Torna in tv una delle serie più amate (e censurate) degli anni 90, noto in Italia come Piccoli Problemi di cuore o Marmalade Boy dal titolo del popolare shōjo manga di Wataru Yoshizumi a cui è ispirato
Andrà in onda a partire da martedì 15 gennaio 2019 dal lunedì al venerdì alle ore 8.05 all’interno del contenitore mattutino di Italia 1 “Latte e Cartoni”.
La Yoshizumi ha serializzato il manga su Ribon di Shueisha dal 1992 al 1995. L'opera ha venduto 9.7 milioni di copie e ispirato questo anime TV del 1994 (trasmesso in Italia appunto col titolo Piccoli problemi di cuore), un lungometraggio animato nel 1995 (pubblicato da Yamato Video), nonché un TW-drama e un film live action di recente produzione.
Un sequel del manga dal titolo Marmalade Boy little è stato pubblicato nel 2013 dal magazine di Shueisha, Cocohana.
In Italia la serie è pubblicata da Panini che nel 2015 ha messo alle stampe la quarta pubblicazione (chiamata New Edition) dedicata a questo titolo.
È la primavera del 1997 quando Marmalade Boy sbarca nel nostro paese, sotto forma di serie animata, con il titolo cambiato in Piccoli problemi di cuore. La serie viene dapprima trasmessa, introdotta da una celebre sigla cantata da Cristina D’Avena, nel pomeriggio di Canale 5, per poi farsi, nel clou del suo svolgimento, portabandiera del passaggio del programma per ragazzi Bim Bum Bam da Canale 5 a Italia 1, alle porte dell’estate di quello stesso anno. La serie fu uno dei più grandi successi di quel biennio 1995-1997 in cui gran parte degli anime giunti nel nostro paese furono soprattutto diretti ad un pubblico femminile, sull’onda della popolarità raggiunta dalla trasmissione di Sailor Moon.
Nemmeno Marmalade Boy sfugge all’infausta tradizione del cambio dei nomi dei personaggi che era la norma in quel periodo. Pochissimi i fortunati che hanno mantenuto il loro nome originale: Miki, Arimi, Ginta (scritto però “Ghinta” nei titoli degli episodi, nei credits e nel merchandising) e i personaggi che avevano già in origine un nome americano, per il resto si è passati a creare il solito incoerente universo in cui la gente porta nomi giapponesi, americani (Steve, William, Susy, Mary), russi (Yuri, nome nostrano del protagonista Yu), italiani (Alessandro, Angela) quando non addirittura strampalati collage di nazionalità (Nick Namura). Peraltro, alcuni nomi stranieri venivano scritti erroneamente, come Mary (ossia Meiko) che nei titoli degli episodi, nei credits e nel merchandising veniva sempre riportato “Meri”, e si è dato a un personaggio, William (ossia Tsutomu Rokutanda), il nome che poi avrà un altro personaggio della storia futura, che si chiama William poiché di nazionalità americana, ribattezzato Willy nella nostra versione per non creare confusione tra gli spettatori.
Il doppiaggio, a cura di un collaudato cast milanese, schiera nel ruolo di Miki una Elisabetta Spinelli (Usagi in Sailor Moon, Himeko in Himechan no ribbon, Hikaru in Rayearth, Leona in Dai no daibouken, Chichi in Dragon Ball) all’apice della popolarità e in quello di Yu Simone D’Andrea (Trunks in Dragon Ball, Takao in Beyblade, Jonouchi in Yu-Gi-Oh, Hiroto in Kilari, Sosuke in Full Metal Panic). A dar voce al resto dei personaggi vi sono doppiatori del calibro di Patrizio Prata, Emanuela Pacotto, Alessandra Karpoff, Davide Garbolino, Marco Balzarotti, Nicola Bartolini Carrassi, Diego Sabre, Debora Magnaghi, Cinzia Massironi e gran parte dei nomi milanesi che abbiamo imparato a conoscere nel corso delle molteplici serie da loro doppiate.
La censura operata su Marmalade Boy, tuttavia, non si limitò al cambio dei nomi e all’eliminazione delle canzoni in sottofondo degli episodi, che erano ordinaria amministrazione, ma fu ben più profonda, e a tutt’oggi si ricorda Marmalade Boy come una delle serie più censurate in assoluto nel nostro paese, tanto da poter credere che la versione originale e quella nostrana siano due serie diverse.
Furono eliminate, tramite un pesantissimo lavoro di “taglio e cucito”, tutte le scene più compromettenti, togliendo così dalla storia qualsiasi riferimento allo scambio di coppia operato dai genitori dei due ragazzi e al fatto che vivevano tutti insieme nella stessa casa (fu detto che le due famiglie abitavano separate nei due piani dell’abitazione), alla love story tra Meiko e il professor Namura (quest’ultimo fu fatto passare per uno studente di poco più grande dei ragazzi che aiutava il club di tennis frequentato da Miki e furono tagliate quasi tutte le scene che lo vedevano in cattedra), all’omosessualità (eliminate le innocenti battutine dei compagni di classe che immaginavano un presunto rapporto gay tra Yu e l’amico Satoshi), all’adulterio (per coprire le scappatelle del padre di Satoshi fu inscenata un’assurda trama da telenovela che comprendeva naufragi e agenti segreti).
Il numero di episodi totali, inoltre, scese da 76 a 63. Alcuni degli episodi mancanti furono saltati e mai trasmessi, come ad esempio l’episodio 8 (in cui si assisteva sia ad un’accettazione della propria scombinata situazione familiare da parte di Miki sia alla gelosia di quest’ultima nei confronti di Arimi, più affascinante di lei a livello fisico) o addirittura i sei episodi finali della serie, eliminati in tronco donando una conclusione falsata alla vicenda. Altri episodi mancano all’appello nella numerazione ma sono presenti nella serie, poiché molte puntate furono accorpate fra loro per evitare che durassero solo pochi minuti a causa dei tagli operati.
Inoltre, furono aggiunti logorroici monologhi mentali dei personaggi laddove possibile, anche e soprattutto durante le scene romantiche o in cui i personaggi si baciavano, che invece erano suggellate, nella versione originale, da silenzi o musiche d’accompagnamento, e furono eliminati (quando non direttamente sostituiti con scritte italiane che riportavano chiaramente tutt’altro) tutti i caratteri giapponesi presenti su cartelli, libri o insegne.
Nonostante la pesantissima censura apportata all’opera originale, Piccoli problemi di cuore riscosse un enorme successo nel nostro paese, riuscendo a farsi apprezzare non solo dal pubblico femminile a cui era naturalmente diretto, ma anche da quello maschile. Nel corso dei suoi ultimi episodi, alla prima messa in onda, alla serie fu affiancato il telefilm francese Primi baci, quasi a voler istituire un “angolo rosa” nel pomeriggio di Italia 1. La cosa funzionò, dato che Piccoli problemi di cuore raggiungeva spesso e volentieri il 20% di share e addirittura il 30% nella trasmissione serale nel programma Game Boat di Rete 4 che fu operata l’anno successivo.
