Dopo il recente approfondimento su Golgo 13, riportiamo dal sito J-Pop un nuovo focus on:
L'antologia Golgo 13: Autor's selection che ci apprestiamo a pubblicare rappresenta una vera e propria chicca per tutti gli appassionati di manga, sia vintage che non... Con un'edizione di lusso in 3 volumi in formato 12x17 da quasi 400 pagine ciascuno, muniti di sovraccoperta, e racchiusi in un box dalla grafica decisamente accattivante, quest'opera rappresenta lo sforzo fatto dall'intero staff J-POP per portare al pubblico italiano quello che possiamo considerare a tutti gli effetti come un pezzo fondamentale della storia del manga.
Come già accaduto per la nostra edizione di CYBORG 009, si potrà decidere se acquistare il box con già al suo interno i 3 volumi al prezzo di 22,50 euro, oppure attendere l'uscita scaglionata degli stessi a 7,50 euro cadauno.
Serializzato a partire dal 1969 e tuttora in corso di pubblicazione, Golgo 13 rappresenta il manga più longevo tra quelli attualmente in corso di pubblicazione sul mercato giapponese, nonché la terza serie per numero di volumetti, contando oltre 160 tankobon (i tipici volumetti che raccolgono capitoli di manga precedentemente serializzati su riviste), e secondo solo ai pur acclamati in patria Kochikame e Dokaben. Partorito dalla mente e dalla matita di Takao Saito, costituisce un vero e proprio cult del noir nipponico, un classico dell’immaginario pop del Sol Levante (frequenti le sue “apparizioni” in parodie e spot pubblicitari), nonché una delle espressioni più riuscite del così detto gekiga (letteralmente "immagini drammatiche").
Si tratta di un termine coniato dal mangaka Yoshihiro Tatsumi nel 1957 per indicare un genere di fumetto che si distingueva dal mainstream allora dominante incarnato da Osamu Tezuka (ciononostante, in seguito influenzato a sua volta dal gekiga) distaccandosene da una parte per l’accentuazione dei contenuti drammatici e, dall’altra, per il realismo grafico. Insieme a Tatsumi e ad altri autori quali Hiroshi Hirata, Mitsuteru Yokoyama o Sanpei Shirato, solo per citarne alcuni, Saito ha contribuito a definire i tratti tipici del genere e, in questo senso, con Golgo 13 ha raggiunto il risultato più celebre e riuscito della sua produzione.
Stiamo parlando infatti di una serie che può vantare oltre 200 milioni di copie vendute in tutto il mondo, vincitrice del prestigioso premio Shogakukan nel 1975, capace nel corso degli anni di ottenere due adattamenti cinematografici (1973 e 1977, quest’ultimo con Sonny Chiba nei panni del protagonista), con un terzo in cantiere prodotto dalla francese Davis Films, un lungometraggio animato (Golgo 13: Il professionista, del 1983, edito in Italia da Yamato Video), un oav (Golgo 13: Queen Bee, del 1998) e una serie animata televisiva in 50 episodi (2008-2009), oltre ad avere ispirato ben cinque videogiochi. In particolare, rispetto alle opere animate, fatta eccezione per la più recente serie televisiva, vale la pena segnalare la regia del compianto maestro Osamu Dezaki, già alla direzione di classici dell'animazione giapponese quali Lady Oscar, Rocky Joe, Jenny la tennista, di alcuni lungometraggi di Lupin III, oltre al più vicino film di Clannad.
Golgo 13 racconta la storia dell’omonimo protagonista, alias Duke Togo, infallibile killer conosciuto in tutto il mondo per le sue incredibili doti di tiratore scelto, capace di maneggiare ogni arma e di cimentarsi al meglio nelle arti marziali. Con il suo personalissimo codice d’onore, Golgo 13 è una garanzia per tutti coloro che richiedono i suoi servizi. E non sono pochi. Dai servizi segreti (CIA, KGB, SIS…), alle organizzazioni mafiose, dai governi mondiali a insospettabili “persone comuni” in grado di poter pagare il suo salatissimo ingaggio, lo vediamo accettare ogni sorta di contratto a patto che vengano rispettate alcune imprescindibili condizioni: nessuna stretta di mano (la mano destra è indispensabile e va tenuta sempre libera), una volta portato a termine l’incarico non è ammesso nessun ulteriore contatto tra lui e il cliente e, infine, è necessario fornirgli la spiegazione delle ragioni per cui viene richiesto il suo lavoro.
