Martial Master Asumi: prime impressioni sul nuovo manga di Jump
Martial Master Asumi è la nuova opera di Kawada (Hinomaru Sumo)
di Redazione
Classe 1983, Kawada ha prima lavorato come assistente per Ryō Koshino in NS' Aoi, e poi per Tadatoshi Fujimaki in Kuroko's Basket. Nel 2014 inizia la serializzazione del già citato Hinomaru Sumo, che porterà avanti per 5 anni e ben 28 volumi, sempre su Weekly Shōnen Jump. Tra la fine del 2018 e l'inizio del 2019 ne è stato trasmesso un adattamento animato in 24 episodi, disponibile su Crunchyroll.
Vi ricordiamo che potete leggere Martial Master Asumi tramite l'app gratuita Manga Plus cliccando QUI. Di seguito la trama e le nostre impressioni, contenenti SPOILER.
Nito Asumi è uno studente sedicenne che cerca di passare inosservato, soprattutto agli occhi di chi spesso punta lui o i suoi amici, tentando di bullizzarli. Cerca di "disinnescare", di evitare sviluppi peggiori. Apparentemente, è un normalissimo liceale, che cerca come può di aiutare la sua numerosa famiglia, se non fosse che suo nonno... è un esperto di arti marziali, quasi lucido soltanto quando "allena" suo nipote nella lotta. Ma l'incontro con Nao Okiba, una sua compagna di scuola, cambierà radicalmente la sua vita "tranquilla".
Ricordo con piacere una serie di qualche anno fa, Hinomaru Sumo, capace di far appassionare a un qualcosa di completamente estraneo gli spettatori occidentali, lo “strano” sport chiamato sumo. Si trattava di una trasposizione del manga di Kawada terminato in patria nel 2019. L’autore ritorna a parlare di forme di lotta, incentrandosi questa volta sul mondo della MMA, le arti marziali miste, come fece a suo tempo All Rounder Meguru di Hiroki Endo, manga edito in Italia.
Il sedicenne Nito Asumi ha vissuto allenandosi senza volerlo grazie al suo nonno, esperto di lotta, ma si è trovato pronto ad affrontare momenti difficili, quando le parole non sono più bastate (non tutti sono un certo personaggio di Vinland Saga). Si vede l’esperienza dell’autore in questo capitolo, solido, introduttivo per quanto completo. I vari protagonisti sono limpidi nei loro pensieri, lo stesso Nito sta crescendo e ammettendo quanto in realtà gli piaccia praticare le arti marziali. Nao Okiba, uno dei personaggi apparentemente più stereotipati apparsi, riesce a trasmettere la sua passione per la MMA forse anche al lettore nelle sue spiegazioni, e a farlo sorridere in più occasioni.
Le scene di combattimento sono, per il poco visto, ben rese, e conoscendo l’autore sono sicuro diventerà uno dei punti di forza dell’opera. Buoni come sempre i disegni. La serie nel complesso non delude le aspettative. Per quanto sia dura la legge della rivista, punto sulla sua lunga permanenza.
Il sedicenne Nito Asumi ha vissuto allenandosi senza volerlo grazie al suo nonno, esperto di lotta, ma si è trovato pronto ad affrontare momenti difficili, quando le parole non sono più bastate (non tutti sono un certo personaggio di Vinland Saga). Si vede l’esperienza dell’autore in questo capitolo, solido, introduttivo per quanto completo. I vari protagonisti sono limpidi nei loro pensieri, lo stesso Nito sta crescendo e ammettendo quanto in realtà gli piaccia praticare le arti marziali. Nao Okiba, uno dei personaggi apparentemente più stereotipati apparsi, riesce a trasmettere la sua passione per la MMA forse anche al lettore nelle sue spiegazioni, e a farlo sorridere in più occasioni.
Le scene di combattimento sono, per il poco visto, ben rese, e conoscendo l’autore sono sicuro diventerà uno dei punti di forza dell’opera. Buoni come sempre i disegni. La serie nel complesso non delude le aspettative. Per quanto sia dura la legge della rivista, punto sulla sua lunga permanenza.
Partiamo da una piccola premessa: questo è il mio primo approccio con l'autore, quindi nonostante conoscessi Hinomaru Sumo di fama per me è stato un salto completamente nel vuoto. Devo ammettere che mi sono trovato davanti a qualcosa di inaspettatamente piacevole sotto ogni punto di vista. Kawada ha proposto un capitolo con dei buoni disegni e dei personaggi che funzionano anche se magari peccano di originalità.
Perché alla fine Nito Asumi è il classico ragazzo dal cuore gentile che preferisce evitare il confronto (soprattutto fisico) nonostante abbia tutte le potenzialità per difendersi grazie agli allenamenti con il nonno che continua a ricevere anche nella delicata situazione in cui si trova. Un ragazzo che sembra privo di qualsiasi aspirazione personale anche a causa dei sensi di colpa che prova per quello che è successo in passato. Ma tutto il capitolo ci accompagna già verso la sua prima evoluzione: vedere il migliore amico Yuya e la sua voglia di cambiare, incontrare Nao con il suo genuino amore verso la MMA e alla fine l'affrontare una cosa evitata per fin troppo tempo ma che finalmente lo rende consapevole della sua passione per le arti marziali. Il percorso scelto dall'autore è tanto semplice quanto efficace e sinceramente mi invoglia a leggere i prossimi capitoli, per vedere la crescita che avrà a livello sportivo Nito e vederlo praticare finalmente con passione e non per obbligo morale che si era auto-imposto.
