Dopo la bella anteprima del Giffoni Film Festival, accompagnato dal lancio del primo trailer ufficiale, il gruppo Lucky Red a poche settimane dall'uscita nelle sale italiane propone un secondo lungo filmato, dedicato al fantastico incontro fra il protagonista Jiro e l'ingegnere italiano, pioniere dell'aeronautica, Giovanni Battista "Gianni" Caproni, aldilà del tempo e dello spazio.
Ma chi sono i doppiatori dietro questo nuovo progetto che visto ancora una volta Gualtiero Cannarsi responsabile delle traduzioni e dell'adattamento.? Riprendiamo ancora una volta le sue note tratte dal "Diario della Produzione" trascritto sulle pagine del forum degli appassionati Ghibli italiani.
Altri membri del cast: Giulia Tarquini, interprete di Horikoshi Kayo, sorella minore di Jirou a cui somiglia molto per la determinazione a seguire quella che è la sua passione fin da bambina, la medicina; Aurora Cancian ha interpretato la signora Horikoshi, la mamma di Jirou, benché il suo ruolo sembri marginale dal punto di vista del minutaggio sullo schermo (solo due brevi scene all'inizio del film) è fondamentale per lo sviluppo della psicologia del personaggio; Barbara De Bortoli interpreta la signora Kurokawa riuscendo ad esprimerne tutta la femminilità così "antica", ma al tempo stesso così vera e normale. Non era semplice.
E ancora Ugo Maria Morosi, Luca Biagini e Benedetta degli Innocenti hanno interpretato rispettivamente Hattori, Caposezione di progettazione della Mitsubishi Motori a Combustione Interna, il signor Satomi, il padre di Nahoko, e Kinu.
I ruoli infantili dei personaggi sono stati assegnati: Riccardo Suarez ha interpretato Jirou-chan mentre Chiara Fabiano ha interpretato Kayo-chan ed la piccola Agnese Marteddu che ha colpito tutti interpretando Nahoko-chan.
Si Alza il vento verrà proposto nei cinema italiani in tre giornate dal 13 al 16 settembre.
Un ringraziamento a Nintendo Fever per la segnalazione del video.
Fonti consultate:
Studio Ghibli Forum
Jiro sogna di volare e di progettare aeroplani ispirandosi al famoso ingegnere aeronautico italiano Caproni. Non potendo diventare pilota in quanto miope fin da giovane, nel 1927 Jiro entra a lavorare in una società giapponese di ingegneria aeronautica. Il suo talento, presto riconosciuto, cresce fino a farlo diventare uno degli ingegneri aeronautici più noti al mondo. Il film narra la sua vita e gli eventi storici che la influenzarono, come il grande terremoto del Kanto del 1923, la Grande Depressione, l’entrata in guerra del Giappone. Jiro si innamora di Nahoko, coltiva l’amicizia del collega Honjo, e realizza portentose innovazioni, lanciando il mondo dell’aviazione verso il futuro. Hayao Miyazaki ha unito l’ingegnere Jiro Horikoshi e lo scrittore Tatsuo Hori, vissuti nel periodo in cui il film è ambientato, per creare Jiro, un personaggio di fantasia al centro di una storia epica fatta di amore, perseveranza e coraggio.
Ma chi sono i doppiatori dietro questo nuovo progetto che visto ancora una volta Gualtiero Cannarsi responsabile delle traduzioni e dell'adattamento.? Riprendiamo ancora una volta le sue note tratte dal "Diario della Produzione" trascritto sulle pagine del forum degli appassionati Ghibli italiani.
Horikoshi Jirou: Il protagonista di questo film, che praticamente *è* il film stesso, è stato interpretato magistralmente da Emiliano Coltorti. Non ho parole per esprimere la mia gioia in merito all'interpretazione del protagonista del film. Centrare la sua resa era il 90% della riuscita di questo doppiaggio, di questa edizione doppiata del film. Si tratta di un protagonista particolare e difficile, sappiamo le particolarità che hanno portato Miyazaki Hayao a scegliere un interprete dilettante per l'originale... e che particolarissimo dilettante! Hideaki Anno. Quindi, come approcciare, come tentare la resa di un simile, particolarissimo originale in un doppiaggio straniero?