Il massiccio protagonista, dagli occhi penetranti, dalla corporatura atletica e dalla mascella pronunciata, è un uomo tra i 30 e i 40 anni, orientale (probabilmente giapponese, ma non è così chiaro), la cui vera identità, sulla quale nel corso della serie vengono fatte alcune supposizioni, rimane sostanzialmente oscura. Come abbia fatto a diventare quello che è, cosa nasconda il suo passato e chi gli abbia dato il soprannome di Golgo 13 resta un mistero. Di certo sappiamo però che il nome Golgo 13 ha un’ispirazione biblica, riferendosi al Golgota, la sommità di Gerusalemme sulla quale venne crocifisso Gesù, mentre il numero tredici riprende il numero dei presenti all’Ultima Cena e viene considerato nella cristianità, così come del resto da molte altre culture anche più antiche, un numero nefasto.
Duke Togo riporta indubbiamente alla mente altri famosi personaggi della letteratura, del cinema o del fumetto, uomini misteriosi e straordinariamente abili, in grado, proprio come lui, di compiere imprese apparentemente sovrumane e di muoversi nell’ombra senza essere individuati; possiamo accostarlo per esempio al James Bond di Fleming, a Diabolik o anche, se vogliamo, per certi aspetti, ad alcuni personaggi dei manga giapponesi come Lupin III e Ryo Saeba (City Hunter). In comune con questi, Golgo 13 ha l’infallibilità nelle operazioni che compie, ma se ne distacca non tanto per una modalità d’azione assolutamente solitaria o per la diversa professione, quanto piuttosto per il tono serio e drammatico che aleggia nelle sue storie, distante da quello più scanzonato presente nelle vicende di Lupin III e Ryo Saeba o intriso di british humour dell’agente 007. Può apparire certamente più prossimo al nostrano Diabolik, il “re del terrore”, quanto a spietatezza e lucidità, ma anche in questo caso emerge una differenza rilevante: diversamente dal ladro creato dalle sorelle Giussani, il protagonista di Saito non si lega sentimentalmente a nessuno. Non c’è nessuna Eva Kant per lui e anzi, differenziandosi nettamente anche dai personaggi sopra citati, pare che per Duke Togo le donne non rappresentino nulla di più di un passatempo e rispetto alle quali non si fa alcuno scrupolo nello sfruttarle o, in alcuni casi, nel picchiarle o ucciderle.
Nel corso dei diversi contratti che porta a termine, seguiamo Golgo 13 in giro per il mondo attraverso gli ultimi decenni della storia mondiale. Proprio questo aspetto del viaggio attraverso la storia recente, dalla Guerra Fredda, alle svariate forme di terrorismo di matrice politica o religiosa, incontrando capimafia e narcotrafficanti, governi e servizi segreti, non privo peraltro di una certa connotazione di denuncia sociale, costituisce uno dei punti che più cattura l’attenzione, stimolando la curiosità e fornendo allo stesso tempo un quadro sufficientemente ricco di riferimenti a personaggi ed eventi reali. Oltre all’attenzione storica per gli eventi illustrati, un altro tratto particolarmente rilevante della serie è rappresentato dalla cura nella descrizione delle armi utilizzate; un elemento che non mancherà di soddisfare i cultori in materia. Ecco così che accanto all’M16 custom utilizzato solitamente dal protagonista, impariamo a conoscere diverse marche di fucili (Mauser, Weatherby, FN Herstal), prototipi storicamente esistiti (XM29 del programma OICW - Objective Individual Combat Weapon), una serie di sistemi di precisione e un lungo elenco di munizioni tra quelle più utilizzate, il tutto condito da spiegazioni piuttosto dettagliate sul funzionamento di armi spesso modificate ad hoc per uno scopo preciso.
Gli episodi raccontati nel corso della serie sono tendenzialmente autoconclusivi e sono pochi i personaggi che vediamo riproporsi intorno al protagonista (un esempio è il suo “fornitore” di armi). Inoltre, mentre il quadro storico intorno a lui segue la realtà e muta nel corso del tempo, Duke Togo rimane in una dimensione di atemporalità, secondo un paradosso spesso ricorrente nelle serie così lunghe che non prevedono alcun segno di invecchiamento per l’eroe, conferendogli in tal modo una certa aura di “immortalità”, da superuomo oltre il tempo e lo spazio.
