Doremì, la nuova maghetta Toei post-Sailor Moon, compie 20 anni
Conosciamo meglio una serie estremamente apprezzata in patria
di Slanzard
In occasione dell'anniversario è stato creato un sito ufficiale incentrato su un nuovo progetto che sarà rivelato il mese prossimo durante l'Anime Japan 2019, al quale parteciperanno le doppiatrici delle cinque protagoniste e il produttore Hiromi Seki.
Per celebrare il ventennale della serie, riportiamo un interessante approfondimento realizzato dal sito Wave Motion Cannon. Si ringrazia l'utente ash111 per la traduzione.
Ojamajo Doremi: il capolavoro dimenticato del maho shojo
Benché sia una delle serie sulle ragazze magiche più popolari di tutti i tempi in Giappone, Ojamajo Doremi è un anime con una presenza scarsa o totalmente assente in Occidente.
In onda dal 1999 fino al 2002, la serie è stata creata perché fosse il successore di Sailor Moon, con cui condivide buona parte dello staff; ciononostante, però, non sarebbe potuta essere più diversa in termini di argomento e tono. Ojamajo Doremi è decisamente diverso da ciò che la maggior parte dei fan occidentali associa all'espressione 'ragazza magica': non ci sono team di super-donne alla salvezza del mondo dal male, niente formula del mostro della settimana, e nessun tema generale sul combattere per la giustizia. Difatti, in Doremi non c'è praticamente nessun combattimento.
Ora, ciò potrà sembrare strano ad alcuni dei lettori che si sono dilettati nel mainstream mahou shoujo. Sailor Moon, Pretty Cure e persino Card Captor Sakura seguono tutti una formula episodica abbastanza rigida, che inizia con l'introduzione di un avversario, che sta probabilmente scatenando un qualche genere di scompiglio, porta a un confronto del cast principale accompagnato da una sequenza di trasformazione, raggiunge il climax in una battaglia tra le due parti e si risolve con la vittoria egli eroi e il ripristino dello status quo. Benché non tutti gli episodi possano seguire alla lettera questa ricetta e ci siano frequentemente dei colpi di scena che si aggiungono ad essa, specialmente tenendo in conto la risoluzione, questa è effettivamente la tradizione della maggior parte delle serie del genere post-Sailor Moon. Persino titoli recenti come Puella Magi Madoka Magica e Magical Lyrical Girl Nanoha sono profondamente radicate in essa. Tuttavia, questa non è da sempre la formula da seguire per le serie di ragazze magiche nate in Giappone.
Negli anni 80, il genere era dominato da prodotti della tipologia di Magical Princess Minky Momo, Magical Angel Creamy Mami dello Studio Pierrot e Magical Idol Pastel Yumi.
Al posto di raffigurare ragazze amanti della giustizia che combattono le forze delle tenebre, questi programmi utilizzavano filoni relativamente normali e persino mondani. Quando Sailor Moon ridefinì gli standard con cui venivano create le serie sulle ragazze magiche, incorporando elementi dai Super Sentai e da Cutie Honey, un intero sottogenere di anime di questa categoria, tradizionali e modesti, rimase nella relativa oscurità al di fuori del Giappone. Sfortunatamente, lo stesso vale per Ojamajo Doremi, che è più in linea con le filosofie di storytelling di questi show con più anni alle spalle, ma che riesce però ad essere molto di più.
Dunque di cosa parla, ad ogni modo?
Ojamajo Doremi è incentrato su una maldestra bambina delle elementari di nome Doremi Harukaze, che si imbatte in una strega conosciuta come Majo Rika, sulla strada di casa. Per sbaglio, durante il loro incontro, Doremi trasforma la strega in una rana, il risultato di una maledizione posta su tutta la specie delle streghe, e viene involontariamente reclutata per diventare l'apprendista della strega. Si troverà dunque costretta a sottoporsi a vari esami per mettere alla prova le sue abilità magiche, nella speranza di poter alla fine venire accettata come strega a pieno titolo e di far tornare Majo Rika alle sue sembianze originali. Durante questo percorso, Doremi viene affiancata dalla sua riservata amica d'infanzia, Hazuki Fujiwara, una studentessa trasferitasi da Osakan, Aiko Senoo, una famosa idol pop, Onpu Segawa, e una pasticcera di New York di nome Asuka Momoko. Le ragazze lavorano tutte assieme in un negozio di proprietà di Majo Rika, frequentano la stessa scuola e fanno visita al mondo delle streghe per far crescere la loro magia.
