Benvenuti nell’ultima settimana della categoria PRO dello Yaruki 2017 – Italian Japstyle Comics Award. Vi ricordiamo come sempre che dopo l’estate arriveranno le opere indie, se volete candidarvi il termine ultimo è il 20 maggio: qui il bando ufficiale.
Oggi parleremo di Almost Dead di Paolo Zeccardo, edito da Upper Comics.
È un grande piacere potervi presentare le ultime opere in gara. Solo le ultime 3 per la categoria Pro, donandovi così una rosa completa con i sondaggi per voi del pubblico che non si faranno attendere a lungo. Oggi parleremo dell’ultima opera dell’Upper Comics in gara, Almost Dead. Un fumetto che si presenta come un perfetto connubio tra horror e genere shounen più puro. Leggendo solo i primi capitoli dell’opera sarete ancora distanti della vera natura del fumetto di Paolo che vedono il povero ragazzino morire in un modo violento e repentino per poi venire riportato in vita dal suo stranissimo zio. Quindi come ovvio che sia per comprendere pienamente l’anima dell’opera è necessario andare ben oltre, con il nostro protagonista che entrerà a far parte degli “Almost Dead”, un gruppo di persone morte in maniera violenta a causa di demoni e che la notte daranno caccia a questi orribili spiriti.
Quel che colpisce immediatamente di quest’opera è proprio la capacità dell’autore di variare con grande facilità il registro narrativo in modo quasi repentino. Quando Dean entra nella villa del sinistro zio e con tutto quello che gli capita, i toni (a partire proprio dall’ambientazione) sembrano proprio appartenere ad un’opera dalle tinte diverse, che passano dall’horror al thriller con quel tocco fantascientifico; invece la vera anima del fumetto sembra quella che ci viene mostrata solo in un secondo momento: varia l’ambientazione, cambio lo spirito dei personaggi attorno a Dean (e decisamente lo stesso Dean) ed ecco che il gioco è servito, con il fumetto che entra nel vivo mostrandosi totalmente diverso da come si fosse presentato, non creando assolutamente nessun problema al lettore, al massimo ciò può solo portarci a sottolineare la grande bravura di Paolo, sicuramente uno degli autori più "professionali" di tutto il premio. Nella sceneggiatura come assolutamente nel disegno, dove i chiarissimi riferimenti manga vengono perfezionati con uno stile professionale e personale, dove uno stile particolare rende ancora più unica la storia in tutte le sue tinte.
Intervista all’autore:
Un piacere averti con noi Paolo, il momento dell’intervista: pronto?
Prontissimo!
Cosa ne pensi del fumetto japstyle?
Che volenti o nolenti, lo stile giapponese si è imposto con forza a tutti gli artisti del fumetto. Ormai sono più di 30 anni che è entrato prepotentemente nelle nostre vite, e checché se ne dica, chi più chi meno, ci siamo cresciuti tutti. Ed è naturale che abbia di conseguenza influenzato il nostro modo di disegnare, spesso e volentieri anche inconsciamente.
Cosa vuol dire lavorare per una casa editrice?
Beh, dipende dalla casa editrice. Io personalmente ho avuto l'onore e la sfortuna di lavorare sia per case editrici ottime, sia per case editrici pessime. Penso che la cosa più importante sia il rispetto reciproco, quello deve stare alla base del rapporto, altrimenti le cose non funzioneranno mai. Come autore bisogna sempre cercare di rispettare le scadenze, i consigli e i punti di vista di ogni persona che lavora all'interno di una casa editrice. Nell'ultimo periodo mi sono ritrovato a lavorare anche come editor per alcuni giovani autori esordienti, e la cosa è assai elettrizzante.
Io seguo sempre questa regola che mi sono autoimposto: qualunque cosa tu faccia, falla col massimo dell'impegno, del rispetto per te stesso e per gli altri e non smettere mai di metterti in gioco.
Qual è la situazione del fumetto in Italia secondo te?
Beh, il mercato del fumetto è sempre, costantemente in crescita; è uno dei pochissimi settori che non risente affatto della crisi di questi ultimi anni. Per quanto riguarda invece il fumetto italiano in stile manga, purtroppo ci sono ancora tanti, troppi pregiudizi che non permettono a questo settore di espandersi e di crescere come invece meriterebbe. Devo ammettere però che, anche se molto lentamente, le cose stanno prendendo una piega migliore in questi ultimi anni, e non può farmi altro che piacere. Soprattutto perché in Italia abbiamo decine di fumettisti manga eccezionali!
Qual è il tuo sogno "artistico", che obiettivo ti poni o ti sei posto?
Da piccolo il mio sogno era quello di fare il fumettista: ora lo faccio come lavoro e mi ritengo estremamente fortunato. Mi piace "vagare" raccontando sempre cose nuove e sperimentando sempre il più possibile. Il mio obiettivo principale è semplicemente quello di migliorarmi sempre di più e di mettermi sempre più in gioco.
Poi c'è anche un altro obiettivo, ma ancora non sono pronto a parlarne...
Com’è nata la tua opera?
