Titoli poco conosciuti, passati in sordina all'epoca dell'uscita o dimenticati col tempo... su AnimeClick.it abbiamo migliaia di schede anime e manga senza alcuna recensione, privando quindi i lettori di uno dei principali punti di forza delle stesse.
Per cui, ad ogni appuntamento di questa rubrica vi proporremo alcuni di questi titoli, con la preghiera di recensirli qualora li conosciate. Tutti gli utenti che recensiranno le opere proposte entro la scadenza assegnata riceveranno l'icona premio Scheda adottata. Per le regole da seguire nella stesura delle recensioni rimandiamo al blog apposito, che vi preghiamo di utilizzare anche per commenti, domande o tenere traccia dei premi (non commentate l'iniziativa in questa news).
I titoli al momento disponibili sono:
[DRAMA] Attack No.1 (Scadenza: 18/2/2015)
[ANIME] Desert Rose - Snow of the Apocalypse (Scadenza: 22/02/2015)
[ANIME] Licensed by Royal (Scadenza: 25/2/2015)
[MANGA] Cutie Honey 21 (Scadenza: 29/2/2015)
Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi appuntamento libero, con i manga Elettroshock Daisy, Il guerriero alchemico e Cestus.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Elettroshock Daisy
8.0/10
Dopo il volume autoconclusivo Freccia Danzante, pubblicato in Italia nel 2009, ecco che arriva, nel novembre dell'anno successivo, lo shojo più celebre di Motomi Kyousuke: Dengeki Daisy, edito sempre dalla Flashbook col titolo di Elettroshock Daisy.
Facciamo la conoscenza di Teru Kurebayashi, studentessa sedicenne e orfana di entrambi i genitori. Dopo aver perso anche il fratello maggiore, un abile informatico, la ragazza si ritrova sola al mondo. Soggetta di frequenti atti di bullismo perché povera, un giorno rompe accidentalmente la finestra della scuola proprio durante un episodio di bullismo da parte di studenti ricchi e montati. Il giorno seguente si presenta un bidello giovane e biondo dall'aspetto accattivante e saccente di nome Kurosaki Tasuku, il quale cerca con tono altezzoso il colpevole del vetro rotto. Si fa avanti colei che ne è la responsabile. Da qui in poi, Teru sarà obbligata a risarcire il danno facendo da schiava all'egocentrico e lavativo custode della scuola, aiutandolo nei lavoretti quotidiani al posto suo.
Le cose sembrano andare maledettamente male per l'impavida Teru. Accadono fatti misteriosi ed inspiegabili che la coinvolge in prima persona. Qualcuno, o chissà, alcuni, sembrano avercela con lei, ma per quale motivo?
Fortuna che nella vita della sfortunata Teru c'è Daisy a sostenerla nei momenti difficili, a consolarla e a tirarla fuori dai guai, è anch'egli un formidabile informatico come l'adorato fratello mancato. Daisy è una persona anonima che interagisce con la protagonista tramite messaggi premurosi e confortanti, non si conosce né l'identità né l'aspetto, l'unica cosa che Teru sa è che è appunto un conoscente del fratello, che prima di morire le regalò il cellulare con cui si mantiene in contatto con il caro Daisy.
Ma chi è in realtà Daisy? Cosa lo lega a Teru? Quali segreti si celano dietro a questo rapporto dolce, e nel contempo misterioso? E come si evolverà il rapporto tra Teru e Kurosaki?
Uno shoujo frizzante, divertente, romantico e con una lieve componente mistery rende Elettroshock Daisy un titolo piacevole ed interessante da seguire. Sicuramente è uno degli shojo più validi pubblicati negli ultimi anni.
I personaggi sono tutti ben tratteggiati, a partire dai protagonisti principali: Teru è rappresentata come la classica ragazzina vitale, povera ma generosa, che nei momenti cruciali si fa coraggiosa e a tratti temibile; poi c'è Kurosaki, la controparte maschile, il tipo scontroso dai modi bruschi ma dal cuore tenero, di cui Teru s'invaghisce. Due curiosi e simpatici protagonisti, che intrattengono grazie a gag demenziali e ben riuscite, alternate a momenti di tenerezza e complicità, senza mai annoiare o stancare il lettore/trice. Il resto del cast mi piace un sacco, piano piano entra in scena un nuovo personaggio che contribuirà allo sviluppo della trama.
