Riportiamo direttamente un interessante articolo di Alfonso Maruccia, dal noto sito PuntoInformatico:
Italia, affondato Linkstreaming
La GdF e le associazioni anti-pirateria annunciano la conclusione di un'indagine su un network di fruizione e download di contenuti non autorizzati. Si parla di sequestro, ma il sito sembra essere sparito dalla rete.
Roma - Si chiama "Little Angel" e viene descritta come un'operazione tesa a colpire "la più vasta rete di diffusione e messa in condivisione in rete di film ed opere cinematografiche in violazione alle norme sul copyright". Frutto della collaborazione tra Fiamme Gialle, Federazione contro la Pirateria Musicale (FPM) e la Federazione anti Pirateria Audiovisiva (FAPAV), Little Angel ha portato a perquisizioni in tre diverse regioni italiane e al sequestro di Linkstreaming.com, sito ospitato su server svedesi ma italianissimo nella gestione e nelle finalità di fruizione dei contenuti ivi presenti.
Nel comunicato ufficiale fatto pervenire a Punto Informatico, il Comando Provinciale di Cagliari della Guardia di Finanza fa sapere che il sequestro di Linkstreaming.com è il frutto ultimo di indagini condotte sin da febbraio 2010 sotto la coordinazione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari Giangiacomo Pilia. Indagati i 6 amministratori del sito per "aver divulgato al pubblico attraverso internet opere dell'ingegno protette dal diritto d'autore", un reato che se confermato comporterebbe la galera da 1 a 4 anni e multe tra i 2.500 e i 16mila euro.
Le Fiamme Gialle di Cagliari hanno agito di concerto con FAPAV, FPM e altri Nuclei della polizia tributaria sparsi in varie parti della penisola (Roma, Torino, Reggio Calabria e Gioia Tauro), e gli investigatori sono ora impegnati a "quantificare il giro d'affari ed i guadagni illegalmente conseguiti dai gestori del sito attraverso la fitta pubblicità ospitata sui propri frequentatissimi spazi web, ambiti dagli operatori commerciali per la spiccata visibilità che il sito assicurava ai loro prodotti e servizi nei confronti del grande pubblico della rete".
Secondo la GdF Linkstreaming era infatti "al primo posto nel panorama nazionale per numero di visitatori", offriva ai netizen italiani la possibilità di fruire di film e serie televisive recenti in streaming o di scaricare i contenuti con download diretto sui servizi di file hosting più popolari e poteva vantare un gruppo su Facebook con oltre 16mila iscritti. La decisione del Tribunale di Cagliari ha imposto ai provider italiani l'obbligo di filtrare l'accesso al sito sul territorio nazionale, nella stessa maniera in cui la Procura di Bergamo aveva già provveduto a inibire l'accesso a The Pirate Bay prima e al servizio di proxy labaia.net poi.
E proprio al caso The Pirate Bay e al pronunciamento della Corte di Cassazione - si richiama la Federazione dell'Industria Musicale Italiana (FIMI) nell'esprimere la propria soddisfazione in merito al sequestro, un sequestro che stabilisce che "chi favorisce la diffusione di contenuti, anche solo come link, è perseguibile" e "impone il blocco dei server esteri agli ISP italiani". "Mi auguro - ha commentato il presidente di FIMI Enzo Mazza - che altri siti ancora attivi sul fronte della distribuzione di contenuti illeciti in Italia o con server all'estero, decidano ora di cessare l'attività spontaneamente senza rischiare denunce e sequestri".
Ma se Guardia di Finanza e associazioni anti-pirateria parlano di sequestro e inibizione dell'accesso al sito, sembra esserci dell'altro. Diversamente da The Pirate Bay, infatti, Linkstreaming.com risulta irraggiungibile anche via proxy, mentre sul gruppo Facebook qualcuno suggerisce l'idea che l'errore principale degli admin sia stato quello di dare spazio all'advertising di siti di gioco d'azzardo non autorizzati dall'AAMS dando così motivo alla Finanza di agire in maniera tempestiva.
