Tante volte ci è stato chiesto di fare una rubrica dove inserire il bianco e il nero, Capuleti e Montecchi, Livorno e Pisa, giorno e notte...insomma due punti di vista diametralmente opposti su cui poter discutere e magari anche schierarsi.
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?
AnimeRing!
Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
Andiamo a scoprire il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!
La domanda è una sola: voi da che parte state?
A FAVORE
CONTRO
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?
AnimeRing!
Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
Andiamo a scoprire il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
Evangelion è un nome che non ha bisogno di presentazioni. Anche chi non l'ha mai visto, ne conosce almeno la fama. Un anime che ha generato innumerevoli discussioni sui più disparati argomenti, dalle tette di Asuka alla cabala ebraica, da disquisizioni filosofiche alle mutandine di Rei.
In quest'occasione tuttavia non parliamo della serie animata del 1995, e nemmeno del film del 1997... e nemmeno del Rebuild attualmente ancora in corso. Parliamo di quella che è forse la versione meno conosciuta, il manga di Yoshiyuki Sadamoto, partito in contemporanea alla serie animata ma conclusosi solamente pochi anni fa.
Le trasposizioni da anime in manga sono spesso mal viste, risultando spesso in adattamenti insulsi e superficiali, che nulla hanno della qualità dell'originale. Per molti, tuttavia, questo non vale per l'Evangelion di Sadamoto.
In quest'occasione tuttavia non parliamo della serie animata del 1995, e nemmeno del film del 1997... e nemmeno del Rebuild attualmente ancora in corso. Parliamo di quella che è forse la versione meno conosciuta, il manga di Yoshiyuki Sadamoto, partito in contemporanea alla serie animata ma conclusosi solamente pochi anni fa.
Le trasposizioni da anime in manga sono spesso mal viste, risultando spesso in adattamenti insulsi e superficiali, che nulla hanno della qualità dell'originale. Per molti, tuttavia, questo non vale per l'Evangelion di Sadamoto.
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!
La domanda è una sola: voi da che parte state?
A FAVORE
Neon Genesis Evangelion
10.0/10
L’unica trasposizione cartacea delle mille uscite in onore alla famigerata “gallina d’oro” della Gainax che finora convince e dimostra la validità della sua esistenza.
Partiamo dall’edizione Panini, per una volta soddisfacente: copertine sufficientemente solide e resistenti, fedeltà nella traduzione, pagine a colori conservate. C’è da dire che è facile mantenere una buona qualità quando i tempi di pubblicazione fra un volumetto e l’altro giungono a coprire una generazione, ma questo, è risaputo, è anche responsabilità dell’autore che ha iniziato a disegnate nel 1995(!) e procede con ritmi che definire altalenanti è un mero eufemismo. Si confida in una ristampa complessiva serializzata, anche se ancora non è giunta niuna notizia ufficiale.
Sono previsti 13 volumi in tutto, più che sufficienti a gestire l’arco narrativo che comprende la prima indimenticabile serie anime e il film EoE. La trasposizione da anime a manga, a mio avviso, è sempre più sofferta rispetto al processo inverso, significa rinunciare a scelte registiche d’impatto, a un’azione concitata, a scene immediatamente recepibili, opportunità che solo la combinazione di video, animazione e comparto musicale possono offrire. Nel caso di Evangelion i tempi sono dilazionati, la composizione delle tavole non è dinamica come in Bleach, tanto per fare un nome famoso, e i combattimenti contro gli Angeli risultano assai meno coinvolgenti; in conclusione, chi ha apprezzato la serie (e a questa porzione di utenza intendo chiaramente rivolgermi, non mi sento di consigliare il manga a chi già aveva schifato la serie da cui è tratto) nel suo aspetto “mecha” e “shonen” presumo rimarrà deluso.
È nella raffigurazione “umana” e “morale” che il manga centra in pieno, focalizzandosi sulle relazioni intrapersonali e sulla caratterizzazione dei personaggi senza lasciare indietro nessuno, con grande e amorevole fedeltà all’originale. Ritroviamo così l’autistico Shinji, la materna Misato, il saggio e truffaldino Kaji, l’amante emulatrice Ritsuko e via dicendo. L’evoluzione di Rei, che pure è il carattere che meno preferisco, è in una parola magistrale, il lettore si trova ad affezionarsi a lei ancor più che alla sua versione animata e un vero senso di vuoto è destinato ad assalirlo giunto all’epilogo della sua vicenda. Ciò è ottenuto tramite l’introduzione di scenette bonus e la variazione di alcune vicende tra i protagonisti alterando la storia di base il minimo indispensabile, come è giusto che sia nel dichiarato remake di un’opera (davvero gagliarda la presentazione di Asuka, mentre non ho gradito la svolta yaoi nel rapporto tra Shinji e Kaworu).