Comprendo che la descrizione potrà sembrare decisamente poco convincente ad alcuni lettori. Questo perché la trama, benché faccia da motore per molta della progressione dello show, non è proprio la forza di Ojamajo Doremi. Il motivo per il quale è talmente tanto apprezzato in patria (e la ragione per cui scrivo questo articolo, nel tentativo di convincere innanzitutto altre persone a guardarlo), è perché è estremamente efficace nel costruire una comunità credibile, attraverso un'abbondanza di episodi eccellenti focalizzati su un certo personaggio, e di tematiche coinvolgenti di vasta portata. Se Sailor Moon riguarda il superare il male avendo fiducia che il potere del bene prevarrà, Ojamajo Doremi tratta del superare le insicurezze e di crescere come comunità attraverso il potere delle relazioni interpersonali.
Questo sentimento non viene espresso unicamente attraverso i legami dei personaggi principali, ma con un cast esteso, che include i membri della loro classe, i loro insegnanti e le loro famiglie, anche se è meglio esemplificato da Doremi stessa. Lei è un personaggio con un'infinita ricchezza di bontà, e con ciò non mi riferisco a un qualche modo irrealisticamente puro e altruista che è tanto comune negli anime. Doremi ha la sua buona dose di insicurezze personali, si distrae spesso per via dei suoi stessi desideri egoistici e sa anche essere abbastanza ottusa; ciononostante, tiene sempre profondamente agli altri e desidera la loro felicità. Anche se a volte dà una mano al prossimo solo per la chance di poter gustare la sua cena preferita a base di bistecca, lei ci mette il cuore quando serve, risultando uno dei personaggi più accattivanti che io abbia mai incontrato in un prodotto di finzione.
In un certo senso, Doremi è molto simile al programma a cui deve il nome. Innegabilmente ottimista, spesso maldestra, ma occasionalmente profondamente seria. Infatti, Ojamajo Doremi tocca alcune tematiche davvero molto serie: divorzio, razzismo, la morte di un proprio caro... Cose che non ti aspetteresti di certo da un anime di inizi del 2000, rivolto a un pubblico di ragazzine; ma ciò che sorprende veramente, è la maniera in cui questi argomenti vengono trattati.
Mentre tanti anime indirizzati ad un pubblico più adulto trattano materiale più provocatorio, Ojamajo Doremi lo fa in un modo alquanto unico. Prendiamo ad esempio la sottotrama principale di Aiko, riguardante la madre e il padre divorziati. Laddove molte serie probabilmente costruirebbero il tutto come un evento detestabile, magari attraverso l'uso di flashback scuri e di sagome in controluce per mostrare l'irreversibile trauma che esso ha portato, Ojamajo Doremi è molto più realista nel suo approccio. Sì, la famiglia è divisa, e sì, ciò ha colpito negativamente Aiko, ma l'anime dipinge i suoi genitori come personaggi ragionevoli ed empatici, che non potevano rimanere insieme per ragioni totalmente normali e comprensibili. Il modo in cui questa sottotrama viene attuata, è una delle migliori sorprese che Ojamajo Doremi abbia da offrire, ma dovrete guardarlo per scoprirlo. La serie non presenta mai i propri conflitti in maniera sgradevole, riuscendo a gestire i suoi temi con più maturità di praticamente qualsiasi altro anime io riesca a pensare.
Parte di ciò che permette a Ojamajo Doremi di essere così efficace, è il modo in cui costruisce i suoi personaggi e i suoi temi nel corso di un lungo periodo di tempo. Qui è dove inizio a trattare della sua lunghezza, che probabilmente rappresenta l'aspetto più demoralizzante per tutti coloro che sono interessati a vederlo. Lo show è diviso in quattro serie principali:
- Ojamajo Doremi
- Ojamajo Doremi #
- Motto! Ojamajo Doremi
- Ojamajo Doremi Dokkan!
