Il gioco del gatto e del topo di Setona Mizushiro, tra sensualità e introspezione: Recensione
Esplicito e tormentato, acuto e raffinato: ritorna dopo 10 anni l'acclamato capolavoro manga Boys' Love dell'autrice di AfterSchool Nightmare e Shitsuren Chocolatier
di zettaiLara
Dalla prima casuale incursione della Mizushiro nel mondo del Boys' Love, tra il 2004 e il 2006 nasceva così Il Gioco del Gatto e del Topo (窮鼠はチーズの夢を見, Kyūso wa Cheese no Yume o Miru - "il topo in trappola sogna il formaggio"), ovvero quella che poi sarebbe divenuta una delle più belle e intense storie ad oggi scritte sul genere e non, con ampie note di eccellenza giunte anche dalla mangaka Keiko Takemiya del celebre Gruppo 24.
Da queste premesse si comprende già come la Mizushiro, che del Boys' Love all'epoca non poteva certo proclamarsi maestra, sia comunque stata in grado di proporre un ottimo racconto che trascende i confini del genere e che spazia con successo ben oltre quanto richiestole: l'opera era stata inizialmente concepita in alcuni capitoli poi raccolti in un volume unico, ma è ritornata in seguito sulle pagine di Judy con una nuova serie di capitoli, infine ri-pubblicati tre anni più tardi in un secondo tankobon auto-conclusivo intitolato Sōjo no Koi wa Nido Haneru (俎上の鯉は二度跳ねる - "la carpa sul tagliere guizza due volte").
Infine, col ritrovato interesse per le vicende di Otomo e del sornione Imagase destato dall'annuncio di un lungometraggio live action in uscita in Giappone il prossimo 11 settembre 2020, si è aggiunto l'inedito capitolo extra Hummingbird Rhapsody ("La rapsodia del colibrì"), contenuto nella recente riedizione del manga fatta tanto in patria quanto in Italia; per noi, il manga giunge stavolta grazie all'editore J-Pop, in un unico tomo 'All in One Edition' reso disponibile dall'8 luglio 2020.
"Imagase... io... ho paura di te!"
"Anche io ho paura di te."
Non di sola violenza ed erotismo si compone ad ogni modo questa intricata storia, che anzi definire così equivarrebbe a semplificare in maniera eccessiva e nemmeno del tutto calzante rispetto a ciò che l'autrice vi ha saputo collocare all'interno; al di là dei temi e degli elementi più evidenti, infatti, se ne rinvengono altrettanti di più o meno elaborati e impliciti."Anche io ho paura di te."
Lo possiamo del resto intuire già dall'illustrazione in copertina al volume, in cui si fa sfoggio di una languida apparenza che non tradisce le contraddizioni dell'animo. Osserviamo un ritratto elegante dei due protagonisti, i quali celano invero emozioni tutt'altro che composte dentro di sé; preciso specchio di tale immagine, che graficamente richiama quelle di precedenti edizioni dell'opera, è l'animo del trentenne Kyoichi Otomo dopo il suo incontro con Imagase.
Otomo è un uomo adulto e sposato che conduce una vita in apparenza inappuntabile: di bell'aspetto, educato e gentile, può vantare anche un ottimo impiego, la stima dei colleghi e di far sospirare molte donne che incrociano il suo cammino. A loro non sa resistere, ecco perché la sua vita è un susseguirsi di tradimenti coniugali, cui non attribuisce alcuna importanza fintantoché la moglie non assume Wataru Imagase in qualità di detective privato a indagare sulle sue presunte infedeltà.
Imagase non è nuovo nella vita di Otomo, suo ex compagno di club di tennis universitario, più giovane di qualche anno: egli propone a Otomo il silenzio con la moglie in cambio di quell'infuocata sessione di baci che lui, spregiudicato omosessuale da sempre invaghito del proprio senpai, non aveva mai avuto il coraggio di strappargli prima.
Dopo la fine del matrimonio di Otomo, tuttavia, gli incontri intimi tra i due non cessano affatto e si spingono invece sempre più in profondità, manifesti sintomi di una spirale di feroce lussuria e di turbamento psicologico da cui Otomo consapevolmente non sa e non intende più uscire.