La storia è scorrevole e deliziosa, con una sottotrama enigmatica che però appare piuttosto deboluccia, ma poco importa poiché la parte più interessante non è tanto l'elemento mistery, bensì l'evoluzione della coppia Kurosaki-kun/Teru-chan.
Peccato che l'identità di Daisy venga svelata ai lettori già dai capitoli iniziali del primo numero, il che rovina un po' l'atmosfera di suspance appena creata, anche se era facilmente intuibile chi si cela dietro codesto personaggio. Si susseguono comunque altri casi oscuri che non coinvolgeranno solo Teru - come inizialmente si pensava - ma c'è di mezzo anche Kurosaki. Sì, insomma, il punto di vista giallo non convince granché, però la lettura è appassionante ugualmente, specie per alcuni colpi di scena.
Precisiamo che non si tratta di uno shojo innovativo, perché non lo è. Malgrado ciò, trovo formidabile la bravura di Motomi Kyousuke, in quanto riesce a rendere una commedia tanto classica e semplice in un titolo elettrizzante utilizzando i cliché comuni delle commedie scolastiche, in modo tale da non rendere le sue storie mielose e/o tediose: sdrammatizza nelle situazioni tragiche, si diverte a prendere in giro i suoi beniamini, passa da dialoghi seri a quelli demenziali inaspettatamente e viceversa. Tutto questo con grande disinvoltura. E ci riesce benissimo!
Le cover sono molto belle e stilose, sempre raffiguranti i due protagonisti in pose ed espressioni differenti, e con gli immancabili fiori blu di nome Daisy, fiori che piacciono tanto alla protagonista, attenzione però: il significato di Daisy non è quello che sembra. Proprio così, sotto c'è qualcosa di più introspettivo e profondo.
I disegni sono graziosi, almeno per me, mi piace molto questo tipo di tratto: semplice ma espressivo, chiaro e dettagliato nei primi piani.
L'edizione è quella standard della casa editrice, ossia munita di sovraccoperta al prezzo di 5.90 euro. Periodicità inizialmente bimestrale. Non sono presenti tavole a colori però.
In patria il manga è serializzato su Betsucomi ed è terminato col sedicesimo volume.
Dunque lasciatemi conquistare dalle vicende della tappetta con una prima scarsa e dal bidello scorbutico Kurosaki che non tarderà a diventare pelato!
Post scriptum
Sebbene parli di sé al maschile, Motomi Kyousuke (sarà uno pseudonimo?) è un'autrice. Lo confermano alcune conferenze a cui ha partecipato la riservatissima mangaka.
Facciamo la conoscenza di Teru Kurebayashi, studentessa sedicenne e orfana di entrambi i genitori. Dopo aver perso anche il fratello maggiore, un abile informatico, la ragazza si ritrova sola al mondo. Soggetta di frequenti atti di bullismo perché povera, un giorno rompe accidentalmente la finestra della scuola proprio durante un episodio di bullismo da parte di studenti ricchi e montati. Il giorno seguente si presenta un bidello giovane e biondo dall'aspetto accattivante e saccente di nome Kurosaki Tasuku, il quale cerca con tono altezzoso il colpevole del vetro rotto. Si fa avanti colei che ne è la responsabile. Da qui in poi, Teru sarà obbligata a risarcire il danno facendo da schiava all'egocentrico e lavativo custode della scuola, aiutandolo nei lavoretti quotidiani al posto suo.
Le cose sembrano andare maledettamente male per l'impavida Teru. Accadono fatti misteriosi ed inspiegabili che la coinvolge in prima persona. Qualcuno, o chissà, alcuni, sembrano avercela con lei, ma per quale motivo?
Fortuna che nella vita della sfortunata Teru c'è Daisy a sostenerla nei momenti difficili, a consolarla e a tirarla fuori dai guai, è anch'egli un formidabile informatico come l'adorato fratello mancato. Daisy è una persona anonima che interagisce con la protagonista tramite messaggi premurosi e confortanti, non si conosce né l'identità né l'aspetto, l'unica cosa che Teru sa è che è appunto un conoscente del fratello, che prima di morire le regalò il cellulare con cui si mantiene in contatto con il caro Daisy.