Ognuna di esse è composta da circa 50 episodi, e vi è anche un OVA side story supplementare di 13 episodi rilasciato in seguito, Ojamajo Doremi Naisho, che si svolge tra Motto e Dokkan. Il totale ammonta a 214 episodi, il che la rende la più longeva serie di ragazze magiche costituita da una singola trama continua in assoluto.
Sì, è assurdamente lungo, specialmente se sei un fan degli anime abituato a guardare la maggior parte delle serie corte attualmente in onda, ma vi è una buona ragione per questo. La lunghezza di Ojamajo Doremi gli consente di fare molto di più di ciò che potrebbe fare altrimenti, e questo è ciò che davvero lo solidifica come capolavoro.
Prima ho menzionato che questa serie ha un eccellente senso di comunità, è la ragione primaria per cui ciò corrisponde a realtà, è che questo show ci mostra le vite di praticamente un'intera classe delle elementari, e in seguito di più classi, mentre esse crescono nel corso di quattro anni. Attraverso quattro serie separate (e un OVA), ci vengono mostrare le aspirazioni e le insicurezze di dozzine di studenti delle elementari, ognuno dei quali costituisce un nodo in una gigantesca ragnatela di relazioni interconnesse.
Mentre la serie prosegue, iniziamo a comprendere questi personaggi a un livello molto più profondo, osservandoli personalmente mentre si sviluppano. Vediamo come alcuni di loro fatichino ad affrontare il dover cambiare classe, come imparino ad essere empatici nei confronti dei loro compagni, e come lentamente diventino più simili agli adulti man mano che la serie procede.
Dev'essere stato meraviglioso guardare questa serie da ragazzini durante la trasmissione in Giappone; poter davvero vivere attraverso questi bambini settimana dopo settimana, festeggiare con ognuno degli special di Natale, godersi gli episodi stagionali della prova di coraggio e comprare i giocattoli per lanciare finti incantesimi durante la ricreazione. Forse, ciò rappresenta parte del motivo per cui la serie sia stata un successo così travolgente in patria, e il motivo per il quale goda tutt'ora di un dedicato seguito da parte dei fan.
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Il suo stile di sviluppo lento non è mai stato popolare in Occidente, specialmente quando si tratta di serie TV di lunga durata. Detto questo, so che ci sono migliaia di fan degli anime che vogliono esattamente ciò che questa serie ha da offrire. Alcuni potrebbero non rendersi nemmeno conto che lo desiderano, o magari sarebbero interessati unicamente in base al pedigree di chi ci ha lavorato. Dopotutto, Ojamajo Doremi è il risultato dello sforzo di molti dei membri più talentuosi dello staff di Toei. Anche se non lo hai mai sentito nominare, alcuni di questi nomi potrebbero esserti famigliari.
Takuya Igarashi
Takuya Igarashi è il regista principale del franchise di Ojamajo Doremi. Dopo esser stato il regista dell'ultima serie di Sailor Moon, Igarashi venne scelto come co-regista della prima serie di Doremi, assieme a Junichi Sato, e ha poi continuato a dirigere tutte le serie successive. Essendo uno degli eredi più prominenti della scuola di direzione visiva di Ikuhara, il suo stile è di riflesso distintivo e ricco di layout dinamici e memorabili, ma ciò che lo fa davvero risaltare in Doremi, è il modo in cui utilizza le espressioni. Questa serie può essere considerata la radice dello stile comico di Igarashi, che è caratterizzato da volti esagerati e un sacco di cut veloci e brevi, un qualcosa che si può notare nei suoi lavori allo Studio Bones, come Ouran High School, e più recentemente in Bungou Stray Dogs. Considerando la sua posizione, Igarashi detiene anche il privilegio di dirigere molti degli episodi principali della serie. Ciò include spesso gli episodi di inizio o fine di una particolare serie, ma anche alcune scene di sviluppo chiave che gli consentono di mostrare un lato straordinariamente emozionale del suo lavoro, che non traspare molto nei suoi show più recenti.Junichi Sato
