Tutto iniziò quando uscì la news, era impossibile prenderlo sul serio.
A Centaur’s Life è un anime disponibile su Crunchyroll e che ha come protagonista Hime, una timida e bellissima (per i canoni del suo mondo) centaura, ben voluta da tutti, perennemente accompagnata da Nozomi, la sua migliore amica alata “tomboy” e dalla bionda caprinide Kyōko. Il tutto ambientato in una sorta di mondo popolato da animali antropomorfi… ma dai, siamo seri? Ennesima assurdità giapponese, pensai. Però più il tempo passava e più ero curioso di scoprire quanto sarebbe stato strano quest’anime. Magari ne sarebbe venuto fuori uno slice of life un po’ bizzarro, con questo tema “animalesco” capace di donare un pizzico di novità.
L’ho adorato, non posso nasconderlo.
La vita di Hime è assolutamente serena e ordinaria: va a scuola, fa tiro con l’arco, si diverte con le sue amiche. Le oziose giornate scorrono velocemente, come in un Lucky Star a tema bestiale, dove superficialmente si parla del più e del meno, con sempre ben accetti (ed innocenti) ammiccamenti yuri (con un piccolo extra, in tal senso, nell'ultimo episodio).
Il primo punto a favore dell’anime è da trovare nella sua capacità di esprimere al meglio quella che deve essere una qualità imprescindibile di ogni slice of life che si rispetti: la potenza della coralità. Infatti, oltre le tre protagoniste, troveremo un numero spropositato di personaggi secondari, e ognuno darà il suo meraviglioso apporto all’opera.
L’inizio, nuovamente.
Durante la prima visione di A Centaur’s Life si è prevenuti, sei sicuro di cosa aspettarti e la prima metà del primo episodio (un canovaccio già visto di gag e situazioni ammiccanti) di certo non aiuta; ma le apparenze ingannano, c'è molto di più sotto la superficie. E lo si intuisce già prestando attenzione a ciò che viene detto nella seconda parte dell’episodio, dove la classica “home room teacher” delle scuole giapponesi fa il discorso d’inizio anno alle sue alunne. E qui scopriamo che questa è una realtà parallela alla nostra, nella quale l’evoluzione è semplicemente variata e gli "umani" sono distinguibili in quattro gruppi.
“In passato, le grandi differenze nell’aspetto di questi gruppi aveva portato a numerose guerre e a una grande discriminazione."
"Nel nostro mondo, un singolo passo falso può farci sprofondare in uno scenario infernale. Diventare un mondo in guerra, come le nazioni minori, o un mondo pacifico che ha raggiunto l’armonia, dipende dalla nostra capacità di vivere insieme accantonando le nostre differenze, perciò spesso l’uguaglianza è molto più preziosa dei diritti civili, e addirittura della vita stessa!”.
L’uguaglianza è più importante della vita stessa.
Non è la frase che ci saremmo aspettati di trovare in un anime demenziale, in un qualcosa che non si dovrebbe poter prendere sul serio; invece ecco uno dei temi più forti ed allo stesso tempo il più nascosto di tutta la storia. Il mondo nel quale è ambientato il tutto ha chiaramente passato periodi bui, pieni di violenza e terrore. Un mondo che adesso ha trovato una sorta di equilibrio cercando di bandire qualsivoglia tipologia di razzismo: è sufficiente palesare un minimo di disturbo nei confronti di una razza, e vieni spedito in un “Centro Correttivo”, con allusioni alla pena di morte non troppo velati.
E attenzione: non fatevi venire la malsana idea di salire in groppa alla centaura, a quanto pare anche questo è un atto razzista che potrebbe causarvi orribili problemi.
La cosa più spaventosa è che il tutto viene vissuto con una calma stupefacente, accettato con silenzio e tranquillità, non c’è uno straccio di paura nelle voci e nei gesti, tutti sanno benissimo che bisogna rispettare determinate leggi e non osano nemmeno pensare che esse possano essere ingiuste. Basti pensare a certi alati (che somigliano a degli angeli) costretti ad avere un’aureola di capelli, rischiando la galera nel caso dovessero esserne sprovvisti senza il dovuto “Certificato di Mancanza”, che attesta che tale stato è momentaneo ed accidentale.