Ma chi è in realtà Daisy? Cosa lo lega a Teru? Quali segreti si celano dietro a questo rapporto dolce, e nel contempo misterioso? E come si evolverà il rapporto tra Teru e Kurosaki?
Uno shoujo frizzante, divertente, romantico e con una lieve componente mistery rende Elettroshock Daisy un titolo piacevole ed interessante da seguire. Sicuramente è uno degli shojo più validi pubblicati negli ultimi anni.
I personaggi sono tutti ben tratteggiati, a partire dai protagonisti principali: Teru è rappresentata come la classica ragazzina vitale, povera ma generosa, che nei momenti cruciali si fa coraggiosa e a tratti temibile; poi c'è Kurosaki, la controparte maschile, il tipo scontroso dai modi bruschi ma dal cuore tenero, di cui Teru s'invaghisce. Due curiosi e simpatici protagonisti, che intrattengono grazie a gag demenziali e ben riuscite, alternate a momenti di tenerezza e complicità, senza mai annoiare o stancare il lettore/trice. Il resto del cast mi piace un sacco, piano piano entra in scena un nuovo personaggio che contribuirà allo sviluppo della trama.
La storia è scorrevole e deliziosa, con una sottotrama enigmatica che però appare piuttosto deboluccia, ma poco importa poiché la parte più interessante non è tanto l'elemento mistery, bensì l'evoluzione della coppia Kurosaki-kun/Teru-chan.
Peccato che l'identità di Daisy venga svelata ai lettori già dai capitoli iniziali del primo numero, il che rovina un po' l'atmosfera di suspance appena creata, anche se era facilmente intuibile chi si cela dietro codesto personaggio. Si susseguono comunque altri casi oscuri che non coinvolgeranno solo Teru - come inizialmente si pensava - ma c'è di mezzo anche Kurosaki. Sì, insomma, il punto di vista giallo non convince granché, però la lettura è appassionante ugualmente, specie per alcuni colpi di scena.
Precisiamo che non si tratta di uno shojo innovativo, perché non lo è. Malgrado ciò, trovo formidabile la bravura di Motomi Kyousuke, in quanto riesce a rendere una commedia tanto classica e semplice in un titolo elettrizzante utilizzando i cliché comuni delle commedie scolastiche, in modo tale da non rendere le sue storie mielose e/o tediose: sdrammatizza nelle situazioni tragiche, si diverte a prendere in giro i suoi beniamini, passa da dialoghi seri a quelli demenziali inaspettatamente e viceversa. Tutto questo con grande disinvoltura. E ci riesce benissimo!
Le cover sono molto belle e stilose, sempre raffiguranti i due protagonisti in pose ed espressioni differenti, e con gli immancabili fiori blu di nome Daisy, fiori che piacciono tanto alla protagonista, attenzione però: il significato di Daisy non è quello che sembra. Proprio così, sotto c'è qualcosa di più introspettivo e profondo.
I disegni sono graziosi, almeno per me, mi piace molto questo tipo di tratto: semplice ma espressivo, chiaro e dettagliato nei primi piani.
L'edizione è quella standard della casa editrice, ossia munita di sovraccoperta al prezzo di 5.90 euro. Periodicità inizialmente bimestrale. Non sono presenti tavole a colori però.
In patria il manga è serializzato su Betsucomi ed è terminato col sedicesimo volume.
Dunque lasciatemi conquistare dalle vicende della tappetta con una prima scarsa e dal bidello scorbutico Kurosaki che non tarderà a diventare pelato!
Post scriptum
Sebbene parli di sé al maschile, Motomi Kyousuke (sarà uno pseudonimo?) è un'autrice. Lo confermano alcune conferenze a cui ha partecipato la riservatissima mangaka.
Il Guerriero Alchemico
5.0/10
C'è seriamente qualcosa che non va in "Busou Renkin".
Dopo aver elogiato nella sua recensione quello che considero il miglior battle shonen degli anni '90, ovvero "Rurouni Kenshin", devo venire qui, risfogliare velocemente questi dieci volumetti e dire che "Busou Renkin" di Nobuhiro Watsuki sensei è brutto. O meglio, forse brutto non è la parola giusta, diciamo inutile.