Che l'azione della Polizia tributaria abbia spaventato gli admin di Linkstreaming al punto da far decidere loro di chiudere tutto subito dopo le perquisizioni? Il sito non sembra essere frutto di una sofisticata mente del crimine organizzato o di un gruppo altamente specializzato e motivato pienamente consapevole delle proprie azioni: il Disclaimer del servizio accessibile ora grazie alla cache di Google, ricalcato su quello di altri siti che sembrano formare un piccolo network, prova maldestramente ad affermare la non responsabilità dei gestori (italiani) citando la legislazione vigente negli USA.
Italia, affondato Linkstreaming
La GdF e le associazioni anti-pirateria annunciano la conclusione di un'indagine su un network di fruizione e download di contenuti non autorizzati. Si parla di sequestro, ma il sito sembra essere sparito dalla rete.
Roma - Si chiama "Little Angel" e viene descritta come un'operazione tesa a colpire "la più vasta rete di diffusione e messa in condivisione in rete di film ed opere cinematografiche in violazione alle norme sul copyright". Frutto della collaborazione tra Fiamme Gialle, Federazione contro la Pirateria Musicale (FPM) e la Federazione anti Pirateria Audiovisiva (FAPAV), Little Angel ha portato a perquisizioni in tre diverse regioni italiane e al sequestro di Linkstreaming.com, sito ospitato su server svedesi ma italianissimo nella gestione e nelle finalità di fruizione dei contenuti ivi presenti.
Nel comunicato ufficiale fatto pervenire a Punto Informatico, il Comando Provinciale di Cagliari della Guardia di Finanza fa sapere che il sequestro di Linkstreaming.com è il frutto ultimo di indagini condotte sin da febbraio 2010 sotto la coordinazione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari Giangiacomo Pilia. Indagati i 6 amministratori del sito per "aver divulgato al pubblico attraverso internet opere dell'ingegno protette dal diritto d'autore", un reato che se confermato comporterebbe la galera da 1 a 4 anni e multe tra i 2.500 e i 16mila euro.
Le Fiamme Gialle di Cagliari hanno agito di concerto con FAPAV, FPM e altri Nuclei della polizia tributaria sparsi in varie parti della penisola (Roma, Torino, Reggio Calabria e Gioia Tauro), e gli investigatori sono ora impegnati a "quantificare il giro d'affari ed i guadagni illegalmente conseguiti dai gestori del sito attraverso la fitta pubblicità ospitata sui propri frequentatissimi spazi web, ambiti dagli operatori commerciali per la spiccata visibilità che il sito assicurava ai loro prodotti e servizi nei confronti del grande pubblico della rete".
Secondo la GdF Linkstreaming era infatti "al primo posto nel panorama nazionale per numero di visitatori", offriva ai netizen italiani la possibilità di fruire di film e serie televisive recenti in streaming o di scaricare i contenuti con download diretto sui servizi di file hosting più popolari e poteva vantare un gruppo su Facebook con oltre 16mila iscritti. La decisione del Tribunale di Cagliari ha imposto ai provider italiani l'obbligo di filtrare l'accesso al sito sul territorio nazionale, nella stessa maniera in cui la Procura di Bergamo aveva già provveduto a inibire l'accesso a The Pirate Bay prima e al servizio di proxy labaia.net poi.
E proprio al caso The Pirate Bay e al pronunciamento della Corte di Cassazione - si richiama la Federazione dell'Industria Musicale Italiana (FIMI) nell'esprimere la propria soddisfazione in merito al sequestro, un sequestro che stabilisce che "chi favorisce la diffusione di contenuti, anche solo come link, è perseguibile" e "impone il blocco dei server esteri agli ISP italiani". "Mi auguro - ha commentato il presidente di FIMI Enzo Mazza - che altri siti ancora attivi sul fronte della distribuzione di contenuti illeciti in Italia o con server all'estero, decidano ora di cessare l'attività spontaneamente senza rischiare denunce e sequestri".
