità nei confronti del manga, dell'anime, dell'opera e tutti voi.”
Mara Famularo chiede, sempre al maestro Nagamine: Come si lavora ad un anime come One Piece? Sono passati 25 anni dall’inizio dell’anime di One Piece e com’è stato il suo primo giorno di lavoro alla serie? Può condividere un ricordo con noi?
"La prima volta che ho potuto lavorare a One Piece è stato con One Piece Film Z e ho cercato di capire come dare vita al personaggio di Zed. Mi sono confrontato con altri registi, produttori e Oda stesso. Lui mi diede un compito: scrivere i settant'anni della storia di Zed. E così ho fatto, cercando di capire il personaggio praticamente scrivendo il suo curriculum. Gliel'ho consegnato e ci siamo interfacciati più volte, non solo per creare l’identità visiva superficiale del personaggio, ma proprio la sua vita. Siccome il film era un sequel di One Piece Film: Strong World a cui lo stesso Oda aveva dato una mano in fase di lavorazione. Per continuità pensavamo di mettere anche qui la parola "World" nel titolo e Oda ci ha detto "Se si parla di Zed allora chiamiamolo Z". E lì ho pensato "Ecco, la grandiosità di Oda" ho pensato."
Maestro Nagamine, ci aiuterebbe a capire come funziona il lavoro su una serie di animazione? Che cosa fa il regista?
"Non si tratta di dare solo vita ad un manga e trasformarlo in un media o una tipologia di espressione. Si passa da una forma senza movimento, senza suono, voci e musica a una che invece, ad esempio, li usa. Ci si arriva tramite un’interpretazione, una traslazione: movimenti, frasi, musica. Queste cose accompagnano le immagini e danno vita all’anime. Vi faccio un esempio dal manga: pensiamo a Zoro che di fronte al nemico prende le katana e dice la sua frase. Nel manga lo vediamo pronunciata la parola “onigiri!" e nella vignetta successiva il nemico è già a terra. Nell’anime dobbiamo pensare a cosa accade dal momento in cui Zoro dice la frase e quando il nemico è sconfitto, al movimento che intercorre. Siamo liberi di crearlo ma per farlo dobbiamo studiare bene tutto quello che Oda ha scritto nel manga. Noi dobbiamo studiare tantissimo il manga del maestro, volume dopo volume, perché dietro ogni singola linea e ogni singola scena c’è un mondo che ha voluto trasportare e trasferire. Ci sono tante cose che il maestro prende dalla cultura giapponese, per dire. Ad esempio Zoro dice delle frasi che sono tratte dal rakugo, una forma tradizionale di teatro giapponese. Questo dimostra quanto Oda studi la cultura giapponese e non solo. Per dar vita alla sua opera anche noi dobbiamo metterci a studiare."
Per il maestro Yokoyama: come si trova a disegnare al teatro di Puccini dove hanno disegnato tanti grandi artisti? Cosa significa fare il direttore delle animazione nel processo creativo che il maestro Nagamine ci ha illustrato? E qual è il suo personaggio preferito da disegnare?
"Il teatro ha davvero accolto tanti maestri importanti. E ho visto che avete la passione nei vostri occhi e questo mi rende teso: dopo 14 lunghe ore di volo sono molto onorato di essere davanti a tutti voi a disegnare in un teatro del genere.
Direi che Luffy, tra tutti i personaggi che ho disegnato, è quello che preferisco e sembra che così gli stia dando vita. Ovviamente dopo tutti questi anni che mi dedico ai personaggi di One Piece, continuando a disegnare un personaggio dopo l'altro, ho l’effetto che siano accanto a me. Ecco perché non ci sono personaggi di serie A o B. Vogliamo che tutte le loro particolarità emergano da ogni singolo disegno. Difficile avere una lista di chi mi piaccia. C’è quasi un effetto transfer del sentimento sul personaggio su cui sto lavorando al momento e ultimamente mi piace molto Luffy."
Famularo chiede a Nagamine quali sono le difficoltà e aspetti positivi di lavorare ad un anime che va avanti da tanto tempo? Come trova l’equilibrio tra coerenza e volontà di stupire?
