Trasmettere i propri sentimenti è complicato. A volte si ha paura di mettersi in gioco; a volte non si è sinceri con se stessi; a volte l'opportunità di farlo è persa, perché una persona cara non c'è più... Spesso con un testo scritto, come una lettera, si riesce a essere più sinceri e a esprimersi realmente in modo più profondo. Questo fanno le Auto Memory Dolls (o bambole di scrittura automatica, come sono state rinominate nella versione italiana), protagoniste di Violet Evergarden: aiutano le persone a mettere per iscritto i propri sentimenti e le proprie emozioni.
Da qui l'anime si divide su due binari paralleli. Da una parte Violet che cerca di capire i sentimenti e il significato di quelle parole, dall'altra le cosiddette "storie di contorno", quelle dei clienti che Violet aiuta scrivendo lettere per loro conto.
Il problema è però che queste storie di contorno si rivelano alla fine essere decisamente migliori della trama orizzontale. La tematica delle lettere e dei sentimenti potrebbe rischiare davvero di scadere nel melenso o nel banale, ma riesce invece a non farlo. Impossibile non essere colpiti dalla storia dello scrittore Oscar e di sua figlia Olivia (episodio 7) o quella della madre malata, che si avvale dell'aiuto di Violet per sbrigare una faccenda assai importante, prima di esser costretta a lasciare la propria figlia (episodio 10).
Taichi Ishidate, regista della serie, forse non raggiunge le vette emotive di Naoko Yamada ne "La Forma della Voce", ma riesce comunque a far vivere in prima persona il dolore, la commozione, i sentimenti delle persone coinvolte. Anche la graduale crescita di Violet sembra abbastanza convincente, con l'accettazione del suo passato e del fatto che il suo amato maggiore possa essere morto (ma questo merita in realtà un paragrafo a parte); e infine con il comprendere quelle parole che inizialmente proprio non riusciva a capire.
Su questo la Kyoani fa un lavoro eccelso, anche se a volte esagera con l'esibizionismo, introducendo sequenze fin troppo sofisticate e arzigogolate, tanto da farle risultare in qualche modo irreali (vedi il caso della "camminata sul lago").
A ogni modo le espressioni, la postura, i dettagli dei personaggi sono curatissimi, anche in quelli secondari (guardate il movimento dei capelli della principessa). Ishidate stesso ha spiegato in un'intervista come fosse complesso rendere le sopracciglia di Violet!
Anche le animazioni sono dettagliatissime, nonostante il numero di animatori appaia piuttosto esiguo per una produzione di questo calibro. Probabile che non si sia lavorato su tempi stretti, ma che grazie anche all'appoggio di Netflix ci sia stato tempo e possibilità di mettere mano ai vari episodi in modo parallelo (anche se forse è proprio la composizione della serie la parte più debole). Curioso il fatto che alcuni di essi siano stati animati dalla divisione di Osaka (Animation Dō), mentre altri siano rimasti in seno alla casa madre.
A tal proposito, due parole vanno dette sulla versione italiana. Netflix deve ancora migliorare da questo punto di vista. Innanzitutto il discorso col quale Violet si presenta a un nuovo cliente è sempre lo stesso in originale, ma nella traduzione italiana questo viene tradotto ogni volta in modo leggermente diverso (cosa che, tra l'altro, mi ha inizialmente tratto in inganno sul finale); poi ci sono alcuni errori di traduzione piuttosto grossolani (Violet nel primo episodio dice che va a spedire le lettere, quando in realtà va a consegnarle); e infine anche il doppiaggio non mi è parso brillantissimo.
Ho provato a rivedere più volte la scena di Violet che si dispera per il maggiore, prima in italiano, poi in giapponese e ancora in italiano. Alla fine trovo la recitazione della Ishikawa più intensa, più toccante di quella della Ionica, con singhiozzi di disperazione che son riusciti a colpirmi molto di più. Anche la tonalità di voce della Ionica è molto più adulta per Violet, che risulta una quattordicenne più credibile in originale. In generale non sembra un prodotto così curato, specie se confrontato ad esempio a "La Forma della Voce", doppiato invece da Dynit, ove i pianti di Nishimiya (Roisin Nicosia) ti spaccano il cuore in due.