Già, l’eroe. Può Golgo 13 essere considerato tale? O non è forse più propriamente corretto definirlo anti-eroe, visti i valori che veicola con il suo esempio? La risposta probabilmente sta nel mezzo. Duke Togo è sì un sicario senza scrupoli, ma rimane fedele a un suo personalissimo codice d’onore; appare certamente freddo e distaccato, calcolatore e imperturbabile (anche quando è a letto con una donna), ma non è crudele solo per il gusto di esserlo. Probabilmente, e qui sta il suo fascino, è solo un uomo maledettamente reale calato in un mondo fatto di avidità, soldi e potere nel quale anche i killer hanno un loro preciso ruolo. Meglio ancora se sono maledettamente abili!
articolo a cura di Francesco Calderone
J-POP STAFF
L'antologia Golgo 13: Autor's selection che ci apprestiamo a pubblicare rappresenta una vera e propria chicca per tutti gli appassionati di manga, sia vintage che non... Con un'edizione di lusso in 3 volumi in formato 12x17 da quasi 400 pagine ciascuno, muniti di sovraccoperta, e racchiusi in un box dalla grafica decisamente accattivante, quest'opera rappresenta lo sforzo fatto dall'intero staff J-POP per portare al pubblico italiano quello che possiamo considerare a tutti gli effetti come un pezzo fondamentale della storia del manga.
Come già accaduto per la nostra edizione di CYBORG 009, si potrà decidere se acquistare il box con già al suo interno i 3 volumi al prezzo di 22,50 euro, oppure attendere l'uscita scaglionata degli stessi a 7,50 euro cadauno.
Serializzato a partire dal 1969 e tuttora in corso di pubblicazione, Golgo 13 rappresenta il manga più longevo tra quelli attualmente in corso di pubblicazione sul mercato giapponese, nonché la terza serie per numero di volumetti, contando oltre 160 tankobon (i tipici volumetti che raccolgono capitoli di manga precedentemente serializzati su riviste), e secondo solo ai pur acclamati in patria Kochikame e Dokaben. Partorito dalla mente e dalla matita di Takao Saito, costituisce un vero e proprio cult del noir nipponico, un classico dell’immaginario pop del Sol Levante (frequenti le sue “apparizioni” in parodie e spot pubblicitari), nonché una delle espressioni più riuscite del così detto gekiga (letteralmente "immagini drammatiche").
Si tratta di un termine coniato dal mangaka Yoshihiro Tatsumi nel 1957 per indicare un genere di fumetto che si distingueva dal mainstream allora dominante incarnato da Osamu Tezuka (ciononostante, in seguito influenzato a sua volta dal gekiga) distaccandosene da una parte per l’accentuazione dei contenuti drammatici e, dall’altra, per il realismo grafico. Insieme a Tatsumi e ad altri autori quali Hiroshi Hirata, Mitsuteru Yokoyama o Sanpei Shirato, solo per citarne alcuni, Saito ha contribuito a definire i tratti tipici del genere e, in questo senso, con Golgo 13 ha raggiunto il risultato più celebre e riuscito della sua produzione.
Stiamo parlando infatti di una serie che può vantare oltre 200 milioni di copie vendute in tutto il mondo, vincitrice del prestigioso premio Shogakukan nel 1975, capace nel corso degli anni di ottenere due adattamenti cinematografici (1973 e 1977, quest’ultimo con Sonny Chiba nei panni del protagonista), con un terzo in cantiere prodotto dalla francese Davis Films, un lungometraggio animato (Golgo 13: Il professionista, del 1983, edito in Italia da Yamato Video), un oav (Golgo 13: Queen Bee, del 1998) e una serie animata televisiva in 50 episodi (2008-2009), oltre ad avere ispirato ben cinque videogiochi. In particolare, rispetto alle opere animate, fatta eccezione per la più recente serie televisiva, vale la pena segnalare la regia del compianto maestro Osamu Dezaki, già alla direzione di classici dell'animazione giapponese quali Lady Oscar, Rocky Joe, Jenny la tennista, di alcuni lungometraggi di Lupin III, oltre al più vicino film di Clannad.
