Vi presentiamo con questo articolo il nostro unboxing fotografico con piccolo tutorial sul montaggio e la recensione del secondo model kit che Bandai ha tratto dal più recente film d'animazione del franchise nagaiano, Mazinger Z Infinity, distribuito a fine ottobre 2017 nei cinema italiani a etichetta Key Films da Lucky Red.
La prima cosa che notiamo è la grandezza della scatola, enorme rispetto a quella di un gunpla (model kit di Gundam) della stessa linea, la HG (High Grade), che vanta sculpt fedeli e di grande dettaglio, soprattutto nelle release più nuove, e di cui condivide anche la scala di 1/144. Questo in pratica significa che una volta assemblato il nostro Great Mazinger avrà un'altezza di 18,5 cm circa.
Solleviamo il coperchio della scatola in cartone e troviamo 7 pacchetti di sprue in plastica precolorata e il booklet di 16 pagine con le istruzioni di montaggio.
Notiamo che la qualità delle plastiche è la stessa ottima dei kit gunpla, così come l'operazione di montaggio richiesta, un po' più semplice vista la mancanza di un inner frame (lo scheletro che riproduce il funzionamento interno del mecha e l'impalcatura sulla quale si posizionano i pezzi), da anni ormai parte portante di tutti i modelli della collezione.
Quello che ci apprestiamo a eseguire è un montaggio a secco. Significa che assembleremo il mecha saltando le fasi preparatorie che necessiterebbero se volessimo colorarlo e perfezionarlo. Opzione, quest'ultima, consigliata a chi è già pratico di modellismo perché richiede una certa abilità artistica, tanto tempo e pazienza.
Prima di procedere abbiamo bisogno di alcuni attrezzi, che probabilmente avrete già in casa, oppure potrete acquistarli per pochi euro in un negozio di ferramenta. Un paio di tronchesine a lama piatta e un cutter ben affilato, a cui affiancare un tappetino da taglio (o un piano di legno o cartone spesso che non avete timore di rovinare):
Prendiamo in mano le istruzioni (la lingua è il Giapponese, ma abbiamo anche le indicazioni fondamentali in Inglese). Le sequenze sono chiare e ben illustrate. Procediamo con il montaggio di ogni pezzo nel giusto ordine e non avremo particolari intoppi.
Voglio iniziare dalla testa. Identifico sulle istruzioni i pezzi che mi servono: li trovo a pagina 5, il numero 13 e il numero 7 della sprua D1. Apro la bustina che contiene il blister di plastica e con le tronchesine taglio - tenendomi ben distante dal componente che sto liberando - i sostegni (tecnicamente detti gate) che lo legano al frame.
Usiamo il cutter per eliminare i residui dei gate sul pezzo tenendolo in mano e/o sul tappetino da taglio in base alle necessità. Attenzione a non tagliarvi (!) e a non calcare troppo la mano, perché potreste portar via anche parte del componente. Procedete con pazienza e delicatezza.
Per un risultato ancora migliore possiamo usare, in alternativa o a completamento, della carta vetrata per carrozzeria (prima la 600, poi la 800 e infine la 1000, bagnata con acqua per evitare graffi). I tempi si allungheranno esponenzialmente.
In questo caso, se abbiamo deciso di non colorare il modello possiamo anche lucidare la parte sfregandola con una crema apposita per la plastica (della Tamiya, per esempio). Ma si ottengono risultati accettabili anche lavorando col cutter (dopotutto anche i più costosi Soul of Chogokin della stessa Bandai presentano talvolta qualche segno delle sprue…).
Montiamo dunque i nostri pezzi nell'ordine illustrato. Andiamo avanti con solerzia ripetendo i passaggi per ogni singolo componente fino al completamento della nostra figure.
Ed ecco, dopo tanto paziente lavoro di ritaglio, pulitura e assemblaggio pezzi, il nostro Great Mazinger Infinitity Ver. in tutta la sua possanza.
Nonostante i numerosissimi componenti, alcuni davvero minuscoli (il più piccolo è sicuramente il cupolino trasparente del Brain Condor sulla testa), il modello completato si presenta molto compatto e resistente da maneggiare, e già così, senza lucidatura, stucchi e verniciatura, non sfigura in vetrina di fianco a modelli già assemblati di serie, come i già citati Soul of Chogokin o i Super Robot Chogokin Bandai. La differenza con tali modelli ben più costosi si svela tutta nel peso: è leggerissimo, chiaramente, in quanto non ha nessun componente di metallo. Per capire meglio le dimensioni ve lo mostro accostato al Mazin Emperor G della linea Super Robot Chogokin:
Oltre al robot, nella confezione troviamo il Great Booster, due Mazinger Blade, un set di mani intercambiabili (due pugni chiusi, due per impugnare le spade, una mano destra aperta, una destra per riprodurre la celebre stretta di mano con Mazinger Z, e una destra con l'indice teso a lanciare il Thunder Break), inoltre una basetta espositiva trasparente per simulare le posizioni in volo o effetti speciali.
