Heidi festeggia 45 anni con una mostra al museo nazionale svizzero di Zurigo
Visitabile sino al 13 ottobre, raccoglie libri illustrati, art-book, gadget e bozze originali del cartone animato
di Hachi194
Inventata dalla scrittrice Johanna Spyri nel 1880, Heidi conobbe però la popolarità mondiale solo dopo l'uscita sugli schermi televisivi negli anni Settanta del famoso anime diretto da Isao Takahata. Nelle case di tutto il mondo entrò l'immagine fresca e solare della piccola Heidi e insieme quella bucolica e idilliaca della Svizzera. Forse non tutti sanno che, prima di realizzarlo, quattro disegnatori e autori, tra cui Miyazaki e Takahata stessi, visitarono i Grigioni per essere sicuri di riprodurre fedelmente luoghi e persone.
Oggi il Museo Nazionale Svizzero di Zurigo dedica un'esposizione anche a questo aspetto della serie. La mostra si intitola "Heidi au Japon" e comprende molto materiale grafico proveniente per la maggior parte da collezionisti per lo più giapponesi: libri illustrati, art-book, gadget e bozze originali; in più è possibile vedere la scrivania di Johanna Spyri, unico cimelio legato alla scrittrice svizzera. Insieme all’Università di Zurigo, il Museo ha voluto incentrare la mostra sui risvolti che la serie animata ha avuto, dalla connessioni culturali a quelle economiche che sono iniziate tra Svizzera e Giappone proprio grazie ad Heidi.
Hans Bjarne Thomsen, curatore della mostra, così spiega il perché di questa esposizione: "Questo cartone animato è diventato una finestra attraverso la quale la Svizzera si è fatta conoscere nel mondo, non solo in Giappone. Vogliamo mostrare come gli autori della serie si siano impegnati per dare un'immagine fedele del personaggio e della Confederazione".
Per inaugurare la mostra è arrivato dal Giappone Yoichi Kotabe che 45 anni fa, dopo aver visitato Meienfeld e dintorni, diede un volto ad Heidi. L'autore è convinto che il successo della serie sia proprio dovuto al fatto che poterono venire in Svizzera, vedere i paesaggi, immergersi nell'atmosfera, incontrare la gente del posto, per capire come erano fatti gli svizzeri e ricreare tutto ciò nel modo più fedele possibile con i disegni, le animazioni e i suoni.
Fonti consultate:
ArteSky
Rsi