Imagase non è nuovo nella vita di Otomo, suo ex compagno di club di tennis universitario, più giovane di qualche anno: egli propone a Otomo il silenzio con la moglie in cambio di quell'infuocata sessione di baci che lui, spregiudicato omosessuale da sempre invaghito del proprio senpai, non aveva mai avuto il coraggio di strappargli prima.
Dopo la fine del matrimonio di Otomo, tuttavia, gli incontri intimi tra i due non cessano affatto e si spingono invece sempre più in profondità, manifesti sintomi di una spirale di feroce lussuria e di turbamento psicologico da cui Otomo consapevolmente non sa e non intende più uscire.
"Un giorno anche tu ti innamorerai sul serio.
Verrà il momento in cui anche tu sarai investito da un sentimento irrefrenabile, che uscirà dal profondo del tuo cuore e non da quello di un'altra persona."
Verrà il momento in cui anche tu sarai investito da un sentimento irrefrenabile, che uscirà dal profondo del tuo cuore e non da quello di un'altra persona."
I temi di partenza e le premesse attingono appieno da svariati cliché indubbiamente non nuovi al Boys' Love; la Mizushiro li sfrutta con accortezza per scandagliare nell'animo umano com'è prerogativa di molte sue opere, facendo rapidamente evolvere la storia in qualcosa di molto diverso e ben più ampio di quanto le numerose ed esplicite scene di amplessi amorosi non inducano a pensare di primo acchito.
E' necessario l'arrivo di un adorante e ossessivo gay nella vita di una persona in apparenza normale e felice come Otomo per far capire a quest'ultimo che il suo matrimonio non è che un guscio vuoto, costruito senza provare emozioni vere né profonde per portare avanti un'esistenza di routine. L'incontro con Imagase, tuttavia, costringe Otomo a ripensare profondamente alle proprie azioni e al significato da attribuire alla propria vita, sino a comprendere che malgrado una gentilezza di facciata eppur sincera, a lui non è mai importato per davvero dei sentimenti delle altre persone.
La relazione con Imagase fa emergere il suo lato peggiore, fatto di impulsi di gelosia, possessività ed egoismo, insospettabili tendenze masochiste ma anche dominanti, oscure pulsioni e un'inclinazione alle tentazioni presente sempre e comunque. Otomo non è un uomo modello né di certo da lodare e tuttavia, non è nemmeno un uomo la cui remissiva personalità si possa criticare alla leggera, proprio in quanto spettro di un coperchio che cela tutt'altro, ma anche riflesso dei nostri stessi comportamenti pavidi e insicuri, della nostra incapacità di rimetterci in discussione fino a quei momenti, inattesi e sorprendenti, che cambiano la vita per davvero.
"Non vale la pena fissarsi su di me. Non sono un brav'uomo."
"Credi che non lo sappia? Uno con il tuo carattere è il peggio che possa capitare. Pensi che tutti siano alla ricerca di una persona perfetta?"
"Credi che non lo sappia? Uno con il tuo carattere è il peggio che possa capitare. Pensi che tutti siano alla ricerca di una persona perfetta?"
Che i due amanti abbiano una forte valenza universale ci viene ulteriormente suggerito anche dalla scelta dei caratteri giapponesi con cui sono scritti i loro rispettivi nomi: la Mizushiro identifica Kyoichi Otomo (大伴恭一) nel 'compagno/partner' per definizione, un potenziale alter ego di chiunque; affida invece a Wataru Imagase (今ヶ瀬渉, dai kanji di 'rapidità', 'attraversamento', 'coinvolgimento' e 'relazioni umane') l'importanza di saper cogliere l'attimo fuggente. A volerci dunque cimentare in un curioso gioco linguistico, scopriremmo che l'unione dei due protagonisti conduce proprio al significato di 'relazione con il partner', del gioco del gatto col suo topolino del qui e ora, del momento che si vive in ogni istante.
"Non ci credo!
Non puoi scegliere... tra una donna e un uomo?"
- Natsuki -
Non puoi scegliere... tra una donna e un uomo?"
- Natsuki -
"Forse Imagase ha ragione... io non ho ancora incontrato il vero amore.