Per saperne molto di più leggete QUI il nostro approfondimento dedicato a questo titolo.
Andrà in onda a partire da martedì 15 gennaio 2019 dal lunedì al venerdì alle ore 8.05 all’interno del contenitore mattutino di Italia 1 “Latte e Cartoni”.
Trama: La protagonista, Miki Koishikawa, è una ragazza vivace e spensierata, che passa il suo tempo al liceo con gli amici Meiko e Ginta, con cui divide la passione per il tennis. Un giorno, apprende una pessima notizia: con il sorriso sulle labbra i suoi genitori le comunicano di voler divorziare. Miki rimane totalmente basita quando i genitori aggiungono che avrebbero convissuto in una nuova grande casa con i rispettivi partner, conosciuti alle Hawaii. Uno scambio di coppie in piena regola, che porta nella vita di Miki una specie di fratellastro, Yu Matsura. Miki lo paragonerà alla marmellata di arance, che dietro l'aspetto dolce nasconde un retrogusto amaro, e lo soprannominerà marmalade boy
La Yoshizumi ha serializzato il manga su Ribon di Shueisha dal 1992 al 1995. L'opera ha venduto 9.7 milioni di copie e ispirato questo anime TV del 1994 (trasmesso in Italia appunto col titolo Piccoli problemi di cuore), un lungometraggio animato nel 1995 (pubblicato da Yamato Video), nonché un TW-drama e un film live action di recente produzione.
Un sequel del manga dal titolo Marmalade Boy little è stato pubblicato nel 2013 dal magazine di Shueisha, Cocohana.
In Italia la serie è pubblicata da Panini che nel 2015 ha messo alle stampe la quarta pubblicazione (chiamata New Edition) dedicata a questo titolo.
La storia italiana
È la primavera del 1997 quando Marmalade Boy sbarca nel nostro paese, sotto forma di serie animata, con il titolo cambiato in Piccoli problemi di cuore. La serie viene dapprima trasmessa, introdotta da una celebre sigla cantata da Cristina D’Avena, nel pomeriggio di Canale 5, per poi farsi, nel clou del suo svolgimento, portabandiera del passaggio del programma per ragazzi Bim Bum Bam da Canale 5 a Italia 1, alle porte dell’estate di quello stesso anno. La serie fu uno dei più grandi successi di quel biennio 1995-1997 in cui gran parte degli anime giunti nel nostro paese furono soprattutto diretti ad un pubblico femminile, sull’onda della popolarità raggiunta dalla trasmissione di Sailor Moon.
Nemmeno Marmalade Boy sfugge all’infausta tradizione del cambio dei nomi dei personaggi che era la norma in quel periodo. Pochissimi i fortunati che hanno mantenuto il loro nome originale: Miki, Arimi, Ginta (scritto però “Ghinta” nei titoli degli episodi, nei credits e nel merchandising) e i personaggi che avevano già in origine un nome americano, per il resto si è passati a creare il solito incoerente universo in cui la gente porta nomi giapponesi, americani (Steve, William, Susy, Mary), russi (Yuri, nome nostrano del protagonista Yu), italiani (Alessandro, Angela) quando non addirittura strampalati collage di nazionalità (Nick Namura). Peraltro, alcuni nomi stranieri venivano scritti erroneamente, come Mary (ossia Meiko) che nei titoli degli episodi, nei credits e nel merchandising veniva sempre riportato “Meri”, e si è dato a un personaggio, William (ossia Tsutomu Rokutanda), il nome che poi avrà un altro personaggio della storia futura, che si chiama William poiché di nazionalità americana, ribattezzato Willy nella nostra versione per non creare confusione tra gli spettatori.
Il doppiaggio, a cura di un collaudato cast milanese, schiera nel ruolo di Miki una Elisabetta Spinelli (Usagi in Sailor Moon, Himeko in Himechan no ribbon, Hikaru in Rayearth, Leona in Dai no daibouken, Chichi in Dragon Ball) all’apice della popolarità e in quello di Yu Simone D’Andrea (Trunks in Dragon Ball, Takao in Beyblade, Jonouchi in Yu-Gi-Oh, Hiroto in Kilari, Sosuke in Full Metal Panic). A dar voce al resto dei personaggi vi sono doppiatori del calibro di Patrizio Prata, Emanuela Pacotto, Alessandra Karpoff, Davide Garbolino, Marco Balzarotti, Nicola Bartolini Carrassi, Diego Sabre, Debora Magnaghi, Cinzia Massironi e gran parte dei nomi milanesi che abbiamo imparato a conoscere nel corso delle molteplici serie da loro doppiate.
La censura operata su Marmalade Boy, tuttavia, non si limitò al cambio dei nomi e all’eliminazione delle canzoni in sottofondo degli episodi, che erano ordinaria amministrazione, ma fu ben più profonda, e a tutt’oggi si ricorda Marmalade Boy come una delle serie più censurate in assoluto nel nostro paese, tanto da poter credere che la versione originale e quella nostrana siano due serie diverse.
Furono eliminate, tramite un pesantissimo lavoro di “taglio e cucito”, tutte le scene più compromettenti, togliendo così dalla storia qualsiasi riferimento allo scambio di coppia operato dai genitori dei due ragazzi e al fatto che vivevano tutti insieme nella stessa casa (fu detto che le due famiglie abitavano separate nei due piani dell’abitazione), alla love story tra Meiko e il professor Namura (quest’ultimo fu fatto passare per uno studente di poco più grande dei ragazzi che aiutava il club di tennis frequentato da Miki e furono tagliate quasi tutte le scene che lo vedevano in cattedra), all’omosessualità (eliminate le innocenti battutine dei compagni di classe che immaginavano un presunto rapporto gay tra Yu e l’amico Satoshi), all’adulterio (per coprire le scappatelle del padre di Satoshi fu inscenata un’assurda trama da telenovela che comprendeva naufragi e agenti segreti).
Il numero di episodi totali, inoltre, scese da 76 a 63. Alcuni degli episodi mancanti furono saltati e mai trasmessi, come ad esempio l’episodio 8 (in cui si assisteva sia ad un’accettazione della propria scombinata situazione familiare da parte di Miki sia alla gelosia di quest’ultima nei confronti di Arimi, più affascinante di lei a livello fisico) o addirittura i sei episodi finali della serie, eliminati in tronco donando una conclusione falsata alla vicenda. Altri episodi mancano all’appello nella numerazione ma sono presenti nella serie, poiché molte puntate furono accorpate fra loro per evitare che durassero solo pochi minuti a causa dei tagli operati.
Inoltre, furono aggiunti logorroici monologhi mentali dei personaggi laddove possibile, anche e soprattutto durante le scene romantiche o in cui i personaggi si baciavano, che invece erano suggellate, nella versione originale, da silenzi o musiche d’accompagnamento, e furono eliminati (quando non direttamente sostituiti con scritte italiane che riportavano chiaramente tutt’altro) tutti i caratteri giapponesi presenti su cartelli, libri o insegne.