Sia che decidiate di colorarlo o meno, potete comunque dare maggior tridimensionalità al modello evidenziandone le pannellature con appositi marker ideati per i modellisti di gunpla (i famosi Gundam Marker).
Personalmente non amo troppo l'effetto "disegnato" che conferiscono alla figure, ma per i veri modellisti è una fase praticamente irrinunciabile. In questo caso, meglio che vi indiriziate verso i marker con le punte più sottili o, ancora meglio, alle lavature da applicare per diffusione capillare con colori ad olio o a prodotti ad hoc come i Panel Line Accent della Tamiya.
Attenzione (!) in questo caso, perché i solventi contenuti nel colorante potrebbero danneggiare le plastiche (avvertenza riportata anche sulla boccetta stessa del prodotto). E' dunque indispensabile proteggerle prima con una o due mani di trasparente, meglio lucido per facilitare lo scorrimento del pigmento lungo le linee che stiamo andando a evidenziare. Una volta asciutto, servirà un'altra spruzzata di finale trasparente lucido o opaco (in base all'effetto che vorrete ottenere) per fissare il tutto.
Anche questa operazione, che può sembrare semplice, può rivelarsi molto insidiosa se siete alle prime armi. Il mio consiglio è quindi di documentarvi bene in Rete visionando dei tutorial e frequentare i forum tematici, come per esempio l'ottimo Gokin.
In definitiva, un kit che racchiude tutti i pregi della linea HG, una action figure altamente snodabile che già senza ulteriori accorgimenti non sfigura in vetrina una volta assemblata, dal grande potenziale nelle mani di un modellista esperto, considerando anche il prezzo relativamente basso, nell'ordine dei 40 euro. Potete acquistare il kit, per esempio, presso GameStop.
La prima cosa che notiamo è la grandezza della scatola, enorme rispetto a quella di un gunpla (model kit di Gundam) della stessa linea, la HG (High Grade), che vanta sculpt fedeli e di grande dettaglio, soprattutto nelle release più nuove, e di cui condivide anche la scala di 1/144. Questo in pratica significa che una volta assemblato il nostro Great Mazinger avrà un'altezza di 18,5 cm circa.
Solleviamo il coperchio della scatola in cartone e troviamo 7 pacchetti di sprue in plastica precolorata e il booklet di 16 pagine con le istruzioni di montaggio.
Notiamo che la qualità delle plastiche è la stessa ottima dei kit gunpla, così come l'operazione di montaggio richiesta, un po' più semplice vista la mancanza di un inner frame (lo scheletro che riproduce il funzionamento interno del mecha e l'impalcatura sulla quale si posizionano i pezzi), da anni ormai parte portante di tutti i modelli della collezione.
Quello che ci apprestiamo a eseguire è un montaggio a secco. Significa che assembleremo il mecha saltando le fasi preparatorie che necessiterebbero se volessimo colorarlo e perfezionarlo. Opzione, quest'ultima, consigliata a chi è già pratico di modellismo perché richiede una certa abilità artistica, tanto tempo e pazienza.
Prima di procedere abbiamo bisogno di alcuni attrezzi, che probabilmente avrete già in casa, oppure potrete acquistarli per pochi euro in un negozio di ferramenta. Un paio di tronchesine a lama piatta e un cutter ben affilato, a cui affiancare un tappetino da taglio (o un piano di legno o cartone spesso che non avete timore di rovinare):
Prendiamo in mano le istruzioni (la lingua è il Giapponese, ma abbiamo anche le indicazioni fondamentali in Inglese). Le sequenze sono chiare e ben illustrate. Procediamo con il montaggio di ogni pezzo nel giusto ordine e non avremo particolari intoppi.
Voglio iniziare dalla testa. Identifico sulle istruzioni i pezzi che mi servono: li trovo a pagina 5, il numero 13 e il numero 7 della sprua D1. Apro la bustina che contiene il blister di plastica e con le tronchesine taglio - tenendomi ben distante dal componente che sto liberando - i sostegni (tecnicamente detti gate) che lo legano al frame.
