Da poco più di una settimana è giunta alla conclusione l’ennesima replica della serie animata di Heidi, immediatamente riproposta dall’inizio a partire dal giorno successivo, sempre in orario mattutino, su Italia Uno, rete Mediaset.
Sono stati probabilmente gli ottimi risultati in termini di ascolto ad avere indotto la rete a confermare la presenza, nei palinsesti, della serie, ancora capace d'incollare alla televisione oltre un milione di telespettatori dopo oltre trent’anni dalla prima messa in onda. Secondo i dati auditel di Mediaset, a marzo 2010 Heidi ha fatto perfino registrare un picco di share del 17,66%, con 1.176.000 telespettatori.
Questi ottimi risultati si ebbero anche in occasione della messa in onda pomeridiana della serie, avvenuta sempre su Italia Uno tra il maggio e l'agosto del 2004, quando lo share medio fu del 17,81%. Per fare un confronto, basti pensare che l'indice raggiunse livelli più alti di quello di Hamtaro, anime altrettanto popolare trasmesso subito dopo Heidi, fermo al 15.93% di share.
La piccola pastorella svizzera riesce a deliziare i suoi piccoli e grandi telespettatori, ieri come oggi, con impressionante facilità: d’altra parte, la regia di Isao Takahata e la morbidezza del tratto grafico di Hayao Miyazaki rendono ottimamente la delicatezza del racconto e degli splendidi paesaggi, che sembrano quasi prendere vita dal bel testo originale di Johanna Spyri.
Proprio quest’ultima è recentemente balzata agli onori della cronaca: un trentenne dottorando dell’Università di Zurigo, Peter Buettner, avrebbe infatti rinvenuto e riferito al Japan Kyodo News le prove tangibili che l’amatissima opera della Spyri, da lei scritta nel 1880, sarebbe in realtà ispirata a un romanzo tedesco assai meno famoso, pubblicato da Hermann Adam von Kamp ben cinquant’anni prima, nel 1830. Secondo Buettner, le somiglianze del romanzo della Spyri con quello di von Kamp, intitolato “Adelheid, la ragazza delle Alpi”, sarebbero troppo marcate per poterle definire come semplici coincidenze.
Buettner, il cui bisnonno illustrò la prima edizione di Heidi, si sarebbe imbattuto nel romanzo di von Kamp attraverso ricerche compiute nella cittadina tedesca di Muelheim an der Ruhrn, paese natale dello sconosciuto autore.
La stampa svizzera ha immediatamente reagito, preoccupata, di fronte al presunto plagio, dato che la storia della piccola Heidi fa ormai parte, a tutti gli effetti, del patrimonio collettivo culturale nazionale. Buettner, tuttavia, ha inteso rassicurare gli animi, affermando “non intendo dire che la Spyri ha plagiato von Kamp”, e riconoscendo anche che “non era affatto inusuale che ci si copiasse storie e idee. Lo facevano un sacco di autori, da Shakespeare a Goethe e passando per molti altri nomi famosi”.
La fortunata co-produzione nippo-tedesca di Heidi fu realizzata nel 1974, a opera della Nippon Animation, e diede tra l’altro il via all’ispirato filone del World Masterpiece Theater dello stesso studio di animazione. Da allora, Heidi divenne ben presto un anime amatissimo in Italia come in tutto il mondo: era il 1978 quando, per la prima volta in Italia, su RaiUno andava in onda la storia della bimba che, affidata al burbero nonno che vive in montagna, trova di giorno in giorno nuovi motivi per gioire della propria nuova vita con lui all’aria aperta.
A quanto pare, a distanza di molto tempo le avventure della piccola Heidi non hanno ancora smesso di offrire l’occasione per mettersi comodi sul divano e farsi serenamente trasportare dalla gioia di vivere della protagonista, tanto nella splendida serie animata quanto tra le vivide pagine del romanzo.
Sono stati probabilmente gli ottimi risultati in termini di ascolto ad avere indotto la rete a confermare la presenza, nei palinsesti, della serie, ancora capace d'incollare alla televisione oltre un milione di telespettatori dopo oltre trent’anni dalla prima messa in onda. Secondo i dati auditel di Mediaset, a marzo 2010 Heidi ha fatto perfino registrare un picco di share del 17,66%, con 1.176.000 telespettatori.
Questi ottimi risultati si ebbero anche in occasione della messa in onda pomeridiana della serie, avvenuta sempre su Italia Uno tra il maggio e l'agosto del 2004, quando lo share medio fu del 17,81%. Per fare un confronto, basti pensare che l'indice raggiunse livelli più alti di quello di Hamtaro, anime altrettanto popolare trasmesso subito dopo Heidi, fermo al 15.93% di share.
La piccola pastorella svizzera riesce a deliziare i suoi piccoli e grandi telespettatori, ieri come oggi, con impressionante facilità: d’altra parte, la regia di Isao Takahata e la morbidezza del tratto grafico di Hayao Miyazaki rendono ottimamente la delicatezza del racconto e degli splendidi paesaggi, che sembrano quasi prendere vita dal bel testo originale di Johanna Spyri.
