Dedichiamo un appuntamento speciale della rubrica "Anime No Bijutsu" ad uno degli anime più amati del 2013: Nagi no Asukara, diretto da Toshiya Shinohara. Ebbene sì, sono passati già dieci anni dalla trasmissione del primo episodio di questa serie. Si tratta forse di una delle produzioni televisive più interessanti ed esteticamente appaganti dello studio P.A. Works, anche e soprattutto grazie ai suoi fondali che, se ricordate, contribuirono pure all'argento ottenuto nella categoria "Miglior comparto visivo" dei nostri NekoAwards di quell'annata.
Grossa parte del merito va attribuita ad un nome di altissimo profilo nel panorama degli anime che è quello di Kazuki Higashiji, direttore artistico da circa vent'anni, legato principalmente a due compagnie altrettanto importanti nel campo degli sfondi: la Bihō nella prima parte della sua carriera, e lo studio Easter a partire dal 2010, quando per l'appunto si rafforza il sodalizio con P.A. Works.
In Nagi no Asukara, va elogiata la capacità far convivere in modo creativo, e al contempo credibile, seppur in un contesto fantastico, le due facce dello scenario raffigurato: quello della terraferma, e quello sottomarino, entrambi luoghi pulsanti di vita.
Ogni fondale marino o scorcio costiero è caratterizzato da una palette di colori freddi: predominanti sono il blu e il bianco, che arrivano fin nelle pittoresche stradine e abitazioni (queste ricordano vagamente alcune località della Grecia), insieme al verde della vegetazione.
Gli scenari sono soggetti allo scorrere del tempo, e si vede: la variabile temporale è accentuata, oltre che dai minuziosi effetti di luce, da moltissime alterazioni del paesaggio, che vanno da quelle più evidenti come la neve (spettacolare l'effetto della "neve" marina) alla presenza di elementi come la ruggine, la salsedine, il ghiaccio.
Quello che sono riusciti a fare dieci anni fa Shinohara, Higashiji ed i suoi collaboratori, è trasformare un luogo immaginario in uno scenario da cartolina, come pochi se ne vedono in ambito televisivo, per di più senza limitarsi a ricalcare la realtà come spesso è la prassi. E ciò rende il risulato finale ancora più speciale.
Detto questo, vi rimandiamo alla gallery sottostante.
Buona visione!
Bijutsu (美術) è il termine giapponese per dire "arte". Non è un caso che, nel campo dell'animazione giapponese, la medesima parola sia utilizzata in riferimento a tutto ciò inerente gli sfondi (anche detti background o fondali), trattandosi di una delle componenti più innatamente artistiche di un cartone animato, al punto da potersi talora considerare alla stregua di veri e propri quadri da esposizione. Oggigiorno, i fondali sono per la maggiore realizzati digitalmente, e affidati in appalto ad atelier specializzati. Tuttavia, l'approccio tradizionale del dipinto a mano continua a sopravvivere, grazie ad un pugno di compagnie (un esempio illustre è lo studio Pablo) che si sono guadagnate la fiducia di importanti studi d'animazione e una discreta fanbase tra gli appassionati. La persona a capo del dipartimento artistico è il bijutsu kantoku (美術監督 - direttore/supervisore artistico): dopo una fase di bozza delle scenografie detta art setting (bijutsu settei - 美術設定), egli (o in sua vece l'art designer) realizza delle art board (tavole più avanzate, sottoposte al verdetto finale del regista), affidandole ai fondalisti come modelli di riferimento per creare le versioni definitive degli sfondi (haikei - 背景). È importante che il processo di coordinazione dei colori (iroshitei - 色指定) vi sia strettamente collegato, in modo che la palette generale risulti ben armonizzata. Dopodiché sta ai dipartimenti di compositing e fotografia (satsuei - 撮影) procedere rispettivamente all'integrazione tra fondali e personaggi, e all'applicazione di filtri ottici e cromatici, fonti di luce ed effetti vari.
Sfondi: Studio Easter, Studio Blue, Bamboo
Color Designer: Mika Sugawara
Direttore della fotografia: Yukiyo Kajiwara
Inoltre adoro tantissimo il personaggio di Chisaki Hiradaira, peccato che forse tra le protagoniste femminili è quella che ha sofferto di più tutta la storia.
La prima opening "lull ~Soshite Bokura wa~" di Ray non so quante volte l'abbia ascoltata, l'ho sempre adorata!!!!
Oh oh, me la ricordo. La regalai a mio fratello parecchi natali fa, un'ottima edizione.
Vabbè sul comparto tecnico non spendo neanche una parola, anche una persona affetta da cataratta può capire il capolavoro che hanno fatto (per di più su 20+ episodi), mi sembra uno di quei miracoli alla Cowboy Bebop che dopo praticamente più di 20 anni è ancora appagante visivamente.
Questo fa capire quanto sia importante anche la direzione artistica di un'opera
Sulla qualità tecnica, è inutile commentare, basta guardare le immagini, che parlano da sole. Non sono tanti gli anime che possono vantare sfondi di questo livello.
E, comunque, P.A. Works in quegli anni ha sfornato una serie di anime dalla qualità sorprendente, come "Hanasaku Iroha" o "Tari Tari", ma con "Nagi no Asukara" probabilmente hanno raggiunto il top.
L'ho rivisto insieme al mio ragazzo e anche a lui è piaciuto 🥰
Meriterebbe tantissimo..e invece diventano popolari, anime noiosissimi 🙄
Però pomiciano in compenso, è già un passo avanti xD
Credo meriti maggiore considerazione.
Adesso non ricordo se è un'opera originale o proveniente da altra fonte, comunque sia oltre ai fondali e all'aspetto visivo, si percepisce una sostanza letteraria nelle vicende narrate che difficilmente è possibile trovare nell'animazione tradizionale.
Sembra di leggere un vero e proprio romanzo di formazione.
Per quanto mi riguarda lo considero uno dei grandi classici dell'animazione.
È anime original. Nessuna derivazione ma ideato e nato come serie animata.
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