Antartidiani e Razzismo
Gli antartidiani sono coloro che probabilmente hanno offerto a Centaur la possibilità di fare un vero salto di qualità. Loro rappresentano una figura estremamente particolare, sono visti con sospetto, sono chiusi nella loro società e su di loro ci sono più dicerie che fatti concreti. Solo negli ultimi anni si sono aperti agli umani. Si sa solo che sono molto avanzati tecnologicamente, che la loro società ed il loro modo di vivere è molto diverso e che abbiano problemi con gli Stati Uniti. Se ci pensate un po’ non è strano, vero?
Sass, un’antartidiana, entrerà nella classe di Hime & co. e, superati i traumi iniziali, si integrerà per bene nella classe, non lesinando dimostrazioni su quanto la sua etnia sia diversa. Incapaci di comprendere la società e quali sono i sentimenti di chi ne fa parte, vivono il loro rapporto con gli altri come una sorta di esperimento scientifico, causando dei problemi che vengono solo accennati, o che devono essere letti tra le righe dallo spettatore.
“Non credo dovresti chiamarlo uomo rana”
“E allora come?”
“Anfibiano, direi!”
“Se dovessi chiamarlo in qualche modo, direi francese”.
Una lezione rapida e (forse) indolore su come trattare chi sia diverso da noi, arrivata proprio dalla nostra antartidiana preferita. Si riferiscono a Jean Rousseau, un anfibiano che viveva nella giungla come tutti i suoi simili e che venne educato da umani in Francia, dove ricevette un’educazione di primissimo livello che gli permise di mettere in mostra delle qualità innate, facendolo divenire un diplomatico celebre in tutto il mondo, occupato nella lotta contro il razzismo e per le integrazioni delle varie razze. Ricordiamo che Jean-Jacques Rousseau è un filosofo del 700 che, tra le altre cose, ha pubblicato “Discorso sull'origine e i fondamenti della diseguaglianza tra gli uomini”, quindi possiamo comprendere come il nome del francese non sia stato scelto a caso. Un personaggio che ci permette di comprendere ancora di più il mondo dell’opera.
Col procedere degli episodi, ci verrà narrato anche il passato di questo mondo. Non dirò troppo, ma sarà evidente come quel che abbiamo di fronte non sia altro che un mondo che vive sulle cicatrici del proprio passato: le atrocità subite da molte razze (soprattutto gli alati/angeli, coloro maggiormente attaccati alla propria religione) nei campi di concentramento ci portano a vivere qualcosa che potrebbe sembrare una distopia, ma allo stesso tempo fanno pensare quanto diritto davvero abbiamo di giudicare le scelte di questa società alternativa.
Il tutto viene intervallato da bellissime sirene, da discorsi assurdi sulla vagina delle mucche e chi più ne ha più ne metta, ma slice of life cosa vuol dire? Spicchi di vita, anime che parlano del quotidiano. Spesso questo genere viene visto come sinonimo di noia, solo tante scemenze e nessuna sostanza. A Centaur’s Life può invece benissimo portarsi avanti come un meraviglioso esempio del genere, mostrandoci come le leggerezze di amiche che vogliono avere una vita tranquilla e fuori dai guai possono essere accompagnate da problematiche più serie ed un sistema politico terrificante. Non è questo quello che la maggior parte di noi vive davvero ogni giorno?
La Emon Animation Company non ha di certo fatto un lavoro magistrale, alcuni episodi hanno delle animazioni mediocri a dir poco, seguendo un trend di questi ultimi anni non proprio positivo. Ottima la ending: Edelweiss, di Asaka, che ruota su Tama, forse il personaggio strutturato meglio di tutta la serie.
A Centaur’s Life è un anime disponibile su Crunchyroll e che ha come protagonista Hime, una timida e bellissima (per i canoni del suo mondo) centaura, ben voluta da tutti, perennemente accompagnata da Nozomi, la sua migliore amica alata “tomboy” e dalla bionda caprinide Kyōko. Il tutto ambientato in una sorta di mondo popolato da animali antropomorfi… ma dai, siamo seri? Ennesima assurdità giapponese, pensai. Però più il tempo passava e più ero curioso di scoprire quanto sarebbe stato strano quest’anime. Magari ne sarebbe venuto fuori uno slice of life un po’ bizzarro, con questo tema “animalesco” capace di donare un pizzico di novità.
L’ho adorato, non posso nasconderlo.
La vita di Hime è assolutamente serena e ordinaria: va a scuola, fa tiro con l’arco, si diverte con le sue amiche. Le oziose giornate scorrono velocemente, come in un Lucky Star a tema bestiale, dove superficialmente si parla del più e del meno, con sempre ben accetti (ed innocenti) ammiccamenti yuri (con un piccolo extra, in tal senso, nell'ultimo episodio).