"È sempre difficile. Ho iniziato a lavorare alla saga di Wano e all'inizio della produzione a noi registi è stato dato l'obiettivo di aumentare la qualità delle animazioni. Le mire di Toei erano molto importanti e ho pensato che fosse fondamentale collaborare con altri registi molto capaci per riuscirci; insieme abbiamo iniziato a dare vita all’arco. Sin dalle origini One Piece è sia seria che molto divertente e siccome al fronte ci sono finito io, volevo che questa saga fosse la più divertente in assoluto. Mi sono confrontato con il maestro Naoyuki Wada ed entrambi ci siamo trovati fan del cel effect, uno stile più classico caratteristico della storia degli anime. Poi essendo ambientato in Giappone abbiamo dato uno stile giapponese. La popolarità di One Piece è cresciuta sempre più e sono arrivati tanti talenti dall’estero per dare una mano a creare i mondi di Oda. Le sue storie sono per noi una cornice per produrre e dare sfogo alla creatività. Si sono visti i frutti della missione data da Toei, anche il pubblico se n’è accorto: se la Toei fa sul serio, anche il pubblico è portato a guardare la serie in maniera più attenta. Questi riflettori ci hanno dato la forza per realizzare una serie ancora più incredibile. La nostra missione era di aumentare la qualità della serie e grazie ai nuovi talenti internazionali abbiamo avuto modo di farla crescere e esponenzialmente. Mi sono fatto anche un paio di domande di tipo economico con Akahori: abbiamo davvero modo di fare fronte economicamente a questa qualità? Questo angolino di Tokyo è molto amato all’estero e vi chiedo di supportare One Piece così che noi possiamo rispondere alle vostre aspettative."
A Nagamine, Famularo chiede di raccontare la lavorazione del Gear Fifth.
"Dall'uscita del manga era passato un anno e sapevamo che l’aspettativa fosse altissima. Inizialmente abbiamo provato a capire cosa fosse il Gear e abbiamo visto un cambio di stile dal manga, disegnato direttamente in stile cartoon, già i movimenti di Luffy da rigidi sono diventati cartooneschi, e anche la grafia è mutata verso quella direzione. Io mi sono confrontato con Wada e abbiamo scoperto di essere entrambi cresciuti con i cartoni di Tom e Jerry, Shazam e Looney Toones. Ho chiesto ad Akahori i DVD di questi cartoni e li ho proiettati in senza sosta in studio per far capire ai giovani animatori come fosse lo stile cartoon. Noi volevamo andare oltre le aspettative e l’arrivo di gente dall’estero tipo Vincent Chansard e Weilin Zang. Abbiamo adattato e adottato questo stile nella serie di One Piece. Abbiamo poi avuto Shin'ya Ohira e animatori leggendari che con un tocco riescono a esprimere questo stile. Una volta che andrò in Giappone porterò il vostro entusiasmo a tutto lo staff."
One Piece ha dato tantissimo in questi anni con il manga che ha ben trent'anni, e con la serie animata che ha festeggiato i 25 anni. Cosa ci aspetta e quali sono i prossimi anni di One Piece per accogliere le prossime generazioni di One Piece?
"Il futuro di One Piece… il mio compito come direttore della serie è anche far crescere le nuove giovani risorse. Oggi questa generazione viene definiti "i peggiori”: è una grande responsabilità. Oda ci ha fornito una cornice con il manga entro la quale noi operiamo e lavoriamo. D’altro canto si può immaginare che da qui a poco le tecniche e le tecnologie ci aiuteranno e forse avremo tecniche completamente diverse per rispondere alle vostre aspettative, dato che immagino che tra venticinque anni saranno più alte, e svilupperete un occhio sempre più critico. È un circolo virtuoso che fa si che - e chiedo il permesso del produttore di dire questo a cosa- anche la Toei sia incentivata a dare manforte in termini economici e di risorse umane per fare sempre meglio. Se qualcuno di vuoi vuole venire a Oizumi, nella prefettura di Nerima a Tokyo, siete i benvenuti per darci una mano."
E tra lo scrosciare degli applausi del pubblico, la città di Lucca ha per la prima volta un insignito della medaglia della città appartenente al mondo degli anime e manga.