Proprio quest’ultima è recentemente balzata agli onori della cronaca: un trentenne dottorando dell’Università di Zurigo, Peter Buettner, avrebbe infatti rinvenuto e riferito al Japan Kyodo News le prove tangibili che l’amatissima opera della Spyri, da lei scritta nel 1880, sarebbe in realtà ispirata a un romanzo tedesco assai meno famoso, pubblicato da Hermann Adam von Kamp ben cinquant’anni prima, nel 1830. Secondo Buettner, le somiglianze del romanzo della Spyri con quello di von Kamp, intitolato “Adelheid, la ragazza delle Alpi”, sarebbero troppo marcate per poterle definire come semplici coincidenze.
Buettner, il cui bisnonno illustrò la prima edizione di Heidi, si sarebbe imbattuto nel romanzo di von Kamp attraverso ricerche compiute nella cittadina tedesca di Muelheim an der Ruhrn, paese natale dello sconosciuto autore.
La stampa svizzera ha immediatamente reagito, preoccupata, di fronte al presunto plagio, dato che la storia della piccola Heidi fa ormai parte, a tutti gli effetti, del patrimonio collettivo culturale nazionale. Buettner, tuttavia, ha inteso rassicurare gli animi, affermando “non intendo dire che la Spyri ha plagiato von Kamp”, e riconoscendo anche che “non era affatto inusuale che ci si copiasse storie e idee. Lo facevano un sacco di autori, da Shakespeare a Goethe e passando per molti altri nomi famosi”.
La fortunata co-produzione nippo-tedesca di Heidi fu realizzata nel 1974, a opera della Nippon Animation, e diede tra l’altro il via all’ispirato filone del World Masterpiece Theater dello stesso studio di animazione. Da allora, Heidi divenne ben presto un anime amatissimo in Italia come in tutto il mondo: era il 1978 quando, per la prima volta in Italia, su RaiUno andava in onda la storia della bimba che, affidata al burbero nonno che vive in montagna, trova di giorno in giorno nuovi motivi per gioire della propria nuova vita con lui all’aria aperta.
A quanto pare, a distanza di molto tempo le avventure della piccola Heidi non hanno ancora smesso di offrire l’occasione per mettersi comodi sul divano e farsi serenamente trasportare dalla gioia di vivere della protagonista, tanto nella splendida serie animata quanto tra le vivide pagine del romanzo.
Complimentoni per la notizia, si vede che c'è tanto amore dietro
La serie a me in realtà non è mai piaciuta molto, anche se l'ho vista più volte (fra le due preferivo Anna dai capelli rossi), ma comunque era un'ottima serie pedagogica per i più piccoli, ed è giusto e bello che tenga ancora a distanza di tutti questi anni.
Si vede che, tuttavia, non ha insegnato a scrivere...
Comunque, meritato successo, per quanto si possa parlare di "meriti" in campo Merdaset, ma almeno Alps no Shojo Heidi non avrà subito torture, almeno credo (non siamo ai livelli dell'allungamento di gonna voluto in Turchia).
A parte queste amene considerazioni, Heidi non è proprio il mio genere. L'ho visto tanti, tanti anni fa ma non è che mi sia piaciuto granchè.
Volevo solo segnalare una particolare reincarnazione di Heidi, di cui ho visto qualche puntata su un canale SKY: The new Heidi. Una Heidi adolescente al giorno d'oggi... e non dico altro, per il vostro bene
Devo dire che hai perfettamente ragione. Secondo me Heidi è uno dei pochi anime che sa mettere il sorriso sulle labbra anche quando si tratta di storie drammatiche, che però vengono sempre trattate con spensieratezza e leggerezza: Non a caso dietro all'opera c'è il nome di Hayao Miyazaki e Isao Takahata che, (tolte rare eccezioni) tutti noi conosciamo e pure bene!
Ho smesso di seguire la serie un po' di tempo fà, perchè non mi riusciva di svegliarmi presto, però mi spiace che sia terminata la serie. Sarà per la prossima replica
Adesso troviamo le mamme di oggi (ma anche di ieri, penso alla mia ) che fanno guardare ai propri bambini le avventure della piccola orfanella con il quale sono cresciute loro stesse da giovanissime, ecco spiegato l'enorme successo che riscuote ad ogni sua riproposizione e mediaset giustamente ci sguazza.
Comunque è incredibile quanto successo ruiscuota ancor oggi, complimenti davvero, trent'anni e non sentirli
Ricordiamo che comunque Miyazaki si occupò solo di disegnare le scenografie, mentre altri erano a capo della sceneggiatura, e la regia era affidata a Isao Takahata, che, come sempre, viene messo in secondo piano di fronte al nome del "dio degli anime", che, a mio avviso, è meno talentuoso del primo.
È di certo uno dei programmi più visti di Italia 1 ed è più visto della maggior parte dei più visti di Rete4, il che non è affatto poco...