Nonostante la pesantissima censura apportata all’opera originale, Piccoli problemi di cuore riscosse un enorme successo nel nostro paese, riuscendo a farsi apprezzare non solo dal pubblico femminile a cui era naturalmente diretto, ma anche da quello maschile. Nel corso dei suoi ultimi episodi, alla prima messa in onda, alla serie fu affiancato il telefilm francese Primi baci, quasi a voler istituire un “angolo rosa” nel pomeriggio di Italia 1. La cosa funzionò, dato che Piccoli problemi di cuore raggiungeva spesso e volentieri il 20% di share e addirittura il 30% nella trasmissione serale nel programma Game Boat di Rete 4 che fu operata l’anno successivo.
Per saperne molto di più leggete QUI il nostro approfondimento dedicato a questo titolo.
Non sono d'accordo con quanto dici.
Ringraziare un'azienda che ha preso a calci le nostre serie preferite, solo perché ci ha permesso di conoscerle, lo trovo estremamente soggettivo. Anche perché, proprio perché la storia lo ha dimostrato, grazie a internet oggi abbiamo accesso a qualsiasi contenuto in lingua originale. Io non penso che senza mediaset non ci sarebbero stati appassionati di anime, perché le reti locali dal canto loro hanno avuto la loro rilevanza. Alla luce di ciò, se Sailor Moon o Marmalade Boy fossero rimasti inediti, li avremmo comunque scoperti e visti tramite internet. E sulla scia di questi probabili interessi da parte nostra, avremmo potuto mobilitarci oggi per avere le versioni italiane, così com'è stato per altre serie che tutti noi abbiamo visto prima in giapponese e poi in italiano grazie alla forte domanda.
Inoltre aggiungi che non spetterebbe a mediaset, ma a Yamato o Dynit di occuparsi delle versioni integrali. E perché mai? Su quale base? Perché Yamato o Dynit, rivolgendosi direttamente agli appassionati, pur essendo piccole realtà dovrebbero sobbarcarsi i costi di una licenzia più il relativo doppiaggio integrale (oltre a quello storico, che spesso i fan vogliono in home video) perché Mediaset che ha i mezzi e li ha avuti preferisce fare di testa propria?
No, non condivido. Yamato e Dynit non devono sempre intervenire dove altri hanno fatto danni. Specie perché non potranno contare su una prima TV esclusiva delle suddette serie, che in genere hanno molta più visibilità rispetto a quelle (poche) ridoppiate.
Mediaset che ha i mezzi per ridoppiare tutte le proprie licenzie anime censurate se lo volesse, invece la ritieni completamente esonerata da questa responsabilità. Perché? Perché tanto a loro non frega nulla? E quindi questo la giustifica nel continuare a trasmettere serie censurate come Marmalade Boy, che sinceramente chi dovrebbe guardare a quell'orario?
Sostanzialmente ritieni che il pesce grosso (mediaset) con zero investimento fa bene a fare ciò che vuole giovandone comunque in pubblicità legate alle trasmissioni e invece il pesce piccolo (Yamato, Dynit) dovrebbe sobbarcarsi di costi di ridoppiaggio perché si rivolgono ai fan paganti diretti, con tutti i rischi del caso?
Perdonami ma questo significa continuare a giustificare una politica indegna nei confronti delle opere originali e degli appassionati.
Mediaset pensa ai propri interessi? Bene. Anche noi. Che semplicemente non perderemo tempo ed inergie dietro alla replica di una serie censurata e che i bambini di oggi non vedranno perché stanno a scuola.
Praticamente è un'iniziativa inutile.
E allora ringraziali pure per il tuo vissuto personale. Non li giustificare sulle politiche prese negli anni '90. Sono due cose ben distinte!
Mai visto Kim Possible, Gargoyles, Coco?
Effettivamente no (in realtà i primi due non li ho neanche mai sentiti nominare).
Il mio discorso era rivolto più che altro ai classici fino al rinascimento Disney che godono di una popolarità inverosimile fra le famiglie nonostante i temi piuttosto leggeri. Se penso a Rossana dove la madre abbandona la figlia su una panchina dopo aver avuto un rapporto sessuale da minorenne col proprio zio... ^^'
Ironic e Kotaro, hanno spiegato bene quello che io intendevo dire con i miei post.
Mediaset mira ad un pubblico molto più vasto e generico, gli editori al pubblico mirato degli appassionati (generalmente adulti), che spendono per avere un prodotto ed è giusto che questo sia il più curato possibile, e un nuovo adattamento fedele all'originale è (almeno in teoria) un buon incentivo all'acquisto. Non è perché lo dico io, è sempre stato così, Mediaset non ha mai ridoppiato nulla, se lo ha fatto non è stato per ripristinare vecchie cose censurate (mi viene in mente solo Dottor Slump e Arale, a cui hanno ripristinato la quasi totalità dei nomi originali rispetto al vecchio e monco adattamento, ma c'erano comunque censure di altro tipo).
Come dicevo su, la storia non si fa con i "se". Sì, Sailor Moon e Marmalade Boy forse avrebbero avuto successo anche se programmati su reti locali (ma avreste voluto queste serie doppiate con tre doppiatori che facevano tutti i personaggi, come Ken il guerriero?), ma non lo sapremo mai, possiamo solo sapere ciò che è stato effettivamente, ed è indubbio che la trasmissione tv (sia pure in versione censurata) abbia contribuito a diffonderli, così come abbia contribuito a formare diversi appassionati, che non avrebbero creato siti Internet senza la visione degli anime, né avrebbero potuto leggerne i manga.
Probabilmente li avremmo scoperti lo stesso tramite la rete e li avremmo visti comunque in lingua originale? Forse. Ma forse no, quanti di voi hanno recuperato sulla rete serie famosissime e iconiche in patria ma inedite in Italia come Kinnikuman?
Non ho, tra l'altro, detto che la diffusione degli anime in Italia si debba solo a Mediaset, ma che ne abbia parte del merito è indubbio, e i tre quarti dei giovani utenti di questo sito, cresciuti a pane, Pokemon e Dragon Ball Z sono lì a dimostrarlo, esattamente come lo sono gli utenti più vecchi che sono cresciuti a pane e robottoni o Ken sulle reti private.
Il Re Leone, Tarzan, Pochaontas, Il Gobbo di Notre Dame hanno temi tutt'altro che leggeri. Quest'ultimo tra l'altro mostra pure un interesse morboso come quello di Frollo per Esmeralda in un cartone per bambini, mica roba da poco.
Rossana ha già un Target più grande, si parla di ultimi anni delle elementari giapponesi che per noi sono le medie.
E ok, te ne do atto.
Ma se io oggi per poter godere del mio anime preferito, ovvero Sailor Moon, sono costretto a vedermelo in lingua originale, mi spieghi in che misura dovrei ringraziare mediaset?
Tanto Sailor Moon lo avrei scoperto lo stesso con internet se mediaset non lo avesse fatto uscire, quindi sempre in lingua originale me lo sarei dovuto vedere.
A oggi il fatto che Sailor Moon sia stato acquisito da mediaset per me rappresenta solo un punto a suo sfavore, perché esistendo già un'edizione italiana non ci sono i presupposti per averne una integrale.