Ma se Guardia di Finanza e associazioni anti-pirateria parlano di sequestro e inibizione dell'accesso al sito, sembra esserci dell'altro. Diversamente da The Pirate Bay, infatti, Linkstreaming.com risulta irraggiungibile anche via proxy, mentre sul gruppo Facebook qualcuno suggerisce l'idea che l'errore principale degli admin sia stato quello di dare spazio all'advertising di siti di gioco d'azzardo non autorizzati dall'AAMS dando così motivo alla Finanza di agire in maniera tempestiva.
Che l'azione della Polizia tributaria abbia spaventato gli admin di Linkstreaming al punto da far decidere loro di chiudere tutto subito dopo le perquisizioni? Il sito non sembra essere frutto di una sofisticata mente del crimine organizzato o di un gruppo altamente specializzato e motivato pienamente consapevole delle proprie azioni: il Disclaimer del servizio accessibile ora grazie alla cache di Google, ricalcato su quello di altri siti che sembrano formare un piccolo network, prova maldestramente ad affermare la non responsabilità dei gestori (italiani) citando la legislazione vigente negli USA.
E chi sapeva che Linkstreaming fosse un sito pirata??? Io no di sicuro... Mi ricordo che per guardare The Vampire Diaries, un po' di tempo fa, oppure per guardare Vampire Knight, ero ricorsa proprio a quel sito... E adesso scopro che tutto quello che rendevano disponibile, non era a norma di legge sul copyright... Indecente, scandaloso... Mi chiedo ancora come faccia la gente a fare cose del genere, ma come dico sempre, con Internet è nata pure la pirateria informatica... Non c'è nulla da fare. Funziona così per tutto purtroppo...
certo che, mettere un sito con un nome come "linkstreaming", in questo schifo di paese dove streaming = pirata, è popo da fessi.....
ma nn dirò MAI che sono indecenti e scandalosi, perchè è grazie a gente come loro, e come tanti altri fansubber che possiamo vedere gli anime senza censura e con i sub, come dio comanda.....
è grazie a loro che sappiamo che esistono più di 600 anime, e NON 6-7 come ci fa intendere la mer*aset...
poi, il discorso della pirateria, legalità vs illegalità li lascio agli esperti, ma nessuno può cambiare il fatto che grazie a questi siti possiamo essere liberi di vedere cosa, come e dove vogliamo...
se in questo schifo di paese ci fosse meno ipocrisia, e più intelligenza, a quest' ora si potrebbe far in modo che il fansub sia legalizzato, e i fansubber lavorino man mano con le case editrici di dvd, ecc...
insomma, legalizzare lo streaming....ormai siamo nell'era del net!
invece, figuriamoci...manco si scomodano, sti ipocriti del cavolo, visto che per loro anime/manga = bimbeminkiate......
che schifo di paese.
Anche secondo me era ironica (almeno spero).
Comunque, come ho già detto precedentemente, ritengo che il peer-to-peer (e simili) non sia da condannare al 100%
A volte può esser un ottimo modo per conoscere prodotti che magari non avresti MAI visionato se non fossero stati "free".
Poi certamente, c'è sempre quello che scarica dalla mattina alla sera senza poi conprare nulla, ma tanto, sempre secondo me, non avrebbe comprato nulla ugualmente
Forse c'era di mezzo anche qualcos'altro.
