Riapre a Genova il Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone
Per l'occasione apre una mostra dedicata all'acqua nella cultura giapponese
di Nightcore-X
Il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova, chiuso da settembre 2021 per lavori di adeguamento strutturale e impiantistico, viene restituito al pubblico che ora potrà anche accedere alla grande terrazza recuperata, con vista straordinaria sul centro città e sul porto.
In pieno centro cittadino, nel parco ottocentesco di Villetta Di Negro che affaccia su una delle più eleganti piazze di Genova, piazza Corvetto, si trova un luogo dedicato all’Estremo Oriente. Rivolto verso il mare, sorge un edificio in perfetto stile razionalista, appositamente progettato da Mario Labò per custodire la collezione donata alla città di Genova da Edoardo Chiossone. Abilissimo incisore genovese, che visse a Tokyo dal 1875 al 1898 e lavorò all'Officina Carte e Valori del Ministero delle Finanze, Chiossone è noto in tutto il mondo per aver progettato le prime banconote e carte valori giapponesi.
Il museo a lui intitolato è il primo dedicato all'arte giapponese a essere fondato in Italia, nel 1905, e conserva la più grande, preziosa e varia collezione d’arte nipponica in Italia e una delle più importanti in Europa.
Il museo ospita il ricchissimo patrimonio di arte giapponese e cinese raccolto da Chiossone in Giappone alla fine del XIX secolo: grandi sculture buddhiste in legno e bronzo, armi e armature, reperti archeologici e maschere teatrali sono esposte nel percorso museale permanente, assieme a porcellane, lacche e piccoli bronzi, mentre eccezionali dipinti e stampe xilografiche ukiyo-e sono visibili durante le mostre temporanee, organizzate per consentire la rotazione di queste delicate opere, che per preservare al meglio la loro integrità vengono conservate nei depositi.
La mostra
Il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone riapre al pubblico con la mostra “La Grande Onda. L’importanza dell’acqua nella cultura giapponese”, che sarà visitabile dal 23 giugno fino al 24 settembre 2023.Il Giappone, circondato dal mare su tutti i lati e con un clima umido e abbondanti precipitazioni, ha sviluppato un rapporto forte e ambivalente con l'acqua: presenza familiare e vivifica quando irriga le risaie e dona una pesca fruttuosa, ma anche terribile minaccia, quando si manifesta con la forza dell’Oceano o delle alluvioni. Nell’arte l’acqua è stata raffigurata in una varietà di soggetti fin dall'antichità, inclusi luoghi famosi, paesaggi e motivi decorativi nelle arti applicate. Soprattutto nella stampa xilografica di fine ‘800, l'acqua è stata la protagonista di un'ampia gamma di opere in cui poter utilizzare e trasmettere il vibrante blu del pigmento Blu di Prussia, di tendenza all’epoca.
L’esempio più famoso è la Grande Onda di Hokusai, opera che ha superato qualsiasi altra immagine esistente per numero di riproduzioni e iconicità. Proprio attorno a questa celebre stampa, di cui il Museo Chiossone conserva un magnifico esemplare, si articola il percorso dell’esposizione temporanea. Dai paesaggi con mari, laghi, fiumi e cascate ai significati simbolici nel buddhismo e nello Shinto, nella cultura giapponese il tema dell’acqua si ritrova in molteplici forme e con diversi esiti. In mostra, oltre 60 stampe ukiyo-e a tema acquatico della collezione Chiossone, tra cui i celebri paesaggi di Hokusai e Hiroshige, le scene di vita di città di Kunisada e Yoshitoshi e i soggetti fantastici di Kuniyoshi.
In dialogo coi capolavori dei grandi maestri del periodo Edo (1603-1868), saranno esposte due opere di arte contemporanea dell’artista giapponese Oki Izumi che, confrontandosi con la collezione genovese, si è interrogata sui significati dell’acqua e vi ha donato forma nelle sue sculture in vetro.
Fonti consultate:
Museo Chiossone
Comune di Genova