Almost Dead è un fumetto che avevo in cantiere già da parecchi anni. La prima bozza della storia aveva addirittura un titolo diverso e l'avevo strutturata come se fosse una graphic novel. E' rimasta chiusa in un cassetto per circa 6 anni e quando sono entrato in Upper Comics ho capito che era arrivato il momento di aprire quel cassetto e rimettere mano a ciò che avevo appena abbozzato tanto tempo prima.
Perché il tuo fumetto dovrebbe essere votato?
Perché è un fumetto cazzone, proprio come l'autore!
Scherzi a parte, non devo essere io a dirlo, peccherei di superbia. Spero solo che piaccia e lo seguiate fino alla fine. Ricevere anche solo un commento di apprezzamento è una gioia immensa.
Grazie mille per averci concesso il tuo tempo, saluta pure i tuoi fan, a presto!
Grazie a voi e in bocca a lupo a tutti!
Link Utili:
Paolo Zeccardo Manga Artist
Concorrenti Precedenti:
Sasso Coi Capelli
Nine Stones
Deep Green
Abyss
Ale & Cucca
Devil's Joke
L Tiers
Hard'N'Steel
Panna Cotta
Impossibile Amarsi
Greedy Flower
Per maggiori informazioni sull’award contattare [email protected]
Grafiche a cura di Megane郭
Oggi parleremo di Almost Dead di Paolo Zeccardo, edito da Upper Comics.
Paolo Zeccardo è nato in un tempo imprecisato degli anni '80 a Roma. Si diploma al I° Liceo Artistico di Roma e contemporaneamente frequenta per un anno il corso di fumetto manga tenuto dalla sensei Yoshiko Watanabe. Nel 2006 esordisce con “Gravetown”, raccolto in 4 volumi dalla casa editrice Cagliostro e-Press. Nel maggio 2011 a Tokyo, partecipa con 3 illustrazioni alla mostra collettiva “KappanArt: Art no Chikara”. Nel 2012, per la casa editrice Blam!Editions, pubblica la sua seconda opera “Madville”. Mentre in Giappone pubblica “Il Collezionista di Stelle”, per MangaReborn. Pubblica successivamente “Summer Wine” e “Fammi Volare” per la casa editrice Teke. Nel 2014 esce per Mangasenpai la prima stagione di “Malincuore – Limited Edition”. Che verrà ristampato nel 2015 nella nuova edizione Tankobon edition, contenente una preview della seconda stagione. Al momento lavora al suo webcomic “The Heartbeat Crash”, che pubblica sulla omonima pagina Facebook, e al suo nuovissimo fumetto “Almost Dead”, di cui il secondo volume è appena uscito per la casa editrice Upper Comics. Inoltre, dal 2016 collabora con la Scuola Internazionale di Comics dove insegna Tecniche e Narrazione Manga con Midori Yamane.
Dean ha 17 anni, va a scuola come tutti i ragazzi della sua età, ed è sereno e spensierato. Fin qui tutto nella norma, se non fosse che da un giorno all’altro, a causa di un incidente alquanto bizzaro, si ritrova con metà della sua faccia con le sembianze di un teschio!
Da quel momento in poi la sua vita sarà stravolta da due piccoli demoni, una ragazza casinara e un gruppo di “quasi morti” che lo trascineranno in battaglie assurde e scontri inverosimili.
Da quel momento in poi la sua vita sarà stravolta da due piccoli demoni, una ragazza casinara e un gruppo di “quasi morti” che lo trascineranno in battaglie assurde e scontri inverosimili.
È un grande piacere potervi presentare le ultime opere in gara. Solo le ultime 3 per la categoria Pro, donandovi così una rosa completa con i sondaggi per voi del pubblico che non si faranno attendere a lungo. Oggi parleremo dell’ultima opera dell’Upper Comics in gara, Almost Dead. Un fumetto che si presenta come un perfetto connubio tra horror e genere shounen più puro. Leggendo solo i primi capitoli dell’opera sarete ancora distanti della vera natura del fumetto di Paolo che vedono il povero ragazzino morire in un modo violento e repentino per poi venire riportato in vita dal suo stranissimo zio. Quindi come ovvio che sia per comprendere pienamente l’anima dell’opera è necessario andare ben oltre, con il nostro protagonista che entrerà a far parte degli “Almost Dead”, un gruppo di persone morte in maniera violenta a causa di demoni e che la notte daranno caccia a questi orribili spiriti.
Quel che colpisce immediatamente di quest’opera è proprio la capacità dell’autore di variare con grande facilità il registro narrativo in modo quasi repentino. Quando Dean entra nella villa del sinistro zio e con tutto quello che gli capita, i toni (a partire proprio dall’ambientazione) sembrano proprio appartenere ad un’opera dalle tinte diverse, che passano dall’horror al thriller con quel tocco fantascientifico; invece la vera anima del fumetto sembra quella che ci viene mostrata solo in un secondo momento: varia l’ambientazione, cambio lo spirito dei personaggi attorno a Dean (e decisamente lo stesso Dean) ed ecco che il gioco è servito, con il fumetto che entra nel vivo mostrandosi totalmente diverso da come si fosse presentato, non creando assolutamente nessun problema al lettore, al massimo ciò può solo portarci a sottolineare la grande bravura di Paolo, sicuramente uno degli autori più "professionali" di tutto il premio. Nella sceneggiatura come assolutamente nel disegno, dove i chiarissimi riferimenti manga vengono perfezionati con uno stile professionale e personale, dove uno stile particolare rende ancora più unica la storia in tutte le sue tinte.