Per ogni serie che non viene ridoppiata non sapremo mai se si tratta di pigrizia da parte dell'editore del caso o paura perché i fan sono affezionati ai doppiaggi storici.
E' una realtà che penalizza il settore, non neghiamolo.
Poi magari non ci sarebbero comunque i numeri e le aspettative per il mercato di doppiare o ridoppiare determinate cose...
Rimane il fatto che il fan sempre in lingua originale se lo deve vedere.
E non è una condizione condivisa da appassionati di altre opere (film, serie TV, cartoon americani).
Quindi scusami se oggi mi sento un appassionato di serie B sotto tanti punti di vista e, alla luce di ciò, io non devo ringraziare mediaset per avermi fatto conoscere Sailor Moon. Anche perché non è bello scoprire in età adulta che ciò che hai seguito con interesse da bambino, è in realtà un'opera differente e verso la quale non c'è stato rispetto da parte dell'emittente.
Sailor Moon con lo sblocco dei diritti è stata addirittura trasmessa in stati del mondo dove ancora era inedita. Sinceramente dubito fortemente che l'Italia non avrebbe sviluppato un mercato anime a prescindere da ciò che ha fatto Mediaset negli anni '80, '90 e '2000.
Ovviamente parlo di Sailor Moon perché a me piace lei, lo stesso vale per un fan X appassionato di Marmalade Boy!
Puoi aggiungere anche La Bella e la Bestia e Mulan all'appello.
Io non dico che questi film non abbiano temi importanti, forse con leggeri ho espresso male ciò che volevo dire e me ne scuso immediatamente.
Ma sicuramente non mostrano temi scomodi o non condivisibili come quelli proposti da molti anime. Semmai i film Disney lanciano messaggi positivi, sempre, con personaggi buoni e cattivi spesso ben schierati e che compiono le loro azioni di conseguenza.
Pocahontas insegna a metter da parte i pregiudizi verso uno straniero, a mettere in discussione il proprio punto di vista e ad aprirsi verso altre visioni.
La Bella e la Bestia insegna che l'aspetto non è tutto nella vita e che anche una persona con un pessimo carattere può nascondere delle profonde ferite e avere un'evoluzione positiva abbracciando la redenzione.
Mulan insegna che nonostante i limiti dettati dal tuo genere, puoi compiere grandi azioni e andare contro il sistema, pur di salvare tuo padre e la Cina.
Il Gobbo di Notre Dame insegna che l'emarginazione a causa di una deformazione fisica è da condannare e che la persecuzione un atto vile.
(sinceramente nel Re Leone non ho mai trovato grandi contenuti)
Sono tutti messaggi bellissimi, potenti, ma che dividono sempre in modo piuttosto netto il bene dal male.
In Rossana abbiamo una madre disperata che rimane incinta dallo zio e che è costretta a darla via. Quindi abbiamo un personaggio buono che fa cose cattive a causa delle circostanze.
In Sailor Moon abbiamo l'omosessualità, la transessualità, condizioni che prima di allora erano quasi un tabù. E trattate in modo egregio, personaggi inseriti tranquillamente in un contesto e che non scaturiscono alcun tipo di reazione da parte degli altri per la loro condizione sessuale o orientamento.
Disney queste cose non le fa vedere. La Bestia è una delle poche eccezioni che parte come villian e diventa un buono.
Mulan si veste da donna per scopi personali (e nobili) non perché ha un'orientamento sessuale o identità di genere diversa dagli altri.
Quello che già fece Lady Oscar per certi versi 30 anni prima... e che comunque ha un percorso di identità personale più complesso, in quanto si ritiene un uomo a tutti gli effetti per gran parte della storia. Solo successivamente riscoprirà il suo essere donna grazie all'amore.
in via Olgettina ce ne saranno ancora di "casalinghe"
Non tocchiamo questo argomento perché potrei trasformarmi nel drago de La Bella Addormentata
Perché quella è roba per adulti e nessuno si indigna (cioè, in realtà ci si indignava pure per quello , e infatti con gli anni le veline sono diventate sempre meno scosciate ).
Perché c'è questa strana cosa che se una scena si vede in un film fa un effetto, in un cartone un effetto moolto peggiore.
Un pò come dire parolacce per strada prima, e in chiesa poi .
Ma cmq Godai, la Mediaset anni 90 censurava anche telefilm come Xena o Buffy .
Ci fu poi lo scandalo di un film trasmesso dalla Rai dove una donna diceva a un bar "a chi devo fare un pom+ino per avere un drink ?" che scatenò un mare di polemiche e cose così.
Ovvero come Simba che fugge dalle sue responsabilità? In entrambi i casi si parla di persone ( Ok lui è un leone ma ci siamo capiti) che fanno degli sbagli a causa di un trauma legato alla giovane età (ed entrambi da adulti rimediano).
Sailor Moon è un anime per adolescenti, non bambini. Ed in Gargoyles ci sono temi simili che non ti spoilero.
In Buona fortuna Charlie c'è una compagna della bambina con due madri, in una serie che ora non ricordo il nome c'è l'amico della protagonista che è innamorato dello stesso ragazzino su cui sbava lei. Praticamente manca solo l'omosessualità in un film Disney animato di punta e la cosa è stata "canonizzata" tra gli argomenti trattati.
Lady Oscar è un'altro manga per adolescenti. Di contro, quante serie giapponesi mostrano l'omosessualità come cosa normale (ovvero niente Yuri e Yaoi) ai bambini? Mi viene in mente solo
Cardcaptor Sakura.
Che comunque lavorano quindi il discorso non cambia XD
Ma ci rendiamo conto che stiamo mettendo sullo stesso piano le veline e la tizia al bar che vuole fare il pom*ino, con temi semplicemente coraggiosi per i tempi presenti negli anime?
Io me li ricordavo in originale nella versione Ita ( che veniva da quella USA )
Avevo letto su una rivista (Digital Japan ) che i nomi sarebbero rimasti originali per imposizioni Toei (cmq ho notato che nella versione USA almeno il cognome lo hanno lasciato)
Non sono coraggiosi, sono temi per adolescenti ed infatti salvo rari casi (la già citata Cardcaptor Sakura) erano presenti negli anime adatti alla loro età. Esattamente come gli stessi temi erano presenti nelle serie americane ( Buffy, Dawson Creek etc.)
Sailor Moon anime per adolescenti...
Mah! Gli adolescenti comprano scettri, spille giocattolo, bambole e vestiti di carnevale per bambini? No. E allora perché li hanno commercializzati pure in Giappone?
Non sarà forse che gli anime in Giappone, pur essendo per bambini, trattano temi più complessi rispetto ai prodotti occidentali e quindi dal nostro punto di vista sembrano essere prodotti per adolescenti?
Ancora ancora passi Rossana, che il manga (più che l'anime) tratta davvero tanti temi anche macabri.
Lady Oscar per me è un'opera senza target, in quanto di genere storico. La storia non ha target, è destinata sia ai bambini che agli adulti, nonostante i contenuti forti.