Internet ha messo in crisi il concetto stesso di proprietà, film canzoni e software possono essere prelevati a costo zero dalla grande rete e fruirne liberamente, per quanto si affermi che questo atto viola la proprietà intellettuale degli autori, il punto centrale della questione è se le leggi e i valori della vita reale (in questo caso la proprietà) possano esistere anche in rete, io credo di no: IMHO considero la rete un mondo a sé dove non esiste l'aspetto materiale dell'esistenza ma soltanto informazioni e idee, esattamente come l'utente di AC Darth Vader che sta scrivendo questo messaggio non è niente più di un nickname, un avatar e un modo di pensare, dietro Darth Vader c'è poi un essere umano in carne ossa che ha un nome e un cognome, una propria vita, famiglia e amici.
Proprio in base a questo principio credo che sia impossibile rivendicare la proprietà di una certa quantità di informazione presente sul web: non è, per fare un esempio, come quando nella preistoria un uomo, citando Rousseau, mise dei confini ad un terreno e disse "Questo e mio", in quel caso avrebbe avuto anche la possibilità di far valere questo suo diritto ad esempio bastonando chi fosse entrato senza permesso nella sua proprietà.
Anche il far applicare con la forza il diritto di proprietà in rete non è applicabile: la gdf può oscurare i siti e la SIAE denunciare i downloader ma, per uno che viene punito dalla legge, altri cento compariranno online e la stessa quantità di informazione fruibile "illegalmente" aumenterà esponenzialmente; la "pressione" del download cosiddetto illegale è troppo forte, è come cercare di bloccare il corso di un fiume con un foglio di cartoncino. Secondo me questi problemi, questi scontri, sono soltanto il frutto del passaggio alla società digitale, quando la transizione sarà completa il problema non sussisterà più, forse le industrie musicale, cinematografica e del software falliranno definitivamente e allora a prendere il loro posto nella grande rete saranno nuove forme di intrattenimento non dipendenti dal concetto di proprietà: ad esempio nel caso del software, l'open source sarà la regola.
Beh, a dirla tutta potrebbe tornare lo stesso Papa; "affondare" un sito che non si trova nel tuo Stato non è così facile... certo, ora che la GdF si è mossa, se tornasse online non credo le autorità rimarrebbero con le mani in mano.
proprio l'altro giorno maroni faceva delle "avances" sulla pirateria e adesso ci troviamo questo controsenso di notizia,più andremo avanti e più capiremo di essere tutti sotto tiro da chissà quale cecchino,il problema è che il cecchino ultimamente ha problemi di diottrie e i pesci grossi non vengono presi,visto che si perde tempo con questi,per così dire "eventi sensazionali"!
La questione è molto complicata..
@demone dell'oscurità. guarda che linkstream è stato chiuso da 4-5 giorni, mica oggi
Lo so, ho letto parecchi commenti, su varii siti, compreso Punto-Informatico.
Ma, a prescindere da quel che dicono, la situazione a me sembra la solita... Tu mi blocchi? cambio hosting o faccio qualcos'altro ed aggiro il blocco... ecc...
Vedremo come si evolverà ma questo mi sembra lo scenario più plausibile.
va be dai sono le solite notizie per far spaventare ogni tanto la massa, ci vogliono anche queste, un po come i figli, gli si vizia in tutto ma ogni tanto bisogna fargli una morale...
Questi spauracchi per gli allocchi ormai hanno stufato...
Chiunque sa aggirarlo!
Utilizzate un servizio di http tunnelling come anonymouse.org per visitare senza problemi siti oscurati come la baia o linkstreaming.
peccato che la finanza perda tempo co ste boiate e non con le cose veramente serie....ci sono un sacco di truffatori li fuori, impegnatevi con loro e non co ste stupidate
Tuttavia era un pesce piccolo nell'immensità della rete, è stato indagato solo perché era il più visibile. Non è stata certo una caccia all'uomo; hanno solo pescato a caso e abbaiato un pò per scoraggiare i siti simili senza però volerci perdere tempo a chiuderli uno ad uno. Ogni tanto lo fanno, basta ricordare the pirate bay (che poi oscurano in modo ridicolo, basta una ricerchina su google e aggiri tutti gli ostacoli XDXD alle volte mi sembra di essere una persona del 2000 che si confronta con dei trogloditi armati di clave, e forse non è poi così sbagliato ... ) Il tutto per tenere buone le varie case cinematografiche e musicali, come a dire "ecco vedete ci stiamo dando da fare" ... Scommetto che fra poco linkstreaming tornerà online, magari su altri server e con un altro nome ma fidatevi, se non è quello è un altro ...