La veste grafica, realizzata dallo stesso sensei Sadamoto che ha curato il character design dell’anime, è la vera ciliegina sulla torta: raramente ho visto un disegno così curato o dei retini così sapientemente utilizzati nel rendere l’infinita luminosità di una capigliatura o le increspature di una veste, per non parlare delle illustrazioni a colori, semplicemente meravigliose. La mortifera lentezza nella pubblicazione possiede almeno il pregio di osservare l’evoluzione dello stile dell’artista, che negli ultimi due volumi raggiunge qualcosa di molto simile alla perfezione.
Insomma, NGE e relativa trasposizione cartacea risultano due opere maniacalmente curate e in un certo senso complementari: obbligatorio l’acquisto della seconda se si è amato visceralmente la prima, sconsigliato invece a chi non ha mai sentito il fascino della serie e non cambierà certo idea con il manga. Voto finale 9,5.
Partiamo dall’edizione Panini, per una volta soddisfacente: copertine sufficientemente solide e resistenti, fedeltà nella traduzione, pagine a colori conservate. C’è da dire che è facile mantenere una buona qualità quando i tempi di pubblicazione fra un volumetto e l’altro giungono a coprire una generazione, ma questo, è risaputo, è anche responsabilità dell’autore che ha iniziato a disegnate nel 1995(!) e procede con ritmi che definire altalenanti è un mero eufemismo. Si confida in una ristampa complessiva serializzata, anche se ancora non è giunta niuna notizia ufficiale.
Sono previsti 13 volumi in tutto, più che sufficienti a gestire l’arco narrativo che comprende la prima indimenticabile serie anime e il film EoE. La trasposizione da anime a manga, a mio avviso, è sempre più sofferta rispetto al processo inverso, significa rinunciare a scelte registiche d’impatto, a un’azione concitata, a scene immediatamente recepibili, opportunità che solo la combinazione di video, animazione e comparto musicale possono offrire. Nel caso di Evangelion i tempi sono dilazionati, la composizione delle tavole non è dinamica come in Bleach, tanto per fare un nome famoso, e i combattimenti contro gli Angeli risultano assai meno coinvolgenti; in conclusione, chi ha apprezzato la serie (e a questa porzione di utenza intendo chiaramente rivolgermi, non mi sento di consigliare il manga a chi già aveva schifato la serie da cui è tratto) nel suo aspetto “mecha” e “shonen” presumo rimarrà deluso.
È nella raffigurazione “umana” e “morale” che il manga centra in pieno, focalizzandosi sulle relazioni intrapersonali e sulla caratterizzazione dei personaggi senza lasciare indietro nessuno, con grande e amorevole fedeltà all’originale. Ritroviamo così l’autistico Shinji, la materna Misato, il saggio e truffaldino Kaji, l’amante emulatrice Ritsuko e via dicendo. L’evoluzione di Rei, che pure è il carattere che meno preferisco, è in una parola magistrale, il lettore si trova ad affezionarsi a lei ancor più che alla sua versione animata e un vero senso di vuoto è destinato ad assalirlo giunto all’epilogo della sua vicenda. Ciò è ottenuto tramite l’introduzione di scenette bonus e la variazione di alcune vicende tra i protagonisti alterando la storia di base il minimo indispensabile, come è giusto che sia nel dichiarato remake di un’opera (davvero gagliarda la presentazione di Asuka, mentre non ho gradito la svolta yaoi nel rapporto tra Shinji e Kaworu).
La veste grafica, realizzata dallo stesso sensei Sadamoto che ha curato il character design dell’anime, è la vera ciliegina sulla torta: raramente ho visto un disegno così curato o dei retini così sapientemente utilizzati nel rendere l’infinita luminosità di una capigliatura o le increspature di una veste, per non parlare delle illustrazioni a colori, semplicemente meravigliose. La mortifera lentezza nella pubblicazione possiede almeno il pregio di osservare l’evoluzione dello stile dell’artista, che negli ultimi due volumi raggiunge qualcosa di molto simile alla perfezione.
Insomma, NGE e relativa trasposizione cartacea risultano due opere maniacalmente curate e in un certo senso complementari: obbligatorio l’acquisto della seconda se si è amato visceralmente la prima, sconsigliato invece a chi non ha mai sentito il fascino della serie e non cambierà certo idea con il manga. Voto finale 9,5.