Non vuole essere una critica, ma uno sprone a migliorare. Violet Evergarden è stata la prima serie animata a essere arrivata in Italia doppiata in simultanea col Giappone, e solo questo è un risultato che era impensabile appena un anno fa.
Comunque, se il futuro che ci aspetta sarà questo, possiamo essere ottimisti, e di certo possiamo aspettarci che, al crescere degli appassionati, Netflix possa aumentare la cura dedicata agli anime.
Il confronto con la novel (spoiler)
Purtroppo, come dicevo, c'è un problema di fondo con la trama orizzontale. Violet Evergarden nasce come novel composta da due volumi, e confesso che per riuscire a capire bene alcuni passaggi, come ad esempio gli ultimi secondi dell'ultimo episodio, sono dovuto andare a recuperarla, uscendone, se possibile, piuttosto confuso.
L'anime è infatti abbastanza diverso in alcuni aspetti chiave, salvo poi richiamare scene o avvenimenti della novel senza darne spiegazione, così che a quel punto risulta difficile capire come interpretarli.
Comunque credo che in qualche modo la novel sia molto più onesta con il lettore, chiarendo subito se Gilbert sia effettivamente morto o meno (nella novel è vivo), mentre lo spettatore rimane col dubbio non solo per tutti gli episodi, ma anche nei secondi finali, che lasciano intendere che Violet abbia rincontrato il suo maggiore. Se l'anime avesse scelto una linea differente dall'originale e mantenuto la sua coerenza, lo avrei capito. Così invece lascia solo punti oscuri che poi, alla luce della novel, diventano incoerenti. Anche la scena finale del treno probabilmente sarebbe stata più emozionante se trasposta così com'è stata pensata nell'opera originale.
Persino una scena apparentemente di poco conto, come la perdita delle braccia di Violet, appare più realistica nella novel: infatti nella versione cartacea vengono tagliate via con una baionetta, mentre nell'anime è un colpo di fucile a farlo (possibile in linea teorica, ma improbabile, soprattutto senza ulteriori danni).
Ignorando invece del tutto la novel, rimangono troppi buchi di trama e incoerenze nel comportamento dei personaggi per assegnare la sufficienza alla sceneggiatura, ed è un peccato perché atmosfere e intensità emozionale ci sarebbero. È un po' come se ogni singolo episodio sia stato curato in maniera maniacale, ma sia mancata l'amalgama finale. Questo non rende Violet Evergarden un prodotto insufficiente, ma lo fa scendere dal piedistallo del possibile capolavoro. E probabilmente è un peccato mortale veder sprecata una tale potenzialità emotiva e una tale ricchezza visiva.
Giudizio finale
Violet è una ragazza di 14 anni (sebbene il design la faccia apparire più grande), che sin da piccola è stata utilizzata per combattere in guerra. Rapita quando era poco più che una bambina, viene allevata dal Maggiore Gilbert e addestrata a obbedire agli ordini e a combattere. Al termine del conflitto, il maggiore risulta disperso e Violet viene adottata dalla famiglia Evergarden e assunta nell'azienda del suo vecchio commilitone Claudia Hodgins. Qui Violet si interessa proprio al lavoro di bambola perché, avendo vissuto sempre e solo per combattere e per uccidere, non riesce a provare emozioni e vuole cercare di comprendere i sentimenti umani e quelle ultime parole, quel «Ti amo» che il maggiore le ha detto prima che i due, durante l'ultima battaglia, si dividessero.
Da qui l'anime si divide su due binari paralleli. Da una parte Violet che cerca di capire i sentimenti e il significato di quelle parole, dall'altra le cosiddette "storie di contorno", quelle dei clienti che Violet aiuta scrivendo lettere per loro conto.
Il problema è però che queste storie di contorno si rivelano alla fine essere decisamente migliori della trama orizzontale. La tematica delle lettere e dei sentimenti potrebbe rischiare davvero di scadere nel melenso o nel banale, ma riesce invece a non farlo. Impossibile non essere colpiti dalla storia dello scrittore Oscar e di sua figlia Olivia (episodio 7) o quella della madre malata, che si avvale dell'aiuto di Violet per sbrigare una faccenda assai importante, prima di esser costretta a lasciare la propria figlia (episodio 10).