Sulla legalità o meno del peer to peer e del suo utilizzo ci sarebbe da scrivere un tomo a parte e non è questo il luogo ma, dico io, CON TANTI MAFIOSI, DELINQUENTI, FRODI FISCALI, STATALI, GENTE CON DENARO FANTASMA IN CONTI 'SVIZZERI' O SIMILI possibile che dobbiamo noi cittadini pagare le tasse per finanziare delle fiamme gialle costrette, invece di occuparsi di casi SERI, GRAVI, REALI che se vuoi ne trovi a bizzeffe, di queste emerite minchiate giusto per tenersi buoni due o tre imprenditori o la SIAE (che è l'unica che ci guadagna alla fine)
Che poi, capisco la sanzione in denaro, hanno sempre recato un danno economico a qualcuno (che poi sarà vero? se io vedo una cosa e mi piace poi mi compro il dvd!) anche se esageratissima, ma QUATTRO ANNI DI GALERA?! Ci sono assassini che ci restano molti di meno, stupratori e pedofili che neanche ci entrano, mafiosi che prendono il sole su coste lontane... BAH
tanto uno va uno viene, basta solo googlare TITOLO ITA STREAMING e spuntano siti così come funghi...
Alla fine siti simili ci sono, ci saranno e non cesseranno mai di esistere tutti perchè sempre soppiantati da nuovi siti simili
Come scritto da Hiei1983 grazie ad una semplicissima chiave di ricerca su google si può trovare di tutto... non è certo chudendo quel sito che cambia qualcosa :/ mi ricorda un po' quello che era successo ad animedb qualche mese addietro: inutile.
@ kirasensei: ma che c'entra il fansub, da quel che so distribuire anime subbati (privi di licenza in Italia) non è illegale in alcun modo
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No, è illegale comunque
I diritti appartengono alle case e agli autori giapponesi...
Se loro dovessero denunciare un gruppo di fansub, quest'ultimo, deve iniziare a pregare...
@Niki010 <i>Qusta storia non mi piiace per niente....la gdf sta ingranando la quinta per debbellare qusto fenomeno</i>
Vai tranquillo/a che il mare è pieno di pesci...
Magari resterà oscurato in Italia ma basta usare un proxy o OpenDNS e tanti saluti alla censura!
A dire la verità non ne avevo mai sentito parlare prima di questo comunicato, aggirare il solito blocco è facilissimo ma vabbeh questi non lo capiranno mai che facendo così altro non fanno che fare più pubblicità a un sito semisconosciuto.
notizia un pò vecchiotta nata su un blog ha detto di non avere niente da nascondere e di essere diponibile ad un intervista visto che sono state dette delle fesserie secondo lui am e sembra credibile boh...
Comunque link streaming non è di certo l'unico sito ad offrire questi "servizi"... ne chiudono uno ne aprono mille.
Mi ripeto: la questione è molto più complicata di quello che sembra..
più che scaricare guardo online e basta, che siano serie tv, film, anime o manga; e poi lo faccio da siti americani, dove non appena la serie in questione viene licenziata la rimuovono immediatamente; so bene che è illegale anche semplicemente mettere online materiale protetto da copyright, però diciamo che mi sento meno colpevole di chi scarica.
la questione della pirateria è molto spinosa, tuttavia credo che ora che la rete è diventata il mezzo più utilizzato dalle generazioni più giovani, si possano anche fare delle concessioni.
per dirla con una frase: che facciano tutti come la Dynit!
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