LEGO Horizon Adventures - Recensione della blocchettosa avventura di Aloy
Una delle più amate IP di Sony si rifà il look e prova ad acchiappare un pubblico più giovane
di Klarth Curtiss
Il mercato dei videogiochi Lego non ha mai avuto particolari problemi a trovare un pubblico grazie alla sua natura ibrida, che mischia un gameplay semplice ed accessibile a chiunque con elementi di collezionismo e completismo che riescono a soddisfare anche i palati più esigenti, senza contare tutte le rivisitazioni nella tipica chiave comica di fatti conosciuti, considerando tutti questi fattori siamo stati piacevolmente sorpresi quando durante l'ultima serata di apertura della Summer Games Fest è stato presentato LEGO Horizon Adventures, una collaborazione tra Sony, Guerrilla e la famosa casa di mattoncini danesi atta ad aggiungere le avventure della prode Aloy al roster di titoli, pad alla mano e dopo aver passato diverse ore sul gioco però diciamo che nonostante la bravura della cacciatrice il bersaglio non è stato completamente centrato, vi spieghiamo perché nella nostra recensione
La trama di LEGO Horizon Adventures non riprende esattamente quella dell'opera principale come fanno gli altri prodotti della serie ma ci regala una riproposizione dei fatti, mantenendo al centro della vicenda la ricerca della madre di Aloy ma dando per scontati (o raccontati in maniera ironica) tanti altri eventi, come l'arrivo della ragazza a Cuore della Madre o l'ottenimento del suo iconico Focus (che qui diventa invece un accessorio alla moda in voga tra i Nora), perfino la tragica morte di Rost viene trasformata in un pretesto per farlo diventare il narratore delle vicende oppure il malvagio Helis viene trasformato in un buffone che non riesce a controllare la sua bramosia di sole, insomma tutto è all'insegna del divertimento e diciamo che questo fattore è sia il più grande pregio che il più grande difetto della produzione, in quanto un palato più adulto dopo poche ore ricercherà quantomeno un minimo di trama, cosa che purtroppo non si paleserà mai del tutto.
Anche dal punto di vista del gameplay c'é decisamente stato uno snellimento rispetto ai soliti titoli Lego, non ci saranno più enigmi da risolvere con appositi personaggi che andranno sbloccati in modi astrusi o montagne di collezionabili, qui tutto è all'insegna della semplicità e l'avventura ci porterà attraverso cinque mondi, ognuno composto a sua volta da cinque livelli, dove tutto quello che dovremo fare sarà recarci dal punto A al punto B (con leggerissime deviazioni di percorso per raccogliere qualche mattoncino in più) eliminando sulla strada i nemici che ci si pareranno davanti, anche qui però non aspettatevi un combat system stratificato come nel gioco originale (dal quale eredita solamente la peculiarità di colpire i punti deboli delle macchine), tutto quello che dovrete fare sarà tenere premuto un tasto per scoccare frecce a massima potenza e correre per evitare i colpi nemici, niente oggetti consumabili, acrobazie, special o quant'altro, tutto è all'insegna dell'accessibilità, perfino la scelta del personaggio risulta superficiale, visto che nonostante i quattro selezionabili vengano livellati singolarmente godono tutti degli stessi identici bonus e perfino un guerriero come Varl armato di lancia invece di combattere corpo a corpo preferirà lanciarla per replicare le frecce di Aloy, una semplificazione che abbiamo reputato davvero troppo eccessiva.
Novità assoluta per questa produzione Lego è lo sviluppo e personalizzazione di Cuore della Madre, man mano che salveremo gli abitanti del posto sbloccheremo nuove strutture (come il sarto per cambiare abiti o l'albero per potenziare alcune statistiche con i mattoncini raccolti) e tantissime nuove personalizzazioni sia per i personaggi che per il villaggio stesso, alcune delle quali saranno addirittura prese da altri franchise originali della compagnia come Lego City e Lego Ninjago, permettendo a chiunque di sbizzarrirsi nella costruzione del proprio villaggio (costruzione di fatto solo estetica e che non modifica niente); è inoltre presente una bacheca degli incarichi che ci darà qualche subquest qua e là per ottenere mattoncini extra come ricompensa.
Il comparto tecnico è senza ombra di dubbio la cosa che ci ha soddisfatto di più del prodotto, rispetto ai titoli precedenti infatti vengono sfruttati pienamente effetti come le luci, i riflessi e le ombre, per dare vita ad un mondo si blocchettoso ma davvero bello e curato da guardare e navigare, inoltre la versione PS5 da noi testata ha mantenuto i 60fps granitici in qualsiasi situazione in modalità prestazioni, il gioco presenta inoltre la possibilità di giocare in modalità cooperativa sia locale che online e mantiene il doppiaggio italiano con tutti gli storici doppiatori originali.
Avevamo grosse speranze per questa inaspettata collaborazione ma purtroppo gli abbiamo dato fin troppo credito, LEGO Horizon Adventures è infatti a tutti gli effetti un prodotto dedicato, senza volerlo nascondere minimamente, ad un pubblico molto giovane, un gameplay davvero troppo semplicistico (perfino per un titolo della serie Lego) ed una trama che si basa quasi interamente sulla componente umoristica lo rendono difficilmente godibile per i più grandicelli (soprattutto al folle prezzo proposto di ben 70€); sia chiaro il prodotto rimane valido nel complesso, soprattutto per l'aspetto tecnico, ma se si ha un'età superiore ai 10 anni (pure meno) si faticherà a trovare uno stimolo per continuare dopo le prime 2/3 ore.