CONTRO
Neon Genesis Evangelion
5.0/10
Premetto che, nella recensione di questo manga, non farò in alcun modo riferimento all'anime da cui è tratto.
In una Tokyo futuristica, l'esistenza della razza umana è messa a rischio dagli Angeli, giganteschi mostri dalle origini sconosciute. Per abbatterli, un'agenzia chiamata NERV costruisce dei robot giganti, gli EVA, che possono essere pilotati solo da poche persone. Il protagonista di Neon Genesisi Evangelion è proprio uno di questi eletti, Ikari Shinji, che si troverà suo malgrado a farsi carico della sorte dell'umanità.
Il genere dei "robottoni" è sicuramente uno dei più diffusi nell'ambito dei manga/anime, forse perché quel senso di spettacolarità che dona vedere combattere immense macchine d'acciaio fa sì che i prodotti basati su questo genere non soffrano mai di problemi di popolarità. Personalmente però, trovo che gli EVA abbiano qualcosa di diverso: Sadamoto li realizza e disegna con una tale cura e raffinatezza che sembra di trovarsi dinnanzi a enormi opere d'arte meccaniche. Ed è proprio su questo che si basa Evangelion: un misto di alta tecnologia e simbolismo, non solo religioso, che si fondono per creare un'opera quasi poetica.
Il fattore più apprezzabile di Evangelion sono sicuramente i personaggi: Sadamoto riesce a caratterizzarli in modo da renderli profondi e credibili allo stesso tempo, con un alto livello di relazioni interpersonali e con il mondo esterno. Spesso questi si perdono in lunghi monologhi sulla propria esistenza o sul senso di pilotare gli EVA. Monologhi che, vi assicuro, non saranno mai noiosi o banali, anche se talvolta un po' ripetitivi.
Bene, dalle righe che ho scritto sopra, potrebbe sembrare che io abbia apprezzato molto questo manga. Non è così, se si escludono i personaggi. E in questa recensione voglio spiegare perché ritengo Neon Genesis Evangelion un'opera estremamente sopravvalutata.
Iniziamo da quello che considero il più grande difetto: il fan service. Ho detestato il modo in cui Sadamoto è riuscito a spezzare l'atmosfera profonda che aveva creato, inserendo scene stucchevoli degne di una soap opera di ultima classe. E non esagero: scene piazzate con l'espediente di incrementare le relazioni tra i personaggi, ma il cui vero scopo è attirare il più possibile l'attenzione dei lettori. Potrei sorvolare se fossero almeno realizzate decentemente, ma questo non è il caso. Utilizzare fan service di scarsa qualità come quello che troverete se deciderete di leggere questo manga è uno dei modi più facili e veloci per rovinare un fumetto. Ma Sadamoto non si ferma qui: non contento di aver abbassato il livello della sua opera per guadagnarsi più lettori inserendo scene frivole tra ragazzi e ragazze, decide di darsi allo yaoi. Non fraintendetemi, non ho nulla contro gli yaoi, ma quando si abusa di questo genere per ottenere i consensi di mari di ragazzine, è una cosa che non sopporto. Tanto più se è inserito nella storia senza alcun senso né motivo.
Un altro punto a sfavore di Evangelion sono i misteri. Generalmente, questi sono una cosa positiva in qualsiasi manga, ma non è il caso di quest'opera. Le Lastre del Mar Morto, la verità su Rei, l'AT-Field, la società che controlla le sorti del mondo, e potrei continuare: questi sono solo alcuni dei tanti interrogativi che rimarranno irrisolti e che rovineranno il poetico finale di NGE. Questa è la prova che inserire misteri giusto per aumentare il pathos senza avere idea di come risolverli è una pessima idea. Almeno Sadamoto avrebbe potuto lasciare qualche indizio, con un finale a libera interpretazione ma che desse prova di essere stato premeditato, e invece niente: tutte le domande che il lettore si pone vengono risolte semplicemente ignorandole.
Insomma, avrete capito che Neon Genesis Evangelion è una lettura che, personalmente, sconsiglio sempre. Fan service scadente a palate, misteri irrisolti, finale poetico ma inconcludente. Spendete i vostri soldi con qualcosa di più meritevole.
In una Tokyo futuristica, l'esistenza della razza umana è messa a rischio dagli Angeli, giganteschi mostri dalle origini sconosciute. Per abbatterli, un'agenzia chiamata NERV costruisce dei robot giganti, gli EVA, che possono essere pilotati solo da poche persone. Il protagonista di Neon Genesisi Evangelion è proprio uno di questi eletti, Ikari Shinji, che si troverà suo malgrado a farsi carico della sorte dell'umanità.