Il mese prossimo compirò trent'anni."
Otomo incontra e frequenta una lunga serie di donne, ciascuna delle quali connotata da un volto e una personalità forte e precisa, di rilievo, a lasciare una tacca vivida nella vita di lui; eppure nessuna di queste figure è capace di aprire uno squarcio nella sua anima.
Il vero Otomo è inaccessibile a chiunque, persino a sé stesso, come egli ha modo di comprendere dopo che il nuovo incontro con Imagase infrange la quieta superficie della sua esistenza. L'uomo desiderabile che Otomo appare agli occhi delle colleghe, di fronte allo sguardo cinico e rivelatore di Imagase non si dimostra altri che un seduttore fallito, un uomo privo di nerbo e risolutezza, d'un tratto insicuro anche a riguardo di cosa sia il vero e intenso piacere fisico e di come ottenerlo.
E' Imagase a compiere infine il miracolo nell'intercettare il buco nero affettivo del suo senpai, il quale riesce così a trovare i confini di sé stesso ed affacciarsi con onestà di fronte alla propria interiorità e ai propri limiti.
Ciò non avviene dunque per tramite di una donna, né di un bravo ragazzo, bensì di un serpente tentatore che sfrutta le debolezze di Otomo con un atteggiamento sfacciato e fin troppo diretto nei suoi confronti; agendo così, Imagase si vendica innanzitutto del proprio io di gioventù, incapace all'epoca di affrontare con sincerità l'oggetto della propria adorazione.
"Per quanto possa essere dolce, lui è distante,
come la luna."
come la luna."
I suoi capricci impetuosi e le sue sensuali attenzioni scoperchiano l'animo di Otomo nel profondo e sortiscono effetti del tutto inattesi, producendo un ribaltamento delle parti in gioco: Otomo, che mai avrebbe pensato di ritrovarsi alla soglia dei trent'anni a interrogarsi sul vero amore, si affeziona alla stramba quotidianità instauratasi con Imagase, peraltro adattandosi a tale convivenza con sorprendente rapidità. Egli acquisisce una sempre maggior consapevolezza in un rapporto omosessuale in cui, pur non sapendo come muoversi, procede con la cautela, la tenerezza e l'attenzione che non aveva mai riservato in una vita intera a nessun'altra, arrivando a chiedersi a ciò che può determinare la felicità di una coppia nel breve e nel medio-lungo termine.
Imagase, dal canto proprio, educa il suo senpai all'accrescimento del piacere fisico in maniera via via più intensa, gli fa scoprire cosa significhi coprire qualcuno di incondizionato amore, qualcuno di palesemente imperfetto in tutte le sue debolezze, amato in quanto tale, e non perché incarni un irraggiungibile ideale di uomo. Con l'evolversi del rapporto con Otomo, tuttavia, è lui a lasciarsi sfuggire il controllo della situazione riversando il suo spasmodico bisogno di affetto, fatto anche di atteggiamenti talora infantili ed esasperanti, in una storia nata da una cotta giovanile evolutasi poi in vero e struggente amore, contro ogni possibile previsione.
"Se provi sentimenti troppo forti per qualcuno, non riesci più a preservare te stesso e alla fine vai in frantumi."
"Io non posso renderti felice...
semplicemente consumando il tuo presente."
"Lascia che sia io a decidere che cosa mi rende felice. Siamo due egoisti."
"Io non posso renderti felice...
semplicemente consumando il tuo presente."
"Lascia che sia io a decidere che cosa mi rende felice. Siamo due egoisti."
Ecco perché nel gioco del gatto sornione col suo ingenuo topolino non appare così scontato individuare chi sia la preda e chi il predatore ed anzi, i ruoli si rovesciano più e più volte, tanto a livello psicologico quanto nella sfera sessuale, in un risvolto il più delle volte inedito nei Boys' Love: mentre le pagine si fanno sempre più audaci, cresce in parallelo il potere di circuizione carnale di cui l'uno dispone nei confronti dell'altro, un potere forte e scalzante.
