Figlio d’arte, suo padre è il regista Chen Huaiai, durante la rivoluzione culturale del 1966 lascia gli studi e comincia a lavorare come agricoltore prima di arruolarsi nell'Esercito di liberazione del popolo nel 1971, dove viene assegnato ai corpi inviati in Vietnam. Studia all'Accademia cinematografica di Pechino dove si diploma nel 1982, insieme ai suoi compagni Tian Zhuangzhuang, Zhang Junzhao, Huang Jianxin, Wu Ziniu e Zhang Yimou. Sarà quest’ultimo a introdurlo agli studi cinematografici di Guangxi dove ha l'occasione di esordire alla regia. Il suo primo film, Terra gialla (Huang tudi,1985) è una specie di western incentrato sul contrasto tra il desiderio dell’individuo e la deriva degli eventi storico-sociali, tematica centrale nel suo cinema. La grande parata (Da yue bing, 1986), di ambientazione militare, è stato censurato per due anni dalle pubbliche autorità. Dal 1987, anno in cui partecipa come attore al film L'ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci, inizia a vivere tra New York, Hong Kong e la Cina. La vita appesa a un filo (Bian zhou bian chang, 1991), film mai distribuito in Cina, viene prodotto con capitali esteri. Ma è con Addio mia concubina (Bawang bieji, 1993) che il regista si fa conoscere all’estero, un film che descrive mezzo secolo di storia cinese attraverso le vite di due attori di teatro. I film successivi, Le tentazioni della luna (Feng Yue, 1996) e il kolossal shakespeariano L'imperatore e l'assassino (Jing ke ci qin wang, 1999), sono segnati da un più marcato accento spettacolare e da una accentuazione del lato melodrammatico. I suoi ultimi film sono Killing Me Softly - Uccidimi dolcemente (2001), Together with You (He ni zai yi qi, 2002), The Promise (Wu Ji, 2005), Forever Enthralled (Mei Lanfang, 2008), Sacrifice (Zhao Shi Gu Er, 2010), Caught in the Web (Sou suo, 2012) e Il monaco che scese dalla montagna (Dao shi xia shan, 2015).
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