Seguire la strada del 'talento dilettante' non era proponibile: nella lingua originale si può contare sulla spontaneità pura, ma in italiano si tratta di rendere tutto un parlato già di per sé 'alieno' (giapponese) come se non lo fosse, si tratta di rendere usuale nel suono un contenuto inusuale... impossibile non affidarsi a un attore di primo livello. Per contro, ci voleva un attore capace di recitare quanto di più difficilmente recitabile: la non recitazione. Ovvero, recitare in una maniera quanto più semplice, non impostata, vera. Uno stile che secondo me è particolarmente alieno al doppiaggio italiano in genere. Fin dall'inizio avevo pensato a Emiliano, con cui pure non avevo mai lavorato, ma che mi ha sempre dato sia professionalmente che personalmente l'idea di una persona estremamente intelligente, profonda, sensibile... OLTRE che grandiosamente dotata nella recitazione. E che dire? Emiliano ha vinto il provino sul protagonista convincendo subito i referenti Ghibli tanto quanto ero convinto io. E nella recitazione del personaggio ha confermato tutte le sensazioni che avevo sempre avuto su di lui. Attenzione, intuizione, grande sensibilità.
Seguire la strada del 'talento dilettante' non era proponibile: nella lingua originale si può contare sulla spontaneità pura, ma in italiano si tratta di rendere tutto un parlato già di per sé 'alieno' (giapponese) come se non lo fosse, si tratta di rendere usuale nel suono un contenuto inusuale... impossibile non affidarsi a un attore di primo livello. Per contro, ci voleva un attore capace di recitare quanto di più difficilmente recitabile: la non recitazione. Ovvero, recitare in una maniera quanto più semplice, non impostata, vera. Uno stile che secondo me è particolarmente alieno al doppiaggio italiano in genere. Fin dall'inizio avevo pensato a Emiliano, con cui pure non avevo mai lavorato, ma che mi ha sempre dato sia professionalmente che personalmente l'idea di una persona estremamente intelligente, profonda, sensibile... OLTRE che grandiosamente dotata nella recitazione. E che dire? Emiliano ha vinto il provino sul protagonista convincendo subito i referenti Ghibli tanto quanto ero convinto io. E nella recitazione del personaggio ha confermato tutte le sensazioni che avevo sempre avuto su di lui. Attenzione, intuizione, grande sensibilità.
Satomi Nahoko: la protagonista femminile del film parla in italiano con la voce di Rossa Caputo (interprete di Marida). Anche in questo caso si trattava di una protagonista molto particolare, caratterizzata in originale da una voce particolare, capace di suonare "giovane" ma "antica" nello stesso tempo. Siamo stati davvero fortunati ad aver potuto avere Rossa in questo ruolo. La figlia maggiore della (a mio personalissimo dire) migliore direttrice di doppiaggio italiana - Fiamma Izzo - Rossa è una ragazza dall'educazione personale ed artistica squisita. Ma al tempo stesso è una ragazza molto gentile, tremendamente sensibile, che non ha in sé nulla di altezzoso.
La sua personalità sembra proprio quella di Nahoko! Incredibilmente, Rossa è anche una grande fan di Miyazaki Hayao, ed era letteralmente emozionata sia durante il suo provino, sia durante la registrazione del ruolo - dopo che il suo provino aveva conquistato anche lo Studio Ghibli. Anche a Rossa vanno i miei più profondi ringraziamenti.
La sua personalità sembra proprio quella di Nahoko! Incredibilmente, Rossa è anche una grande fan di Miyazaki Hayao, ed era letteralmente emozionata sia durante il suo provino, sia durante la registrazione del ruolo - dopo che il suo provino aveva conquistato anche lo Studio Ghibli. Anche a Rossa vanno i miei più profondi ringraziamenti.
Gianni Caproni: Il conte di Taliedo, il visionario ispiratore dei sogni di Jirou, ha in italiano la voce di Angelo Maggi. È stata questa una selezione difficile. Caproni è, per ammissione di Miyazaki, un personaggio mefistofelico. Seduce, sfida, educa Jirou lungo il cammino di un sogno "splendido ma maledetto".
Ciò che ha conquistato i referenti dello studio Ghibli è stata proprio la forte "ispirazione" che si sente nella recitazione di Angelo. Non semplicemente una voce suadente, affascinante, ma davvero quella di un intellettuale visionario. Ancora una volta, non posso che inchinarmi dinanzi all'acuta selezione operata dagli autori giapponesi, e poi dinanzi alla bravura e alla professionalità di Angelo, che si è davvero messo a disposizione di un personaggio particolarissimo!
