In Cina è guerra ai fan del K-pop #Agoraclick175
Ondata di ban per tutti i fanclub online di artisti K-pop
di Iannons94
I fan del K-pop sono le ultime vittime della repressione del governo cinese verso l’esaltazione della celebrità. Weibo, la versione cinese di Twitter, ha dichiarato, infatti, di aver sospeso 21 account dedicati a diversi artisti K-pop; la loro colpa? “Irrazionale comportamento celebrativo delle persone famose”.
Questi account - dedicati a vari artisti K-pop come: BTS, Blackpink, EXO e IU – sono stati sospesi per 30 giorni. Il primo a cadere sotto questa ondata di ban è un account dedicato al cantante Jimin dei BTS; ad oggi, su questo account, si può leggere che “è temporaneamente bannato per aver postato contenuti che violano le regole della community di Weibo”. Inoltre la stessa piattaforma dice di aver completamente cancellato quei post.
In merito a questa situazione Weibo ha dichiarato: “ci opponiamo fermamente all’irrazionale esaltazione delle celebrità e prenderemo i vari comportamenti molto seriamente”; ha promesso poi di “promuovere i comportamenti giusti e razionali nei confronti delle star e regolare l’ordine della community”.
Ultimamente l’intero settore dell’intrattenimento è caduto sotto la stretta regolamentazione delle leggi promosse dal Partito Comunista Cinese; poiché le regole per le aziende private del settore tecnologico si sono inasprite più di quanto previsto. Zhao Wei, una delle più famose attrici cinesi, ha visto la sua presenza su internet praticamente cancellata in una notte. Le fanpage a lei dedicate proprio su Weibo sono state rimosse, i film e i programmi TV in cui compariva – risalendo fin a vent’anni fa- sono stati tolti dalle piattaforme di streaming e il suo nome rimosso dai cast.
È già capitato che il governo cinese prendesse di mira singole celebrità ma la repressione odierna è ben più ampia rispetto al passato, infatti limita fortemente la loro presenza su internet.
In realtà il governo si scaglia soprattutto contro la cultura celebrativa che gira attorno alle persone famose, molto estesa soprattutto tra i giovani. L’Amministrazione del Cyberspazio Cinese, organo preposto al controllo di ciò che succede su internet, ha recentemente annunciato 10 misure per “pulire” il chaos generato dai fandom delle celebrità. Queste misure includono il divieto di classificare le celebrità in base alla loro popolarità e l’inasprimento della normativa che regola le agenzie di talenti e i fanclub. La piattaforma di video iQiyi ha cancellato tutti i contenuti inerenti ai talent show, etichettandoli come “malsani”.
Qualcuno sui social paragona questa nuova ondata di regole alla Rivoluzione Culturale intercorsa nel decennio che va dal 1966 al 1976; periodo in cui le arti e la cultura in generale erano obbligate a fare propaganda a favore del partito.
Il Partito Comunista Cinese, che vede ancora oggi nella cultura popolare un mezzo propagandistico importante, ha da sempre tenuto alla catena il mondo dell’intrattenimento con regole e censure molto stringenti. L’ha anche incoraggiato a crescere, però, supportando la creazione di film e show cinesi che si contendano l’interesse della popolazione con le produzioni straniere.
Sotto la presidenza di Xi Jinping, il partito è diventato ancor più ossessionato dal controllo ideologico e culturale; le celebrità e relativi fandom sono sempre più visti come un’influenza pericolosa per la società, soprattutto per le fasce più giovani.
Fonte: kvia.com
Questi account - dedicati a vari artisti K-pop come: BTS, Blackpink, EXO e IU – sono stati sospesi per 30 giorni. Il primo a cadere sotto questa ondata di ban è un account dedicato al cantante Jimin dei BTS; ad oggi, su questo account, si può leggere che “è temporaneamente bannato per aver postato contenuti che violano le regole della community di Weibo”. Inoltre la stessa piattaforma dice di aver completamente cancellato quei post.
In merito a questa situazione Weibo ha dichiarato: “ci opponiamo fermamente all’irrazionale esaltazione delle celebrità e prenderemo i vari comportamenti molto seriamente”; ha promesso poi di “promuovere i comportamenti giusti e razionali nei confronti delle star e regolare l’ordine della community”.
Ultimamente l’intero settore dell’intrattenimento è caduto sotto la stretta regolamentazione delle leggi promosse dal Partito Comunista Cinese; poiché le regole per le aziende private del settore tecnologico si sono inasprite più di quanto previsto. Zhao Wei, una delle più famose attrici cinesi, ha visto la sua presenza su internet praticamente cancellata in una notte. Le fanpage a lei dedicate proprio su Weibo sono state rimosse, i film e i programmi TV in cui compariva – risalendo fin a vent’anni fa- sono stati tolti dalle piattaforme di streaming e il suo nome rimosso dai cast.
È già capitato che il governo cinese prendesse di mira singole celebrità ma la repressione odierna è ben più ampia rispetto al passato, infatti limita fortemente la loro presenza su internet.
In realtà il governo si scaglia soprattutto contro la cultura celebrativa che gira attorno alle persone famose, molto estesa soprattutto tra i giovani. L’Amministrazione del Cyberspazio Cinese, organo preposto al controllo di ciò che succede su internet, ha recentemente annunciato 10 misure per “pulire” il chaos generato dai fandom delle celebrità. Queste misure includono il divieto di classificare le celebrità in base alla loro popolarità e l’inasprimento della normativa che regola le agenzie di talenti e i fanclub. La piattaforma di video iQiyi ha cancellato tutti i contenuti inerenti ai talent show, etichettandoli come “malsani”.
Qualcuno sui social paragona questa nuova ondata di regole alla Rivoluzione Culturale intercorsa nel decennio che va dal 1966 al 1976; periodo in cui le arti e la cultura in generale erano obbligate a fare propaganda a favore del partito.
Il Partito Comunista Cinese, che vede ancora oggi nella cultura popolare un mezzo propagandistico importante, ha da sempre tenuto alla catena il mondo dell’intrattenimento con regole e censure molto stringenti. L’ha anche incoraggiato a crescere, però, supportando la creazione di film e show cinesi che si contendano l’interesse della popolazione con le produzioni straniere.
Sotto la presidenza di Xi Jinping, il partito è diventato ancor più ossessionato dal controllo ideologico e culturale; le celebrità e relativi fandom sono sempre più visti come un’influenza pericolosa per la società, soprattutto per le fasce più giovani.
Fonte: kvia.com
Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento :D.