Intervista all’autore:
Un piacere averti con noi Paolo, il momento dell’intervista: pronto?
Prontissimo!
Cosa ne pensi del fumetto japstyle?
Che volenti o nolenti, lo stile giapponese si è imposto con forza a tutti gli artisti del fumetto. Ormai sono più di 30 anni che è entrato prepotentemente nelle nostre vite, e checché se ne dica, chi più chi meno, ci siamo cresciuti tutti. Ed è naturale che abbia di conseguenza influenzato il nostro modo di disegnare, spesso e volentieri anche inconsciamente.
Cosa vuol dire lavorare per una casa editrice?
Beh, dipende dalla casa editrice. Io personalmente ho avuto l'onore e la sfortuna di lavorare sia per case editrici ottime, sia per case editrici pessime. Penso che la cosa più importante sia il rispetto reciproco, quello deve stare alla base del rapporto, altrimenti le cose non funzioneranno mai. Come autore bisogna sempre cercare di rispettare le scadenze, i consigli e i punti di vista di ogni persona che lavora all'interno di una casa editrice. Nell'ultimo periodo mi sono ritrovato a lavorare anche come editor per alcuni giovani autori esordienti, e la cosa è assai elettrizzante.
Io seguo sempre questa regola che mi sono autoimposto: qualunque cosa tu faccia, falla col massimo dell'impegno, del rispetto per te stesso e per gli altri e non smettere mai di metterti in gioco.
Qual è la situazione del fumetto in Italia secondo te?
Beh, il mercato del fumetto è sempre, costantemente in crescita; è uno dei pochissimi settori che non risente affatto della crisi di questi ultimi anni. Per quanto riguarda invece il fumetto italiano in stile manga, purtroppo ci sono ancora tanti, troppi pregiudizi che non permettono a questo settore di espandersi e di crescere come invece meriterebbe. Devo ammettere però che, anche se molto lentamente, le cose stanno prendendo una piega migliore in questi ultimi anni, e non può farmi altro che piacere. Soprattutto perché in Italia abbiamo decine di fumettisti manga eccezionali!
Qual è il tuo sogno "artistico", che obiettivo ti poni o ti sei posto?
Da piccolo il mio sogno era quello di fare il fumettista: ora lo faccio come lavoro e mi ritengo estremamente fortunato. Mi piace "vagare" raccontando sempre cose nuove e sperimentando sempre il più possibile. Il mio obiettivo principale è semplicemente quello di migliorarmi sempre di più e di mettermi sempre più in gioco.
Poi c'è anche un altro obiettivo, ma ancora non sono pronto a parlarne...
Com’è nata la tua opera?
Almost Dead è un fumetto che avevo in cantiere già da parecchi anni. La prima bozza della storia aveva addirittura un titolo diverso e l'avevo strutturata come se fosse una graphic novel. E' rimasta chiusa in un cassetto per circa 6 anni e quando sono entrato in Upper Comics ho capito che era arrivato il momento di aprire quel cassetto e rimettere mano a ciò che avevo appena abbozzato tanto tempo prima.
Perché il tuo fumetto dovrebbe essere votato?
Perché è un fumetto cazzone, proprio come l'autore!
Scherzi a parte, non devo essere io a dirlo, peccherei di superbia. Spero solo che piaccia e lo seguiate fino alla fine. Ricevere anche solo un commento di apprezzamento è una gioia immensa.
Grazie mille per averci concesso il tuo tempo, saluta pure i tuoi fan, a presto!
Grazie a voi e in bocca a lupo a tutti!
Link Utili:
Paolo Zeccardo Manga Artist
Concorrenti Precedenti:
Sasso Coi Capelli
Nine Stones
Deep Green
Abyss
Ale & Cucca
Devil's Joke
L Tiers
Hard'N'Steel
Panna Cotta
Impossibile Amarsi
Greedy Flower
Per maggiori informazioni sull’award contattare [email protected]
Grafiche a cura di Megane郭
Un po' mi dispiace, anche se già adesso la scelta sembra decisamente difficile.
Riguardo a quest'opera: non conoscevo l'autore ma a giudicare da queste tavole lo stile mi piace molto. Sotto diversi aspetti (costruzione della tavola, linee cinetiche, uso di ombre e chiaroscuri, etc.) mi sembra uno dei partecipanti che è riuscito a cogliere e rielaborare meglio gli elementi in stile manga. Poi lo trovo molto versatile: ci vedo una morbidezza che è adatta alle scene più leggere ma può virare senza problemi verso qualcosa di più cupo.
Mi ha fatto una buona prima impressione, complimenti davvero.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.