Ciò che ha conquistato i referenti dello studio Ghibli è stata proprio la forte "ispirazione" che si sente nella recitazione di Angelo. Non semplicemente una voce suadente, affascinante, ma davvero quella di un intellettuale visionario. Ancora una volta, non posso che inchinarmi dinanzi all'acuta selezione operata dagli autori giapponesi, e poi dinanzi alla bravura e alla professionalità di Angelo, che si è davvero messo a disposizione di un personaggio particolarissimo!
Honjou: Il collega coetaneo di Jirou, un po' cinico e competitivo, ma realista e tremendamente intelligente, parla in italiano con la voce di Massimo De Ambrosis. Massimo è un "veterano" del doppiaggio italiano, credo che stilare il suo curriculum occuperebbe pagine e pagine, e io stesso ho collaborato con lui sin dai miei esordi nel settore, negli Anni Novanta. I più arguti lo ricorderanno nei panni di Ferrarin in Porco Rosso, un cameo da me fortemente voluto (per due volte, eh!). Beh, come dire, i conti tornano: Honjou è davvero la versione "Kaze Tachinu" di Ferrarin, secondo me. E la voce e la personalità vocale di Massimo erano infatti perfette sul personaggio. I conti tornano. ^^
Kurokawa: Il diretto superiore di Jirou è interpretato per noi da Ambrogio Colombo. Io adoro Ambrogio Colombo, sia messo agli atti. La sua capacità di sentire, seguire e riproporre la recitazione e la vocalità dell'originale è spaventosa. Fui colpito hai tempi di Ponpoko, dove interpretò il direttore di Wonder Land (memorabile il suo comunicato televisivo). Ma davvero, su qualsiasi ruolo, Ambrogio si trasforma nel personaggio. In Mononoke Hime ha interpretato il lebbroso nel giardino di Eboshi, ad esempio. E qui, ha meritatamente vinto il provino per Kurokawa, un personaggio sfaccettato, a volte involontariamente buffo, ma mai ridicolo, mai meno che serio. Un personaggio a rischio di ridursi a macchietta. Un rischio che, grazie ad Ambrogio, in effetti noi non abbiamo mai corso. :-)
Castorp: Direttamente da "La montagna magica", si direbbe, arriva questo personaggio tedesco che è stato per noi interpretato da un madrelingua tedesco e inglese: Edwin Alexander Francis. Una personalità davvero internazionale, e anche quanto più istrionica, era davvero l'ideale per rendere il personaggio di questa probabile spia. Lo sentirete parlare, e CANTARE, in modo davvero mirabile. In effetti, la sua scena notturna è probabilmente tra la più suggestive del film.
Altri membri del cast: Giulia Tarquini, interprete di Horikoshi Kayo, sorella minore di Jirou a cui somiglia molto per la determinazione a seguire quella che è la sua passione fin da bambina, la medicina; Aurora Cancian ha interpretato la signora Horikoshi, la mamma di Jirou, benché il suo ruolo sembri marginale dal punto di vista del minutaggio sullo schermo (solo due brevi scene all'inizio del film) è fondamentale per lo sviluppo della psicologia del personaggio; Barbara De Bortoli interpreta la signora Kurokawa riuscendo ad esprimerne tutta la femminilità così "antica", ma al tempo stesso così vera e normale. Non era semplice.
E ancora Ugo Maria Morosi, Luca Biagini e Benedetta degli Innocenti hanno interpretato rispettivamente Hattori, Caposezione di progettazione della Mitsubishi Motori a Combustione Interna, il signor Satomi, il padre di Nahoko, e Kinu.
I ruoli infantili dei personaggi sono stati assegnati: Riccardo Suarez ha interpretato Jirou-chan mentre Chiara Fabiano ha interpretato Kayo-chan ed la piccola Agnese Marteddu che ha colpito tutti interpretando Nahoko-chan.
Si Alza il vento verrà proposto nei cinema italiani in tre giornate dal 13 al 16 settembre.
Un ringraziamento a Nintendo Fever per la segnalazione del video.
Fonti consultate:
Studio Ghibli Forum
Io sono tra quelli che farà l'impossibile per essere al cinema il 13 settembre, comincio già a contare i giorni che mancano...
Qualcuno sa dirmi se si sanno gia i cinema in cui verrà proiettato?
se si può postare il link del sito dell'elenco dei cinema, glie ne sarei infinitamente grato.
Per il resto il film è molto bello, un pò verboso e lento nella narrazione ma senza ombra di dubbio ben raccontato e molto maturo, indubbiamente una delle punte massime di Miyazaki.
Peccato che il 13 non posso, ma il 14 non mi scappa.
Ciao,
Tacchan
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