Choujin X: prime impressioni sul nuovo manga di Sui Ishida

La lettura di Tokyo Ghoul è stata un'esperienza intensa, altalenante, distruttiva, ma comunque emozionante e di grande impatto emotivo. Leggendo la postfazione al volume finale, un accorato sfogo di Ishida che ai suoi lettori si rivolgeva con il cuore in mano, era lecito chiedersi se avremmo avuto l'opportunità di leggere ancora qualcosa di scritto e disegnato dal mangaka. A tre anni di distanza dalla fine di Tokyo Ghoul:re, il sensei torna a lavorare su un nuovo manga seinen, stavolta su Tonari no Young Jump.

Potrebbe sembrare banale ma il confronto con l'opera precedente è inevitabile, anche perché è nell'incipit di Choujin X che Ishida stesso propone al suo lettore di vecchia data di fare un parallelo: anche stavolta ci troviamo davanti ad un protagonista che, suo malgrado, si trasforma in qualcosa di incredibile, e tra umani e non umani, o meglio, tra umani e super umani, si apre il confronto in questo primo volume.
Quali sono le tematiche di cui l'autore vorrà parlare in Choujin X lo scopriremo man mano che andremo avanti con i volumi, ma è certo che nonostante le innegabili similitudini con Tokyo Ghoul, questa nuova opera presenta aspetti potenzialmente diversi.
 

Protagonista è un ragazzo come tanti alle prese con un carattere di certo non brillante e con un appeal che rasenta lo zero. Tokio è infatti un adolescente codardo ma che ammira sinceramente il coraggio da leone del suo amico Azuma, giovane intraprendete, capace e guardiano integerrimo della città. Se Kaneki e Hide ci avevano regalato un bell'esempio di amicizia profonda, anche Tokio e Azuma sembrano poter rischiare la vita l'uno per il bene dell'altro, ma la trasformazione di Tokio cambia le carte in tavola e non è ancora chiaro cosa passi per la testa del suo amico in questo complicatissimo momento. Se Azuma è quindi un personaggio ancora da scoprire (e non sappiamo quanto e se sarà protagonista della storia), Tokio si mostra ai lettori in maniera abbastanza palese, essendo lui stesso ben conscio del suo carattere, dei suoi difetti e di ciò che odia del suo modo di vivere. Il giovane è cupo, patetico e deprimente, ma la sincera preoccupazione per l'amico, la consapevolezza di sé, la sua paura e i timori dell'essere choujin si esprimono in maniera genuina, rendendolo a suo modo tenero e innocente.
Altro personaggio a cui la storia sembra voler dare rilevanza è la piccola ed energica Ely, giovane contadina coinvolta suo malgrado nel difficile mondo dei choujin. 

Il primo volume mette tanta carne al fuoco introducendo i personaggi di cui sopra ma anche un misterioso villain e molte altre figure di passaggio e non solo. L'andazzo della storia è sotto molti aspetti diverso da quello a cui ci aveva abituati Tokyo Ghoul, che seppur ci avesse offerto il grottesco in diverse salse, qui si fa più comico e caricaturale, tanto da non far capire immediatamente quale sia il tono che Ishida intende dare alla storia. La narrazione è veloce e interessante ma a tratti un po' confusa, proprio perché mette immediatamente in scena molti personaggi e situazioni diverse.
Il lettore che si approccia per la prima volta a Ishida, probabilmente troverà estremamente interessante questo volume uno, mentre chi ha già conosciuto il mangaka, proverà un inevitabile senso di déjà-vu. In entrambi i casi però ci si ritroverà davanti ad una storia che con un velo di grottesco ad avvolgere tutto, mischia (speriamo sapientemente) azione e soprannaturale in quello che forse sarà un enorme dramma umano.

Il tratto di Ishida sembra a oggi più morbido e leggero, nonostante la classica abbondanza di neri e paesaggi scuri. Le tavole, piene e "rumorose" di questo primo volume, indugiano su una regia a tratti cinematografica e atta a mettere in risalto alcune trovate grafiche piuttosto particolari. Il design della cover è essenziale ma l'illustrazione colpisce in pieno il lettore con il suo fascino discreto che ben evidenzia i dettagli nonostante la pennellata sfumata.
 

J-Pop propone l'opera in formato 12.4x18, con sovraccoperta e un numero di pagine, di cui le iniziali a colori, più alto rispetto alla media (più di 250). Il tutto al prezzo di 6.90 €. Il volume è compatto, solido e sfogliabile e la cura dei testi permette una lettura scorrevole e senza alcun intoppo. La cover opaca si mischia al lucido dell'illustrazione e delle scritte, mantenendo l'eleganza essenziale della controparte giapponese.

Con Choujin X Sui Ishida torna a parlare di umani e non umani, di un mondo in cui la sopravvivenza è appannaggio di chi lotta senza arrendersi, della disperata lotta dell'io, di chi si è, chi si era e chi si vorrebbe essere. Se Tokio abbraccerà o meno la sua (nuova) natura di choujin lo scopriremo proseguendo con la lettura, quel che è certo è che Ishida ha dimostrato negli anni di essere un mangaka dalla spiccata sensibilità; ora vogliamo scoprire se sarà anche in grado di reinventarsi e regalarci qualcosa di nuovo ed emozionante.