Di seguito il resoconto della presentazione del volume Il Fantastico Mondo di Tatsunoko tenuta da J-Pop in quel di Lucca all'appena conclusa fiera lucchese dei comics e dei games:
Fabrizio Modina e Jacopo Costa Buranelli di J-Pop arrivano in conferenza con il libro e una bella riproduzione del casco di Polimar, accompagnati dal disegnatore Werther dell'Edera, che si lancia in una sessione di disegno live in cui inizia a tracciare il suo eroe Tatsunoko preferito: Kyashan (o Casshern). Scopriamo subito anche i personaggi preferiti di Jacopo e Fabrizio, rispettivamente Polimar e i Gatchaman.
Jacopo inizia a introdurre il volume: quest'anno si festeggiano i 55 anni della nascita della Tatsunoko, il famoso studio d'animazione giapponese fondato dai tre fratelli Yoshida negli anni 60. Non si tratta di una semplice traduzione della versione nipponica, ma un tributo che tiene conto di tutto un retaggio italiano degli anime dello Studio. L'Italia è stata infatti tra i primi paesi esteri a trasmettere in tv le famose produzioni, anche se relegate ai circuiti regionali (con l'eccezione dei Gatchaman, andati in onda con il titolo La battaglia dei pianeti su Canale 5 negli anni 80).
Infatti oltre alle splendide illustrazioni originali e alle testimonianze degli autori Tatsunoko, il volume raccoglie anche una serie di contributi di esperti e disegnatori italiani. Tra i molti retroscena del libro quella dei tre fratelli mangaka fondatori: Tatsuo, Kenji e Toyoharu Yoshida (meglio noto con lo pseudonimo di Ippei Kuri), tutti influenzati, nel dopoguerra, dai comic americani di supereroi.
I tre decisero di creare dei personaggi che ricordavano stilisticamente quei tipi di eroi americani. Era il periodo in cui anche Osamu Tezuka, il "dio dei manga", si lanciava sulla produzione di anime con Tetsuwan Atom, e i fratelli Yoshida si trasferivano a Tokyo per investire tutti i loro risparmi nel mondo dell'animazione. Tuttavia la loro prima serie, Uchuu Ace, non ottiene il successo sperato, e perfino gli investitori dubitano del puntare sul settore, contrariamente al mercato dei manga, che andava alla grande. Ma il boom degli anime della Tatsunoko inizia con la trasposizione del manga Speed Racer (Mach Go Go Go) dello stesso Tatsuo Yoshida, diretta da Hiroshi Sasagawa.
Jacopo annuncia la pubblicazione sui social, e la proiezione allo stand J-Pop, di un making of del libro, praticamente un documentario video in cinque parti, tra cui una di Fabrizio Modina, una di Giorgia "Cosplay" Vecchini, celebre cosplayer italiana (il volume affronta anche l'argomento cosplay dei personaggi Tatsunoko) e una di Orlando Leone di Man-Ga (Sky, canale 149).
Fabrizio Modina si dice molto soddisfatto del progetto e auspica il ritorno delle serie Tatsunoko in Italia anche in tv con le nuove produzioni e tutto il merchandise collegato.
Tra gli aneddoti nel libro, si citano quelli del regista Sasagawa, che ricorda la grande difficoltà di animare lo stile di Tatsuo Yoshida, estremante forte e dettagliato (spesso lo stesso Yoshida correggeva per intere notti i disegni degli animatori), e alcune strategie ed espedienti usati, per esempio per realizzare l'effetto pioggia in Judo Boy (Kurenai Sanshiro), ricreato graffiando letteralmente con un raschietto i rodovetri, oppure l'impiego di modellini in Polimar. Molta sperimentazione, insomma.
Lo Studio mirava a conquistare il mercato (anche estero) puntando su tre filoni principali: quello favolistico (Ape Magà - Minashigo Hutch, La banda dei ranocchi), quello d'azione (in quel periodo andavano di moda i film di arti marziali e Bruce Lee, infatti molte mosse letali di Polimar sono state ispirate da quelle del famosissimo attore), e quello comico (le Time Bokan).