Il rincorrersi, il lasciarsi e l'andare ripetutamente a riprendersi sono dunque manifestazione di un amore al contempo adulto e infantile, prepotente e portato all'estremo dell'ossessione, un'affezione profonda che nel guardare in faccia la realtà induce entrambi a chiedersi quanto si sia disposti a lasciare di sé stessi e dei propri egoismi in cambio di una relazione tanto sconveniente quanto appagante ed irrinunciabile.
Ed ecco anche il perché risulti perfettamente calata nel contesto la scelta della titolazione di capitoli che simbolicamente prendono a prestito alcune figure animali, i quali invero fanno capolino come camei anche all'interno delle storie stesse: da un quadro appeso al ristorante ad un accendino foriero di gelosie, non v'è similitudine più adeguata di pesci, gatti, serpenti, civette e farfalle per suggerire comportamenti che richiamano gli istinti primordiali più animaleschi dell'uomo, a costituire trappole e ragnatele, quegli atti anche vili, sordidi e meschini che si compiono quando si è in amore.
"L'ostacolo sei tu. E anche io."
La cornice del simbolismo si chiude con uno sguardo che se da un lato rimanda all'illustrazione di copertina, ove i quadri di animali campeggiano silenti sullo sfondo dietro ai protagonisti, dall'altro guarda suggestivamente alla luna: il Romeo e la Giulietta di Shakespeare l'invocavano per un giuramento eterno, mentre lo scrittore Soseki Natsume nella celebre citazione 'Tsuki ga kirei, desu ne?' (La luna è incantevole stanotte, non è vero?), l'utilizzava metaforicamente per dichiarare dei sentimenti d'amore.
La Mizushiro vi si ricollega affidando al bianco satellite gli inconfessabili pensieri di Otomo e Imagase, di cui la luna diviene silente filo conduttore, al pari di un sensuale tokonoma che si apre all'interno della storia per chi vi sa guardare, un'alcova tanto delicata e sottile quanto intima e profonda.
"Sarebbe inaccettabile!"
"Inaccettabile per chi?"
"Per la società!"
"Come al solito ti preoccupi troppo...
alla società non frega niente della tua vita sessuale."
"Inaccettabile per chi?"
"Per la società!"
"Come al solito ti preoccupi troppo...
alla società non frega niente della tua vita sessuale."
Il suo è uno stile evolutosi enormemente rispetto agli inizi di carriera, che si caratterizza da diversi anni per un tratto grafico piuttosto moderno e all'avanguardia, raffinato ed elegante. Anche Il Gioco del Gatto e del Topo non fa eccezione: il peculiare disegno, pulito e privo di sbavature, si ammorbidisce ancor più con il passare degli anni, come si può notare raffrontando le tavole dei primi capitoli con quelle de La Farfalla Depressa in poi, sino al recentissimo Hummingbird Rhapsody. Qui i segni rimarcati sono talmente delicati e sottili da suggerire quasi la parvenza di sfaldarsi piacevolmente sotto uno sguardo che diventi troppo insistente.
Nello sfogliare il volume, le tavole appaiono ordinate e talora del tutto prive di testo, con una fortissima resa espressiva. Il tratto essenziale ed affilato nei dettagli di sfondo e nei retini, ma non per questo minimalista; è preciso nella rappresentazione dei corpi in ogni loro particolare e caratterizzato da una spiccata sottintesa sensualità, non solo nelle scene di nudo bensì in grado di pervadere l'opera nel suo complesso.
Abituata a raccontare con straordinaria abilità di temi distorti e traversi, ad esplorare la psiche umana e connesse problematiche di identità sessuale e di genere, Setona Mizushiro ci offre tavole audaci e conturbanti, non prive di un certo voyeurismo esteta nella rappresentazione grafica degli amplessi amorosi eppur prive di qualsivoglia volgarità, capaci di evocare tramite efficace ed impressionante impatto visivo le devastanti passioni da cui tanto i protagonisti quanto i lettori finiscono per farsi scuotere e travolgere.
La violenza di cui è pregna l'opera della Mizushiro si rinviene dunque più nell'introspezione psicologica che in quella fisica, per quanto indubbiamente il sesso sia una componente imprescindibile delle intricate vicende che legano Otomo a Imagase: ne è tuttavia chiave di lettura ma non ragion d'essere, ecco perché seguiamo quasi in trance, passo dopo passo, una coppia che arriva ad conoscersi intimamente l'un l'altro partendo dal bacio di un ricatto per abbandonare presto ogni inibizione fra le lenzuola, tra scambio di posizioni, di ruoli seme/uke e implicazioni sadomaso.