Taichi Ishidate, regista della serie, forse non raggiunge le vette emotive di Naoko Yamada ne "La Forma della Voce", ma riesce comunque a far vivere in prima persona il dolore, la commozione, i sentimenti delle persone coinvolte. Anche la graduale crescita di Violet sembra abbastanza convincente, con l'accettazione del suo passato e del fatto che il suo amato maggiore possa essere morto (ma questo merita in realtà un paragrafo a parte); e infine con il comprendere quelle parole che inizialmente proprio non riusciva a capire.
Su questo la Kyoani fa un lavoro eccelso, anche se a volte esagera con l'esibizionismo, introducendo sequenze fin troppo sofisticate e arzigogolate, tanto da farle risultare in qualche modo irreali (vedi il caso della "camminata sul lago").
A ogni modo le espressioni, la postura, i dettagli dei personaggi sono curatissimi, anche in quelli secondari (guardate il movimento dei capelli della principessa). Ishidate stesso ha spiegato in un'intervista come fosse complesso rendere le sopracciglia di Violet!
Anche le animazioni sono dettagliatissime, nonostante il numero di animatori appaia piuttosto esiguo per una produzione di questo calibro. Probabile che non si sia lavorato su tempi stretti, ma che grazie anche all'appoggio di Netflix ci sia stato tempo e possibilità di mettere mano ai vari episodi in modo parallelo (anche se forse è proprio la composizione della serie la parte più debole). Curioso il fatto che alcuni di essi siano stati animati dalla divisione di Osaka (Animation Dō), mentre altri siano rimasti in seno alla casa madre.
A tal proposito, due parole vanno dette sulla versione italiana. Netflix deve ancora migliorare da questo punto di vista. Innanzitutto il discorso col quale Violet si presenta a un nuovo cliente è sempre lo stesso in originale, ma nella traduzione italiana questo viene tradotto ogni volta in modo leggermente diverso (cosa che, tra l'altro, mi ha inizialmente tratto in inganno sul finale); poi ci sono alcuni errori di traduzione piuttosto grossolani (Violet nel primo episodio dice che va a spedire le lettere, quando in realtà va a consegnarle); e infine anche il doppiaggio non mi è parso brillantissimo.
Ho provato a rivedere più volte la scena di Violet che si dispera per il maggiore, prima in italiano, poi in giapponese e ancora in italiano. Alla fine trovo la recitazione della Ishikawa più intensa, più toccante di quella della Ionica, con singhiozzi di disperazione che son riusciti a colpirmi molto di più. Anche la tonalità di voce della Ionica è molto più adulta per Violet, che risulta una quattordicenne più credibile in originale. In generale non sembra un prodotto così curato, specie se confrontato ad esempio a "La Forma della Voce", doppiato invece da Dynit, ove i pianti di Nishimiya (Roisin Nicosia) ti spaccano il cuore in due.
Non vuole essere una critica, ma uno sprone a migliorare. Violet Evergarden è stata la prima serie animata a essere arrivata in Italia doppiata in simultanea col Giappone, e solo questo è un risultato che era impensabile appena un anno fa.
Comunque, se il futuro che ci aspetta sarà questo, possiamo essere ottimisti, e di certo possiamo aspettarci che, al crescere degli appassionati, Netflix possa aumentare la cura dedicata agli anime.
Il confronto con la novel (spoiler)
Purtroppo, come dicevo, c'è un problema di fondo con la trama orizzontale. Violet Evergarden nasce come novel composta da due volumi, e confesso che per riuscire a capire bene alcuni passaggi, come ad esempio gli ultimi secondi dell'ultimo episodio, sono dovuto andare a recuperarla, uscendone, se possibile, piuttosto confuso.
L'anime è infatti abbastanza diverso in alcuni aspetti chiave, salvo poi richiamare scene o avvenimenti della novel senza darne spiegazione, così che a quel punto risulta difficile capire come interpretarli.
Comunque credo che in qualche modo la novel sia molto più onesta con il lettore, chiarendo subito se Gilbert sia effettivamente morto o meno (nella novel è vivo), mentre lo spettatore rimane col dubbio non solo per tutti gli episodi, ma anche nei secondi finali, che lasciano intendere che Violet abbia rincontrato il suo maggiore. Se l'anime avesse scelto una linea differente dall'originale e mantenuto la sua coerenza, lo avrei capito. Così invece lascia solo punti oscuri che poi, alla luce della novel, diventano incoerenti. Anche la scena finale del treno probabilmente sarebbe stata più emozionante se trasposta così com'è stata pensata nell'opera originale.