Si perché di qualità ne avrebbe pure, il manga inizia con la morte del protagonista (Yu Yu Hakusho?) Kazuki Muto che viene riportato in vita da una misteriosa ragazza tramite un oggetto alchemico. Grazie ad esso Kazuki potrà in seguito combatter contro i mostri che divorano gli esseri umani divenendo un "guerriero alchemico", nella nostra epoca infatti l'alchimia si è evoluta segretamente fino a raggiungere questi livelli.
Storia di per sé abbastanza comune, eroe per caso, superpoteri, mostri, ma i problemi del manga emergono fin da subito. "Busou Renkin" è un battle shonen, eppure il primo difetto sono proprio le battaglie, prive di mordente e di qualsivoglia strategia, con Kazuki non farà altro che agitare questo spadone cambia-forma. Più interessante Tokiko con la sua particolare Valkyrie Spirt attaccata alle gambe, o Capitan Bravo con lo strano vestito dalla difesa impenetrabile ma le battaglie, in ogni caso, non decollano, neanche quando Kazuki inizia a trasformarsi e a fare cose assurde tipiche di questo genere.
L'ambientazione scolastica invece funziona, i compagni di Tokiko e Kazuki hanno come chiaro compito di "alleggerire" la storia tra le varie battaglie e devo ammettere che adempiono al loro scopo, anche se le storie sentimentali, come da tradizione per i battle shonen, vengono trattate con una certa superficialità, cosa che invece non accadeva con "Kenshin".
I nemici sono uno più brutto dell'altro e ormai mi sono dimenticato quasi del tutto i loro nomi, ricordo giusto Papillon, Homunculus incompleto che dopo i primi volumi diverrà personaggio abbastanza ambiguo, con i suoi vestiti stravaganti e le sue movenze è probabilmente la migliore invenzione visiva di "Busou Renkin", e un altro con la testa a forma di luna (!).
Non mancheranno rivelazioni varie e cambi di scenario nei volumi finali, anche se tutto viene narrato con una certa fretta: "Busou Renkin" infatti, dato il successo mediocre, si ritroverà costretto a cambiare rivista e a concludersi con dieci volumi, Watsuki però è stato abbastanza abile a chiudere il cerchio narrativo in queste circostanze con un finale degno di nota.
Per quanto riguarda i disegni vale quanto dissi su Kenshin, Watsuki è proprio bravo, soprattutto nelle fasi di battaglia più "confuse" con le sue tipiche illustrazioni a matita, però i personaggi di "Kenshin", a carisma, erano tutt'altra cosa, inoltre l'ambientazione scolastica non gli compete e non riesce qui a disegnare personaggi femminili di un certo fascino.
L'edizione Panini è la tipica da edicola a 3.90 euro, con tutti i difetti del caso, provate ad aprirlo di trenta gradi e vi ritroverete il blocco di pagine tra le mani separato dalla cover. I volumi sono anche qui arricchiti dai free talk del mangaka dove spiega l'origine dei vari personaggi - spesso le schede dei personaggi le ho trovate più divertenti del manga stesso -, e nell'ultimo numero è incluso il capitolo pilota della sua prossima promettente opera, "Embalming", dove Watsuki torna nel genere che più gli compete, il battle shonen a sfondo storico, stavolta con una cupa e affascinante ambientazione ottocentesca.
Consiglio quindi "Embalming - L'altra storia di Frankenstein", iniziato da poco, a tutti coloro che sono rimasti delusi da "Busou Renkin" e, ovviamente, anche il recupero di quel gioiellino di "Rurouni Kenshin", perché di Nobuhiro Watsuki, quello vero, qui c'è ben poco.
La tipica "sbandata".
Dopo aver elogiato nella sua recensione quello che considero il miglior battle shonen degli anni '90, ovvero "Rurouni Kenshin", devo venire qui, risfogliare velocemente questi dieci volumetti e dire che "Busou Renkin" di Nobuhiro Watsuki sensei è brutto. O meglio, forse brutto non è la parola giusta, diciamo inutile.
Si perché di qualità ne avrebbe pure, il manga inizia con la morte del protagonista (Yu Yu Hakusho?) Kazuki Muto che viene riportato in vita da una misteriosa ragazza tramite un oggetto alchemico. Grazie ad esso Kazuki potrà in seguito combatter contro i mostri che divorano gli esseri umani divenendo un "guerriero alchemico", nella nostra epoca infatti l'alchimia si è evoluta segretamente fino a raggiungere questi livelli.
