La fisica delle tette negli anime: chi è stato l'inventore?
Facciamo una breve digressione storica su uno dei tratti più distintivi dell'animazione giapponese
di tenshi5100
Correvano i rampanti anni '80 in Giappone e il fandom degli otaku più incalliti stava affrontando i primi passi di quella che in poco tempo sarebbe diventata una rivoluzione. Grazie alla proliferazione di riviste e film stranieri, anche i giapponesi stavano iniziando ad apprezzare il fascino delle donne con la coppa D. Il Giappone era stato fino a quel momento una terra dove, nel caso specifico degli otaku, l'ideale femminile di bellezza era più legato all'immaginario lolicon, che privilegiava le giovani ragazze dalle forme snelle. Ma adesso la situazione si stava ribaltando e sempre più riviste manga, sia shonen che seinen, iniziarono ad introdurre personaggi dal seno rotondo e provocante. Anche il mondo dell'animazione percepì questi nuovi influssi e li rielaborò a suo modo, aprendo così la strada alle eroine con le tette rimbalzanti che oggi noi tutti conosciamo.
Sull'origine esatta di questo fenomeno ci sono molte tesi diversi, ma ce n'è una in particolare che viene supportata dalla stragrande maggioranza degli appassionati ed è legata ad un team di creativi che è poi passato alla storia. Fra il 1981 e il 1983 un piccolo gruppo di animatori amatoriali conosciuti come Daicon Film rilasciò due corti animati intitolati Daicon III e Daicon IV. Il secondo OVA è divenuto celebre per una sequenza animata dove appunto è possibile osservare il seno rimbalzante della protagonista in tenuta da coniglietta. Ed il genio che ha concepito quest'invenzione non è uno qualunque, bensì un certo Yoshiyuki Sadamoto, conosciuto per i suoi lavori su Nadia, Evangelion, Summer Wars e tanti altri anime di un certo spessore.
Questo aneddoto su Sadamoto è stato di recente portato alla luce da un mangaka che di tette se intende molto, ovvero Hiroya Oku (Gantz), che sul suo profilo Twitter ha attribuito allo storico animatore la "scoperta" della fisica delle tette negli anime. Fonte di questa notizia? Oku ha detto che è stato proprio lo stesso Sadamoto a riferirglielo, rivendicando così l'autenticità della sua invenzione.
La storia ovviamente non finisce qui. Il già citato gruppo Daicon Film, che oltre a Sadamoto comprendeva altri membri illustri come Hideaki Anno, Hiroyuki Yamaga e Toshio Okada, sarebbe in seguito diventato il famoso studio Gainax, il quale di certo non ha bisogno di presentazioni. Il primo anime da esso prodotto è stato l'indimenticabile serie OVA di Punta al Top! Gunbuster. Sono tanti gli elementi di novità che sono stati introdotti dalla prima regia di Anno e che poi avrebbero influenzato buona parte delle produzioni nate dagli anni '90, ma a noi ce ne interessa uno su tutti: il Gainaxing. D'ora in avanti è con questo termine che verrà chiamata l'espressione al centro dei nostri riflettori. La opening di Gunbuster non sarebbe entrata nella leggenda, surclassando anche Daicon IV, se non fosse per la parte in cui la protagonista Noriko si avvicina in primo piano con un'andatura che mette in risalto il movimento verticale delle sue tette. E qui ritroviamo il genio di Sadamoto, che ha diretto nuovamente le animazioni e si è occupato dei disegni chiave.
Non tutti sono ovviamente d'accordo nell'attribuire a Sadamoto questa invenzione e lo ribadiamo ancora una volta che questa è una fra le tante tesi in circolazione. Ma più che l'originalità, quello che dobbiamo rendere atto alle menti di Gainax è l'aver intercettato l'ideale delle tette grosse (kyonyu) che si stava facendo largo fra gli otaku giapponesi negli anni '80 ed averlo proposto nell'animazione dell'epoca grazie ad un'espressione la quale di forza sarebbe diventata uno standard all'interno del mainstream. Oggi sarebbe impossibile immaginarsi un anime ecchi o hentai senza il Gainaxing, perché la fisica diventa un'elemento preponderate che dà sostanza e consistenza ad un bel paio di seni se a questi si vuole dare un'importante presenza scenica.
Fonte Consultata:
SoraNews24