Comunque, che la gente non sappia nulla della storia di Heidi è dimostrato dal fatto che, quando capita che spieghi a qualcuno che è
1) giapponese;
2) tratto da un romanzo;
la gente mi guarda, sgrana gli occhi e mi dica: "O_O Ma non è un cartone animato americano?
.....
Ad una che non si convinceva, una volta chiesi se gli sia mai parso di leggere nomi inglesi e solo allora, borbottando, mi disse di non aver mai notato i titoli di coda. XD
<i>Ricordiamo che comunque Miyazaki si occupò solo di disegnare le scenografie</i>
Vero, ma il suo tratto inconfondibile si nota comunque, tanto che persino mia sorella, che di manga e anime non se ne intende, l'ha riconosciuto subito.
Qualcuno invece sa che è preso da un romanzo, ma grazie ad altri film, e sa che il carattere di Heidi nell'anime è stato stravolto, da sfigata che sapeva solo piangere e pregare a bambina che si faceva sempre coraggio.
Però hai ragione, quasi nessuno immagina che sia un cartone giapponese, eppure i nomi di Takahata e Miyazaki sono scritti in grosso nella opening...
A quando la rimessa in onda di E' quasi magia Johnny??? Manca dal 2001 sulle reti Mediaset, e anche se censurata mi fa sempre piacere riguardarmela (soprattutto per il doppiaggio, visto che posso contare sempre e solo su quello Dynamic-Yamato)
I begli anime di una volta..
il problema ora è un altro,visto che le repliche di questo anime non si contano più,dobbiamo aspettarci un nuovo "effetto dragon ball",cioè repliche fino ad età pensionabile???
MEDIASEEEET,SMETTILA DI PESTARE CACCHEEEEEEE,O SE PROPRIO VUOIIIII,NON MANDARE PIU' IN ONDA ANIIIIME NON NE SEI PIU' CAPACEEEEEEE!!! ....ACEEEEE!....ACEEEEE....ACEEEEE!!!(un giusto eco che giunge da lontano.....:D)
A fine 2007 al pomeriggio ha fatto anche circa 2 milioni con il 20 % circa di share! XD Ora non sò gli ascolti in quella fascia, però ultimamente rano proprio bassi rispetto a quanto fatto segnare da Heidi e anche da Georgie a fine 2006.
"Ringranziamo" la nostra "cara" RAI per non aver confermato la serie nei suoi palinsesti! Bah!
Io l' ho rivista di recente su Dea kids è mi ha di nuovo coinvolto e appassionato! Mi pare comunque che la facciano riposare visto che ad esempio hanno fatto una stagione di pausa tra quella 07/08 e questa 09/10.
Mi stupisco che non l' abbiano ritrasmessa il pomeriggio, così come "Georgie".
Peccato per Candy e il fatto dei diritti perchè sennò credo che si sarebbe confermata anche nel decennio 00-10 e avrebbe rivaleggiato con Heidi. ^/^
Ah, ma la replicano di nuovo subito dopo la fine! O_O Non l' avevo capito! Mediaset se non spreme per bene non stà bene!
comunque, non l'ho mai seguita granchè, da quando ero piccolo ho visto solo episodi sporadici di rado (spesso insieme a mia madre anche per accontentare lei) ma, con i miliardi di repliche, credo che, assemblando il tutto, la serie per intero l'ho vista!
Mamma mia nel 2004 ad esempio Hamtaro faceva una media del quasi il 16% di share al pomeriggio, ascolti che adesso ci possiamo ampiamente sognare, il massimo che fa un anime o cartone al pomeriggio è il 6% di share, come sono cambiati i tempi, sembrano passati secoli, ma in realtà solamente 6 anni e in 6 anni gli anime e i cartoni su italia 1 hanno subito un crollo totale, adesso hamtaro al pomeriggio farebbe ilo 5% di share, mentre 6 anni fa faceva il 16.
In ogni caso è un testo che consiglio caldamente a chi apprezza l'anime, perché in ogni momento, durante la lettura, si respirano le immagini dell'anime, quasi come fossero due risvolti della stessa medaglia ^^
Quanto al carattere (e al riferimento al cristianesimo: la Bibbia del romanzo diventa il libro di favole dei Grimm nell'anime) di Heidi, è normale che da libro a film sia stato parzialmente mutato, non dimentichiamo che l'anime doveva essere compreso facilmente dai bambini giapponesi, ovvero di estrazione culturale-religiosa parecchio diversa. Ritengo che la fortificazione del carattere che si legge nel romanzo, comunque, non tolga nulla alla vivacità già insita nella piccola Heidi
molto interessante il fatto che l'autrice si sia ispirata ad un romanzo tedesco: non ci trovo nulla di male, in fondo Heidi come la conosciamo non è altro che il lavoro impeccabile fatto dalla geniale coppia Takahata-Miyazaki ispirandosi alla versione della Spyri: ha segnato la storia degli anime!
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