Insomma a quanti bambini è stato fatto vedere La Vita è Bella o Shinder's List a scuola?
Ringuardo a Simba è comunque un contesto e tematiche completamente differenti rispetto a quelle di Kodocha. Il Re Leone rimane una storia di formazione in cui il protagonista deve fare un percorso. In Kodocha abbiamo una protagonista abbandonata dalla madre che, nonostante ciò, cresce in modo positivo. E neanche voglio parlare di Hayama/Eric e della sua caratterizzazione su cui potrei scriverci un libro...
Sailor Moon, come ho detto prima. I personaggi omosessuali o transgender vengono inseriti nella storia senza problemi, che siano questi personaggi buoni o cattivi.
Buffy e Dawson's Creek non sono serie per bambini. E rimango dell'idea che Sailor Moon sia un cartone per bambini.
Allora lasciamo stare Sailor Moon, visto che c'è la diatriba sul suo target.
Parliamo di Doremì, a tutti gli effetti un kodomo, dove si parla di svilippo sessuale e tutto ciò che ne consegue, violenza domestica, depressione, cancro.
Non venitemi a dire che queste sono cose di cui parlano i film Disney.
Perché in Giappone come in Italia la maggior parte degli anime per adolescenti poi finiscono per essere guardati anche dai bambini.
No. Anche perché in Giappone hanno proprio le riviste che si specializzano a seconda dei target. Quello adolescenziale però come sempre ha un raggio più ampio. Ovunque eh, quanti bambini si guardavano Xena Buffy, Dawson Creek anche se erano prodotti non per la loro età?
Una rondine non fa primavera. E comunque anche Rossana è un manga che parte per la pre - adolescenza, alla fine del manga vanno in prima media.
Per te può essere senza target ma il prodotto ce l'ha. E comunque Shindler 's list e la vita è bella sono un must per le medie nei programmi didattici.
E scrivici un libro che ti devo dire, fatto sta che il target di Rossana non sono i bambini piccoli di Disney.
Hai presente il Gobbo di Notre Dame dove ammazzano la madre del protagonista all'inizio, dove lui in quanto handicappato viene sbeffeggiato da tutti, dove Frollo prova un'enorme attrazione sessuale per Esmeralda? Di Up dove la moglie di lui cade in depressione perché sterile? Coco? Tarzan?
Ma lo sai che Sailor Moon rischiava di essere chiuso a causa dei bassi ascolti e solo grazie alla commercializzazione dello Scettro Lunare non venne segata la serie? Un giocattolo per bambini ha salvato l'opera e ancora stiamo qui a dire che è un anime per adolescenti...
Che c'entra il fatto che in Giappone abbiano riviste specializzate? Quanti maschi hanno visto e seguito Sailor Moon? Tanti, o non sarebbe il successo che è oggi.
Guarda che dire che una serie è per bambini non significa mica che la si sta equiparando a Peppa Pig. C'è semplicemente quella fascia d'età che sta a metà fra prima infanzia e l'adolescenza. (ovvero gli 7-9 anni. sono bambini!)
L'età dei personaggi secondo me non ha una grande rilevanza col target di riferimento, checché se ne dica.
Io li ho visti alle elementari, a scuola.
Come sopra, ribadisco il fatto che quando si parla di bambini piccoli non mi riferisco al target della Pimpa o di Peppa Pig.
Detto questo parlando dell'anime di Rossana, alcune gag e i rap cantati eseguiti dalla protagonista sono roba per bambini. Non adolescenti.
Negli anni '90 le reti private ormai non importavano quasi nulla. Si limitavano perlopiú a repliche di roba già in loro possesso o rilasciata da Mediaset/RAI. O al più una "succursale" dove Mediaset piazzava alcune sue serie come City Hunter.
I prezzi degli anime, a differenza della prima metà degli anni '80, stavano diventando proibitivi e le stesse reti locali stavano diventando quasi esclusivamente delle TV da televendite.
Con grande probabilità non avremmo visto nessuna o quasi serie TV, o al massimo una piccola parte. Magari ci finiva in mezzo Marmalade boy, per carità. Di certo non tutto.
Rimangono azioni compiute da personaggi negativi. Ovvero Frollo, il villian, e l'ignoranza della gente.
Anche Scar uccise Mufasa, ma è cattivo. Non c'è introspezione alcuna.
Che le persone del Gobbo di Notre Dame si ravvedano è giusto farlo presente, ma non viene comunque conferita profondità psicologica alla popolazione. Introspezione non pervenuta insomma. E poi chiunque si accorgerebbe, vedendo quel film, che quella gente fa schifo nel modo in cui tratta Quasimodo. Chi non ha la sensibilità per capire questo da solo senza vedere il Gobbo di Notre Dame, ha seri problemi...
Purtroppo non li ho visti, infatti come dissi prima io parlavo dei classici fino al Rinascimento Disney. Effettivamente Tarzan, che fa parte di quel periodo, dovrei prenderlo in esame, ma mi annoiò talmente tanto che non finii di vederlo.
In quel periodo iniziato nel 2001, Mediaset migliorò, seppur rimanevano molti strafalcioni e censure, adattamenti più fedeli e diminuzioni delle censure. Già negli ultimi anni di AVM dato il successo di DB, Italia 1 trasmise più shonen rispetto agli anni ' 90, che tranne le repliche non erano più trasmessi.
Margaria introdusse anche un tentativo di fascia notturna per gli anime più violenti tipo Berserk.
Margaria puntò fortemente sugli anime valorizzando anche Doraemon che sulla Rai non aveva avuto granché successo, addirittura trasmise con coraggio un anime come Crayon Shin-Chan, poco adatto al pubblico italiano.
Sotto la direzione di Margaria i riferimenti alla cultura e storia giapponese non erano più tolti. Vedasi il Kendo in Mew Mew amiche vincenti - Tokyo Mew Mew, oppure il settimo episodio di Yui ragazza virtuale, ambientato (in una virtuale) epoca Edo dove sono rimasti tutti i nomi dei personaggi storici giapponesi: Miyamoto Musashi, Okita Sōji, Sakamoto Ryōma, con annessa mini storia delle loro gesta.
Quindi seppur con molti errori Mediaset era migliorata abbastanza.
Di questo miglioramento che era avvenuto nessuno ne parla mai...
La Rai invece per evitare qualsiasi problema trasmise solo anime (ben selezionati), per bambini delle elementari quali: Digimon, Monster Rancher, UFO Baby, Medarot, Nadia Applefield ecc.
Diciamo che è una serie che può piacere a varie tipologie di pubblico: del resto, noi l'abbiamo vista che eravamo bambini e ci è piaciuta comunque, ma in Italia capitava che la guardassero anche i ventenni e ci si appassionassero perché tutto sommato non era poi così diversa da un teen drama americano.
e non dimenticare "Wedding Peach - I tanti segreti di un cuore innamorato", di una violenza inaudita, meno male che la Slepoj fatta una certa ora si ritira e quel cartone da degenerati notturni se lo è perso
Crackers vuoi essere un altro mio hatter personale? Wedding Peach è stato trasmesso nell'estate 2000 sotto la direzione di AVM.