Storia di per sé abbastanza comune, eroe per caso, superpoteri, mostri, ma i problemi del manga emergono fin da subito. "Busou Renkin" è un battle shonen, eppure il primo difetto sono proprio le battaglie, prive di mordente e di qualsivoglia strategia, con Kazuki non farà altro che agitare questo spadone cambia-forma. Più interessante Tokiko con la sua particolare Valkyrie Spirt attaccata alle gambe, o Capitan Bravo con lo strano vestito dalla difesa impenetrabile ma le battaglie, in ogni caso, non decollano, neanche quando Kazuki inizia a trasformarsi e a fare cose assurde tipiche di questo genere.
L'ambientazione scolastica invece funziona, i compagni di Tokiko e Kazuki hanno come chiaro compito di "alleggerire" la storia tra le varie battaglie e devo ammettere che adempiono al loro scopo, anche se le storie sentimentali, come da tradizione per i battle shonen, vengono trattate con una certa superficialità, cosa che invece non accadeva con "Kenshin".
I nemici sono uno più brutto dell'altro e ormai mi sono dimenticato quasi del tutto i loro nomi, ricordo giusto Papillon, Homunculus incompleto che dopo i primi volumi diverrà personaggio abbastanza ambiguo, con i suoi vestiti stravaganti e le sue movenze è probabilmente la migliore invenzione visiva di "Busou Renkin", e un altro con la testa a forma di luna (!).
Non mancheranno rivelazioni varie e cambi di scenario nei volumi finali, anche se tutto viene narrato con una certa fretta: "Busou Renkin" infatti, dato il successo mediocre, si ritroverà costretto a cambiare rivista e a concludersi con dieci volumi, Watsuki però è stato abbastanza abile a chiudere il cerchio narrativo in queste circostanze con un finale degno di nota.
Per quanto riguarda i disegni vale quanto dissi su Kenshin, Watsuki è proprio bravo, soprattutto nelle fasi di battaglia più "confuse" con le sue tipiche illustrazioni a matita, però i personaggi di "Kenshin", a carisma, erano tutt'altra cosa, inoltre l'ambientazione scolastica non gli compete e non riesce qui a disegnare personaggi femminili di un certo fascino.
L'edizione Panini è la tipica da edicola a 3.90 euro, con tutti i difetti del caso, provate ad aprirlo di trenta gradi e vi ritroverete il blocco di pagine tra le mani separato dalla cover. I volumi sono anche qui arricchiti dai free talk del mangaka dove spiega l'origine dei vari personaggi - spesso le schede dei personaggi le ho trovate più divertenti del manga stesso -, e nell'ultimo numero è incluso il capitolo pilota della sua prossima promettente opera, "Embalming", dove Watsuki torna nel genere che più gli compete, il battle shonen a sfondo storico, stavolta con una cupa e affascinante ambientazione ottocentesca.
Consiglio quindi "Embalming - L'altra storia di Frankenstein", iniziato da poco, a tutti coloro che sono rimasti delusi da "Busou Renkin" e, ovviamente, anche il recupero di quel gioiellino di "Rurouni Kenshin", perché di Nobuhiro Watsuki, quello vero, qui c'è ben poco.
La tipica "sbandata".
Cestus
9.0/10
Recensione di Francescoseinen
-
L'opera in questione può essere inquadrata come una ricostruzione storica del periodo florido dell'impero romano sotto Nerone, che quando prese il potere aveva solo 17 anni. Uno dei momenti di massima espansione dell'Impero.
La ricostruzione è effettuata in maniera maniacale, sia per quanto riguarda i disegni, bellissimi e particolareggiati, sia per quanto riguarda le usanze e la mentalità dell'epoca.
Se vogliamo per forza inquadrare un personaggio principale, allora senza dubbio mi viene da dire Cestus, il ragazzo schiavo che per riscattare la sua libertà è stato introdotto all'arte del combattimento, in particolare al pugilato. Egli passerà di padrone in padrone, assisteremo all'asta pubblica in cui viene venduto assieme al suo maestro, alle sue battagli e alla sua crescita personale. Sì, perché alla fine, credo che l'autore tenga a maggior cuore la parte di caratterizzazione dei personaggi e la loro crescita personale, con tutte le riflessioni che vengono indotte dagli eventi e dalla paura.