"Provi amore nei miei confronti?
Oppure ti senti obbligato a compensare i miei sentimenti, recitando la parte del fidanzato, poiché hai assaporato cosa si prova ad esser ricoperto d'amore?"
Come possa un tale groviglio psicologico-sentimentale declinarsi in una storia costantemente in bilico tra il dramma e la commedia, capace di conservare sempre un ottimo bilanciamento tra ciascuna delle sue tante anime, senza scadere né perdersi mai in eccessi, il lettore lo scopre da sé una pagina dopo l'altra, sorprendendosi insieme a Otomo e Imagase in un racconto d'amore denso e sofferto, terribilmente autentico al pari dei suoi complessati protagonisti.
L'incalzante sceneggiatura non concede tregue né sospiri di sollievo: accuse e scaramucce rimbalzano da un uomo all'altro in una evoluzione ed involuzione incessante delle personalità dei due, fino alla spiazzante conclusione; quando il tempo dei giochi finisce e si abbandona l'infantilismo, giunge inevitabile quel momento in cui il volto dell'adulto che si intende mostrare agli altri, all'esterno, va a rispecchiare finalmente e pienamente la propria essenza interiore. Quel momento in cui ci si assume ogni responsabilità nei confronti di sé stessi.
"Avere da ridire sulla felicità, può rendere molto infelici.
Nessuno capisce i sentimenti che ho provato.
Nessuno sa quale felicità abbia toccato con mano
pur navigando in un mare di incertezze."
Nessuno capisce i sentimenti che ho provato.
Nessuno sa quale felicità abbia toccato con mano
pur navigando in un mare di incertezze."
Il sessismo di Otomo, che apprezza l'erotismo che Imagase gli propone pur non accettando intimamente che sia un uomo a procurargli un tale piacere, sfuma nel momento in cui egli dona al proprio amante una bottiglia d'annata di uno Château Pétrus, tra i vini francesi più rari e ricercati al mondo, suggerendo al suo prezioso uomo l'idea implicita di essere altrettanto unico e insostituibile.
Portare avanti una relazione dove ci si guardi e confronta, si discuta e ci si doni, non per restituire un qualche cosa di ricevuto bensì per andare oltre sé stessi, è allora cosa ben diversa dal ricercare il godimento di una notte privo di coinvolgimenti di sorta: non è più lo stesso indeciso uomo di prima colui per il quale le apparenze per la società cessano di essere una scusante, colui che arriva a chiedersi d'un tratto come sia corteggiare un gay anziché una donna, o se l'intesa tra due omosessuali possa essere più completa e profonda rispetto all'unione che un eterosessuale possa avere con chi appartenga ad un 'universo' diverso dal proprio.
E in fondo che cos'è allora l'amore, se non proprio quella forza innata che sprigionandosi ci permette di vedere al di là di ogni nostro rigido amor proprio, per superare i propri limiti ed arrivare a raggiungere i recessi più intimi della persona verso la quale naturalmente tendiamo?
Non è dunque tanto il tema Boys' Love di per sé a essere centrale nella storia, quanto piuttosto qualcosa che trascende ogni vincolo di genere per allargarsi ed abbracciare idealmente qualunque tipo di affettività, a prescindere da ogni liceità o colore.
Perché un amore diverso non è un amore inadeguato, né un amore minore.
Pur sfiorando tematiche LGBTQ+ solo per cenni e senza ambire mai a diventarne manifesto, Il Gioco del Gatto e del Topo è capace di tratteggiarne con perspicacia alcuni aspetti; l'eccellente ritratto fatto alla debolezza dell'essere umano, schiavo di un bisogno di affettività tanto recondito quanto oscuro e qui declinato nell'inesorabilità di un amore fisico e lacerante, ci conferma quanto i temi socio-psicologici siano trattati con crudo realismo e acuta sensibilità. Perfette sintesi degli elementi Yin e Yang, le figure avide, meschine e menzognere di Otomo e Imagase sono pennellate in maniera a tratti spietata, in particolare in quell'intento di ferire gli altri, finendo solo però per fendere in primo luogo sé stessi: si tratta di personaggi scomodi con cui non è affatto gradevole identificarsi, in cui desidereremmo non imbatterci mai nel nostro cammino di vita, ma che tuttavia di fronte alle proprie fragilità scelgono di non darsi per vinti, e anche per questo risultano insolitamente autentici, accattivanti, indimenticabili.
