Com'è possibile che Ushio e Tora piaccia agli italiani? Lo stupore di Kazuhiro Fujita a Lucca
Nel Press Cafè di oggi, il maestro Fujita ha interrogato il pubblico su come hanno percepito i mostri del suo manga
di Slanzard
Il maestro Fujita si è rivelato una persona estremamente divertente, dotato di autoironia e sempre pronto a rispondere con alle domande dei giornalisti; senza esagerare, sicuramente uno degli ospiti giapponesi più piacevoli tra quelli che hanno visitato la fiera lucchese negli ultimi anni.
Il curatore del Press Cafè ha introdotto l'evento chiedendo al sensei cosa ne pensa, a vent'anni di distanza, di Ushio e Tora, e in caso se e come lo scriverebbe oggi. Fujita si è detto soddisfatto del risultato finale, in quanto all'epoca mise tutto se stesso nell'opera, si impegnò al massimo delle sue capacità per realizzarlo, per cui non cambierebbe nulla dell'opera originale.
Per quanto riguarda la recente trasposizione animata, il grande timore di Fujita era la difficoltà di riuscire a trasporre un manga così lungo in una serie così corta e di riuscire a trasmettere tutto il messaggio dell'opera originale. All'epoca fu anche molto duro nel suo esporre tale preoccupazione a Toshiki Inoue, che si occupava della composizione della serie. Tutti i suoi timori tuttavia scomparvero dopo aver letto la sceneggiatura iniziale, tanto che ora si sente quasi in colpa per l'eccessiva durezza che aveva mostrato verso Inoue.
Fujita ha ammesso di non aver avuto la necessità di informarsi molto sulla storia e sulla mitologia giapponese, in quanto era già un fan dell'argomento e ricordava molto bene tutti le storie che gli raccontavano i suoi genitori da piccolo.
Al riguardo, il maestro Kazuhiro Fujita si è mostrato molto sorpreso del successo avuto dal suo manga in Italia. Questo perchè quando un mangaka realizza un'opera per una rivista, pensa solo a realizzare qualcosa in grado di divertire il suo pubblico, senza preoccuparsi del gradimento dei lettori al di fuori del Giappone. Inoltre, il modo in cui sono trattati i mostri è molto giapponese, lontano dalla concezione occidentale di "mostro". Per questo, il sensei Fujita ha chiesto ai presenti come gli italiani abbiano percepito i suoi mostri, cosa abbiano apprezzato dell'opera.
Al quesito ha provato a rispondere Cristian Posocco, responsabile Star Comics presente all'incontro, secondo il quale la profondità dei sentimenti e delle emozioni che il sensei è riuscito a trasmettere tramite i suoi personaggi ha toccato il cuore del pubblico di tutto il mondo anche senza che conoscessero la mitologia giapponese alla base dell'opera.
Alla notizia che il suo manga è riuscito a spingere molti occidentali ad approfondire il folklore giapponese, il maestro Fujita è rimasto molto colpito, quasi commosso.
Nell'incontro si è parlato anche della genesi di Karakuri Circus, delle iniziative benefiche del maestro in occasione del terremoto del 2012 e del suo rapporto di profonda amicizia col "senpai" Kazuhiko Shimamoto.
Per un resoconto completo dell'incontro vi rimandiamo al reportage conclusivo su Kazuhiro Fujita che pubblicheremo a fiera conclusa.