Il genere dei "robottoni" è sicuramente uno dei più diffusi nell'ambito dei manga/anime, forse perché quel senso di spettacolarità che dona vedere combattere immense macchine d'acciaio fa sì che i prodotti basati su questo genere non soffrano mai di problemi di popolarità. Personalmente però, trovo che gli EVA abbiano qualcosa di diverso: Sadamoto li realizza e disegna con una tale cura e raffinatezza che sembra di trovarsi dinnanzi a enormi opere d'arte meccaniche. Ed è proprio su questo che si basa Evangelion: un misto di alta tecnologia e simbolismo, non solo religioso, che si fondono per creare un'opera quasi poetica.
Il fattore più apprezzabile di Evangelion sono sicuramente i personaggi: Sadamoto riesce a caratterizzarli in modo da renderli profondi e credibili allo stesso tempo, con un alto livello di relazioni interpersonali e con il mondo esterno. Spesso questi si perdono in lunghi monologhi sulla propria esistenza o sul senso di pilotare gli EVA. Monologhi che, vi assicuro, non saranno mai noiosi o banali, anche se talvolta un po' ripetitivi.
Bene, dalle righe che ho scritto sopra, potrebbe sembrare che io abbia apprezzato molto questo manga. Non è così, se si escludono i personaggi. E in questa recensione voglio spiegare perché ritengo Neon Genesis Evangelion un'opera estremamente sopravvalutata.
Iniziamo da quello che considero il più grande difetto: il fan service. Ho detestato il modo in cui Sadamoto è riuscito a spezzare l'atmosfera profonda che aveva creato, inserendo scene stucchevoli degne di una soap opera di ultima classe. E non esagero: scene piazzate con l'espediente di incrementare le relazioni tra i personaggi, ma il cui vero scopo è attirare il più possibile l'attenzione dei lettori. Potrei sorvolare se fossero almeno realizzate decentemente, ma questo non è il caso. Utilizzare fan service di scarsa qualità come quello che troverete se deciderete di leggere questo manga è uno dei modi più facili e veloci per rovinare un fumetto. Ma Sadamoto non si ferma qui: non contento di aver abbassato il livello della sua opera per guadagnarsi più lettori inserendo scene frivole tra ragazzi e ragazze, decide di darsi allo yaoi. Non fraintendetemi, non ho nulla contro gli yaoi, ma quando si abusa di questo genere per ottenere i consensi di mari di ragazzine, è una cosa che non sopporto. Tanto più se è inserito nella storia senza alcun senso né motivo.
Un altro punto a sfavore di Evangelion sono i misteri. Generalmente, questi sono una cosa positiva in qualsiasi manga, ma non è il caso di quest'opera. Le Lastre del Mar Morto, la verità su Rei, l'AT-Field, la società che controlla le sorti del mondo, e potrei continuare: questi sono solo alcuni dei tanti interrogativi che rimarranno irrisolti e che rovineranno il poetico finale di NGE. Questa è la prova che inserire misteri giusto per aumentare il pathos senza avere idea di come risolverli è una pessima idea. Almeno Sadamoto avrebbe potuto lasciare qualche indizio, con un finale a libera interpretazione ma che desse prova di essere stato premeditato, e invece niente: tutte le domande che il lettore si pone vengono risolte semplicemente ignorandole.
Insomma, avrete capito che Neon Genesis Evangelion è una lettura che, personalmente, sconsiglio sempre. Fan service scadente a palate, misteri irrisolti, finale poetico ma inconcludente. Spendete i vostri soldi con qualcosa di più meritevole.
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
Poi lui è palesemente pro-Rei. Nulla di male, solo che spesso finisce per regalare spazio in più, mette l'accento su certe scene etc. Insomma ha le preferenze xDDDD
Vero. Però che noia. Andrò controcorrente ma per me il finale originale della serie animata, per quanto incomprensibile, per quanto derivante da restrizioni di budget, rimane uno dei finali più geniali, belli e commoventi della storia dell'animazione. Non solo per quello che succede, ma per il COME.
Lascia appese molte cose, è vero. Però la cosa più importante, ovvero il percorso di crescita di Shinji e di conseguenza la metafora/filosofia di Eva, vengono portati a compimento in una maniera sublime. Mi piace The End of Evangelion, lo trovo un bel film, sono felice che abbiano spiegato i "fatti" (ovvero quello che fisicamente è successo). Però quelle due puntate quasi interamente narrate e non animate, dedicate tutte all'interiorità di Shinji, sono per me indimenticabili.