"Speravo che, trasmettendoti il mio modo di amare,
un giorno anche tu avresti fatto lo stesso per me."
- Imagase -
"Accidenti... Con una donna non avrei mai perso la pazienza in questo modo..."
- Otomo -
un giorno anche tu avresti fatto lo stesso per me."
- Imagase -
"Accidenti... Con una donna non avrei mai perso la pazienza in questo modo..."
- Otomo -
L'editore J-Pop contribuisce a restituire nuova e meritata luce ad un'opera che va e che torna nel tempo, non esente da un certo grado di sfortuna: se il rilascio del lungometraggio live action è stato infatti rinviato in patria di tre mesi a causa del protrarsi delle conseguenze della pandemia da Covid-19, la prima pubblicazione del manga in Italia da parte di Ronin Manga non è stata più felice, con un secondo volume divenuto ben presto irreperibile e mai ristampato malgrado le ripetute richieste.
La nuova edizione consta di un unico volume che raccoglie i due tankobon di origine, piuttosto corposo nelle sue dimensioni 12x16,9 cm con oltre 500 pagine proposte al prezzo di euro 14,00, pagine di buona fattura, carta bianca dalla buona consistenza, stampa priva di sbavature. A dispetto della mole il tomo rimane maneggevole e piacevolmente flessibile alla lettura, dotato di una solida brossura e una costina ben arrotondata al tatto; è interessante spogliarlo della sovraccoperta anche solo per notare come si sia scelto di mantenere una certa aderenza all'eleganza dell'opera attraverso la stampa in copertina che ripropone l'ordinata serie di ritratti di animali di cui precedente menzione.
Oltre al già citato capitolo extra inedito in chiusura al volume, ci viene offerta anche una bella raccolta di illustrazioni a colori alle prime pagine; la nuova traduzione risulta più precisa e dettagliata della precedente edizione, seppur non esente da qualche sbavatura. La scelta di eliminare il ben diffuso termine 'senpai' sostituendolo con i nomi 'Otomo' e 'Kyoichi' di maniera alterna, non sempre adeguatamente calata nel contesto delle varie scene, può apparire poco condivisibile; in nessuna occasione infatti il personaggio di Imagase si concede una tale intimità, quantunque solo verbale, circa il modo di rivolgersi a Otomo, e anche questa sfumatura della lingua originale, di fatto, è un'implicita e ulteriore caratterizzazione del rapporto tra i protagonisti. Buona la presenza di un comparto di note esplicative, al punto che un paio di ulteriori postille non sarebbero parse di troppo. A volte le stesse risultano purtroppo poco accessibili alla lettura poiché collocate molto a ridosso della parte interna delle tavole vicina alla costina rilegata del volume.
La pubblicazione di J-Pop avviene inoltre dopo che una recente ri-edizione giapponese del manga, proprio la All in One Edition che a noi giunge ora, si presenta in origine con alcune tavole parzialmente censurate in alcuni piccoli dettagli grafici: si tratta di modifiche operate dalla stessa Mizushiro su richiesta dell'editore nipponico per la nuova ristampa, atta a rimuovere ogni contenuto esplicito dal 28 gennaio 2020, per rendere l'opera fruibile anche da un pubblico di età inferiore ai quindici anni. Le censure riguardano di fatto unicamente la rappresentazione dei genitali maschili, e ciò esclusivamente su specifiche e delimitate porzioni di tavole in alcune pagine concentrate nei primi capitoli dell'opera; non risultano invece modificate in alcun modo le intense scene di nudo, la trasparenza degli amplessi amorosi o altro ancora. Le variazioni non pregiudicano dunque né la resa globale delle suddette tavole né le forti emozioni veicolate dai disegni, e tanto meno intaccano il significato della storia e i dialoghi tra i personaggi. Questi ultimi in particolare, vera quintessenza dell'opera, anche nella ri-edizione si presentano con i medesimi toni aspri ed espliciti dell'originale, e non v'è alcuno dei messaggi veicolati che sia stato quindi edulcorato, leso o compromesso in minima parte.
