Red Dead Redemption – La recensione di un semplice porting per PC

E forse è meglio così

di Marcello Ribuffo

Tra i tanti misteri del mercato videoludico, la mancanza di Red Dead Redemption su PC era tra quelli più esplorati. Nonostante l'arrivo del secondo capitolo e dei vari Grand Theft Auto su queste macchine, l'epopea con protagonista John Marston risultava ancora un miraggio lontano, un punto di domanda divenuto via via sempre più grande, soprattutto dopo l'arrivo su Nintendo Switch.

Ma dopo ben 14 anni ci siamo: Red Dead Redemption è finalmente approdato su PC e nonostante si tratti di un semplice porting, rimane una delle esperienze migliori del 2024. Non ci dilungheremo su quanto il lavoro Rockstar sia riuscito a rimanere impresso nella memoria collettiva o di quanto, a distanza di anni esso possa essere definito un capolavoro ma mettiamo come sempre, un po' di contesto.
 
Ecco John Marston

Ambientato agli inizi del '900 tra Texas e Messico, John Marston stringe un accordo con l'FBI per catturare i suoi vecchi compagni di banda, accusati di aver compiuto atrocità di ogni tipo. In cambio, il protagonista potrà rivedere la sua famiglia e ottenere, in un certo senso, la libertà. In queste tre righe sono racchiuse decine di storie diverse, in una struttura ancora ancorata ai precedenti GTA ma che si configura come la classica critica a un paese – gli Stati Uniti – ricco di contraddizioni e limiti culturali. Ma gli USA raccontati in Red Dead Redemption rappresentano forse il picco di questi elementi, un paese che vive una transizione quasi forzata, da quello che viene definito vecchio west a quello che potremmo definire della civilizzazione.

Marston è in bilico tra due mondi e per quanto ci si trovi davanti a un titolo del 2010, il racconto del mondo di gioco e i personaggi che vivono questo profondo cambiamento, sono ancora di altissimo livello, un lavoro superiore alla maggior parte degli open world usciti finora.
Anche lato gunplay Red Dead Redemption trova il suo spazio, con un ottimo feedback dei colpi per ogni arma a disposizione. Una differenziazione davvero notevole considerando l'anno di debutto, con il peso e l'accelerazione del proiettile che fa sentire tutta la sua forza sul povero bersaglio. Un vecchio west esaltante ancora oggi insomma e questo lo dobbiamo a Double Eleven, team preposto a questa conversione.

Sottolineiamo ancora che questa versione infatti non è una remastered ma un semplice porting, con supporto a risoluzioni più alte rispetto i 720p originali (dunque sino a 4K), frame rate sbloccato, DLSS, frame generation e supporto a schermi ultrawide e superwide. Ma se c'è una cosa che cambia davvero l'esperienza è senza dubbio l'HDR, capace di rendere ogni frame un quadro. La palette di colori utilizzata per Red Dead Redemption, in cerca sì di un certo realismo ma anche di una fotografia che ammicca ad alcuni capolavori cinematografici, con questa tecnologia si amplia a dismisura regalando davvero scorci mozzafiato nonostante texture e shader a bassa definizione.
 
Tante storie diverse unite da un destino comune

La scelta di portare un porting di questo tipo poi, può essere vista come un'ottima idea. Chi non ha mai giocato Red Dead Redemption può infatti vivere questa esperienza in modo del tutto simile a quanto vissuto dai vari “colleghi” giocatori 14 anni fa, con le stesse emozioni di un tempo. Qualche lieve miglioramento è presente, soprattutto nella resa delle ombre, ma in generale, la versione PC è del tutto simile alla controparte console di settima generazione.

Tuttavia, non è un porting esente da difetti: primo tra tutti la presenza di diversi bug in grado di compromettere l'esperienza di gioco. Diverse volte infatti, ci si è costretti a riavviare la partita o ricominciare una missione per il mancato caricamento di asset o mancanza di prompt di comando. Il motion blur ogni tanto fa i capricci, così come qualche vistoso calo di frame rate soprattutto quando si è a cavallo. Sicuramente qualcosa verrà sistemato attraverso le patch successive al lancio ma quello che lascia più perplessi, è il prezzo: 50€ per un porting di un titolo di 14 anni fa, seppur con tutti i contenuti aggiuntivi e i sopracitati problemi tecnici sembrano davvero tanti. Questo nonostante si parli di Red Dead Redemption.
 
La versione PC di Red Dead Redemption è un sogno a occhi aperti. Finalmente anche i "pcisti" più duri e puri possono vivere (sperando senza spoiler) l'epopea di John Marston e la sua fantastica avventura aggiuntiva Terrore dall'Oltretomba. Tuttavia, nonostante un discreto lavoro di porting, va segnalata la presenza di qualche problema di troppo e sicuramente il prezzo di release sembra davvero eccessivo. Considerato però che si tratta di un pezzo da novanta della storia videoludica, forse potrebbe valere la pena fare questo sacrificio. Alla fine, il prezzo, lo fa proprio il mercato.


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