Junichi Sato è uno degli staffer più prestigiosi che Toei abbia sfornato. Meglio conosciuto per il suo ruolo di regista della prima serie di Sailor Moon, Princess Tutu, e la serie Aria, il nome di Sato è molto apprezzato sia dai fan dell'industria che dai veterani. Nella produzione di Doremi, Sato ha inizialmente ricoperto il ruolo di co-regista assieme ad Igarashi, nella prima serie. Ha poi lasciato l'anime nelle mani di Igarashi per perseguire altri progetti, ma ha comunque lavorato alla regia degli episodi nella seconda serie e per gli OVA. Lo stile di Sato è caratterizzato da un eccellente controllo dell'atmosfera e da un toccante storytelling. Il suo stile visivo tende a evocare una sensazione più bizzarra di quelli dei suoi contemporanei, ma egli non manca mai di bilanciare ciò con tanti momenti di sollievo comico. Benché non fosse uno dei più attivi registi della serie, come evidenziato dalla sua completa assenza nelle ultime due stagioni, il suo contribuito ha aiutato a dare forma allo show, orientare la sua crescita e sviluppare lo staff più giovane.Shigeyasu Yamauchi
Chiaramente il regista più idiosincratico di Ojamajo Doremi, la direzione di Shigeyasu Yamauchi può essere descritta come "divisiva". Mentre gli altri registi della lista sono più noti per le emozioni, la grazia o l'humour, Yamauchi è sorprendentemente complesso nel modo di presentare le sue idee, e ciò può rappresentare sia una benedizione che una maledizione. Quando le cose funzionano, per lui, si ottengono degli episodi che sono tra i migliori di ciò che questo medium ha da offrire, come il suo lavoro sull'episodio 4 di Naisho, dove mostra un controllo magistrale dell'identità visiva del personaggio centrale, trasmettendo al contempo un senso di smarrimento dell'identità che deriva dal lavorare nell'industria delle idol. Tuttavia, quando sbaglia, il risultato può risultare scialbo. Il film diretto da Yamauchi, Motto! Ojamajo Doremi: Kaeru Ishi no Himitsu, è un prodotto di breve durata che, onestamente, è un pasticcio che tenta di inserire una narrativa molto più grande del necessario in una durata di 30 minuti. Un buon esempio di come l'ambizione di Yamauchi possa a volte spingersi troppo oltre. Benché possa essere il direttore più divisivo ad aver contribuito a questo show, egli è indiscutibilmente anche uno dei più affascinanti, per via del ragguardevole lirismo, dello storytelling visivo e delle tecniche teatrali utilizzati nei suoi episodi. Parecchi anni dopo il suo lavoro in Ojamajo Doremi, Yamauchi ha proseguito dirigendo Casshern Sins e ha contributo a un certo numero di serie alla Toei e oltre, incluse Mawaru Penguindrum, Shinsekai Yori, e Ashita no NadjaTatsuya Nagamine
Unitosi alla produzione durante la serie Motto, Tatsuya Nagamine era al tempo un semplice regista degli episodi senza particolare esperienza; eppure, ha continuato a dirigere alcuni degli episodi più memorabili di questo show, episodi che sfruttano pienamente a loro vantaggio le colorate personalità del cast principale, per generare una comicità esilarante e relazioni accattivanti tra i personaggi. Il suo stile registico è pregno d'immaginazione, e mostra frequenti cambi di stile e di storytelling visivo che ben trasmettono lo spirito del materiale. Per Nagamine e molti registi minori degli episodi che hanno lavorato su questa serie, Ojamajo Doremi era un luogo dove coltivare il proprio talento e salire in alto nell'industria. Dopo il suo contributo in questa serie, Nagamine ha proseguito a dirigere HeartCatch PreCure, una delle serie più popolari nel franchise delle PreCure. Egli continua tutt'oggi a lavorare alla Toei, contribuendo occasionalmente a varie altre serie delle PreCure.Mamoru Hosoda