Perchè non c'è nulla da lodare. Quello che hanno fatto era il MINIMO, ma non era ancora abbastanza.
One Piece hanno cambiato il nome del protagonista come degli idioti, e quando il nome si è rivelato di importanza vitale per la storia, da è diventato "Monkey D. Rubber".
Perchè dire che sono migliorati? Erano e sono ancora pessimi.
Per quanto riguarda Wedding Peach, non ho visto la serie quindi non posso dire nulla.
Peccato per il nome adattato male di Rufy in Rubber.
Nella posta de lettori di One Piece Vol.8, puoi trovare cosa disse Andrea Baricordi (uno dei kappa Boys) sulla questione, certo un'opinione di 16 anni fa però rimane lo stesso interessante.
Come detto in mille interviste (anche di Animeclick), Fabrizio Margaria cercò nei limiti del possibile di censurare il meno possibile e adattare in maniera più fedele.
Io (non conoscendo l'inglese, quindi senza la possibilità di vedere alcune serie in modo integrale) vedo anime trasmessi da Mediaset negli anni '90 e '2000 notando questo miglioramento che c'era stato.
Chi partecipò a una piccola parte del doppiaggio della quarta stagione di Sailor Moon (robe del tipo doppiare una gattina e una nonnina) aveva le VHS a casa col doppiaggio COMPLETO. Ovviamente non una copia originale ma copia del master da trasmettere in TV, ma è la prova che in Mediaset doppiavano TUTTO, per poi tagliare. Mica era la Rai
Tramite torrent si trova una versione integrale con triplo audio (italiano, giapponese e spagnolo) e sottotitoli italiani. Meglio di così...
Credo che nessuno se lo fili più di tanto perché per la maggiore ha portato anime per bambini con tematiche piuttosto semplici.
Tutte serie piuttosto trascurabili, specie per il fan anime/manga medio.
In quanti ancora oggi si ricordano di Tokyo Mew Mew e Yui ragazza virtuale?
Pokémon e Doramon sono due grandi successi commerciali, ma niente più. Non possiamo certo dire che l'anime dei Pokémon sia un qualcosa che da solo ha un senso; è uno spot per i videogiochi, che infatti vanno molto bene.
Insomma paragonare queste serie per i contenuti ad altre degli anni '90 dove mediaset ha messo le mani è piuttosto azzardato...
Infatti parallelamente stava nascendo MTV che ha completamente monopolizzato l'attenzione dei fan adolescenti e adulti.
Ciò che bisogna riconoscere a Margaria è che è riuscito a individuare prodotti adatti all'emittente, quindi per un pubblico giovane e senza contenuti potenzialmente problematici. E' ciò che mediaset avrebbe sempre dovuto fare, contribuendo quindi a impolpare le proprie casse e allo stesso tempo diffondere gli anime in Italia.
Il resto sarebbe arrivato da sé, grazie a internet ed altre emittenti (vedasi MTV).
Mi hanno pure infastidita tutte le lunghissime elugubrazioni mentali di Miki, che coprivano tutte (ma dico tutte ) le canzoni.
Ciò nonostante trovavo la serie nel complesso gradevole, perciò quando ne avrò l'occasione ne guarderò volentieri qualche episodio.
Fabrizio Margaria sostituì Alessandra Valeri Manera nel 2001, quindi Pokémon venne acquistato da lei.
Margaria grazie al successo riscosso negli ultimi anni di AVM puntò fortemente sugli anime con un budget imponente cercando di accontentare un po' tutti. Sotto la sua direzione arrivarono shonen importanti quali: One Piece,Naruto,Hunter x Hunter, Detective Conan, Yu-Gi-Oh (versione americana)
Per il pubblico delle elementari invece fece ancora di più.
I già citati: Tokyo Mew Mew, Yui ragazza virtuale, Doraemon, più tante altre serie di successo: Doredo Doremi, Hamtaro, Let's & Go, Mirmo, Beyblade, Mermaid Melody, Keroro.
Oppure altre che ebbero meno fortuna quali: Sonic X, Mushiking, Sugar Sugar Rune, My Melody.
Sotto la sua direzione venne trasmesso anche Heidi, come anche varie serie tappabuchi estive: Dai la grande avventura, Power stone, una fantastica avventura.
Provo con difficoltà anche la trasmissione di Gundam per qualche anno.
Dopo i primi splendidi 5-6 anni le cose cambiarono in peggio per vari fattori.
Rimangono innegabili i miglioramenti fatti da Mediaset in quegli anni, peccato che per tanti altri fattori il suo buon lavoro naufragò del tutto.
Cercò di censurare il meno possibile cercando (non sempre vedi Mirmo) una maggiore fedeltà negli adattamenti.
Il suo operato coincide con anni molto positivi per ascolti ed introiti per Mediaset nel settore cartoni animati.
No, in alcuni casi doppiano integralmente per tagliare dopo , e in altri casi tagliavano senza doppiare (specie quando le scene problematiche erano troppo lunghe da coprire con i fermo immagini )
In Dragon Quest fu la seconda, perché erano in un periodo che dovevano tirare la cinghia ( e addirittura si dimenticarono di togliere le parti non doppiate, così che l'anime è andato in onda con le scene censurate, ma mute)
In Sailormoon molte cose sono state doppiate ex novo ( sempre per motivi di budget, si tagliò senza doppiare, tipo la prima serie ) , altre addirittura ridoppiate ( Bunny che si ubrica a una festa, c'è pure il video sul tubo )
Questa è una st..upidata colossale .
Hai presente quanti anime degli anni 80/90/2000 sono inediti da noi ?
Centinaia-
Li abbiamo mai visti in italiano ?
No.
E pensi davvero che oggi, nel 2018, qualcuno avrebbe doppiato anime di 20 o 30 anni fa di cui fregherebbe nulla perché mancante del fattore nostalgia ?
Sono d'accordo che senza Mediaset, Italia 1, Rete 4 ( che non erano di Berlusca ) e altre reti avrebbero prosperato e continuato a trasmettere anime senza censura ( ma forse qualche dialogo censurato e nomi occidentalizzati ce li saremmo beccati lo stesso) , ma visto che non è andata così, senza Mediaset a importare quello che ha importato quando si doveva fare, oggi non vedremmo nulla.
In fondo se hanno ridoppiato Orange Road è solo perché lo aveva trasmesso Mediaset qualche anno prima dandogli una grande notorietà, da qui il ridoppiaggio per catturare quel pubblico.