Persino una scena apparentemente di poco conto, come la perdita delle braccia di Violet, appare più realistica nella novel: infatti nella versione cartacea vengono tagliate via con una baionetta, mentre nell'anime è un colpo di fucile a farlo (possibile in linea teorica, ma improbabile, soprattutto senza ulteriori danni).
Ignorando invece del tutto la novel, rimangono troppi buchi di trama e incoerenze nel comportamento dei personaggi per assegnare la sufficienza alla sceneggiatura, ed è un peccato perché atmosfere e intensità emozionale ci sarebbero. È un po' come se ogni singolo episodio sia stato curato in maniera maniacale, ma sia mancata l'amalgama finale. Questo non rende Violet Evergarden un prodotto insufficiente, ma lo fa scendere dal piedistallo del possibile capolavoro. E probabilmente è un peccato mortale veder sprecata una tale potenzialità emotiva e una tale ricchezza visiva.
Giudizio finale
Immaginate di entrare in un ristorante stellato, essere accolti da camerieri gentilissimi in un ambiente bellissimo, elegante e accogliente. Vi portano deliziosi antipasti, che stimolano il vostro palato e che vi caricano di aspettative per la portata principale, la quale finalmente arriva con un impiattamento spettacolare, come raramente vi è mai capitato di vedere. Il profumo del cibo vi avvolge inebriandovi e vi preparate con la classica acquolina in bocca a un'esplosione di sapori. Alla fine riuscite ad addentare il primo boccone, poi il secondo, poi il terzo... e insomma non potete dire che sia insipido o non sia buono! In effetti non è male, però le tagliatelle che ho mangiato ieri alla "trattoria di Nonna Pina" forse erano più gustose.
Ecco, questo è Violet Evergarden: un anime molto bello, con una tematica importante, un comparto tecnico da urlo in ogni aspetto e storie secondarie molto emozionanti. Quello che manca però è proprio la portata principale, la storia di Violet e Gilbert, della sua crescita come bambola e come persona. Non è brutto, ma non si può che esclamare: tutto qui? La sensazione finale è che è sì bellissimo, ci sono episodi davvero ben realizzati e commoventi, ma la sceneggiatura principale non riesce a tenere tutto insieme. Violet Evergarden aveva le carte in regola per poter essere un capolavoro, ma non c'è riuscito per colpa di una serie di scelte sbagliate. Ho visto tutti gli episodi con piacere, mi hanno anche emozionato, ma aveva il dovere di fare di più. Forse al cuoco sarebbe bastato seguire la ricetta originale? Peccato che non lo sapremo mai. Un'occasione sprecata...
Ecco, questo è Violet Evergarden: un anime molto bello, con una tematica importante, un comparto tecnico da urlo in ogni aspetto e storie secondarie molto emozionanti. Quello che manca però è proprio la portata principale, la storia di Violet e Gilbert, della sua crescita come bambola e come persona. Non è brutto, ma non si può che esclamare: tutto qui? La sensazione finale è che è sì bellissimo, ci sono episodi davvero ben realizzati e commoventi, ma la sceneggiatura principale non riesce a tenere tutto insieme. Violet Evergarden aveva le carte in regola per poter essere un capolavoro, ma non c'è riuscito per colpa di una serie di scelte sbagliate. Ho visto tutti gli episodi con piacere, mi hanno anche emozionato, ma aveva il dovere di fare di più. Forse al cuoco sarebbe bastato seguire la ricetta originale? Peccato che non lo sapremo mai. Un'occasione sprecata...
Pro
- Tecnicamente spettacolare
- Alcuni singoli episodi sono molto toccanti
Contro
- Sceneggiatura lacunosa
- Perché distaccarsi così dalla novel per poi riprendere il filo per i capelli contraddicendo le differenze stesse?
Non ho letto la novel, ma su questo punto sono convinto che l'anime abbia fatto meglio.
Per il resto penso che Violet non abbia una vera e propria trama orizzontale, è la storia di Violet composta da tante piccole sotto-trame tutte volte alla sua crescita, ed è per questo che ho amato la serie.
