Quanto guadagnerà il mangaka di Demon Slayer dal film?
Una domanda che molti di voi si saranno posti e che troverà una risposta piuttosto inaspettata...
di Kean
Come ben noto, Demon Slayer The Movie: Mugen Train ha infranto quasi ogni record al box office giapponese, ed è vicino ad usurpare il trono dei film con maggiore incasso, attualmente detenuto da La città Incantata di Hayao Miyazaki. Ma, nonostante il successo eclatante della pellicola, sembrerebbe che Koyoharu Gotouge, il creatore del manga, non intascherà altro che una semplice commissione anticipata — anche se potrebbe rifarsi tranquillamente grazie alla distribuzione home video.
Business Journal, un sito editoriale giapponese che si occupa di indagare sulle attività commerciali di varie industrie, in una conversazione con Hotaka Sugimoto, uno scrittore e insider cinematografico, in merito alla divisione dei guadagni ottenuti al botteghino tra produttori, editore e creatore, ha dichiarato che, da quanto emerso, le cose potrebbero andare meglio per Gotouge.
Sugimoto ha affermato che, essendo Demon Slayer la prima opera serializzata del mangaka, quest'ultimo viene visto come un esordiente, e per questo la commissione spettante dallo stesso risulta essere decisamente bassa. In aggiunta, la decisione di rendere Mugen Train un film a tutti gli effetti è stata presa durante la messa in onda della serie tv animata, questo ha inciso su alcuni fattori importanti, visto che in quel periodo la popolarità del franchise non era così alta come adesso.
Questi due aspetti appena riferiti hanno fatto si che la quota data a Shueisha per i diritti dell'opera ammontasse solamente a 4 milioni di yen (all'incirca 32 mila euro), la cui metà è andata dritta dritta nelle tasche del mangaka. L'insider ha poi precisato che, essendo Shueisha una delle tre compagnie dietro la produzione del film — incluse Aniplex e Ufotable — gli spetterà una grossa fetta dei profitti del box office, tolti ovviamente i guadagni dovuti alle sale. Se Shueisha cederà, o meno, parte dei profitti a Gotouge, tutto dipenderà dal tipo contratto di lavoro stipulato tra i due soggetti, che, non essendo di dominio pubblico, non ci da certezze.
Hideaki Sorachi, il creatore di Gintama, nel volume 51 della suddetta serie ha menzionato che: "indipendentemente da quante persone guarderanno il film o a quanto ammonteranno i guadagni, nemmeno un singolo yen va all'autore. Veniamo solamente pagati con una quota anticipata". Sugimoto ha poi aggiunto che, come esordiente in Weekly Shonen Jump, il contratto di Gotouge non le permette di avere nessun pagamento dalle royalty integrate per il rilascio nelle sale del film.
La bassa remunerazione data dall'editore al mangaka non è solamente dovuta al fatto che Gotouge sia nuovo nel panorama dei manga, ma riguarda in modo più ampio il sistema generale in gioco. Secondo l'associazione degli scrittori giapponesi, il limite massimo consentito in termini di pagamento per l'adattamento di una storia si attesta a 10 milioni di yen (all'incirca 79 mila euro), non tenendo ovviamente conto delle eventuali royalty stipulate tra l'editore e la compagnia produttiva, che possono essere passate al creatore dell'opera in base al tipo di contratto stipulato.
A tal proposito, Nikkei Entertainment, in un suo editoriale, ha riferito che, 7 milioni di yen (55 mila euro) sono "un quota larga" e che solitamente l'editore viene pagato tra i 2 e i 4 milioni di yen.
D'altra parte, le serie pubblicate sulle pagine di Weekly Shonen Jump sembrano avere dare dei benefici ai mangaka, anche nel caso degli esordienti, rispetto ad altre case editrici. Mari Yamazaki, la creatrice di Thermae Romae, in uno show ha rivelato che, nel 2013, ha ricevuto solamente 1 milione di yen (8 mila euro) per l'adattamento live-action tratto dal suo manga. Il film in questione si è posizionato al secondo posto tra i migliori incassi al box office giapponese del 2012, arrivando a quasi 6 miliardi di yen (47 milioni di euro).
Sugimoto ha spiegato che la proiezione cinematografica è classificata come "tassa di utilizzo originale", che solitamente è un pagamento anticipato, ma, per quanto concerne i diritti per l'home video, essi sono classificati come "tassa di utilizzo secondario". In questi casi, il creatore originale dell'opera riceve alcune royalties sui DVD e sui Blu-ray affittati e venduti (le vendite digitali non vengono prese in considerazione).
Mediamente, un creatore di una qualsivoglia opera — sia essa un manga, un libro o una light-novel — riceve l'1.75% di royalties sull'acquisto e il 3.35% sul noleggio riferito ad un rilascio home video in Giappone. Nel 2013, il presidente della C & I Entertainment, Osamu Kubota, famoso per aver prodotto la serie di film live-action di Rurouni Kenshin, ha ammesso che, con un film di successo, i creatori possono racimolare oltre 10 milioni di yen (79 mila euro) in "tasse di utilizzo secondario".
Lo stesso Sugimoto ha poi messo in evidenza vari fattori, quali lo streaming e le vendite digitali, che, negli ultimi anni, hanno comportato l'abbassamento dei guadagni spettanti dalla "tassa di utilizzo secondario". I registi e gli sceneggiatori ricevono anche questa stessa quota, venendo riconosciuti come autori del film insieme al creatore originale. Anche le merci vendute nei teatri giapponesi rientrano nelle commissioni spettanti ai creatori.
Per concludere, mentre le royalties spettanti dai guadagni al box office possono non essere date ai creatori originali, il successo riscosso dalla trasposizione può far facilmente gonfiare le vendite del manga/opera originale di riferimento. Non a caso Demon Slayer nel 2020 ha venduto oltre 82 milioni di copie fisiche.
Fonte Consultata:
Crunchyroll