Incredibilmente popolare sia in Giappone che intorno al mondo come regista de La Ragazza che Saltava nel Tempo, Summer Wars e il suo ultimo lavoro, The Boy and the Beast, la reputazione di Mamoru Hosoda come il "prossimo Miyazaki" è stata fin troppo discussa sin dalla sua ascesa alla fama. Benché siano in molti a ricordare con affetto i suoi primi lavori su Digimon, davvero in pochi riconoscono quelle che sono probabilmente le manifestazioni più grandi del suo talento: i due episodi che ha diretto di Ojamajo Doremi. Verso la fine della produzione di Doremi, Hosoda fu invitato a dirigere alcuni degli episodi dell'ultima stagione, il 40 e il 49 di Dokkan. Il primo è un bellissimo distillato del suo stile, in un singolo episodio indipendente di mezz'ora che sembra essere la radice del suo lavoro successivo, La Ragazza che Saltava nel Tempo, mentre il secondo è un'espressione catartica dei forti legami che sono cresciuti all'interno del cast principale. Le sue composizioni leggere e raffinate e i toni sobri gli consentono di infondere sottostrati di testo in ogni singola scena. Entrambi gli episodi sono capolavori a pieno titolo, e il 40 di Dokkan può essere guardato anche come episodio a sé; di conseguenza, se avete anche solo un interesse passeggero nel lavoro di Hosoda, vi consiglierei vivamente di provare a guardarlo.Yoshihiko Umakoshi
Sebbene i registi siano incredibilmente importanti nella produzione di un anime, non si può discutere di Doremi senza menzionare Yoshihiko Umakoshi. Egli ha avuto un grande impatto sulla serie, lavorando come character designer, direttore delle animazioni e disegnatore chiave durante la sua durata. Anche se aveva già lavorato per un po' di tempo ad altre serie, come Neighborhood Stories, prima di Ojamajo Doremi, è qui che il suo stile ha dato davvero i suoi frutti. Il cambiamento può essere notato comparando il design tra le varie stagioni, ponendo attenzione su ad ogni modifica lo stile di disegno diventi sempre più esagerato ed espressivo, per meglio riflettere il tono dell'opera. Molta della natura cartoonesca di Doremi, può essere attribuita proprio a questo. Il suo lavoro di animazione è inoltre senza eguali all'interno della serie. Generalmente la scelta preferenziale come direttore dell'animazione per gli episodi più importanti, i suoi cut non hanno fatto altro che diventare più vivaci col passare del tempo. Grazie al lavoro svolto in Doremi, Umakoshi ha potuto svilupparsi come artista, definire uno stile visivo unico e personale, e andare a lavorare come character designer e animatore di molti anime prestigiosi, inclusi HeartCatch Precure, Casshern Sins, Mushishi, Saint Seiya Omega, e attualmente My Hero Academia.Yuki Yukie & Kunio Tsujita
Il direttore artistico Yuki Yukie e l'addetto alla colorazione Kunio Tsujita sono spesso trascurati nelle produzioni di cui fanno parte, ma il loro ruolo è incredibilmente importante, specialmente in una serie come Ojamajo Doremi. Una gran parte dell'atmosfera stravagante che permane dalla serie, può essere attribuita ai loro mondi colorati a pastello magnificamente realizzati. Basta solo guardare i bellissimi ambienti che i due hanno progettato, specialmente quelli che si trovano nel reame magico, per provare un senso di meraviglia e stupore. Prima di Doremi, avevano lavorato insieme a Shigeyasu Yamauchi in Boys over Flowers, e continuarono a lavorare per lui su Casshern Sins. Immediatamente a seguito della fine della trasmissione originale di Ojamajo Doremi, hanno continuato il loro ruolo nella serie successiva ad aver occupato il timeslot delle streghette, Ashita no Nadja.[...]
Per quanto mi riguarda, Ojamajo Doremi non è solo lo show di ragazze magiche migliore di tutti i tempi, ma anche uno degli anime più incisivi che abbia mai avuto la fortuna di guardare. Nessun altro prodotto mediatico mi ha mai fatto sbellicare così tanto dalle risate o piangere così intensamente. Se qualsiasi tra le cose che ho scritto ha smosso il tuo interesse, anche se normalmente non sei un fan degli anime sulle ragazze magiche, ti incoraggio vivamente a dare una possibilità a questa serie. Se la prendi col tuo ritmo personale, ti garantisco che troverai qualcosa di veramente speciale.
Fonte consultata:
- Wave Motion Cannon