Super Mario Bros: il film - Recensione
L'idraulico Nintendo arriva su grande schermo con un atteso film animato
di Kotaro
Super Mario Bros. - Il film, lungometraggio animato tratto dalla famosissima saga di videogiochi Nintendo, è finalmente nelle sale italiane. Si tratta di un film molto atteso per vari motivi, vuoi per l'indiscussa fama dei personaggi, vuoi per i grandi nomi coinvolti nel cast del doppiaggio originale, vuoi perché è stato realizzato dalla Illumination, la casa dei Minions, che per molti non era una garanzia, vuoi perché le ultime produzioni Disney hanno un po' deluso i fan dei film d'animazione, desiderosi di vedere qualcosa di diverso.
In barba a rinvii, critiche e aspettative, il film è giunto al cinema con un battage pubblicitario impressionante, sia in America dove sono state sfruttate a dovere le varie superstar che danno voce ai personaggi (Chris Pratt è Mario, Jack Black è Bowser, Seth Rogen è Donkey Kong), sia in Italia dove non ricordo di aver visto un film pubblicizzato così tanto negli ultimi anni. Nella città dove vivo, Roma, ho visto cartelloni pubblicitari ovunque, il centro commerciale dove l'ho visto era tappezzato di pubblicità e nel multisala dove l'ho visto occupava metà delle sale, fra proiezioni 2D, 3D, IMAX e persino in inglese.
A fronte di questo esageratissimo battage pubblicitario, com'è, alla fine, il film di Super Mario?
Direi che è più o meno come me l'aspettavo. Del resto, la storia di Mario è sempre quella, semplicissima e nota anche ai sassi. Non si tratta nemmeno del primo adattamento di Mario in un lungometraggio animato: Peach-hime kyushutsu daisakusen del 1986 faceva già fondamentalmente più di trent'anni fa le stesse cose che fa il nuovo film, con la differenza che in questo trentennio il mondo di Mario si è espanso in mille direzioni, che Super Mario Bros. - Il film cerca di trattare anche in minima parte. E c'è proprio di tutto, anche solo per una piccolissima citazione: da Donkey Kong e i suoi amici e parenti scimmieschi a Luigi alle prese coi mostri di Luigi's Mansion, da Mario e Donkey Kong che si affrontano in uno scenario alla Super Smash Bros. alle piste di Mario Kart, dal costume da gatto di Super Mario 3D World al castello di Peach e i pinguini di Super Mario 64, dagli Sfavillotti di Super Mario Galaxy al mini-fungo di New Super Mario Bros e chi più ne ha più ne metta. Per quello che non si è riusciti a inserire, c'è sempre la possibilità di farlo nel sequel che sicuramente arriverà, anticipato da una scena post-credits inequivocabile.
La trama di Super Mario Bros. - Il film è più o meno sempre quella: il Regno dei Funghi è minacciato da Bowser che vuole impadronirsene e, con la scusa, anche sposarne la principessa, e i due fratelli idraulici Mario e Luigi, capitati lì per caso dal nostro mondo, si trovano a doversi improvvisare eroi. Essendo la trama semplicissima, si è dovuto giocare molto con le ambientazioni, con le citazioni, con gli elementi aggiuntivi, con la caratterizzazione dei personaggi per riempire un'ora e mezza. Il risultato è un film carino, che manderà in sollucchero i fan Nintendo con tantissime citazioni, ma che forse mette troppa carne al fuoco e in un'ora e mezza un po' si ha la sensazione che si corra troppo, senza godersi appieno le ambientazioni e dando un ruolo un po' risicato ai personaggi, tanto che molti accenni a cose che tentano di dar loro una maggior profondità (le vere origini della principessa Peach, il passato e i problemi di Mario e Luigi) restano appunto, purtroppo, solo accenni, perché sovrastati dall'azione e dalle gag. Si tratta di un film molto carino, leggero, assai divertente, che fortunatamente resta fedelissimo all'atmosfera dei videogiochi e non ne banalizza i personaggi rendendoli protagonisti di troppe gag cretine, come si temeva accadesse visto la casa d'animazione coinvolta nel progetto. E' però un film del 2023, quindi conforme con i temi caratteristici delle produzioni odierne. Ecco quindi che Peach non viene rapita da Bowser, ma diventa una sovrana badass interessata alla salvezza del suo popolo che tiene testa al tartarugone, scende in battaglia in prima persona e si dimostra essere più forte di Mario stesso, che qui spesso fa figure barbine e viene da lei, perfettissima, cool e bravissima in tutto, preso in giro. Il ruolo di damigella in pericolo viene quindi svolto, invece, da Luigi, che come nei giochi è qui un personaggio meno eroico e più debole di Mario. L'ascesa di Mario da idraulico fallito a eroe salvatore di mondi viene mostrata attraverso un addestramento in stile Hercules della Disney e diversi combattimenti, ma il film deve dividere lo screentime fra molti personaggi, quindi il percorso di Mario risulta un po' frettoloso e risicato e manca quell'atmosfera, presente sia nei giochi che nel film del 1986, di avventura fiabesca e romantica dove un signor nessuno italiano, basso, grasso, baffuto che fa l'idraulico e non il cavaliere riesce a diventare l'eroe di un mondo fantastico per amore della principessa che si ritrova a salvare. Qui siamo un po' troppo presi dalle gag e dalle citazioni e la cosa non si percepisce tanto, ma la simpatia dei personaggi è comunque tanta e aiuta a compensare.