Usiamo il cutter per eliminare i residui dei gate sul pezzo tenendolo in mano e/o sul tappetino da taglio in base alle necessità. Attenzione a non tagliarvi (!) e a non calcare troppo la mano, perché potreste portar via anche parte del componente. Procedete con pazienza e delicatezza.
Per un risultato ancora migliore possiamo usare, in alternativa o a completamento, della carta vetrata per carrozzeria (prima la 600, poi la 800 e infine la 1000, bagnata con acqua per evitare graffi). I tempi si allungheranno esponenzialmente.
In questo caso, se abbiamo deciso di non colorare il modello possiamo anche lucidare la parte sfregandola con una crema apposita per la plastica (della Tamiya, per esempio). Ma si ottengono risultati accettabili anche lavorando col cutter (dopotutto anche i più costosi Soul of Chogokin della stessa Bandai presentano talvolta qualche segno delle sprue…).
Montiamo dunque i nostri pezzi nell'ordine illustrato. Andiamo avanti con solerzia ripetendo i passaggi per ogni singolo componente fino al completamento della nostra figure.
Ed ecco, dopo tanto paziente lavoro di ritaglio, pulitura e assemblaggio pezzi, il nostro Great Mazinger Infinitity Ver. in tutta la sua possanza.
Nonostante i numerosissimi componenti, alcuni davvero minuscoli (il più piccolo è sicuramente il cupolino trasparente del Brain Condor sulla testa), il modello completato si presenta molto compatto e resistente da maneggiare, e già così, senza lucidatura, stucchi e verniciatura, non sfigura in vetrina di fianco a modelli già assemblati di serie, come i già citati Soul of Chogokin o i Super Robot Chogokin Bandai. La differenza con tali modelli ben più costosi si svela tutta nel peso: è leggerissimo, chiaramente, in quanto non ha nessun componente di metallo. Per capire meglio le dimensioni ve lo mostro accostato al Mazin Emperor G della linea Super Robot Chogokin:
Oltre al robot, nella confezione troviamo il Great Booster, due Mazinger Blade, un set di mani intercambiabili (due pugni chiusi, due per impugnare le spade, una mano destra aperta, una destra per riprodurre la celebre stretta di mano con Mazinger Z, e una destra con l'indice teso a lanciare il Thunder Break), inoltre una basetta espositiva trasparente per simulare le posizioni in volo o effetti speciali.
Sia che decidiate di colorarlo o meno, potete comunque dare maggior tridimensionalità al modello evidenziandone le pannellature con appositi marker ideati per i modellisti di gunpla (i famosi Gundam Marker).
Personalmente non amo troppo l'effetto "disegnato" che conferiscono alla figure, ma per i veri modellisti è una fase praticamente irrinunciabile. In questo caso, meglio che vi indiriziate verso i marker con le punte più sottili o, ancora meglio, alle lavature da applicare per diffusione capillare con colori ad olio o a prodotti ad hoc come i Panel Line Accent della Tamiya.
Attenzione (!) in questo caso, perché i solventi contenuti nel colorante potrebbero danneggiare le plastiche (avvertenza riportata anche sulla boccetta stessa del prodotto). E' dunque indispensabile proteggerle prima con una o due mani di trasparente, meglio lucido per facilitare lo scorrimento del pigmento lungo le linee che stiamo andando a evidenziare. Una volta asciutto, servirà un'altra spruzzata di finale trasparente lucido o opaco (in base all'effetto che vorrete ottenere) per fissare il tutto.
Anche questa operazione, che può sembrare semplice, può rivelarsi molto insidiosa se siete alle prime armi. Il mio consiglio è quindi di documentarvi bene in Rete visionando dei tutorial e frequentare i forum tematici, come per esempio l'ottimo Gokin.
In definitiva, un kit che racchiude tutti i pregi della linea HG, una action figure altamente snodabile che già senza ulteriori accorgimenti non sfigura in vetrina una volta assemblata, dal grande potenziale nelle mani di un modellista esperto, considerando anche il prezzo relativamente basso, nell'ordine dei 40 euro. Potete acquistare il kit, per esempio, presso GameStop.
I kit Bandai sono ormai una garanzia di qualità e bellezza!
Potrei anche prenderlo... ?Anche il Grendizer mi attira tantissimo! ?
Ma è opera di un fan o è vero? Perché se fosse vero, l'hype schizzerebbe a 1000
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