Toji no Miko (The Shrine Maiden Swordwielders) è la nuova produzione originale dello Studio Gokumi (Seiren, YuYuYu) che dovrebbe sbarcare a gennaio 2018 sulle tv giapponesi. Al centro della storia delle ragazze combattenti armate di katana, addestrate in cinque scuole sparse per il Giappone con il compito di debellare la malevola esistenza degli spiriti "aratama". Periodicamente si tiene poi un torneo tra le rappresentanti di ogni scuola per determinare la più forte.
Ecco l'annuncio video diffuso in questi infuocati giorni del Comiket 92
La serie avrà anche un adattamento manga e un gioco per smartphone. La regia è di Koudai Kakimoto (Cyborg 009 Call of Justice), la sceneggiatura di Tatsuya Takahashi (Eromanga Sensei) e chara design di Yuuko Yahiro (Diabolik Lovers)
Fonte consultata:
Adala News
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Adala News
@KUMA-29: Scherzi e battute a parte, il Comiket è una fiera per otaku (sia chiaro, non ho nulla contro il tuo commento, la mia è semplicemente una precisazione).
Io guardo il passato e vedo bellezza, mentre nel presente vedo solo pochezza e mainstream. (ci sono comunque le eccezioni)
Questo perché vedi il passato con lo sguardo nostalgico che offusca molte cose. Anime per soli otaku sbavoni ci sono sempre stati, e anche in abbondanza; basti pensare che il termine stesso, usato in modo dispregiativo, è stato coniato ben prima che molti su questo sito nascessero (e non stò parlando dei nati post-2000 eh). Semplicemente certi anime sono usciti, hanno fatto il loro tempo, e poi sono caduti nel dimenticatoio... esattamente come succede oggi, dove di molti anime stagionali magari pure di successo, si perde il ricordo appena finisce la stagione.
Su MAL c'è un servizio comodissimo che ti permette di visionare gli anime stagionali anche di venti o trenta anni fa... basta farsi un giro per rendersi conto che la "merda per otaku" è sempre girata. Quello che resta in memoria sono le eccellenze, e a furia di ricordarsi solo quelle uno si fa un'idea di un passato meraviglioso dove girava solo qualità... ma non è così.
Anche oggi gli anime che verranno ricordati come eccellenze si possono contare sulle dita di una mano, nell'intero arco di un anno e a voler esser buoni... Esattamente come è sempre stato. Solo che prima dovranno passare attraverso il processo di scrematura del tempo e della memoria
Veramente no, e' solo dal 1985 in poi, con la diffusione delle videocassette. E' da allora che hanno iniziato a fare anime sporcaccioni che la gente poteva comprarsi e portarsi a casa privatamente. Prima erano televisivi e per il grande pubblico, la cosa piu' sporcacciona che potevi trovare era Cutie Honey che comunque era sempre umoristico.
Hai ragione, la diffusione degli oav via vhs ha dato il via libera a molte opere che non sarebbero mai passate in tv, e ha decisamente cambiato il panorama degli anime. Però il mio era un discorso più ampio, che non riguardava solo certi tipi di prodotti estremi o zozzoni, ma anche il semplice fanservice che strizzava l'occhio (consapevolmente) ad un certo tipo di pubblico. Mi viene alla mente Lamù per esempio, che si è bellissimo e divertente e ha una trama ed è un classico blabla, però ha una gran dose di fanservice che fece impazzire gli otaku dell'epoca (e l'anime risale al 1981).
E comunque di sicuro certi tipi di anime non sono un prodotto esclusivamente odierno
Detto ciò, certamente non dico che sarà sicuramente un capolavoro, anzi, ma non escludo neppure a priori che possa risultare una serie tutto sommato godibile, ovviamente con i soliti pregi e difetti di questo tipo di produzioni animate.
Poco sbattimento per ottimi quadagni... perfetto in una società sempre più schiava di canoni imposti da terze persone, che lavorano al soldo delle grandi aziende. Un piccolo esempio sono gli youtubers... Una volta si lavorava sui contenuti, perchè il mondo era diverso. (E si stava MOLTO MEGLIO)
Se ho frainteso ti chiedo scusa, ma il tuo è un discorso del tipo "Se si sceglie di lavorare nel sacro mondo dell'animazione si dovrebbero realizzare solo opere del livello dello studio Ghibli"?.
Personalmente non condivido un discorso simile, come non condivido quello di persone (in certi casi con un certo spessore professionale) che sostengono, in ambito musicale, che i talent abbiano ucciso la musica. Non siamo sotto dittatura, le persone possono scegliere, se sono pigre e si accontentano di quello che radio e tv propongono evidentemente non hanno bisogno di qualcosa di diverso. Personalmente da quando ero adolescente e per molti anni ho ascoltato una radio commerciale che trasmetteva anche musica meno mainstream, quando ha cominciato a trasmettere solo musica che mi faceva schifo ho smesso di ascoltarla.
Analogamente credo che si possa fare un discorso analogo in altri campi, come quello della tv, della letteratura, dei manga o degli anime. Per esempio, gran parte dei manga che leggo sono shonen, ma i miei preferiti sono seinen. Ho conosciuto i secondi grazie ai primi, perché io sono quel tipo di persona che non si accontenta, cerca e varia.
Esiste un fondo statale o simile che finanzia tutta l'animazione e in tal senso un certo tipo di animazione fa danni a tutta l'animazione? Altrimenti non capisco.
O il problema è fare soldi con l'animazione? A parte che ci sono persone per le quali una serie per "otaku occidentali" vale quanto vale per me e te "Il mio vicino Totoro", ma anche chi crea opere che rimarranno più a lungo in parte lo fa anche per ricevere un compenso, pagarsi la cena dopo una lunga giornata di lavoro, l'affitto a fine mese e, se è fortunato, un auto particolarmente bella o un viaggetto di vacanza all'estero.
Leggere "BIG MONEY" mi fa una certa impressione, forse dovresti valutare la possibilità di trasferirti in un paese sotto dittatura.
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