A livello grafico, è un film molto ben fatto. Ormai siamo abituati a vedere i personaggi di Mario in CGI e la cosa non ci sconvolge più di tanto, ma il film li racconta in maniera più approfondita rispetto ai filmati dei videogiochi, quindi possiamo godere di una maggiore espressività e di una gamma di contesti più ampia, che li vede protagonisti di svariate gag ma anche scene di altro genere. I mostri dei giochi ci sono tutti, fedelissimi, anche gli scenari sono uguali a quelli dei giochi e alcune, bellissime, scene mostrano anche i personaggi interagirci spostando la telecamera lateralmente, a mostrarne lo scorrimento laterale come nei giochi 2D della serie. L'incipit nel mondo reale, di fatto abbastanza simile a quello mostrato nel film live action del 1993, è forse l'unica concessione in "stile Illumination", con gag sciocchine e personaggi umani creati ad hoc, senza contare gli ovviamente stereotipatissimi italoamericani che compongono la famiglia dei nostri eroi, ma lo spot dei fratelli Mario cantato sulla base dell'iconico tema della serie, quasi a voler ricalcare la sigla della serie animata anni novanta con Lou Albano e Danny Wells nei panni degli idraulici, è bellissimo. Oggi gli anni ottanta al cinema sono fin troppo inflazionati e hanno un po' stancato, ma è un contesto in cui vediamo molto bene i due fratelli Mario, che del resto ci sono legati perché ci sono nati, quindi ci fa piacere vedere che le parti nel mondo reale del film siano appunto ambientate in quel periodo, mostrando diversi videogiochi d'epoca e accompagnandoci con canzoni anni ottanta sì funzionali alle scene cui fanno da sottofondo ma ormai inflazionatissime come "Holding out for a hero" di Bonnie Tyler e "Take on me" degli A-Ha. Si poteva osare un po' di più e fare, a livello musicale, qualche citazione più fine, usando al loro posto, ad esempio, un brano di Cyndi Lauper, che era molto amica di Lou Albano (apparso di rimando in diversi suoi video, come "Girls just wanna have fun", "Goonies r good enough" e "Time after time") e perciò era apparsa anche negli stacchetti dal vivo del cartone animato di Mario dove il wrestler recitava nei panni dell'idraulico, o un brano dei Roxette, che avevano cantato "Almost Unreal", la canzone portante del film del 1993.
Il livello musicale del film è comunque piuttosto alto, in primis perché recupera praticamente tutti gli effetti sonori iconici e le musiche dei videogiochi: il tema principale, il tema delle fogne, il tema del castello di Bowser, il tema della stella dell'immortalità, persino il tema di Donkey Kong. La vera regina della colonna sonora del film è, in ogni caso, l'ormai virale "Peaches", canzone d'amore che Bowser dedica alla principessa suonandola al piano, interpretata da un Jack Black in gran spolvero e divertentissimo. Ti viene quasi di criticare la principessa Peach perché rifiuta il nostro tartarugone, che si è pure impegnato a comporre e cantare tutto da solo una canzone così bella.
Ho visto il film in italiano quindi non posso giudicare le interpretazioni degli attori originali, mentre per quanto riguarda il doppiaggio nostrano l'unico "talent" è Claudio Santamaria (che comunque aveva già esperienze di doppiaggio) nel ruolo di Mario. E' difficile immaginare una voce di Mario, essendo un personaggio che nei giochi si esprime solo a frasette con un finto accento italiano stereotipato (ahimé diventato talmente iconico che è dura per noi italiani, quando andiamo all'estero, convincere la gente che non parliamo così). L'unico confronto possibile era quello con il compianto Tony Fuochi che lo doppiava nel cartone animato, con una voce molto adatta al personaggio ma (anche perché all'epoca non esistevano ancora) spogliata appunto di tutte queste frasette che sono negli anni diventate parte inscindibile del personaggio e che Santamaria ci restituisce, donandoci quindi un Mario che parla normalmente in italiano ma ogni tanto si lascia andare a qualche "Mamma mia!" o "Let's a go!". Il resto del cast è composto da grandi doppiatori di professione, come Fabrizio Vidale (voce italiana ufficiale di Jack Black, che si lancia quindi anche a cantare "Peaches" tradotta in italiano), Valentina Favazza, Nanni Baldini, Paolo Vivio, Emiliano Coltorti. Dispiace moltissimo vedere che questi ultimi non siano stati affatto valorizzati nei crediti del film, dove campeggia a caratteri cubitali il nome di Claudio Santamaria ma si è scelto di lasciare vuote le schermate dedicate agli altri personaggi piuttosto che accreditare doppiatori non talent.
NOTA DELL'AUTORE:
Nonostante ne compaiano in molti sin dal trailer, ci tengo a precisare che nessun pinguino è stato maltrattato buttandolo giù da un dirupo (chi ha giocato a Super Mario 64 sa...) durante la realizzazione del film.