Didn't I Say to Make My Abilities Average in the Next Life?!: recensione
Cosa può offrire di speciale un qualunque anime che parla di mondi alternativi... e ragazze carine?
di tenshi5100
Didn't I Say to Make My Abilities Average in the Next Life?! (Watashi, Nouryoku wa Heikinchi dette Itta yo ne!, abbreviato Noukin) è uno dei tanti titoli della stagione autunnale 2019 passato un po' in sordina all'interno del palinsesto simulcast di Crunchyroll. Si tratta di un adattamento anime di 12 episodi dell'omonima light novel scritta da Funa e disegnata da Itsuki Akata.
La trama è praticamente quella dell'isekai standard per eccellenza. Misato Kurihara è una studentessa modello lodata da tutti, ma con pochi amici della sua età. Dopo la scuola, si "trasforma" nella tipica otaku hardcore da manuale e passa infatti le serate a nerdare segretamante fra manga, anime e videogiochi. La sua è una vita piuttosto tranquilla, anche se la ragazza sente in cuor suo la mancanza di qualcosa... Ad ogni modo, lei un giorno muore e viene trasportata in un altro mondo. Indovinate per mano di chi? La colpa ricade anche stavolta sul tanto amato truck-kun, ovviamente, che la spedisce al cospetto di un dio, il quale le pone la fatidica domanda: "Quale abilità vorresti avere nella tua nuova vita?" Misato non esita ad aprir bocca e risponde: "Voglio avere una vita tranquilla e abilità nella media." Insomma, c'è chi vorrebbe essere uno spadaccino overpowered come Kirito e chi invece preferisce ammirare la filosofia di Yoshikage Kira. De gustibus. Ricomincia da un mondo fantasy l'epopea di Misato Kurihara, adesso divenuta Adele von Ascham, una nobile figlia di un noto visconte. Contrariamente a quanto voluto, la sua nuova vita è tutt'altro che tranquilla e a causa di una sequela di eventi di stampo quasi fantozziano, Adele si ritrova ad abbandonare il suo status nobiliare per inseguire una più "modesta" carriera da avventuriera sotto lo pseudonimo di Mile.
Durante i suoi studi presso un'accademia per aspiranti eroi, avrà l'opportunità di conoscere quelle che saranno le sue future compagne di party: Mavis, un maschiaccio che aspira a diventare un coraggioso cavaliere e un'abile spadaccina; Reina, una maga tsundere specializzata nelle magie di fuoco ed esplosione (sì, sappiamo già a chi state pensando); e infine Pauline, una healer premurosa, fortemente attaccata al denaro e dal seno così prosperoso da fare invidia a quella povera asse da stiro di Mile. Le quattro avventuriere formeranno insieme il "Giuramento Cremisi" e le loro strabilianti imprese verranno ricordate per sempre dalla gente di ogni dove... per grande sfortuna di Mile, purtroppo. Sorge infatti un altro problemino: le sue abilità sono sì nella media, ma data l'alta concentrazione di possenti creature che abitano questo mondo, i calcoli fatti in precedenza da Mile non si sono rivelati del tutto precisi. Per farla breve, Mile è comunque diventata un personaggio con abilità fisiche e magiche talmente OP da sbaragliare un esercito intero composto solo da cloni di Kirito (e fidatevi, se ne trovano davvero assai). Inutile dire che la nostra sventurata ragazza farà di tutto per nascondere i suoi quasi invincibili poteri, fallendo miseramente ogni volta.
Le (dis)avventure nelle quali si cacceranno Mile e le sue amiche saranno quasi al limite dell'assurdo. Non aspettatevi tante epiche battaglie all'ultimo sangue, perché Noukin punta molto a dissacrare i classici cliché da isekai. La stessa Mile è un'otaku incallita che non si è stupita più di tanto quando è rimasta intrappolata in un altro mondo e sarà proprio grazie al suo istinto da nerd che riuscirà a sopravvivere in mezzo a queste lande sconosciute. Gran parte della comicità di Noukin è infatta basata sul citazionismo: saranno innumerevoli gli omaggi che la nostra protagonista farà a serie famose come JoJo, Yu degli Spettri, Doraemon, Power Rangers e tante altre. Sia i suoi nemici che le sue alleate rimarranno spesso spiazzati dall'enorme "bagaglio culturale" a disposizione di Mile e dal quale la ragazza prenderà spunto per trionfare contro le avversità. Ma il vero motivo per il quale Noukin riesce a divertire una buona fetta di pubblico è la sua semplicità. Oltre a stravolgere vari topoi, l'anime non si vergogna di certo a mostrare un lato molto più classico e convenzionale. Le avventuriere del Giuramento Cremisi rimangono pur sempre delle "ragazze carine che fanno cose carine" all'interno di un mondo fantasy e ognuna di loro ha un carattere (o ricopre un ruolo) già visto in precedenza (tsundere, tomboy, ecc..). Pur non brillando di originalità, Noukin è in grado di distinguersi grazie ai suoi toni strampalati e parodistici, riproponendo a modo suo l'ottima formula che ha reso famoso KonoSuba. D'altro canto però, bisogna ammettere che tutti questi elementi messi insieme strizzano soprattutto l'occhio a una determinata nicchia di spettatori. Chi non mastica pane e moe dalla mattina alla sera potrebbe facilmente annoiarsi durante la visione dell'anime e anche chi è ancora un neofita rischia di non cogliere le varie citazioni e parodie sparse per tutta la serie. Se non si hanno troppe pretese specifiche, Noukin rimane comunque abbastanza accessibile a tutti coloro che cercano una semplice commedia fantasy. O quasi...
