Hellbound: recensione del webtoon che ha ispirato la serie tv Netflix

Dal regista di "Train to Busan" un fumetto e una serie tv che scavano a fondo nelle più recondite paure umane

di Ironic74

Inutile negarlo, sulla scia di quel sorprendente successo planetario che è stato Squid Game, molti stanno scoprendo per la prima volta la serialità coreana e di conseguenza anche tutto l'enorme potenziale pop che la ispira, in primis proprio i fumetti.

Hellbound è sicuramente un caso emblematico a questo riguardo. La serie K-drama horror soprannaturale è su Netflix dal 19 novembre, raccogliendo numerosi consensi dai patiti del genere; i fan più informati infatti non hanno potuto non sottolineare come tale titolo abbia sancito il debutto nel panorama televisivo di Yeon Sang-Ho, regista di quello che è a mio avviso uno dei migliori zombie movie degli ultimi anni: Train to Busan.

Molti però forse non sanno che, a differenza di molti K-drama adattati dai webtoon, il fumetto di Hellbound ha lo stesso creatore della serie TV! Yeon Sang-ho ha infatti co-scritto il webtoon per Naver nel 2019 con l'illustratore Choi Gyu-seok; un fumetto che è quasi una versione storyboard dell'adattamento live-action, basta vedere il paragone che viene fatto tra frame della serie e vignette che vi mostriamo nel tweet qui sotto
 
Veniamo calati nella drammaticità di questa storia fin dalle prime pagine. Siamo in un normalissimo bar coreano dove si ride e si scherza su alcuni video divenuti piuttosto virali in rete: pare infatti che ad alcuni malcapitati arrivi un "avviso" molto particolare, ovvero la predizione del giorno e dell'ora in cui saranno trascinati all'inferno
Questo avviso è stato ricevuto anche da uno dei clienti, e il bar viene mandato nel completo caos alla comparsa improvvisa e inspiegabile di tre mostruose creature avvolte nel fumo che aggrediscono e inseguono il povero malcapitato, per massacrarlo poi davanti a una folla di persone riducendolo a moncherino abbrustolito formato solo dal teschio e parte della colonna vertebrale. Una visione raccapricciante, scioccante ma ovviamente spettacolare, che molti non possono non immortalare con il proprio smartphone per diffonderla in rete, scatenando così un mix di panico, curiosità, paura e isteria. In poche pagine già troviamo il succo di questa storia: un what if piuttosto stimolante su un Giudizio Universale ai tempi dei social network.
 
The Hellbound Panini Comics


Panini Comics ci propone per la prima volta in Italia l'edizione cartacea di Hellbound in due volumi brossurati, 15.2x22 cm, 312 pagine in bianco e nero, al costo di 12,90 Euro ciascuno. Il primo volume è stato distribuito nelle fumetterie e librerie dal 28 aprile, mentre il secondo dal 12 maggio.

Il primo volume è sicuramente quello più interessante, con la contrapposizione tra il detective Jin KyungHun, che indaga sulle persone uccise da questi mostri giustizieri, e Jung Jinsu, un leader pseudo religioso di una setta chiamata la Nuova Verità, che auspica la fine del peccato tra gli esseri umani. E quale migliore occasione per ottenere il proprio scopo se non approfittare di questi fenomeni, dandone una forzatissima spiegazione religiosa che ovviamente non può che fare proseliti tra la gente sempre più spaventata?

Due personaggi che hanno un vissuto di sofferenza e vivono con dei demoni dentro che riescono, chi più e chi meno, a celare all'esterno. Due facce di una stessa società che vive aggrappata alle regole o le disconosce a seconda del momento storico che stanno vivendo. Un momento storico in cui tutto quello che conta è l'immagine che viene data in pasto al popolo; non importa se sia vera o manipolata, essa deve costituire la verità. Ed è proprio su questo che si fonda l'intera trama del primo volume, attraverso la vicenda di una madre che, pur di far vivere adeguatamente i propri figli, vende la propria condanna a beneficio di una diretta tv. Chi sono allora i veri mostri, arriva a chiedersi il lettore, tra le orribili creature che arrivano dal nulla al solo scopo di perpetrare un orribile massacro, e la setta religiosa che attraverso la faccia rassicurante del suo giovane leader è pronta a sfruttare tutto e tutti per i suoi piani di totale asservimento del genere umano?

Un raffresco davvero ben tratteggiato della società odierna, all'apparenza opulenta e libera di esporsi attraverso i social, ma pronta a genuflettersi e a tornare indietro di centinaia di anni di fronte alla paura dell'ignoto.
 
The Hellbound Panini Comics


Molto meno interessante, invece, il secondo volume, dove per forza di cose gli attori principali cambiano e ci troviamo appunto in un momento storico in cui il fanatismo religioso domina quasi incontrastato, diventando pressoché legge. Tutto però è retto su un castello di carte fatto di bugie, molto ma molto labile e destinato per sua natura a crollare. In questa seconda parte vengono forse a mancare gli ingredienti che davano un quid a questa storia. Il misterioso fenomeno non viene spiegato, anzi perde parecchio del suo mordente, a favore di una storia principale piuttosto prevedibile.

Veniamo all'edizione Panini, del tutto simile a quella anglofona edita da Dark Horse, con una doppia copertina che ci mostra i protagonisti, umani e non, quasi a far capire da subito che le differenze e le mostruosità hanno confini molto labili.
 
The Hellbound Panini Comics


Come ormai sappiamo, il webtoon ha abbandonato i confini delle “pagine”, per creare una narrazione che si sviluppa in verticale e meglio si presta a uno scrolling costante. L'eco del successo via web ha fatto si che alcuni arrivino tradotti in italiano, spesso adattati e ristampati in formato cartaceo dagli editori tradizionali.

Questa edizione in particolare si presta parecchio proprio a fare da entry level a questo mondo, avendo comunque una bella distribuzione delle tavole che giocano anche sui disegni più grandi ed evocativi di Choi Gyu-seok. Sicuramente si perde quel ritmo quasi cinematografico che può offrire il webtoon; da qui la presenza di sfondi molto dinamici che si perdono, risultando ridondanti nella trasposizione cartacea.

A non perdersi è il tratto semplice ma deciso del fumettista, che riesce a regalarci tante emozioni attraverso mimiche facciali ed espressioni tratteggiate con grande maestria, che riescono a trascinare il lettore dentro quel senso di opprimente inquietudine che è poi il mood generale dell'opera stessa.

 
Hellbound quindi è un'opera che riesce a scavare nell'animo della società di oggi, ad andare oltre le apparenze e le foto "instagrammabili" per ritrovare le più ataviche paure dell'uomo. Perché questi demoni stanno colpendo proprio ora? Sono davvero i messaggeri della volontà divina? Può l'essere umano redimersi in tempo?
Sono solo alcune delle domande che arriva a farsi anche il lettore, man mano che la storia si svolge anche con una corposa parte investigativa.

Attraverso due volumi, uno più riuscito (il primo) dell'altro, assistiamo, con un certo senso di sgomento, alla spoliazione autoindotta delle libertà consolidate a favore di un'utopica realtà fondata sulla religione ma che in realtà, ancora una volta, trova le sue lunghe radici nella paura e nell'inadeguatezza umana di fronte a qualcosa che non si riesce a spiegare. Un monito che in certe situazioni, anche odierne, è lo specchio di una preoccupante realtà.


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