Il lato tecnico e il modo in cui riesce a suscitare emozioni per me valgono una promozione a pieni voti.
Se Violet non fosse cambiata dopo aver "digerito" la morte di Gilbert penso che avrei bocciato quest'anime, e la scena della camminata sull'acqua è una delle migliori che io abbia mai visto.
A volte ho l'ipressione che certi mattoni vadano in hype solo perchè c'è il doppiaggio in italiano a portata di mano.
ps. Una che si fa 4 anni di guerra con le forze speciali, ne esce fuori così e non così
Da queste parole si intuisce che lo staff di Animeclick si è auto-imposto una durissima disciplina, con un solo pasto al giorno e a base di pane ed acqua u_u
Scherzi a parte, complimenti a Zel per la recensione. Sono fondamentalmente d'accordo con le tue conclusioni.
4 anni?Guarda che da quando è nata che è in guerra.Senza considerare che era trattata al pari di un oggetto.Comunque credo che ti sia sfuggito qualcosa,o ti fai ingannare dal bel faccino.Ma in realtà era un killer spietato,obbediva agli ordini,qualunque essi erano,senza discutere, senza pensare,come uno strumento.Tutto l'anime si base sul farla diventare umana.P.S guardare gli anime doppiati per me è da galera!
Se la storia della novel e come quella dell'anime,quà di forzata ci sta solo Gilbert vivo.O magari esiste una spiegazione logica perchè,una persona ferita a morte, sopravviva, dopo che un castello gli crolla addosso,suvvia.....
Occasione mancata di sicuro. Tra l' altro restano molti dubbi su varie parti...
Sono meno cattivo con la Ionica ma sicuramente i doppiatori di pg secondari potevano fare meglio mentre l' adattamento netflix continua a peccare di superficialità...non siamo ai livelli bassi di altri anime ma anche qui nn poche pecche.
Certo siamo all' inizio di una rivoluzione come il fandub e nn resta che pensare postivo
Per quel che è l'anime in sè, è bello e gradevole, disegnato e animato da paura, commovente in alcune parti, un po' troppo melenso in altre. Ma è più che sufficiente.
Però, c'è la novel di partenza a cui non riesco a non pensare. La trama della novel (che comunque a me non è piaciuta più di tanto e ho recensito con un 6) è diverse spanne sopra a quello dell'anime. Più coerente in quello che racconta, e sopratutto senza buchi di sceneggiatura. Viene spiegata per filo e per segno la crescita di Violet, nonchè il suo passato nell'esercito (mentre nell'anime la cosa è appena accennata) e il finale del libro è molto più emozionante di quello insipido dell'anime.
Perchè fare così tanti stravolgimenti, aggiungere personaggi, rimuoverne altri, quando il materiale della novel non è stato usato per intero? Con tutti i cambi che ci sono stati, il finale non poteva essere lo stesso del libro, e infatti ne hanno creato uno originale. La cosa andrebbe bene, se non fosse che, come sottolineato nella recensione, alla fine si va a ripescare dal libro contraddicendo tutto quello che si è visto nei 13 episodi trasmessi.
Davvero un peccato che la serie sia uscita fuori così. Seguendo la storia originale sarebbe stata migliore.
Così com'è, non riesco a non ritenerla se non un enorme spot pubblicitario per il romanzo originale (guarda caso in contemporanea alla trasmissione è stato pubblicato un volume di storie extra).
Tecnicamente la serie è davvero superba, ma sul fronte trama è parecchio da rivedere.
Sono abbastanza d'accordo con la recensione ma il mio voto sarebbe anche leggermente più basso, forse un 70, perchè le storie create apposta per l'anime non mi hanno convinto molto.
Infatti nel libro non gli crolla nessun castello addosso. Non è neanche un castello in verità, ma una cattedrale, perchè è li che si svolge la battaglia finale tra i due eserciti.
Non può passare in secondo piano il fatto che i personaggi secondari "fissi" non siano quasi minimamente approfonditi (Iris unica eccezione), che come personaggio Violetta sia a dir poco incoerente anche con se stessa e che, chissà per quale ragione, tutti gli uomini in circolazione nell'anime siano ridicolizzati affibbiandogli nomi o attributi femminili come scarpe col tacco o capigliature che di certo non vedremmo su soggetti maschili.