Il primo punto a favore dell’anime è da trovare nella sua capacità di esprimere al meglio quella che deve essere una qualità imprescindibile di ogni slice of life che si rispetti: la potenza della coralità. Infatti, oltre le tre protagoniste, troveremo un numero spropositato di personaggi secondari, e ognuno darà il suo meraviglioso apporto all’opera.
L’inizio, nuovamente.
Durante la prima visione di A Centaur’s Life si è prevenuti, sei sicuro di cosa aspettarti e la prima metà del primo episodio (un canovaccio già visto di gag e situazioni ammiccanti) di certo non aiuta; ma le apparenze ingannano, c'è molto di più sotto la superficie. E lo si intuisce già prestando attenzione a ciò che viene detto nella seconda parte dell’episodio, dove la classica “home room teacher” delle scuole giapponesi fa il discorso d’inizio anno alle sue alunne. E qui scopriamo che questa è una realtà parallela alla nostra, nella quale l’evoluzione è semplicemente variata e gli "umani" sono distinguibili in quattro gruppi.
“In passato, le grandi differenze nell’aspetto di questi gruppi aveva portato a numerose guerre e a una grande discriminazione."
"Nel nostro mondo, un singolo passo falso può farci sprofondare in uno scenario infernale. Diventare un mondo in guerra, come le nazioni minori, o un mondo pacifico che ha raggiunto l’armonia, dipende dalla nostra capacità di vivere insieme accantonando le nostre differenze, perciò spesso l’uguaglianza è molto più preziosa dei diritti civili, e addirittura della vita stessa!”.
L’uguaglianza è più importante della vita stessa.
Non è la frase che ci saremmo aspettati di trovare in un anime demenziale, in un qualcosa che non si dovrebbe poter prendere sul serio; invece ecco uno dei temi più forti ed allo stesso tempo il più nascosto di tutta la storia. Il mondo nel quale è ambientato il tutto ha chiaramente passato periodi bui, pieni di violenza e terrore. Un mondo che adesso ha trovato una sorta di equilibrio cercando di bandire qualsivoglia tipologia di razzismo: è sufficiente palesare un minimo di disturbo nei confronti di una razza, e vieni spedito in un “Centro Correttivo”, con allusioni alla pena di morte non troppo velati.
E attenzione: non fatevi venire la malsana idea di salire in groppa alla centaura, a quanto pare anche questo è un atto razzista che potrebbe causarvi orribili problemi.
La cosa più spaventosa è che il tutto viene vissuto con una calma stupefacente, accettato con silenzio e tranquillità, non c’è uno straccio di paura nelle voci e nei gesti, tutti sanno benissimo che bisogna rispettare determinate leggi e non osano nemmeno pensare che esse possano essere ingiuste. Basti pensare a certi alati (che somigliano a degli angeli) costretti ad avere un’aureola di capelli, rischiando la galera nel caso dovessero esserne sprovvisti senza il dovuto “Certificato di Mancanza”, che attesta che tale stato è momentaneo ed accidentale.
Antartidiani e Razzismo
Gli antartidiani sono coloro che probabilmente hanno offerto a Centaur la possibilità di fare un vero salto di qualità. Loro rappresentano una figura estremamente particolare, sono visti con sospetto, sono chiusi nella loro società e su di loro ci sono più dicerie che fatti concreti. Solo negli ultimi anni si sono aperti agli umani. Si sa solo che sono molto avanzati tecnologicamente, che la loro società ed il loro modo di vivere è molto diverso e che abbiano problemi con gli Stati Uniti. Se ci pensate un po’ non è strano, vero?
Sass, un’antartidiana, entrerà nella classe di Hime & co. e, superati i traumi iniziali, si integrerà per bene nella classe, non lesinando dimostrazioni su quanto la sua etnia sia diversa. Incapaci di comprendere la società e quali sono i sentimenti di chi ne fa parte, vivono il loro rapporto con gli altri come una sorta di esperimento scientifico, causando dei problemi che vengono solo accennati, o che devono essere letti tra le righe dallo spettatore.
“Non credo dovresti chiamarlo uomo rana”
“E allora come?”
“Anfibiano, direi!”
“Se dovessi chiamarlo in qualche modo, direi francese”.
