Fruits Basket 2019: impressioni sugli episodi 11, 12 e 13 del remake

Arriva il momento di studiare sodo ma concedersi un po' di relax subito dopo. Arriva il momento di ridere insieme ai nuovi compagni di scuola e al contempo di soffrire sotto i "colpi" del capofamiglia. Arriva il momento di conoscere un nuovo personaggio e di fare ammenda dei propri errori. Anche stavolta Furuba ci trascina in un vortice fatto di sentimenti ed emozioni.

Episodio 11: i nostri eroi si concedono una bella vacanza alle onsen dopo uno studio 'matto e disperatissimo'. Facciamo la conoscenza di una singolare locandiera, membro della famiglia Sohma, nonché madre della persona posseduta dalla scimmia. Forse è la prima volta che abbiamo a che fare così da vicino con una mamma Sohma e con un occhio attento possiamo notare uno dei sentimenti che governano i genitori dei bambini maledetti: nel caso di Ritsu (appunto, la scimmia, che però conosceremo più avanti), la sua mamma è oppressa da un senso di colpa di cui non riesce proprio a liberarsi. Quando Tohru le chiede che tipo di persona sia Ritsu, la donna risponde: "capisco che il mondo intero lo condanni, ma è una persona per me preziosa e dal cuore profondamente gentile. Chiedo perdono, chiedo perdono a tutto il mondo!". Perché la madre di qualcuno così caro e gentile deve scusarsi per una "particolarità" del proprio figlio? Sarà davvero così complicato per una mamma della famiglia Sohma vivere armoniosamente con un figlio "maledetto"? Probabilmente sì.
L'esilarante signora ci regala comunque momenti di puro spasso, specie nelle interazioni con Kyo. Tutto questo almeno finché Yuki non decide sfacciatamente di comportarsi dal principe con la nostra Tohru...
La storia raccontata da Momiji invece non è divertente da nessun lato la si guardi, in effetti non possiamo fare a meno di chiederci che ci facesse in un libro di racconti divertenti... però, anche lì si cela una riflessione che tocca la nostra Tohru: dare se stessi per il bene altrui, donarsi al prossimo con il sorriso sulle labbra, senza voler nulla in cambio, è stupidità o segno di coraggio e cuore grande?
PS: Rispetto alla vecchia serie manca la canzone di Momiji, che era sì un'aggiunta originale, ma tanto carina!

Episodio 12: passiamo da momenti esilaranti alla paura causata da un sussurro, quello di Akito, che per la prima volta si palesa davanti a Tohru. Primavera significa nuovo anno scolastico e per il trio Kyo-Yuki-Tohru significa anche avere dei nuovi compagni, ossia, Haru e Momiji. Il momento in cui i due primini si scontrano con lo stoico presidente degli studenti è divertentissimo, soprattutto grazie al black Haru e ai suoi metodi poco ortodossi. Purtroppo però, ogni momento di spensieratezza sembra doversi compensare con qualcosa di negativo, e così il confronto tra Akito e Toru prima, e Akito e Yuki dopo, crea momenti di tensione per la nostra protagonista e di puro terrore per il topolino, il quale avrà anche lasciato casa Sohma, ma cuore e mente sono ancora succubi del misterioso capofamiglia. Ci pensa Tohru a sbloccare la situazione e far tornare il sorriso sul volto di Yuki, il quale palesa tra sé e sé il desiderio di una casa in cui tornare, un se stesso che nessuno abbandoni, delle persone calorose, un posto pieno di calore... e si fa strada nel suo cuore l'idea che tutto questo esista davvero.
 


Episodio 13: il ritorno del fratello prodigo. Episodio spassosissimo in cui facciamo la conoscenza di Ayame, fratello maggiore di Yuki. Sì, è suo fratello, sono caratterialmente come il giorno e la notte ma sono comunque fratelli! Ayame è il serpente, un tipo bizzarro, appariscente ed estroverso che non manca di mettere in imbarazzo i poveri Yuki e Kyo, due ragazzi tutto sommato molto seri e a modo che mal tollerano l'esuberanza del parente. Ayame, in combo con Shigure, ci offre momenti da spanciarsi dal ridere, ma anche in questo caso, la superficie che il personaggio mostra è solo una piccola parte di lui e del suo mondo interiore. Ayame ha ignorato Yuki, ha fatto finta di non vedere per vivere una vita tutto sommato tranquilla, per non prendersi responsabilità nei confronti del fratellino, lo ha letteralmente abbandonato quando questi gli ha chiesto aiuto. Per quanto quindi il serpentello appaia come un personaggio spassoso e positivo, nasconde una parte di sé di cui non va fiero, ora che da adulto comprende le sofferenze che Yuki ha provato da bambino. Non è facile però fare ammenda di un peccato tanto grave, e Ayame, che stupido non è, lo sa bene, ma come suggerisce Tohru, pregna degli insegnamenti di mamma Kyoko, con il tempo è forse possibile che due persone si incontrino a metà strada, così da potersi finalmente trovare e ritrovare, per poi poter proseguire il cammino insieme. 
Per Ayame però la strada è ancora parecchio lunga!

Autore: Arashi84