Inutile dire che senza Mediaset, quella serie non sarebbe venuta in mente a nessuno di ridoppiarla, perché nessuno l'avrebbe comprata in vhs, in quanto vecchia e sconosciuta ( peggio oggi in dvd dove tutti scaricano )
I soldi non crescono sugli alberi e le aziende non sono la Caritas, e ora che vene rendiate conto
no grazie ho di meglio da fare, non sei così importante come credi di essere con i tuoi post enciclopedici no stop su Mediaset. Abbiamo tutti libertà di espressione qui fino a prova contraria non è un sito mediaset
poi da utente di bassa lega che sono, prima di scrivere magari penso, e quello che ho scritto te lo motivo rimandandoti a questo articolo (che penso tu conosca a memoria)
https://www.animeclick.it/news/18264-intervista-esclusiva-a-fabrizio-margaria-mediaset
ed alle domanda n°13 "13) Nel 2001 fu ideata e poi trasmessa su Italia1, una fascia notturna riservata ad un target più adulto e dedicata ai prodotti di Animazione che non era possibile trasmettere in fascia protetta. Furono mandati in onda Berserk e Wedding Peach, successivamente la Fascia Night fu abolita, ha mai pensato di riproporla?"
ti invito quindi ad andare a portare la verità anche là XD
Forse ebbe una replica nel 2001.
Comunque la prima Tv fu nell'anno di grazia 2000.
"ANIMECLICK.IT PRESENTA: DOSSIER SU WEDDING PEACH"
"Ma procediamo con ordine.
Quando Wedding Peach arriva in Italia, dapprima sottoforma di cartone animato, è l’estate del 2000. In realtà, la serie era già stata acquistata e doppiata, e con essa gli OAV, qualche anno prima, ma è stata trasmessa piuttosto in ritardo, quando ormai l’onda del successo di Sailor Moon e dei molti shojo che l’avevano accompagnata in tv si era spenta da qualche anno, difatti gli anime che andavano per la maggiore in quella lontana estate 2000"
Ti sei perso per caso il mio blog su Tezuka? Ricco di una galleria d'immagini dei manga degli anni '20, '30,' '40 alcune di esse inedite nel database di Animeclick.
Non parlo solo di Mediaset ma di tanto altro che viene continuamente ignorato!
Siete voi che siete presi sol dalle polemiche io parlo spesso di tante altre cose.
Se le cose cambiarono in peggio un motivo ci sarà, non pensi? Il pubblico è sovrano e democratico e non venitemi a dire che è stata la pirateria a distruggere tutto, perché se l'offerta in TV non è interessante per un pubblico più eterogeneo un motivo ci sarà.
Ricordo un periodo, proprio perché seguivo Doremì, che in TV c'erano solo cartoni per poppanti e anche molto simili tra loro.
Che Margaria abbia continuato a importare i pokémon dopo AVM è stato, ovviamente, un atto intelligente. Non importare una serie così famosa al culmine della sua popolarità sarebbe stato da imbecilli. E tra le altre cose anche Doremì era stato preso da AVM con le prime serie.
L'unica cosa che dico è che, delle serie trasmesse da Margaria (con l'eccezione dei da te citati HXH, Detective Conan, Naruto, One Piece, successi specie gli ultimi tre che si vendevano da soli, tantè che ancora oggi vengono trasmessi a cadenza) quali serie vengono oggi ricordate? Mirmo? Let's e Go? Yui? Tokyo Mew mew? Hamtaro? I maledetti scarafaggi?
Tu mi parli di Berserk trasmesso di notte. Te ne do atto, ma è un caso isolato. Un esperimento probabilmente fallito, o sarebbe proseguito con altre iniziative. Cose del genere devono essere ben pubblicizzate, tanto per cominciare, o questi sono i risultati...
Per concludere: dato che gli anime sparirono proprio dopo la sua attività sulla TV generalista, io non gli darei tutti questi meriti.
Heidi vabbè lasciamolo proprio stare. Gli evergreen si vendono da soli.
Torno a ripetere: se la versione italiana è censurata e me lo devo vedere in lingua originale, per me è irrilevante che siano stati importati. Tanto sempre per cavoli miei me li sarei dovuti vedere. Forse non avremmo conosciuto così tante serie, probabile, ma non possiamo metterci la mano sul fuoco. Con l'avvento di internet seguiamo una marea di serie contemporanee che qui non vengono importate, quindi sarebbe stata la stessa cosa per le serie anni '80 e '90. E poi c'era sempre l'home video, ricordo... che non era in crisi economica come oggi.
Rimane una tua supposizione che vale quanto la mia.
Considerando il certo avvento di internet anni dopo, non è da escludere che molte serie sarebbero arrivate in altri canali. Magari proprio con lo streaming che avrebbe avuto un catalogo più ampio a cui attingere.
E infatti iniziative come quelle di Orange Road o Nadia, rimangono una goccia nel mare. Quindi ringraziare che mediaset abbia fatto conoscere delle serie, di cui solo una minima parte è stata ridoppiata per la quale noi appassionati abbiamo dovuto pagare direttamente gli editori, mi sembra un azzardo. Cioè noi paghiamo e poi dobbiamo pure ringraziare? Non dovrebbe essere il contrario?
Guarda che le TV guadagnano in pubblicità e merchandise, quindi io sono liberissimo di seguire un programma senza partecipare attivamente ai guadagni dell'emittente e comunque poter esprimere il mio dissenso come spettatore. Questa cosa che le aziende non sono la caritas e che noi siamo dei poveri scemi a volere determinati contenuti, deve finire. Perché in qualche modo rappresentiamo pur sempre il guadagno e in quanto clienti abbiamo diritto di dire intanto come la pensiamo e secondo di boicottare ciò che non condividiamo.
Se il pubblico boicotta e gli anime spariscono dalla tv generlista, la colpa non sarà forse dell'emittente e delle sue scelte aziendali improprie per gli scopi prefissati? Continuare a dare la colpa al pubblico/clienti significa giustificare la condotta di mediaset e chi per loro.
Ovvio che Alessandra Valeri Manera sia stata la fuoriclasse indiscussa della storia della Tv dei ragazzi per vent'anni. Le sue idee e meriti sono enormi, una vera icona della storia della televisione italiana.
Fabrizio Margaria appartiene ad un'epoca televisiva più difficile, dove i primi cinque anni 2001-2006, sono stati i più fruttuosi per Mediaset dagli anni '80 in poi, infatti Mediaset investii molti più soldi negli anime nella prima parte degli anni '2000 piuttosto che negli anni '90 che furono un decennio più povero come novità giapponesi inedite.
Purtroppo però intanto stavano crescendo e nascendo nuovi mezzi di intrattenimento come internet e digitale terrestre che hanno tolto tantissimo pubblico a Italia 1.
Doremi venne trasmesso la prima volta nel 2002 quindi probabilmente venne acquistato da AVM un anno prima. Comunque Mediaset in tre anni doppiò ben 200 episodi! Dico duecento episodi! Sintomo che Mediaset aldilà di tutto investiva miliardi di lire poi di euro negli anime!
Chi oggi sarebbe capace di tanto?
"Ricordo un periodo, proprio perché seguivo Doremì, che in TV c'erano solo cartoni per poppanti e anche molto simili tra loro."
Hai seguito la programmazione della seconda parte degli anni '90? In Tv di inedito nella fascia di Bim Bum Bam dal 1995-99 davano solo questi anime.
Sailor Moon, Terry e Maggie, Hime-Chan, Lisa e Seya, Piccoli problemi di Cuore,Sakura, Cortili del Cuore, Capitan Tsubasa J, Slayers, Magic Knight Rayearth.