Una lezione rapida e (forse) indolore su come trattare chi sia diverso da noi, arrivata proprio dalla nostra antartidiana preferita. Si riferiscono a Jean Rousseau, un anfibiano che viveva nella giungla come tutti i suoi simili e che venne educato da umani in Francia, dove ricevette un’educazione di primissimo livello che gli permise di mettere in mostra delle qualità innate, facendolo divenire un diplomatico celebre in tutto il mondo, occupato nella lotta contro il razzismo e per le integrazioni delle varie razze. Ricordiamo che Jean-Jacques Rousseau è un filosofo del 700 che, tra le altre cose, ha pubblicato “Discorso sull'origine e i fondamenti della diseguaglianza tra gli uomini”, quindi possiamo comprendere come il nome del francese non sia stato scelto a caso. Un personaggio che ci permette di comprendere ancora di più il mondo dell’opera.
Col procedere degli episodi, ci verrà narrato anche il passato di questo mondo. Non dirò troppo, ma sarà evidente come quel che abbiamo di fronte non sia altro che un mondo che vive sulle cicatrici del proprio passato: le atrocità subite da molte razze (soprattutto gli alati/angeli, coloro maggiormente attaccati alla propria religione) nei campi di concentramento ci portano a vivere qualcosa che potrebbe sembrare una distopia, ma allo stesso tempo fanno pensare quanto diritto davvero abbiamo di giudicare le scelte di questa società alternativa.
Il tutto viene intervallato da bellissime sirene, da discorsi assurdi sulla vagina delle mucche e chi più ne ha più ne metta, ma slice of life cosa vuol dire? Spicchi di vita, anime che parlano del quotidiano. Spesso questo genere viene visto come sinonimo di noia, solo tante scemenze e nessuna sostanza. A Centaur’s Life può invece benissimo portarsi avanti come un meraviglioso esempio del genere, mostrandoci come le leggerezze di amiche che vogliono avere una vita tranquilla e fuori dai guai possono essere accompagnate da problematiche più serie ed un sistema politico terrificante. Non è questo quello che la maggior parte di noi vive davvero ogni giorno?
La Emon Animation Company non ha di certo fatto un lavoro magistrale, alcuni episodi hanno delle animazioni mediocri a dir poco, seguendo un trend di questi ultimi anni non proprio positivo. Ottima la ending: Edelweiss, di Asaka, che ruota su Tama, forse il personaggio strutturato meglio di tutta la serie.
Kei Murayama ha creato non una semplice frivolezza ma un mondo complesso, sorretto da una solida base narrativa che permette di cambiare più volte tono senza sentirci nemmeno lontanamente spaesati, ma anzi arricchiti dalla corposità contenutistica del suo messaggio.
Un anime sorprendente che ho adorato più di quanto mi sarei mai aspettato. Consiglio caldamente di vederlo, perlomeno per dargli quella speranza che gli è stata negata per via di un giudizio affrettato (per quanto sicuramente comprensibile).
Un anime sorprendente che ho adorato più di quanto mi sarei mai aspettato. Consiglio caldamente di vederlo, perlomeno per dargli quella speranza che gli è stata negata per via di un giudizio affrettato (per quanto sicuramente comprensibile).
Pro
- Esalta i canoni dello Slice of life
- Un intero mondo da scoprire, creato ottimamente
- Perfetta contrapposizione tra momenti leggeri e seri
Contro
- Animazioni fin troppo spesso insufficienti o mediocri
- La promozione dell'anime è stata inadatta a far comprendere lo spirito dell'opera
- Classici difetti di ogni opera lontana dalla conclusione: si arriverà mai ad un punto di svolta nella trama?
E poi mi sono innamorato della ending, davvero bella.
Però la seconda critica dell'articolo
Sia chiaro che io concordo, però non mi pare giusto muovere questa critica alla serie anime in sé (magari l'intento non era quello ma mettere qualcosa fra i contro in un'articolo di recensione per me implica questo). Se la promozione dietro il progetto è insufficiente questo non scalfisce la qualità dell'opera.
Spero venda bene perché una seconda serie è assolutamente necessaria per far venire al pettine i molti nodi della trama!
Guarda alla fin fine ho voluto considerare il concetto a tutto tondo, come si criticano i dettagli tecnici anche la produzione non può essere esente da critiche ed in questo caso poteva fare di più a mio avviso; ma vedendo il voto largamente positivo che gli ho dato comprenderai che questo difetto non abbia inficiato particolarmente
Tecnicamente è a malapena discreto, finisce senza dare una conclusione e mi è risultato una copia mal fatta di Demi-chan wa Kataritai, anime con tematiche parecchio simili ma infinitamente meglio costruito.