Sotto questo punto di vista vorrei portare all'attenzione proprio la figura di Cestus, Lusca, di Nerone e della sorella Ottavia. In particolare amo Cestus e Nerone, veri protagonisti della storia a mio parere insieme a Lusca. Da una parte assistiamo alla crescita di Cestus, che spinto inevitabilmente dagli eventi, non solo diventa sempre più consapevole delle proprie capacità pugilistiche ma anche dei propri limiti caratteriali, ovvero la debolezza e la poca fiducia in sé stesso. Dall'altra vediamo Nerone che, insediatosi a palazzo grazie agli intrighi di sua madre Agrippina (personaggio molto controverso, che occuperà un ruolo importante nel corso di tutta l'opera), sarà impegnato a sventare complotti di corte e sfuggire ai problemi personali e familiari. In particolare di Nerone viene esaltata la personalità contorta, tendente alla pazzia, di cui anche in realtà soffriva. Assistiamo anche qui ad una crescita personale. Infatti il 17enne imperatore, si dimostra più interessato alle arti e alla musica piuttosto che al governo dell'Impero. Per questo subirà le critiche sia dei senatori che, soprattutto, della madre Agrippina, di cui il ragazzo sente troppo la pressione.
Una nota poi, per l'altro personaggio principale del manga, ovvero Lusca, che subirà anche lui una crescita derivata dagli accadimenti. Anch'egli un lottatore, ma di pancrazio. Ci viene subito mostrato il talento naturale e la forza di questo ragazzo, figlio del capo del corpo di guardia personale dell'imperatore. Inizialmente amico di Cestus, a causa di un evento sconvolgente, da cui partirà la vera crescita di Lusca, sorgeranno dei contrasti fra i due che porteranno alla rottura dell'amicizia.
Cestus, distinguendosi nelle arena di Roma, entra nelle simpatie di Nerone stesso. Cestus però lo evita, percependone l'insania, la deviazione del suo animo.
In conclusione, credo che l'autore abbia voluto effettuare una ricostruzione storica di un periodo storico non banale e difficile da riportare in un manga, ma per non rendere il tutto abbastanza piatto, ha aggiunto anche la storia di questo ragazzo pugile che combatte per comprarsi la sua libertà. Il tutto contornato da comprimari mai banali e storie personali credibili e plausibili. Lo stesso autore non lesina spiegazioni tecniche e pugilistiche anche dettagliate, che a mio parere risultano assai interessanti. L'insieme viene poi chiuso dagli eventi di palazzo: complotti, malumori personali, disperazione.
Il disegno, come ho già detto, è pulito e dettagliatissimo. Unica pecca, la troppa inespressività, a mio parere, dei volti del maestro di Cestus, Zafar, e di Lusca. Meravigliosa la caratterizzazione dei personaggi, che rende questo manga a mio parere uno dei migliori in questo senso. In particolare mi sono immedesimato in Cestus, diventato uno dei miei personaggi preferiti in assoluto.
La ricostruzione è effettuata in maniera maniacale, sia per quanto riguarda i disegni, bellissimi e particolareggiati, sia per quanto riguarda le usanze e la mentalità dell'epoca.
Se vogliamo per forza inquadrare un personaggio principale, allora senza dubbio mi viene da dire Cestus, il ragazzo schiavo che per riscattare la sua libertà è stato introdotto all'arte del combattimento, in particolare al pugilato. Egli passerà di padrone in padrone, assisteremo all'asta pubblica in cui viene venduto assieme al suo maestro, alle sue battagli e alla sua crescita personale. Sì, perché alla fine, credo che l'autore tenga a maggior cuore la parte di caratterizzazione dei personaggi e la loro crescita personale, con tutte le riflessioni che vengono indotte dagli eventi e dalla paura.