"L'amore è una punizione divina."
Perfettamente in equilibrio tra sentimento e seduzione, Il Gioco del Gatto e del Topo si presenta come una lettura intensa ed impegnativa, matura e gravida di interrogativi, complessa e provocante nelle sue tante pieghe; è necessario approcciarvisi con la dovuta attenzione, ricevendo in contropartita un crescendo di emozioni cui il lettore si sentirà avviluppato sino all'ultima e sofferta pagina.
Amore "matto e disperatissimo," l'avrebbe probabilmente definito il poeta Giacomo Leopardi.
Un fiume in piena che travolge qualunque cosa al proprio passaggio, la necessità di saper lasciare e riprendere il controllo di sé stessi: educare la passione in una relazione è complicato al punto da apparire a volte ingestibile. L'amore nella vita di tutti i giorni è cosa ben diversa dal sentimento romanzato, un impegno che fa inghiottire bocconi amari, una tensione senza fine verso l'altro e verso sé stessi.
In queste vicende che pungolano dolorosamente i recessi del cuore, a condurre il gioco non sappiamo chi sia, perché a sovvertire i tipici canoni del Boys' Love sono qui entrambi i protagonisti, una coppia audace, spavalda e autentica, pronta a rimettersi di continuo in discussione.
Imprescindibile per gli amanti del genere Boys' Love, si tratta di una storia appropriata anche per chi ricerchi un racconto d'amore atipico, forte e nondimeno sensuale, sublimato da tavole evocative, dialoghi vivi e penetranti, un'introspezione magistrale e un gradito pizzico di humour pungente e sottile.
E' un'opera, questa, che non si priva di nulla e che di nulla si fa vanto.
Una di quelle storie che non conoscono limitazioni né confini.
Uno di quei volumi da custodire con cura nella propria libreria, da riprendere in mano di tanto in tanto, rinvenendo nuove sfumature di significato a ogni nuova rilettura.
Amore "matto e disperatissimo," l'avrebbe probabilmente definito il poeta Giacomo Leopardi.
Un fiume in piena che travolge qualunque cosa al proprio passaggio, la necessità di saper lasciare e riprendere il controllo di sé stessi: educare la passione in una relazione è complicato al punto da apparire a volte ingestibile. L'amore nella vita di tutti i giorni è cosa ben diversa dal sentimento romanzato, un impegno che fa inghiottire bocconi amari, una tensione senza fine verso l'altro e verso sé stessi.
In queste vicende che pungolano dolorosamente i recessi del cuore, a condurre il gioco non sappiamo chi sia, perché a sovvertire i tipici canoni del Boys' Love sono qui entrambi i protagonisti, una coppia audace, spavalda e autentica, pronta a rimettersi di continuo in discussione.
Imprescindibile per gli amanti del genere Boys' Love, si tratta di una storia appropriata anche per chi ricerchi un racconto d'amore atipico, forte e nondimeno sensuale, sublimato da tavole evocative, dialoghi vivi e penetranti, un'introspezione magistrale e un gradito pizzico di humour pungente e sottile.
E' un'opera, questa, che non si priva di nulla e che di nulla si fa vanto.
Una di quelle storie che non conoscono limitazioni né confini.
Uno di quei volumi da custodire con cura nella propria libreria, da riprendere in mano di tanto in tanto, rinvenendo nuove sfumature di significato a ogni nuova rilettura.
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Il gioco del gatto e del topo | € 14.00 | JPOP |
Il gioco del gatto e del topo 1 | € 6.90 | Ronin Manga |
Il gioco del gatto e del topo 1 | € 8.50 | Kappalab |
Il gioco del gatto e del topo 2 | € 7.50 | Ronin Manga |
Si ringrazia Gkj per la consulenza dalla lingua giapponese.