#DōgamanHell: la vita infernale degli animatori di intercalari
L'hashtag su Twitter denuncia i salari bassissimi degli animatori in Giappone
di Demi98
Gli animatori hanno dunque lanciato l'hashtag #動画マン地獄篇 (l'inferno dei dōgaman), con il quale vogliono dunque denunciare questa triste situazione lavorativa. Tra i numerosi tweet anonimi che vi lasciamo qui di seguito ce n'è uno anche del character designer degli adattamenti animati del brand di To aru (Index e Railgun), Yuichi Tanaka, che veniva pagato 15000 yen (125 euro) al mese:
Kengo Saito (supervisore generale delle animazioni in SSSS.Gridman, salario mensile 8000 yen/67 euro)
Yoshimi Yamaguchi (pseudonimo) denuncia persino delle molestie sessuali, ricevute da parte di un "veterano del settore" che in seguito ha fortunatamente abbandonato lo studio a causa di problemi con la polizia:
Mausa (pseudonimo) riceveva circa 100 yen (84 centesimi) a disegno e i costi per i materiali, che ammontavano a circa 20mila yen/170 euro, le permettevano di ricevere solamente 6mila yen (50 euro) al mese:
Shimada (pseudonimo) racconta di una volta in cui è stata costretta a finire un lavoro che le ha portato solamente 4mila yen (33 euro):
Yasao Hanamura, mangaka affermato, conferma le voci che circolano riguardo ai bassi salari degli animatori, che i primi tempi devono inoltre sostenere le spese per i corsi formativi:
Giusto non molto tempo fa gli animatori avevano fatto partire un altro hashtag, #AnimationPaidMe, tramite il quale denunciavano la dura realtà in cui vivono e che aveva fatto seguire anche altri trend, come #PublishingPaidMe e #GameDevPaidMe.
Fonte Consultata:
Anime News Network