Ho apprezzato molto che l'autore abbia già iniziato dal primo capitolo ad accennare qualche tecnicismo e tipologia classica di infortunio, senza contare che le poche scene di combattimento mostrate sono veramente ben realizzate. Quindi direi che i punti di forza della serie sono già ben chiari fin da subito e sono speranzoso per il prosieguo, anche se tutti sappiamo quanto può essere dura la vita sulla rivista...
Perché alla fine Nito Asumi è il classico ragazzo dal cuore gentile che preferisce evitare il confronto (soprattutto fisico) nonostante abbia tutte le potenzialità per difendersi grazie agli allenamenti con il nonno che continua a ricevere anche nella delicata situazione in cui si trova. Un ragazzo che sembra privo di qualsiasi aspirazione personale anche a causa dei sensi di colpa che prova per quello che è successo in passato. Ma tutto il capitolo ci accompagna già verso la sua prima evoluzione: vedere il migliore amico Yuya e la sua voglia di cambiare, incontrare Nao con il suo genuino amore verso la MMA e alla fine l'affrontare una cosa evitata per fin troppo tempo ma che finalmente lo rende consapevole della sua passione per le arti marziali. Il percorso scelto dall'autore è tanto semplice quanto efficace e sinceramente mi invoglia a leggere i prossimi capitoli, per vedere la crescita che avrà a livello sportivo Nito e vederlo praticare finalmente con passione e non per obbligo morale che si era auto-imposto.
Ho apprezzato molto che l'autore abbia già iniziato dal primo capitolo ad accennare qualche tecnicismo e tipologia classica di infortunio, senza contare che le poche scene di combattimento mostrate sono veramente ben realizzate. Quindi direi che i punti di forza della serie sono già ben chiari fin da subito e sono speranzoso per il prosieguo, anche se tutti sappiamo quanto può essere dura la vita sulla rivista...
Non avendo letto l'opera precedente dell'autore, peraltro sempre legata al combattimento, in quel caso al sumo, non ho basi per poter far confronti in tal senso. Le vibes che ho ricevuto, da vecchio lettore, sono state simili a quelle avute con Kenichi, pur con tutte le differenze del caso, e da fan di quella serie lo considero un complimento.
Pur nella particolare cura solitamente riservata ai primi capitoli di una nuova serie, si vede chiaramente che l'autore non è un esordiente: la regia delle tavole, la narrazione fluida nonostante alcune parti più tecniche presenti qui e là nel testo, le - ancora poche - scene di lotta così ben rappresentate e disegnate, sono tutti elementi che fanno cogliere come sia presente la mano di un esperto.
E da buon primo capitolo che si rispetti, vengono lanciati tanti spunti, che a seconda della fortuna editoriale dell'opera potranno essere più o meno sviluppati. È certamente esplicita una componente di dramma familiare che incide sul presente della famiglia Asumi, ma si potrebbe indagare su altro: ad esempio, sul più grande dei fratelli della famiglia; o sui vari maestri delle quattro discipline di combattimento insegnate nella palestra di Nao; o, per concludere, perché non esplorare la possibile divergenza di vedute tra Nito e la stessa Nao, con il primo che quando si decide a combattere fa sul serio, mentre la seconda ha una visione della lotta più legata all'ambito sportivo? (interrompere uno scontro di strada perché l'avversario si sarebbe arreso è l'episodio che mi fa pensare a un possibile sviluppo di questo tipo).
Insomma, tanta carne al fuoco per Martial Master Asumi, una serie che potrebbe positivamente sorprendere, se gliene sarà concessa la possibilità.
Pur nella particolare cura solitamente riservata ai primi capitoli di una nuova serie, si vede chiaramente che l'autore non è un esordiente: la regia delle tavole, la narrazione fluida nonostante alcune parti più tecniche presenti qui e là nel testo, le - ancora poche - scene di lotta così ben rappresentate e disegnate, sono tutti elementi che fanno cogliere come sia presente la mano di un esperto.
E da buon primo capitolo che si rispetti, vengono lanciati tanti spunti, che a seconda della fortuna editoriale dell'opera potranno essere più o meno sviluppati. È certamente esplicita una componente di dramma familiare che incide sul presente della famiglia Asumi, ma si potrebbe indagare su altro: ad esempio, sul più grande dei fratelli della famiglia; o sui vari maestri delle quattro discipline di combattimento insegnate nella palestra di Nao; o, per concludere, perché non esplorare la possibile divergenza di vedute tra Nito e la stessa Nao, con il primo che quando si decide a combattere fa sul serio, mentre la seconda ha una visione della lotta più legata all'ambito sportivo? (interrompere uno scontro di strada perché l'avversario si sarebbe arreso è l'episodio che mi fa pensare a un possibile sviluppo di questo tipo).
Insomma, tanta carne al fuoco per Martial Master Asumi, una serie che potrebbe positivamente sorprendere, se gliene sarà concessa la possibilità.