Sotto questo punto di vista vorrei portare all'attenzione proprio la figura di Cestus, Lusca, di Nerone e della sorella Ottavia. In particolare amo Cestus e Nerone, veri protagonisti della storia a mio parere insieme a Lusca. Da una parte assistiamo alla crescita di Cestus, che spinto inevitabilmente dagli eventi, non solo diventa sempre più consapevole delle proprie capacità pugilistiche ma anche dei propri limiti caratteriali, ovvero la debolezza e la poca fiducia in sé stesso. Dall'altra vediamo Nerone che, insediatosi a palazzo grazie agli intrighi di sua madre Agrippina (personaggio molto controverso, che occuperà un ruolo importante nel corso di tutta l'opera), sarà impegnato a sventare complotti di corte e sfuggire ai problemi personali e familiari. In particolare di Nerone viene esaltata la personalità contorta, tendente alla pazzia, di cui anche in realtà soffriva. Assistiamo anche qui ad una crescita personale. Infatti il 17enne imperatore, si dimostra più interessato alle arti e alla musica piuttosto che al governo dell'Impero. Per questo subirà le critiche sia dei senatori che, soprattutto, della madre Agrippina, di cui il ragazzo sente troppo la pressione.
Una nota poi, per l'altro personaggio principale del manga, ovvero Lusca, che subirà anche lui una crescita derivata dagli accadimenti. Anch'egli un lottatore, ma di pancrazio. Ci viene subito mostrato il talento naturale e la forza di questo ragazzo, figlio del capo del corpo di guardia personale dell'imperatore. Inizialmente amico di Cestus, a causa di un evento sconvolgente, da cui partirà la vera crescita di Lusca, sorgeranno dei contrasti fra i due che porteranno alla rottura dell'amicizia.
Cestus, distinguendosi nelle arena di Roma, entra nelle simpatie di Nerone stesso. Cestus però lo evita, percependone l'insania, la deviazione del suo animo.
In conclusione, credo che l'autore abbia voluto effettuare una ricostruzione storica di un periodo storico non banale e difficile da riportare in un manga, ma per non rendere il tutto abbastanza piatto, ha aggiunto anche la storia di questo ragazzo pugile che combatte per comprarsi la sua libertà. Il tutto contornato da comprimari mai banali e storie personali credibili e plausibili. Lo stesso autore non lesina spiegazioni tecniche e pugilistiche anche dettagliate, che a mio parere risultano assai interessanti. L'insieme viene poi chiuso dagli eventi di palazzo: complotti, malumori personali, disperazione.
Il disegno, come ho già detto, è pulito e dettagliatissimo. Unica pecca, la troppa inespressività, a mio parere, dei volti del maestro di Cestus, Zafar, e di Lusca. Meravigliosa la caratterizzazione dei personaggi, che rende questo manga a mio parere uno dei migliori in questo senso. In particolare mi sono immedesimato in Cestus, diventato uno dei miei personaggi preferiti in assoluto.
Personalmente penso che darò un occhiata a Elettroshock Daisy visto che i consigli della sensei fino ad ora si sono rivelati sempre vincenti ed azzeccati per i miei gusti. :3
Un buon Shojo comunque,che con la premessa iniziale aiuta a staccarsi dai soliti copia incolla del genere.
Di Cestus ho letto i primi numeri e li ho graditi, prima o poi andrò avanti con piacere.
Sicuramente è più interessante, divertente, intrigante e ben fatto di tanti altri titoli più blasonati.
Di questi posso parlare solo di Daisy perché è l'unico che ho letto. Il manga l'ho trovato bellino soprattutto per il duo Teru/Kurosaki, per cui lo consiglio principalmente se si vuole iniziare uno shoujo dove i protagonisti ispirano simpatia e complicità fin dall'inizio.
Per la trama dipende un po' dai gusti, a metà serie si fa abbastanza contorta, però nel complesso è apprezzabile.
Io purtroppo sto ancora finendo di leggerlo, nonostante l'abbia comprato tutto l'ho lasciato marcire per vari mesi perché non avevo voglia di continuarlo. Adesso mi sono ribloccata al 5 da un bel po' per colpa dell'esame, ma conto di finirlo prossimamente.
I volumi iniziali sono davvero molto belli e all'epoca, quando iniziai a seguire la serie, mi affascinò moltissimo. Cosa sia successo in corso di lettura non lo so, sinceramente non ricordo, l'importante però è che ce l'ho tutto e che ora posso leggerlo.
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