Credo di aver nominato tutte le novità di Mediaset della seconda metà degli anni '90. 9 shojo e un 1 shonen.
Con Margaria invece dall'autunno 2001 in poi.
Dottor Slump, Doremi, Yui ragazza virtuale, Tokyo Mew Mew, Beyblade, Let's & Go, Mirmo, Sonic X, Capitan Tsubasa Road to 2002, Mermaid Melody, Doraemon, Hamtaro. Mushiking, Gira il mondo principessa stellare, Keroro.
Mi sembra che sotto la gestione Margaria nella fascia del pomeriggio c'era una maggiore varietà accontentando sia i bambini che le bambine.
Da sempre nella fascia pomeridiana venivano trasmesso cartoni da poppanti! Che siano gli anni '80, '90, '00.
Quello che invece rendeva la programmazione degli anni '90 migliore era un organizzazione migliore dei palinsesti grazie al contribuito dei programmi contenitori quali Bim Bum Bam e Game Boat. Tristemente spariti tra la fine degli anni '90 e primissimi anni '2000.
Prosegue in questo altro messaggio perché quello precedente era troppo lungo.
"L'unica cosa che dico è che, delle serie trasmesse da Margaria (con l'eccezione dei da te citati HXH, Detective Conan, Naruto, One Piece, successi specie gli ultimi tre che si vendevano da soli, tantè che ancora oggi vengono trasmessi a cadenza) quali serie vengono oggi ricordate? Mirmo? Let's e Go? Yui? Tokyo Mew mew? Hamtaro? I maledetti scarafaggi?"
Quelli nominati da te sono tutti anime che hanno avuto il loro successo e vengono ricordati da una generazione.
Esattamente come accade con Terry e Maggie, Hime-Chan, Lisa e Seya ecc. Che hanno avuto il loro successo negli anni '90.
Più o meno avranno ottenuto un successo equiparabile agli anime degli anni '90.
Con l'eccezione di Sailor Moon che ha ottenuto un successo fuori parametro.
Nella nostra epoca solo Dragon Ball e (forse) Pokémon hanno fatto altrettanto bene.
I cartoni amimati quali Mew Mew, Yui, Hamtaro ecc. Vengono ricordati solo da chi era bambino nella prima parte degli anni '2000.
Come esattamente Terry e Maggie, Hime-Chan, Lisa e Seya ecc. Vengono ricordati solo da chi era bambino negli anni '90.
La tua è una supposizione, la mia certezza provata dai fatti ( quante serie inedite del passato vedi oggi doppiate ?)
E se per te doppiate censurate è come se non fossero arrivate, per me i soli sub non vanno manco presi in considerazione.
Se si considerano le serie subbate come "arrivate" da noi, allora da noi sono arrivate una valanga di serie negli ultim i anni, visto anche il fenomeno fansub.
Il fansub non è il modo migliore per vedere una serie perché una serie va vista e ascoltata, non vista e letta ( dove per altro leggendo i sub , distogli l'attenzione dalle immagini )
Certo che devi ringraziarli: nessuno li obligava a spendere centinaia di milioni nel doppiare qualcosa che magari nessuno avrebbe comprato, specie quando è arrivata la pirateria .
E se oggi te e le generazioni future potrete ascoltare a scrocco gli audio integrali di Nadia, KOR, Macross ecc.. dovrete ringraziare quegli editori e i fessi come il sottoscritto che quelle vhs e dvd le pagavano finanziando i progetti.
Le tv guadagnano si in pubblicità e merchandise, ma solos e qualcuno il cartone lo guarda.
Se nessuno la guarda per scaricarsi e/o vedere le in streaming le serie subbate , ovviamente la tv smetterà di importare anime (cosa che sta accadendo )
Scelta legittima, ma poi non ti lamentare se nessuno doppia più niente perché non rientra con le spese.
tutto vero, pero se gli anime fossero più presenti in tv, nei posti giusti si arriverebbe ad un pubblico che con il solo internet magari non lo raggiungi
Ad oggi però, conoscendo tutto lo scempio che hanno fatto con tutti gli anime trasmessi, è stato meglio aver tolto la programmazione dei cartoni dal palinstesto, cosi per lo meno non ci dobbiamo sorbire dei doppiaggi fatti alla c***o di cane, con discorsi stravolti rispetto a quello originale, e scene tagliate perchè "oh mio dio ai bambini chi ci pensa?!".
Poi parliamoci chiaramente, è stata la stessa Mediaset a non voler puntare sugli anime, basti pensare che ad un certo punto, finiva di trasmettere tot episodi e ricominciava da capo con lo stesso anime (cosa che comunque ha continuato poi a fare anche con le serie tv del pomeriggio, basti pensare a : La vita secondo Jim, himym, ecc. ecc)
Anche su italia 2 ha fatto lo stesso con One Piece, durante la saga degli uomini pesci se non erro e anche con Naruto Shippuden.
Ormai è la prassi, "ho i diritti per poter trasmettere un prodotto televisivo? Bene, ve lo mando cosi tante volte e come tappabuchi, che giuroo finchè non conoscete le battute a menadito, lo trasmetto"
Il fatto che mi abbiano ritirato fuori piccoli problemi di cuore, ad un orario che quasi sicuramente non si calcolerà nessuno, è l'ennessima dimostrazione di quanto poco gli freghi alla mediaset di puntare su questo genere di cose.
Lungi da me difendere Meidaset, ma hai idea di quanti anime subbati sono tradotti col sedere ?
E quanti telefilm, film doppiati da noi (e spesso pure censurati nei dialoghi )?
E pure gli anime doppiati da Dynit e co.
Insomma, se si critica Mediaset per via di dialoghi stravolti ( che danno fastidio si ) , allora non bisognerebbe guardare nessun canale tv e nessun prodotto audiovisivo doppiato .
Per l'amor di dio, c'hai ragione, però il discorso è che da un fansub me lo posso aspettare che traducano le cose col sedere, non è che trovi tutti con laurea in lingue che ti fanno le traduzioni, il problema è che la mediaset, cambiava dialoghi anche in base alle censure/tagli che faceva su quel determinato prodotto, e per dare un senso logico a quell'episodio, doveva per forza di cose modificarlo. Non so se mi sono spiegato per bene sta volta xD
Ma molti dialoghi sono ammorbiditi anche in tanti telefilm e film, sai ?
C'è quello famoso de "l'aereo più pazzo del Mondo " con le battute pedofile del capitano, o film come "full metal jacket dove una parolaccia su due è eliminata dal doppiaggio ita ( e ancora di più quelle esclamazioni religiose )
Quindi, se pensate che queste cose delle censure dei dialoghi ci siano solo negli anime Mediaset, sbagliate ( e i telefilm MS sono altrettanto ammorbiditi )
Anche nei manga, alcuni editori ammorbidiscono i dialoghi : la d/v eliminava molte parolacce, e pure la Panini dei primi tempi (adesso non so ).
Per questo me la rido quando vedo gente tanto scandalizzata : rane che nuotano in un pozzo senza aver mai visto il mare.
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