Golgo 13 racconta la storia dell’omonimo protagonista, alias Duke Togo, infallibile killer conosciuto in tutto il mondo per le sue incredibili doti di tiratore scelto, capace di maneggiare ogni arma e di cimentarsi al meglio nelle arti marziali. Con il suo personalissimo codice d’onore, Golgo 13 è una garanzia per tutti coloro che richiedono i suoi servizi. E non sono pochi. Dai servizi segreti (CIA, KGB, SIS…), alle organizzazioni mafiose, dai governi mondiali a insospettabili “persone comuni” in grado di poter pagare il suo salatissimo ingaggio, lo vediamo accettare ogni sorta di contratto a patto che vengano rispettate alcune imprescindibili condizioni: nessuna stretta di mano (la mano destra è indispensabile e va tenuta sempre libera), una volta portato a termine l’incarico non è ammesso nessun ulteriore contatto tra lui e il cliente e, infine, è necessario fornirgli la spiegazione delle ragioni per cui viene richiesto il suo lavoro.
Il massiccio protagonista, dagli occhi penetranti, dalla corporatura atletica e dalla mascella pronunciata, è un uomo tra i 30 e i 40 anni, orientale (probabilmente giapponese, ma non è così chiaro), la cui vera identità, sulla quale nel corso della serie vengono fatte alcune supposizioni, rimane sostanzialmente oscura. Come abbia fatto a diventare quello che è, cosa nasconda il suo passato e chi gli abbia dato il soprannome di Golgo 13 resta un mistero. Di certo sappiamo però che il nome Golgo 13 ha un’ispirazione biblica, riferendosi al Golgota, la sommità di Gerusalemme sulla quale venne crocifisso Gesù, mentre il numero tredici riprende il numero dei presenti all’Ultima Cena e viene considerato nella cristianità, così come del resto da molte altre culture anche più antiche, un numero nefasto.
Duke Togo riporta indubbiamente alla mente altri famosi personaggi della letteratura, del cinema o del fumetto, uomini misteriosi e straordinariamente abili, in grado, proprio come lui, di compiere imprese apparentemente sovrumane e di muoversi nell’ombra senza essere individuati; possiamo accostarlo per esempio al James Bond di Fleming, a Diabolik o anche, se vogliamo, per certi aspetti, ad alcuni personaggi dei manga giapponesi come Lupin III e Ryo Saeba (City Hunter). In comune con questi, Golgo 13 ha l’infallibilità nelle operazioni che compie, ma se ne distacca non tanto per una modalità d’azione assolutamente solitaria o per la diversa professione, quanto piuttosto per il tono serio e drammatico che aleggia nelle sue storie, distante da quello più scanzonato presente nelle vicende di Lupin III e Ryo Saeba o intriso di british humour dell’agente 007. Può apparire certamente più prossimo al nostrano Diabolik, il “re del terrore”, quanto a spietatezza e lucidità, ma anche in questo caso emerge una differenza rilevante: diversamente dal ladro creato dalle sorelle Giussani, il protagonista di Saito non si lega sentimentalmente a nessuno. Non c’è nessuna Eva Kant per lui e anzi, differenziandosi nettamente anche dai personaggi sopra citati, pare che per Duke Togo le donne non rappresentino nulla di più di un passatempo e rispetto alle quali non si fa alcuno scrupolo nello sfruttarle o, in alcuni casi, nel picchiarle o ucciderle.
Nel corso dei diversi contratti che porta a termine, seguiamo Golgo 13 in giro per il mondo attraverso gli ultimi decenni della storia mondiale. Proprio questo aspetto del viaggio attraverso la storia recente, dalla Guerra Fredda, alle svariate forme di terrorismo di matrice politica o religiosa, incontrando capimafia e narcotrafficanti, governi e servizi segreti, non privo peraltro di una certa connotazione di denuncia sociale, costituisce uno dei punti che più cattura l’attenzione, stimolando la curiosità e fornendo allo stesso tempo un quadro sufficientemente ricco di riferimenti a personaggi ed eventi reali. Oltre all’attenzione storica per gli eventi illustrati, un altro tratto particolarmente rilevante della serie è rappresentato dalla cura nella descrizione delle armi utilizzate; un elemento che non mancherà di soddisfare i cultori in materia. Ecco così che accanto all’M16 custom utilizzato solitamente dal protagonista, impariamo a conoscere diverse marche di fucili (Mauser, Weatherby, FN Herstal), prototipi storicamente esistiti (XM29 del programma OICW - Objective Individual Combat Weapon), una serie di sistemi di precisione e un lungo elenco di munizioni tra quelle più utilizzate, il tutto condito da spiegazioni piuttosto dettagliate sul funzionamento di armi spesso modificate ad hoc per uno scopo preciso.
