Parasite in love: siamo davvero noi a decidere di chi innamorarci?
Un nuova storia d'amore non convenzionale dall'autore già conosciuto con " Il prezzo di una vita"
di Ironic74
È uno degli interessanti spunti su cui si intreccia la trama di Parasite in Love, fumetto da poco arrivato sugli scaffali delle nostre fumetterie ad opera di J-Pop Manga e di cui non si è parlato poi molto. Questo a dispetto del fatto che sia un'opera tratta da un romanzo di Sugaru Miaki, ovvero colui che nel 2019 aveva già fatto parlare di sè da noi con Il Prezzo di una vita, altra trasposizione di una sua opera lettereraria. Una storia spiazzante e coinvolgente in tre volumetti che, grazie ai suoi temi particolari anche se piuttosto cupi, aveva anche vinto ai nostri NekoAwards come miglior serie breve.
Qui siamo di fronte a qualcosa che a prima vista sembra andare verso la stessa strada, ovvero tre volumetti che raccontano una storia d'amore malinconica e non convenzionale che sfocia nel sovrannaturale.
Kosaka, un giovane le cui tendenze compulsive gli rendono impossibile mantenere un lavoro, e Sanagi, una studentessa delle superiori che ha abbandonato la scuola, decidono di aiutarsi a vicenda per riadattarsi alla vita nella società, e finiscono per innamorarsi l'uno dell'altra. Entrambi infatti soffrono in maniera pesante di particolari disturbi ossessivo compulsivi. Il primo soffre di germofobia ovvero vive nella paura incondizionata di germi e batteri, paura che lo spinge a lavarsi le mani continuamente fino ad evitare ogni contatto sociale. La ragazza, molto più giovane di lui, deve vedersela tutti i giorni con il timore di attirare l'attenzione altrui, un disturbo chiamato scopofobia che le impedisce anche solo di incrociare lo sguardo di un'altra persona.
Due persone che vivono ai margini della società, in una forma di isolamento dettato non dalla propria scelta ma da una gelida, incontrollata paura. Due persone che al di là di questo non hanno poi molto in comune, in primis l'età. Due persone che però, anche se per eventi indotti e sicuramente poco casuali (non faccio spoiler) si trovano a passare del tempo insieme, diventando ognuno la forza dell'altro. Il coronamento dell'amore sembra davvero suggellare, in un clima di speranza e felicità mai provata prima, due storie che sembravano destinate a finire in maniera sicuramente poco positiva, magari pure in suicidio. Ma non è tutto oro quello che luccica, e d'altronde che questo manga non sia una bella storiella di amore e redenzione lo si può capire già fin dalle copertine.
I disegni di Yuuki Hotate ci trasportano in atmosfere dai tratti piuttosto tristi e malinconici. Gli stessi personaggi appaiono più come ombre di loro stessi, vere e proprie caricature surreali di una vita trascinata da eventi molto più grandi di loro. L'amore fra i due giovani infatti sembrerebbe non essere reale. Com'è possibile, vi chiederete voi? Eppure è così. Kosaka e Sanagi sono infatti affetti da qualcosa che resce a determinare le loro vite ancor più delle loro fobie, anzi queste ultime sono esse stesse indotte. Da chi? Da subdoli e nascosti parassiti che sono riusciti ad annidarsi nelle loro teste e che riescono a riprodursi solo con altri della loro specie che vivono però in un altro umano ospitante.
Nulla di quello che hanno vissuto era normale, la loro stessa attrazione è dovuta ai loro abusivi coinquilini che altro non cercano che di poter perpetuare la loro razza spingendo i due giovani ognuno nelle braccia dell'altro. Da lì il dilemma: essendo pur sempre qualcosa da curare, questi parassiti vanno debellati? Come dice lo stesso autore "Esiste un proverbio che dice di non sistemare ciò che non è rotto. In alcuni casi, però, ciò che a prima vista può sembrare rotto in realtà è perfetto così com'è".
Meglio vivere una felicità fittizia o tornare nella "realtà" cercando di costruirsi qualche brandello di felicità con le proprie mani?
Questa è la grande domanda che esce a lettere cubitali da questa storia, la domanda che si pongono non solo i protagonisti ma anche tutte le altre "marionette" affette dagli stessi ospiti e infine dai loro cari e dai dottori che cercano la migliore soluzione al loro "male". Fumetto che quindi tratta un tema interessante, scendendo anche nel filosofico, che dati i tempi di forte isolamento che stiamo vivendo, è più che mai attuale. A molti non è piaciuto il cambio di registro alla fine del primo volume. Gli autori infatti, decidono di inserire il tema dei parassiti solo dopo aver descritto la triste vita dei due personaggi principali, la loro disperata lotta contro una condizione di eterna paura e la ricerca di un appiglio in quella vita che per loro era un mare in continua tempesta.
A me questa scelta in realtà non è dispiaciuta e non l'ho vista come uno svilimento nei confronti di chi soffre di disturbi ossessivo compulsivi, semplicemente questo fumetto non parla di questo, o meglio non è questo il centro della storia. Parasite in love ci trascina in questo luogo opprimente, ottimamente tratteggiato da uno stile di disegno cupo e surreale, per scavare nei meandri delle nostre paure e dei nostri malcelati desideri. La storia forse tende a perdersi un po' verso la fine, appesantita dalla tanta carne al fuoco messa e da una parte estremamente concettuale e verbosa forse troppo lunga, ma il finale agrodolce e spiazzante chiude a mio avviso degnamente il tutto. Un finale che in realtà potrebbe aprire anche altri tipi di discussione ma che purtroppo sarebbero troppo spoiler e mi riservo di fare in altre sedi.
Parasite in Love è disponibile in fumetterie e sui vari store on line in versione Collection Box dal 21 aprile. Tre volumi brossurati da 298 pagine a poco meno di 20 euro in un oratico ma elegante cofanetto cartonato che sicuramente stuzzicheranno la curiosità di chi è in cerca di qualcosa di diverso, malinconico e ben disegnato. Una storia da leggersi tutta d'un fiato per poi, chiuso l'ultimo volumetto, intavolare magari un bel discorso con il vostro/a partner o amico/a sul tema "siamo davvero noi a decidere di chi innamorarci?"