A questo proposito viene menzionata la scelta di Hollywood di fare un film live action su Speed Racer, la citazione contenuta nel serial tv Mad Man, in cui un personaggio va a lavorare alla Tatsunoko, e l'artbook di Alex Ross dedicato ai Gatchaman.
Quindi Fabrizio sottolinea la versatilità dello stile di Kunio Okawara, responsabile del design dei vari e buffi robot delle Time Bokan e capace di realizzare una "cassaforte" come Godam, ma anche "real robot" come i Gundam o Votoms.
Infine si ricordano le altre nuove pubblicazioni a tema di J-Pop: Judo Boy, Speed Racer, raccolta di tutte le avventure dei due eroi delle serie, e Infini-T Force, con protagonista una ragazza di nome Emi che possiede una matita in grado di rendere possibile ogni suo disegno. Il manga, cocreato con la Tatsunoko Production, riunisce alcuni dei più celebri eroi dello studio: Tekkaman, Gatchaman, Hurricane Polimar e Kyashan.
Fabrizio Modina e Jacopo Costa Buranelli di J-Pop arrivano in conferenza con il libro e una bella riproduzione del casco di Polimar, accompagnati dal disegnatore Werther dell'Edera, che si lancia in una sessione di disegno live in cui inizia a tracciare il suo eroe Tatsunoko preferito: Kyashan (o Casshern). Scopriamo subito anche i personaggi preferiti di Jacopo e Fabrizio, rispettivamente Polimar e i Gatchaman.
Jacopo inizia a introdurre il volume: quest'anno si festeggiano i 55 anni della nascita della Tatsunoko, il famoso studio d'animazione giapponese fondato dai tre fratelli Yoshida negli anni 60. Non si tratta di una semplice traduzione della versione nipponica, ma un tributo che tiene conto di tutto un retaggio italiano degli anime dello Studio. L'Italia è stata infatti tra i primi paesi esteri a trasmettere in tv le famose produzioni, anche se relegate ai circuiti regionali (con l'eccezione dei Gatchaman, andati in onda con il titolo La battaglia dei pianeti su Canale 5 negli anni 80).
Infatti oltre alle splendide illustrazioni originali e alle testimonianze degli autori Tatsunoko, il volume raccoglie anche una serie di contributi di esperti e disegnatori italiani. Tra i molti retroscena del libro quella dei tre fratelli mangaka fondatori: Tatsuo, Kenji e Toyoharu Yoshida (meglio noto con lo pseudonimo di Ippei Kuri), tutti influenzati, nel dopoguerra, dai comic americani di supereroi.
I tre decisero di creare dei personaggi che ricordavano stilisticamente quei tipi di eroi americani. Era il periodo in cui anche Osamu Tezuka, il "dio dei manga", si lanciava sulla produzione di anime con Tetsuwan Atom, e i fratelli Yoshida si trasferivano a Tokyo per investire tutti i loro risparmi nel mondo dell'animazione. Tuttavia la loro prima serie, Uchuu Ace, non ottiene il successo sperato, e perfino gli investitori dubitano del puntare sul settore, contrariamente al mercato dei manga, che andava alla grande. Ma il boom degli anime della Tatsunoko inizia con la trasposizione del manga Speed Racer (Mach Go Go Go) dello stesso Tatsuo Yoshida, diretta da Hiroshi Sasagawa.
Jacopo annuncia la pubblicazione sui social, e la proiezione allo stand J-Pop, di un making of del libro, praticamente un documentario video in cinque parti, tra cui una di Fabrizio Modina, una di Giorgia "Cosplay" Vecchini, celebre cosplayer italiana (il volume affronta anche l'argomento cosplay dei personaggi Tatsunoko) e una di Orlando Leone di Man-Ga (Sky, canale 149).
Fabrizio Modina si dice molto soddisfatto del progetto e auspica il ritorno delle serie Tatsunoko in Italia anche in tv con le nuove produzioni e tutto il merchandise collegato.