Beh non direi, l'episodio dell'uomo rana che va ad incontrare il presidente di una grande azienda
Tenendo conto che chiaramente sono gusti, perlomeno preciso che reputo Lucky Star ben superiore, nella frase parlavo esclusivamente del clima di superficiale bonarietà che si respira nella serie; per il resto ha aggiunto ottimi elementi whitest
purtroppo la maturità di certi temi, più che le scenette moe, ha spiazzato alcuni che non hanno recepito il registro della storia oppure hanno fatto confusione su alcune cose, leggendo tutto con estrema superficialità.
certo non è un anime privo di difetti, ma tutto sommato è una cosa nuova, forse potrebbe rendere di più il manga.
comunque penso che Ziro abbia proprio colto nel segno, sottoscrivo questa recensione che mi trova assolutamente daccordo
oh grazie mille! ci tenevo a fare questa recensione proprio perché in moltissimi non hanno compreso che quest'opera avesse qualcosa da dire.
Poi può far schifo, assolutamente, si può odiare eccetera... però mi dispiace che per molti sia stato solo un anime banale e stupido
Complimenti all'autore!
non c' entra proprio nulla con Monster Musume, comunque credo che questo equivoco sia uno dei maggiori inciampi a questo anime/manga
Lo slice of life, nel senso che ha assunto nella cultura pop giapponese, è più uno stile di raccontare che un genere vero e proprio, o, altrimenti, un genere che non può esistere da solo. Se lo stile di narrazione è quello degli sol, le tematiche quali sono? Far ridere o far riflettere? Il razzismo o l'amicizia fra le protagoniste? I valori della famiglia? Fare entrambe le cose non è impossibile, ma se poi si dedicano diversi momenti al fanservice yuri e ad osservare genitali, la situazione diventa un po' confusa, per non dire imbarazzante.
Per quanto all'inizio fossi stato attratto dal concept stravagante, col passare degli episodi la mia risposta alla donanda iniziale è stata sempre più chiara. Non vuole essere né carne né pesce, accenna a un problema e l'episodio dopo si passa ad altro.
Il signor Rousseau ne è l'emblema, è protagonista di un episodio serioso che non c'entra nulla con il resto della storia e che è inserito tra due episodi che trattano tutt'altro. Cosa vuole comunicare? Forse un po' cinicamente, ci vedo solo del citazionismo sterile di cui onestamente non sentivo il bisogno.
Senza andare a parare da nessuna parte, la sufficienza mi sembra solo un miraggio per Hime e compari.
E' vero che tutti rispettano la legge ma perchè a mio avviso il non rispettarla significherrebbe essere "marchiato", un clima di puro terrore, ne parlano anche i personaggi dei famosi campi "correttivi" o di come non si possono avere certi atteggiamenti verso certe razze.
Ho ritrovato alcune similitudini con l'attuale situazione europea e le varie leggi liberticide che stanno passando un pò in sordina, con il femminismo estremo, il politically correct, la censura con la scusa di hate speech, fascismo e copyright e la incombente sorveglianza di massa, ma ho anche notato una differenza enorme di fondo, se da noi premono il meticciato e l'integrazione forzata a spese degli autoctoni e dell'identità dei popoli, nell'anime invece il rispetto culturale, l'integrazione e l'accoppiamento interrazziale è sotto controllo (nella puntata in cui la ragazza serpente e l'amico alato passano davanti a un love hotel scatena un mezzo putiferio nelle forze governative), pena l'isolamento e la reclusione.
L'anime insegna sì il rispetto per le altre razze ma anche che una completa integrazione è impossibile senza dover perdere la propria identità religiosa e culturale e di per sè questo non è un male, anzi è condizione necesaria e sufficiente per una convivenza comune e per mantenere la propria origine storica.
Insegna una buona morale, il razzismo è sempre male e la propria identità e cultura è comunque un bene da preservare.
vabbè in tal caso parliamo allora di morte fisica o neurale, rimaniamo sempre in un qualcosa di davvero orribile e destabilizzante. Io l'ho letta così ma ci sta che altri abbiano visto certi riferimenti in modo diverso
La centaura già mi faceva tanta curiosità, poi ha un'ending fantastica, ma dopo questa recensione mi sono proprio convinta a guardarla. Appena riesco a trovare un buco, ché sono sommersa di cose da vedere!
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.