Tokyo 2020: parte della stampa inizia a schierarsi contro l'evento

Ma quanto costerebbe cancellare le Olimpiadi?

di Hachi194

A meno di due mesi dall'apertura dei Giochi Olimpici di Tokyo la situazione è ancora in alto mare, soprattutto a causa della recente impennata di casi di coronavirus che ha obbligato il governo giapponese a dichiarare un nuovo stato di emergenza per contenere la diffusione del virus.
Sui vari organi di stampa si moltiplicano i sondaggi che vedono un netto aumento di giapponesi contrari allo svolgersi della manifestazione e nelle ultime ore è sceso in campo l'Asahi Shimbun, uno dei principali quotidiani nipponici, pubblicando un editoriale in cui è esplicitamente chiesta la cancellazione delle Olimpiadi.
 

È il primo dei giornali nazionali a schierarsi apertamente andando ad unirsi ad alcuni giornali regionali che avevano già sollevato la questione. Da notare che l'Asahi Shimbun è uno degli sponsor dei Giochi, avendo contribuito con quasi 3,5 miliardi di dollari al budget del comitato organizzatore e quindi avrebbe molto da perdere se non venissero svolti.
È anche di tendenza liberale e spesso si oppone al partito al governo guidato dal Primo Ministro Yoshihide Suga. Ha una tiratura mattutina di più di 5 milioni di copie e di più di un milione per quella serale. È secondo solo allo Yomiuri Shimbun.
 

Nell'editoriale pubblicato mercoledì queste sono state le riflessioni espresse dal giornale:
"Pensiamo che non sia razionale ospitare le Olimpiadi in città quest'estate. Chiediamo che il Primo Ministro Suga decida per il loro annullamento. La sfiducia e il contraccolpo contro lo sconsiderato governo nazionale, il governo di Tokyo e le parti interessate alle Olimpiadi non sono altro che un'escalation. Chiediamo al primo ministro Suga di valutare con calma le circostanze e decidere la cancellazione dell'evento estivo".

Inoltre Asahi ha anche criticato sia il CIO, definendolo "ipocrita", che il suo vice presidente John Coates, il quale aveva dichiarato che le Olimpiadi si sarebbero tenute lo stesso anche se ci fosse ancora lo stato di emergenza.
"C'è un enorme divario tra le parole di Coates e i sentimenti della gente. Nonostante le sue dimensioni eccessive, l'eccessiva commercializzazione e molti altri problemi, le Olimpiadi sono state sostenute fino ad ora per empatia con i suoi ideali ... Ma qual è la realtà adesso?" si chiede il giornale.
 

Le reazioni a questa pubblica dichiarazione sono state piuttosto scarse: non c'è stata nessuna indicazione da parte del Comitato Olimpico Internazionale o degli organizzatori locali di cambiare idea e Toshiro Muto, CEO del comitato organizzatore di Tokyo, ha semplicemente dichiarato di essere a conoscenza dell'editoriale e che diverse organizzazioni di stampa hanno punti di vista diversi e questo è molto naturale.
Masayoshi Son, fondatore e CEO di SoftBank Group Corp., ha insinuato che il CIO stia imponendo le Olimpiadi al Giappone.
"In questo momento, più dell'80% dei giapponesi desidera che le Olimpiadi siano posticipate o annullate. Chi sta costringendo ad andare avanti e con quali diritti?"
 

Ma quali sono i costi fino ad ora di queste Olimpiadi e cosa succederebbe se fossero annullate? Fino ad ora il Giappone ha ufficialmente speso 15,4 miliardi di dollari per organizzare le Olimpiadi. Il CIO ricava diversi miliardi dalla vendita dei diritti di trasmissione, che ammonta a circa il 75% delle sue entrate.
Takahide Kiuchi, economista esecutivo presso il Nomura Research Institute, ha fatto due conti e ha stabilito che annullare le Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo costerebbe al paese circa 1.810 miliardi di yen  (circa 13, 6 miliardi di euro), ma se si dovesse dichiarare un nuovo stato di emergenza per far fronte a un altro picco di casi di coronavirus dopo la fine delle Olimpiadi, se si svolgessero come da programma, la perdita economica sarebbe ancora maggiore.
Secondo l'istituto, se i Giochi di Tokyo di fine luglio si terranno senza spettatori, il guadagno sarà di circa 1.660 miliardi di yen, ben 146,8 miliardi di yen in meno rispetto a tenerle con il pubblico.
 

Sulla base dei calcoli di Kiuchi, la prima dichiarazione di emergenza nella primavera del 2020 ha comportato una perdita economica di circa 6.400 miliardi di yen e la seconda, avvenuta tra gennaio e marzo di quest'anno, 6.300 miliardi di yen. Quella attualmente in corso, iniziata alla fine di aprile, porterà probabilmente a una perdita di 1.900 miliardi di yen con un importo che probabilmente andrà a salire se il governo deciderà di prorogarla oltre il 31 maggio.
"Queste stime suggeriscono che la decisione se tenere o meno le partite e limitare gli spettatori dovrebbe essere presa in base all'impatto sui rischi di infezione, non su quello della perdita economica", ha detto Kiuchi.
 

In mezzo a tutta questa incertezza il Comitato Olimpico giapponese ha dichiarato che dal 1 giugno inizierà a somministrare i vaccini contro il coronavirus a circa 600 atleti olimpici, insieme a circa 1.000 allenatori e personale di supporto.
In base a un accordo concluso tra il Comitato olimpico internazionale e il gigante farmaceutico statunitense Pfizer Inc. all'inizio di questo mese, i vaccini sono stati resi disponibili a tutti i partecipanti olimpici. La vaccinazione di massa volontaria darà agli olimpionici giapponesi il tempo di essere vaccinati completamente prima che i giochi si aprano il 23 luglio.
A due mesi dalle Olimpiadi di Tokyo, il Giappone ha vaccinato completamente solo il 2% circa della sua popolazione. I vaccini sono attualmente disponibili solo per gli operatori sanitari e gli anziani di età pari o superiore a 65 anni.

Fonti consultate:
Mainichi1
Mainichi2
TheGuardian


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