Gli episodi raccontati nel corso della serie sono tendenzialmente autoconclusivi e sono pochi i personaggi che vediamo riproporsi intorno al protagonista (un esempio è il suo “fornitore” di armi). Inoltre, mentre il quadro storico intorno a lui segue la realtà e muta nel corso del tempo, Duke Togo rimane in una dimensione di atemporalità, secondo un paradosso spesso ricorrente nelle serie così lunghe che non prevedono alcun segno di invecchiamento per l’eroe, conferendogli in tal modo una certa aura di “immortalità”, da superuomo oltre il tempo e lo spazio.
Già, l’eroe. Può Golgo 13 essere considerato tale? O non è forse più propriamente corretto definirlo anti-eroe, visti i valori che veicola con il suo esempio? La risposta probabilmente sta nel mezzo. Duke Togo è sì un sicario senza scrupoli, ma rimane fedele a un suo personalissimo codice d’onore; appare certamente freddo e distaccato, calcolatore e imperturbabile (anche quando è a letto con una donna), ma non è crudele solo per il gusto di esserlo. Probabilmente, e qui sta il suo fascino, è solo un uomo maledettamente reale calato in un mondo fatto di avidità, soldi e potere nel quale anche i killer hanno un loro preciso ruolo. Meglio ancora se sono maledettamente abili!
J-POP STAFF
Ottimo dossier!
Vista l'importanza della serie (nel frattempo mi sono informato un po') e lo sforzo che J-Pop fa per questo cofanetto, sono deciso a prenderlo. Sperò solo che non venga usato come tester da J-Pop per un'eventuale pubblicazione omnia che andrebbe poi magari a riproporre le stesse storie qui presenti con altre inedite in Italia, perchè col senno di poi, le farebbe girare non poco.
Comunque complimenti a J-Pop per lo sforzo nel produrre questa maestosa edizione.
Tra un Diabolik e un Nathan Never, non ce lo vedrei male in edicola, neanche un po'...
Nel frattempo ho recuperato la VHS e attendo questi volumi.
Se l'autore ha disegnato 163 volumi, vuol dire che sono tutti importanti. Non bastano 3 volumi per capire tutto l'universo del personaggio, altrimenti l'autore stesso avrebbe fatto 3 volumi e l'avrebbe finito lì.
Sono convinto che pubblicare solo questi non serva a nulla, se non ai fan stessi e a chi ha già letto la serie originale, così da avere alcuni dei capitoli migliori tutti insieme senza doverli cercare nei vari volumi originali.
Chi farebbe la follia di osare tanto per poi sentirsi infangato in caso di interruzione della serie per scarse vendite (inevitabili lungo così tanti volumi, fossero anche uno al mese ne avremmo per 14 anni come minimo)?
Io lo vorrei sì, ma siamo realisti: per vendere decentemente, dovrebbe essere un'edizione molto economica e mandata in edicola, e per non schifare i bonelliani dovrebbero ribaltare le tavole per consentire la lettura all'occidentale, e anche così rimarrebbero comunque i pregiudizi che "i manga son merda per bambini, mica come Tex"...
Comunque se devo essere realista, so che non succederà mai ovvio, nè con questo nè con altri. A me sembra già incredibile che non venga ristampato Lupin che è conosciutissimo, figuriamoci Golgo 13.
È ovvio che tutti preferiscano la serie completa, ma è pur sempre necessario comprendere che sia impossibile portare nei nostri lidi un'opera della mole di Golgo 13. Per ora, mi accontento di questo.
Non fraintendere. Mi piacerebbe tantissimo che fosse pubblicato completo...
quello che mi darebbe fastidio sarebbe: comprare questa raccolta per poi vedere dopo pochi mesi, l'editore che ripubblica la serie completa perchè questo test di mercato è andato bene. Così noi che non compreremmo normalmente un'antologia, ma lo abbiamo fatto rassegnati che l'opera intera non verrà pubblicata, ci sentiremmo cornuti e mazziati
Dissento. In questo caso l'editore ha operato una scelta ragionata. A fronte del fatto che molto difficilmente una serie sconosciuta ai più, datata e per giunta con all'attivo 163 volumetti quale Golgo 13 possa essere edita e riscuotere il successo minimo che consentirebbe la serializzazione della stessa, l'editore ha preferito piuttosto pubblicare un'antologia che si propone anzitutto di far conoscere l'opera al lettore italiano. Solitamente questo è l'intento principe di un'antologia, sicuramente non quello di fornire al lettore una conoscenza completa di questo o quello scritto.