Con il passare degli episodi ci si rende inaspettatamente conto che Noukin nasconde anche un lato della sua narrazione "più serio" e non sempre scontato. Fra una risata e l'altra, arriveremo ad alcuni punti della storia dove verranno presi in considerazione i background e i rispettivi passati delle quattro protagoniste. Tramite l'utilizzo di flashback, ci vengono mostrate alcune scene, talvolta drammatiche, prese dalle difficili vite che Mile, Reina, Mavis e Pauline hanno dovuto affrontare prima di diventare un gruppo di avventuriere. Sono storie a tinte molto fosche, però, contrariamente a quanto si possa pensare inizialmente, non spezzano troppo i toni piuttosto leggeri che accompagnano la serie. I momenti di difficoltà, le prove da superare e i brutti passati da dimenticare saranno una buona occasione per conoscere meglio i personaggi e farli crescere, senza ovviamente mai appesantire più di tanto le tematiche dell'anime. Tutte e quattro le ragazze riceveranno le dovute attenzioni sotto quest'aspetto, in special modo la protagonista Mile, che si rivela essere un personaggio più profondo di quanto si possa immaginare. Tutto ciò che ruota intorno al suo carattere, la sua storia personale e i suoi atteggiamenti ricordano "vagamente" il tipo di pubblico al quale l'anime fa riferimento. Il suo personaggio funziona bene in chiave autoironica e, anche grazie la sua contagiosa simpatia, la nostra sventurata Misato/Adele/Mile riuscirà a fare breccia nel cuore di molti spettatori. A differenza di tantissimi altri
A livello tecnico, lo studio Project No.9 ha svolto un discreto lavoro su questo adattamento animato di Noukin. Le animazioni né brillano e né impallidiscono rispetto allo standard di altre produzioni di questo genere. Il lavoro raggiunge comunque una sufficienza accettabile, sinceramente non ci si poteva aspettare di più. Buona comunque la scelta di colori molto accessi e il character design dei personaggi, entrambi adatti per una serie "a tutto moe" come questa. Anche il worldbuilding non è mica male rispetto a quello di tanti altri isekai usciti di recente. Al posto della solita cittadella copia-e-incolla e senza nome, qui ci vengono offerti paesaggi e contrade abbastanza curati, che si ispirano anche ad alcune città d'arte italiane come Roma e Firenze. Per quanto riguarda la colonna sonora, è doveroso citare la fantastica opening "Smile Skill = Suki Skill!". che con il suo motivetto molto allegro e simpatico vi rimmarrà in testa per qualche giorno. Ottima anche la prova delle seiyuu, considerando che si tratta di un cast relativamente giovane. Bravissima soprattutto Azumi Waki, la doppiatrice di Mile e cantante nella ending "Genzai↑ Banzai↑", che si conferma essere una promettente seiyuu con un futuro importante davanti.
Poco ci è rimasto da dire su Noukin, ma in definitiva la visione di questo anime è stata inaspettatamente interessente. Di sicuro non si è trattato di un capolavoro pretenzioso o una serie scritta e fatta con i piedi, ma ha saputo proporre bene ciò che aveva da offrire e forse ha anche dimostrato di avere anche una marcia in più. Se si cerca una serie allegra e divertente, Noukin è proprio l'anime adatto per svagarsi un po' in mezzo a tanti altri titoli stagionali, il quale ha saputo dimostrarci che non serve per forza avere troppe pretese per far qualcosa di speciale. Un anime nella media, con una storia vista già centinaia di volte all'interno del genere isekai e personaggi "normali" può nel suo piccolo regalarci soddisfazioni a differenza di altre serie più quotate, un po' grazie all'hype o alle premesse interessanti, che molto spesso non sono in grado di rispettare le aspettative promesse. Lo ribadiamo, Noukin non è adatto a un pubblico mainstream per le varie ragioni che abbiamo elencato in precedenza, eppure riesce ad accontentare quella buona cerchia di appassionati alla ricerca di racconti spensierati e ragazze carine.