Dekotora: quando i tir diventano espressione di sè
E fanno anche da sfondo alla campagna pubblicitaria di Gucci
di Hachi194
Come avrete letto nei sottotitoli del video, il termine "dekotora" deriva dall'unione delle parole inglesi "decoration" e "truck" e spiega alla perfezione il concetto: tir decorati esternamente con luci al neon o ultravioletti, dipinti evocativi, abbellimenti argentati o dorati e internamente con tessuti di marca.
La loro origine risale agli anni 70 ma erano limitati ai camion dei pescatori nel nord-est del paese. Quando la Toei fece uscire nel 1975 il primo di una serie di 10 film intitolati "Torakku Yarō", in cui si narravano le vicissitudini di due camionisti che guidavano appunto questi gioiellini su e giù per l'arcipelago, la moda dei Dekotora invase il paese. A quei tempi però trovare pezzi fatti apposta per decorare i tir era difficile e quindi si riutilizzavano parti prese da autobus turistici o veicoli militari americani. Dalla fine degli anni 90 lo stile dei Dekotora è stato fortemente influenzato da Gundam, ma molte sono anche le decorazioni ispirate alla cultura nipponica.
Nel corso degli anni hanno fatto la loro comparsa in videogiochi, show televisivi e film. Ad esempio, solo per citare i più famosi, li ritroviamo in alcune scene di Black Rain e in Millennium Actress di Satoshi Kon. In quest'ultimo è proprio reso omaggio al vecchio film Torakku Yarō: in una scena la protagonista Chiyoko sta cercando di arrivare in Hokkaido ma il suo treno è bloccato da una valanga; l'attrice riesce ad ottenere un passaggio da un camion Dekotora guidato dal documentarista Genya. Infine nel manga Great Teacher Onizuka, il protagonista finisce per vivere in un camion della spazzatura customizzato come un dekotora.
Uno di questi camion è stato scelto dalla casa di moda italiana Gucci che lo ha usato per la sua campagna pubblicitaria autunno/inverno 2016. Il video ha ottenuto circa 800.000 visualizzazioni su YouTube ed è stato proiettato su uno schermo nel quartiere di Shibuya a Tokyo.
Il dekotora usato è di proprietà di Kazuya Sekino, 45 anni, imprenditore a Goka, nella prefettura di Ibaraki; si chiama Misaki-jo (ad ogni tir infatti viene dato un nome) ed è il risultato della ristrutturazione di un furgone frigorifero, durata circa dieci anni e costata diversi milioni di yen. Le immagini che ricoprono le fiancate rappresentano la leggenda mitologica di una divinità shintoista che uccide un drago con otto teste ed otto code. Prima dello spot di Gucci, il camion è stato usato anche in un video per il gruppo idol-pop AKB48 e per uno show televisivo con l'attore Hiroshi Tachi.
La cultura dei Dekotora è molto popolare anche all'estero: i membri del Zenkoku Utamarokai, un'associazione nazionale di appassionati Dekotora, hanno dichiarato infatti di ricevere spesso la visita di troupe televisive occidentali che vogliono fare servizi su di loro. Ma la stessa associazione ha attirato l'attenzione anche in Giappone, quando i suoi membri hanno usato i loro camion per portare aiuti e pasti preparati all'aperto per le vittime sia del terremoto del 2011 che per quello che ha colpito la prefettura di Kumamoto lo scorso anno.
A causa della loro esuberanza, i Dekotora vengono spesso visti come una "minaccia", ma la mentalità sta per fortuna cambiando. Kazuya Sekino ha dichiarato che i Dekotora sono interessanti perché mostrano le personalità dei loro proprietari. "Vorrei far in modo che le persone in tutto il mondo possano riconoscere la loro qualità artistica".
Fonti consultate:
Wikipedia
EnRocketNews
TheJapanTimes