Tra gli aneddoti nel libro, si citano quelli del regista Sasagawa, che ricorda la grande difficoltà di animare lo stile di Tatsuo Yoshida, estremante forte e dettagliato (spesso lo stesso Yoshida correggeva per intere notti i disegni degli animatori), e alcune strategie ed espedienti usati, per esempio per realizzare l'effetto pioggia in Judo Boy (Kurenai Sanshiro), ricreato graffiando letteralmente con un raschietto i rodovetri, oppure l'impiego di modellini in Polimar. Molta sperimentazione, insomma.
Lo Studio mirava a conquistare il mercato (anche estero) puntando su tre filoni principali: quello favolistico (Ape Magà - Minashigo Hutch, La banda dei ranocchi), quello d'azione (in quel periodo andavano di moda i film di arti marziali e Bruce Lee, infatti molte mosse letali di Polimar sono state ispirate da quelle del famosissimo attore), e quello comico (le Time Bokan).
A questo proposito viene menzionata la scelta di Hollywood di fare un film live action su Speed Racer, la citazione contenuta nel serial tv Mad Man, in cui un personaggio va a lavorare alla Tatsunoko, e l'artbook di Alex Ross dedicato ai Gatchaman.
Quindi Fabrizio sottolinea la versatilità dello stile di Kunio Okawara, responsabile del design dei vari e buffi robot delle Time Bokan e capace di realizzare una "cassaforte" come Godam, ma anche "real robot" come i Gundam o Votoms.
Infine si ricordano le altre nuove pubblicazioni a tema di J-Pop: Judo Boy, Speed Racer, raccolta di tutte le avventure dei due eroi delle serie, e Infini-T Force, con protagonista una ragazza di nome Emi che possiede una matita in grado di rendere possibile ogni suo disegno. Il manga, cocreato con la Tatsunoko Production, riunisce alcuni dei più celebri eroi dello studio: Tekkaman, Gatchaman, Hurricane Polimar e Kyashan.
Copertina orribile, scritto anche nella loro pagina... Uno dei studi più importanti della storia animata "mondiale", con registi geniali come Sasagawa.... Ecc.ecc. e vi sparate na robetta così?
C'è la polemica poi di far fuori l'unico italiano che lavorò alla tatsunoko, che il libro neanche cita! Sicuramente ci sono stati problemi ma non mettere i suoi disegni (nel artbook JAP. ci sono eccome) è clamoroso!!! Tutte le domande a proposito, sono state cancellate dalla loror pagina facebook! Vi rendete conto?!
Poi altra questione: cosa centrano sti cosplayer con tatsunoko? Terribile scelta che infanga un bel libro (se si pensa che all'epoca delle serie che tratta i cosplayer neanche esistevano!).
La jpop fa belle cose, eppure con questo libro (da comprare comunque) ha combinato disastri....
Chissà perché...ma non lo citano nemmeno?
Qua comunque ho trovato un articolo assai interessante (ed esaustivo!) su Roberto Ferrari.
Questa cosa ha fatto storcere il naso anche a me. Avrei preferito interviste o testimonianze di persone "più qualificate", per così dire, o vicine all'argomento, piuttosto che dare spazio a semplici appassionati come potrebbe essere chiunque di noi sia cresciuto con quei cartoni. Senza offesa per nessuno, ma è stata una pessima scelta. Tolto questo dettaglio un po' fastidioso, ma tutto sommato trascurabile, resta un libro meraviglioso da acquistare senza pensarci.
29 cucuzze! Non economicissimo, ma dev'essere interessante...
Non tutto, come ad esempio le illustrazioni del nostro italiano.
Guarda, mettere i cosplay è allucinante. Cosa centrano?
Qui trovi una discussione... Leggi attentamente...
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2050379421859687&id=1932553120308985&comment_id=2050640738500222
c'è solo un video qui...
I commenti sotto....
Lei spiega tutto.
Metta anche foto...
Non vedi i messaggi sotto?
No non sono iscritto a facebook, scusa riporta tu quello che mi serve sapere...
I disegni dell'italiano sono stati tolti. La jpop disse che la tatsunoko non voleva che si sapesse, lei riporta i disegni con firma in katakana di lui ecc.ecc.