Fatto questo preambolo, io li preferisco entrambi, la versione anime è forse più impregnata di fisime, deliri, flussi di coscienza e psicologia e lo adoro. Mentre il manga è oggettivamente più portato alla vita del personaggio principale visto come eroe.
I film purtroppo li odio, sono quasi sempre dei mega riassuntoni che sì, sono un bel vedere dal punto di vista delle animazioni, ma non mi lasciano granché.
Vi aspetto pollicioni.
Evangelion è solo la prima serie
però in attesa del film (3.0+1.0) dall' era paleozoica :/
Leggersi il manga? Rispondo con un "ni". Per me "Evangelion" è la serie animata, ne i film, ne il manga, e tanto mi basta.
Opera valida e consigliata
Purtroppo non l'ho mai proseguito/terminato (non c'è una ragione particolare).
Visto che non sono un estimatore sfegatato della piega filosofeggiante che prende da un certo punto l'anime, e non avendo neanche gradito troppo il relativo finale, ho l'impressione che proprio questo manga sia in teoria la trasposizione di Eva più nelle mie corde, avendo un'impostazione più "prosaica" ed un finale più chiaro.
Preferire l'uno o l'altro formato è una questione personale, dal canto mio nel manga ho apprezzato l'umanizzazione di tutti i personaggi "secondari" e di Rei e la squisitezza del tratto di Sadamoto. Il finale è più chiaro, come il resto della trama, perchè la visione dell'autore è più razionale e "distante" di quella di Anno. Inutile forse, fanservice proprio no, dato che il progetto era nato in contemporanea con la serie animata come spesso accade nel suo genere (vedi Darling in the Franxx), e poi ha fatto la fine che sappiamo.
ll resto sta scritto sopra XD
P.S: ho escluso dall'analisi l'ultimo capitolo su Mari che è uno spottone per il Rebuild senza capo nè coda, un mero bonus che niente toglie o aggiunge al resto del fumetto.
@AzuraViolet: io continuo a pensare che l'occhialuta nella foto (sotto) sia banalmente la madre di Asuka.
Lo stile di Sadamoto mi piace molto, sicuramente più della grafica dell'anime.
Per ultimo il finale nel manga lo trovai soddisfacente ricordo, a differenza dell'anime che fa tanto rumore per nulla. Trattasi come di consueto, di un accozzaglia pseudo filosofica che funge solo da contorno estetico, ma di fondo non c'è nulla.
Se avessi letto la recensione fino in fondo, avresti capito che il vero voto è 9,5, ma all'epoca il sito non permetteva i mezzi e ho arrotondato per eccesso.
Insisto a dire che manga e anime hanno lo stesso messaggio di fondo, ma espresso in forma diversa. Volendo, al manga manca tutto il pistolotto filosofico dell'episodio 26 ed è forse meno esplicito per questo, ma c'è (tutto quell'insistere sulle mani e su contatto umano,la scena della separazione tra Eva e Shinji).
Grazie.
Diciamo (metto spoiler, ma comunque non scenderò nel dettaglio)...
Dipende dai punti vista a dirla tutta. Sicuramente il manga è meno improntato verso la sfera filosofica, ma l'essenza metafisica di evangelion rimane immutata nel manga, anzi.....Se soggettivamente come me, si reputa quella dell'anime una filosofia spicciola che ha appesantito inutilmente l'opera, non è di sicuro una grossa perdita....
Ma in se non ho criticato l'adattamento italiano di evangelion.
Ti rivelano i pensieri dei personaggi e vari approfondimenti al contrario dell'anime per quanto mi ricordi...
Per il finale non mi esprimo visto che devo recuperarlo da anni.
Concordo in pieno con te, il finale della serie animata è il vero finale
Però è senza dubbio più efficace nel rappresentare dei personaggi con cui empatizzare . Quanti hanno urlato "Entra nel cazzo di Robot Shinji" guardando l'anime ? Nel manga questo è il peso che tutti devono portare perché il nostro "amato" protagonista "fighetta" non avrà mai la possibilità di brillare come un classico personaggio di mecha shonen dato che il manga elimina diversi angeli dalla storia
Finalmente un alleato!
Molti si lamentano del finale della serie, eppure per me senza di esso "Evangelion" non è "Evangelion", insomma è la scena che caratterizza di significato l'opera.
Il fatto che il finale sia venuto così per mancanza di soldi non gli toglie proprio nulla a livello artistico. Anzi, si può dire che, per come è riuscito (visto che sono stati costretti a sperimentare) la mancanza di soldi sia stata una fortuna.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.