Per le suddette ragioni accolgo con favore la pubblicazione italiana di Golgo 13 che, inutile dire, acquisterò con grande piacere.
Come detto da Aiko non è che da lodare lo sforzo della JPOP, anche solo nel tentare di portare questo best-of e di poter finalmente vedere Saito in Italia colmando una delle nostre più grandi lacune. Al massimo, possiamo augurarci che arrivi altro dell'autore, nel caso l'operazione andasse a buon fine.
Che poi non lo si voglia comprare perché a principio si è contro le raccolte lo posso anche condividere, sebbene visto il tipo di manga -episodico e quasi per nulla a continuazione- il sacrificio lo si può pur fare.
Comprando la suddetta opera non si acquista un manga, ma un pezzo di storia culturale del fumetto nipponico.
Con la crisi che c'è adesso figuriamoci poi se lo pubblicheranno mai.
Un conto diverso magari sarebbe quello di dividere il manga in trance o saghe e iniziare a proporre la prima quanto meno (in stile Jojo)
Ad ogni modo ecco altri 22,5 euro che escono in una botta... .-.
Ordinerò subito il box!
Se solo ora chi ha qualche anno sulle spalle apprezza il "pagare di più per avere un prodotto di qualità maggiore", siamo comunque lontani dall'ottica che in Giappone (ma anche in America) vede due fattori collegati: collezionare più materiale possibile dell'opera che si ama e supportare quindi l'opera.
Perchè dico questo? Perchè leggo i vostri commenti: se amate questo manga, questo c'è ora, meglio di niente, soprattutto sapendo che sono episodi autoconclusivi. Un collezionista penserebbe "che bella edizione, subito mia! E se mai GRAZIE AL MIO ACQUISTO arriverà la serie completa, allora sarà mia anche quella". Si comincia a supportare l'opera con quel che c'è, sperando che arriverà ciò che sognamo.
Chi venderebbe quest'antologia per far spazio alla serie completa, non è un collezionista. Chi ragiona pensando al denaro speso, non ragiona pensando di aver fatto del bene all'opera che ama.
E lo so che qualcuno dirà "allora fallo te per ciò che segui!"... beh, lo faccio, l'ho fatto, e lo farò, sapendo che a volte va bene (i blu ray di Gundam), a volte va male (comprare il primo episodio di Shin Getter contro Neo Getter sia in VHS che in DVD successivamente), ma non posso aspettarmi nulla dalle case editrici se prima non incassano abbastanza, e questo è il mio modo di dirgli grazie, ovvero comprando.
Tanto questi tre volumazzi so dove leggerli online, se proprio ci tenessi a non comprarli per poi buttarmi sulla eventuale serie completa, ma non è così che ragiona un collezionista, ne un supporter, ne un otaku.
E qui di otaku solo a parole ne è pieno, come di supporters a parole e soprattutto di collezionisti presunti, che con quel che spendono per ricomprare a prezzo maggiorato ciò che hanno già comprato in passato (schifando l'edizione) potrebbero portarsi a casa i mattonazzi della Hazard...
EDIT
Gianni, parli di volumi doppi da far uscire ogni mese dicendo che è ovvio che avendo tante pagine non sarebbero economici... e io mi chiedo, ma li leggi i commenti degli utenti quando si parla delle Deluxe della Panini?
E in merito al supportare un opera a priori non ci stò. E' solo un dogma del marketing.
Io prima voglio vedere l'opera, poi lo valuterò io se supportarla a tutto tondo.
Io questo box lo comprerò ma solo a fini "collezionistici" perchè non posso desiderare di supportare un operà che non sò neanche se mi piacerà perchè non ho mai potuto leggerla. Non tutti però sono dei collezionisti o hanno i soldi per portersi sbilanciare su prezzi del genere. E magari vorrebbero leggerlo. Non li si può mica liquidare dicendo "c'è crisi e bisogna tirare la cinghia"ne dicendo"non sei un vero amante dei manga".
Sarebbe ingiusto.
Io normalmente mi lamento che gli editori fanno pessime edizioni. E sono sempre molto felice delle edizioni di lusso. Ma l'edizione di lusso a senso se esiste un edizione standard, e poi in base alla mia voglia e alla mia possibilità scelgo la versione che ritengo più adatta. In questo caso manca questa possibilità.
Manca la possibilità di scieltà che è stata data al mercato originale
BRAVA J-POP!
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