Io il voto non lo dimezzerei, ma poco ci manca.
Seguendo questa logica anche Violet dovrebbe essere morta. Perdere un braccio con un colpo di pistola è abbastanza impossibile, in più perdere tutte e due le braccia e non morire dissanguata è abbastanza assurdo, quindi non cerchiamo le "forzature", se Gilbert si finge morto è per un motivo ben preciso e in più quando si risveglia in ospedale è con Violet, ma lei è ancora dormiente, quindi li hanno recuperati entrambi ma lui decide di andarsene. P.S: non gli crolla addosso nessun castello.
si anche lei dovrebbe essere morta dissanguata,ma bene o male riesce a scappare.Hai ragione il castello non crolla,esplode.....Come ho detto mi attengo a quello mostrato nella serie anime.Se la novel è diversa,non posso aggiungere altro.
Alcuni episodi autoconclusivi son meritevoli, e personalmente mi han toccato molto, ma il resto lascia davvero il tempo che trova.
Il doppiaggio italiano io l'ho trovato valido (eccettuate giusto un paio di trascurabili incertezze ogni tanto), ma non mi son preso la briga di confrontarlo con quello jap.
Perchè anche qua, mancando delle parti della novel le cose che fa sembrano fuori posto. Nel libro viene detto che anche lui è un ex-soldato, perchè tutti quelli che lavorano per Hodgins sono stati nell'esercito.
Ottime le osservazioni riguardo il doppiaggio ma essendo una prima assoluta si possono comprendere. Da riparare in sede di eventuale edizione home video.
Insomma, una delle tante serie che dimenticherò abbastanza velocemente ma guardarla non è stata nemmeno una tortura.
una cosa è certa, nonostante una storia "banale" violet ha delle sotto trame meravigliose che sanno emozionare come poche, a differenza del tanto acclamato darling dove si ha una trama complicata ma che non decolla,il rapporto fra i protagonisti sa di scialbo e non emoziona minimamente,niente pena per il passato 02,hiro sa di zerbino, la storia fra i 2 scontata .
Alla luce dei fatti vorrei proprio leggere la novel...non si trova in italiano vero?
no no io lo dico. è insipido e non è buono e come una bella torta, fatta bene, bella da vedere esteticamente ti verrebbe da addentarla... però è di plastica.
non concordo sulle storie secondarie molto emozionanti, sono insulse e banali, melensi, irreali, inumane.
concordo, manca la storia principale, che viene presa a pezzi e bocconi, senza soluzione di continuità e infatti concordo anche sul fatto che la sceneggiatura non riesca a tenere tutto insieme.
concordo su tutto tranne che mi abbia emozionato; aggiungo poi l' aggravante che con il tempo che hanno avuto per farlo grazie a netflix questi strafalcioni narrativi dovevano e potevano evitarli con ampio margine. è dal 2016 che girano trailer su violet evergarden una anno intero e tutto il tempo che volevano per migliorarlo e renderlo un capolavoro. di chi sia la colpa secondo me non del cuoco, che anzi ha saputo fare delle animazioni spettacolari, peccato che se chi ti passa gli ingredienti ti passa il sale anzichè lo zucchero, si avrà una bellissima torta schifosamente salata.
ergo ho paura che la colpa del fatto che violet evergarden sia in sostanza una marea di soldi buttati nel gabinetto sia di netflix. ad ogni modo la mia è un opinione personale bisognerà vedere come regge il mercato. mi sembra che quello nipponico non stia andando tanto bene, visto che violet evergarden è riuscito a farsi eclissare dalla seconda serie ristampata in edizione speciale di nanoha...
Semplicemente Kyoto Animation a volte prende cantonate proprio sulle storie di certe serie mentre sul lato tecnico è una garanzia da anni
confermo HAHAHA no è che ad un certo punto, non avendo noi letto la novel, non sapevamo più cosa rispondergli! ma alla fine hai fatto la cosa migliore ahahaha
Comunque tutto sommato sono d'accordo con la recensione di Zel, magari avrei dato di meno ma questa non è una critica, chiaramente ognuno la vive diversamente. Non sono mai stato un fan di Violet anche perché non è il tipo di storia che mi entra nel cuore (e questa è una cosa mia) ma rimane comunque chiarissima la sensazione che la KyoAni abbia cercato eccessivamente di mettersi in primo piano in una storia dove sarebbe dovuta stare più ai margini e questo è certamente un gran peccato. Hanno offuscato il lavoro originale per mostrare le loro beltà tecniche che... sì wow che bello... ma non siamo qui per questo, o perlomeno non solo per questo.