Poi critica fortemente la sezione cospley con
Interviste a cani e porci che centrano nulla
Penso che ci siano stati problemi e divergenze tra ambo la parti....
Ho capito le aggiunte "nostre" non sono niente di che e pazienza, a me interessa sapere se il contenuto della versione giapponese c'è in toto anche nella nostra versione tolta la questione del disegnatore...
Faccende strane...
Ciao! Sono Daniel, mi occupo della comunicazione di J-POP! Scrivo solo per fare un attimo chiarezza. Il libro originale su cui è basato il nostro libro è “World of Tatsunoko Production" (ce ne sono vari) e non abbiamo tagliato nessun contenuto se non qualcosa (ma veramente pochissime immagini e testi) per motivi tecnici (per esempio risoluzioni molto basse) o di diritti d’immagine internazionale sotto richiesta dello studio. Per i contributi italiani extra ci è stato richiesto, sempre per motivi di diritti internazionali complessi, di inserire dei “tributi” personali di soggetti non associati a Tatsunoko Production. Quello che abbiamo voluto realizzare insieme allo studio è appunto una serie di tributi, chiamiamoli quasi fan tributes, di chi è stato ispirato dalla Tatsunoko a realizzare poi il proprio sogno (disegno, collezionismo, cosplay, doppiaggio ecc.) per accompagnare i contenuti originali.
Infine, noi non abbiamo dichiarato niente di simile a quello che riporti. E ci dispiace se passa il messaggio che l'autore di cui parli è stato estromesso per qualche strano motivo, semplicemente non è così, e ti confermo che siamo grandi fan del suo lavoro e fieri del contributo che un italiano ha fatto non solo in Tatsunoko ma in molti altri studi nipponici.
That's all!
Ma alla fine si cita almeno Roberto Ferrari nel libro o manco quello?
Toh! Grazie della risposta e della chiarezza.
Strano però, che persino il mio messaggio innocente, insieme ad altri più espliciti, siano stati cancellati dalla pagina facebook di jpop.
Invece di chiarire qui (ben lieto), perche non lì?
Detto questo, mi sono incuriosito su quello che sta correndo sulla rete riguardo la questione citata.
Ciao di nuovo! Non so quale fosse il tuo messaggio nello specifico, mentre ho presente quelli che chiami "più espliciti" e che abbiamo scelto di occultare o perché semplicemente contrari alle normali regole dell'etichetta su web o perché a nostro avviso non facevano bene - più che a noi che abbiamo le spalle larghe - ai collaboratori che hanno lavorato sul libro, alla Tatsunoko, ma soprattutto allo stesso artista che veniva citato. Quindi mi spiace se un tuo commento civile sia stato eliminato a torto, ma se dovesse capitare in futuro (e mi auguro di no) t'invito a scriverci un messaggio privato, e sarò felice di risponderti personalmente!
C'è tanto da dire....
Bello il formato, ma per 30 euro meritava una rilegatura migliore.
Le schede delle serie sono misere. Uno stralcio di info, di critica in più non guastava.
La parte dolente sono le interviste, come detto in precedenza, davvero imbarazzanti...
Si salvano quella della cosplayer che ha centrato in pieno certo spirito di quegli anni raccontando aneddoti simpatici sempre con lo sfondo dei cartoni tatsunoko... E modina, che per certi versi ci potrebbe stare...
Ma, dio mio, cosa ci fa quell'intervista alla prima tizia che non ricordo il nome.... Scrive e decanta il corpo della donna tramite Hilary, che neppure gli fregava nulla!!! Fa quasi tenerezza nel leggere che non guardava, a quei tempi, cartoni. Gli erano vietati. OK. E cosa centra col libro?
Scelte assurde per un libro discreto. Poteva essere definitivo, ma non lo è.
Non c'entrano un cavolo con Tatsunoko, non è roba di cui hanno i diritti. Gordian non è stato creato da Tatsunoko, ma solo animato
Veramente ha partecipato alla produzione quindi di certo c'entra molto di più che l'intervista a certi personaggi...
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