Crunchyroll contribuisce all'animazione giapponese con 100 milioni di dollari
La piattaforma streaming nata negli Stati Uniti sta investendo sempre di più in nuove produzioni con contenuti originali.
di AmarantaKiller
Creato come un sito di user-uploded streaming da un gruppo di laureati in ingegneria di Berkeley nel 2006, Crunchyroll inizialmente ha attirato le ire dell'industria giapponese degli anime per aver trasmesso in streaming anime piratati e sottotitolati dai fansub. Ma nell'estate del 2008 la direzione di Crunchyroll si è recata a Tokyo nella speranza di licenziare degli anime e di permettere ai fan negli Stati Uniti di fruire di opere di alta qualità, sottotitolate da professionisti, subito dopo la loro diffusione in Giappone.
L'incontro con TV Tokyo, la più piccola delle reti televisive giapponesi e la più grande screener di anime, si è rivelato cruciale e Crunchyroll ha aperto il suo primo ufficio nella capitale giapponese nello stesso anno. Un accordo è stato siglato nel gennaio 2009 dopo aver "bevuto molto sake insieme", ha spiegato Kun Gao, co-fondatore e direttore generale di Crunchyroll.
"C'è stata una certa resistenza da parte nostra verso questi 'pirati', definiti così perché la gente pensava che il loro obiettivo fosse quello di distruggere il settore", ha ricordato Hiroaki Saiki, responsabile della distribuzione globale presso la TV Tokyo.
Il primo gruppo di anime trasmesso su Crunchyroll comprendeva Naruto, l'iconico franchise di manga e anime che è arrivato a 220 episodi.
L'apertura di TV Tokyo verso la concessione del simulcast degli anime è stata fondamentale per il successo del sito, secondo Gao, poiché l'80/90% degli anime sulla piattaforma viene trasmesso simultaneamente con il Giappone o lievemente in differita.
Crunchyroll ora distribuisce anime e alcuni drama live-action legati ad anime provenienti da tutte le principali reti giapponesi; inoltre investe anche in nuove serie, in quanto è ormai parte attiva all'interno dei comitati di produzione. La maggior parte dei film, drama e anime giapponesi sono supportati da un comitato di produzione, spesso costituito da studios, reti televisive, giornali, editori, stazioni radio e agenzie pubblicitarie.
"Abbiamo investito direttamente in oltre 40 produzioni, molte delle quali erano di difficile realizzazione", ha affermato Gao e ha continuato "abbiamo una relazione straordinaria con i creatori; gli animatori vogliono conoscere il pubblico globale e sapere ciò che vuole. Tutti vogliono saperne di più sul loro pubblico e su ciò che dicono i dati, e noi abbiamo raccolto molti dati significativi".
Gli animatori non stanno deliberatamente adattando i loro anime ai fan al di fuori del Giappone, ma Saiki dice che i creatori talvolta chiedono se alcune cose, come simboli religiosi o personaggi che fumano, siano adatti al pubblico globale.
Crunchyroll è orgoglioso del contributo positivo che ha dato, sia alla diffusione degli anime che alle sue finanze, ha dichiarato Gao, il quale ha aggiunto che anche i fan sono contenti che i loro abbonamenti aiutino il settore: "Loro sanno che i loro soldi vengono utilizzati direttamente per creare più contenuti in maniera trasparente"
Anche se si pensa che i fan degli anime siano principalmente maschi, in realtà metà degli abbonati di Crunchyroll sono donne. In Giappone poi il pubblico femminile è tenuto in grande considerazione. "Oggi in Giappone ci sono più spettacoli orientati verso il pubblico femminile, visto che le donne spendono di più per gli eventi legati agli anime", che d'altra parte sono una fonte di entrata sempre più importante, ha spiegato Saiki.
Al di là della sua base americana, nazioni come il Regno Unito, Spagna, Francia, Germania, Russia e paesi arabi, oggi sono diventati mercati importanti per Crunchyroll, secondo Gao. Oltre ai 20 impiegati nel suo ufficio di Tokyo, il numero dei dirigenti globali di Crunchyroll è salito a 300, di cui oltre 100 in Moldavia per le operazione di tecnologia back-end.
Oltre a investire in anime giapponesi, Crunchyroll sta anche entrando nel vivo dei contenuti, che devono essere originali e avere una propria prospettiva. "Stiamo progettando qualcosa di originale dove un creatore americano lavora insieme a un animatore giapponese", ha detto Gao. "Non stiamo facendo gli originali per superare il Giappone, perché è già il migliore al mondo per ciò che produce".
Fonte consultata:
The Hollywood Reporter