Cara Violetta, finito sto 2018 sarai solo un vago ricordo (non è vero, perché spremeranno sicuramente il franchise all'inverosimile, ma tant'è)
Io della KyoAni non mi fido mai, soprattutto quando affronta i drammoni. Non ho iniziato Violetta Sempregiardino e alla luce di questa recensione posso dire che ho fatto benissimo, perché ho ritrovato tutti i difetti che lamento sempre nelle serie KyoAni. Insomma, non mi sono persa niente.
Quattordici anni quando diventa Auto Memory Doll... il maggiore le fa la dichiarazione prima della convalescenza e dell'operazione alle braccia, cioè a circa 12 - 13 anni!
A parte che, seguendo la logica dell'anime, lui potrebbe averne 15, anche se ne dimostra 30... Va beh!
Comunque, per me, serie sufficiente e niente più.
Tolti alcuni episodi ben fatti (che però potevano essere anche di un altro anime, non sarebbe cambiato nulla) e la cura grafica di KyoAni (stupenda la mimica facciale, la gestualità dei personaggi e l'attenzione a dettagli), resta ben poco, se non l'incoerente crescita di Violet e tante belle scene action da B-movie (con non necessarie concessioni al pulp).
Peccato, aveva ottimo potenziale.
https://www.animeclick.it/news/72281-violet-evergarden-intervista-al-regista-taichi-ishidate
ironic hai passato un anno circa a dire che netflix ha fatto sto capolavoro di anime in collaborazione con la kyoani, che c' hanno fatto i doppiaggi perchè tutti gli episodi erano già stati fatti... ora visto che sti qua di netflix come hai detto ci hanno messo i soldi al punto che la kyoani è riuscita a fare tutto prima ancora della messa in onda, vuoi mai che qualcuno di netflix non abbia messo bocca sulle decisioni della storia?
e mo dici che netflix non centra nulla...
bisogna che vi decidiate però
Violet Evergarden l'ho adorato. Avete ragione su tutto, sia chiaro, ma a me per i singoli momenti e le singole storie, lo trovo eccellente, e non mi è nemmeno sembrato incoerente come finale, anzi...
Comunque, io ammetto di avere gusti pessimi. Ma finora non ho ancora letto nemmeno un accenno, né in recensione, né tra i commenti, alla colonna sonora e al suo utilizzo.
non mi piaceva l'incipit e la struttura a episodi singoli...
e a quanto ho letto dalla recensione, ho fatto bene.
Non c'è peggio, per me, che essere deluso da un anime che si presenta con tali e tante aspettative... quindi meglio un drop rapido e indolore...
Senza voler nemmeno commentare il comparto tecnico, che è semplicemente spettacolare, devo dire che ci sono state delle puntate dove le vicende dei clienti mi hanno fatto piangere a dirotto, mi hanno emozionato e colpito, mentre la trama orizzontale rimane sempre un po' vaga, le manca quel senso di compiuto, o, per dirlo con le parole di Zelgadis, "manca l'amalgama finale."
In generale le darei un 8-8 ½, perché alla fine l'ho comunque seguita con piacere e per certi versi è davvero riuscita ad emozionarmi. Un peccato perché aveva le potenzialità per essere eccezionale.
Però sono contenta che netflix si stia tanto imepgnando, speriamo porti tanti bei frutti questo entusiasmo...
Maleducazione per cosa?,o mamma ho solo fatto un'esclamazione per sottolineare la mia avversita verso i doppiaggi.Le serie vecchie non contano,anche perchè io le ho viste solo in Italiano,Cawboy bebop e doppiato da Dio,cosi come Lupin.Lo sentito per la prima volta in giapponese con la nuova serie.Le voci sono orrende da vecchietti dello spizio,specialmente quelle di lupin.o preferisco quelle originali cento volte.I doppiatori nostrani non ci mettono impegno,per loro e solo un gioco.
Come disse una volta Sampei: se i pesci non abboccano cambia esca! ?
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.