Tante volte ci è stato chiesto di fare una rubrica dove inserire il bianco e il nero, Capuleti e Montecchi, Livorno e Pisa, giorno e notte...insomma due punti di vista diametralmente opposti su cui poter discutere e magari anche schierarsi.
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?
AnimeRing!
Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
Andiamo a scoprire il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!
La domanda è una sola: voi da che parte state?
A FAVORE
CONTRO
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?
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Con più di un milione di visualizzazioni sul portate streaming VVVVID e molte discussioni già dai primi annunci della serie animata, Goblin Slayer è una delle serie più chiacchierate del momento. Da chi parlava di un elogio allo stupro e alla violenza a chi ne discuteva le similitudini col fantasy occidentale classico alla D&D, questi mesi hanno visto tantissimi appassionati discutere sulla bontà di quest'opera, dei suoi personaggi, dei suoi messaggi... e anche se e quanto fosse figo il protagonista sotto quella maschera!
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!
La domanda è una sola: voi da che parte state?
A FAVORE
Goblin Slayer
7.0/10
Trasposizione animata dell’omonimo manga, "Goblin Slayer" è sicuramente un anime che si è fatto notare sin da subito al momento della sua uscita.
Premetto subito che non ho letto l’opera originale, quindi mi limiterò a parlare della serie animata senza fare alcun confronto.
L’opera parte subito molto veloce, presentando un gruppo di giovanissimi che decidono di diventare avventurieri e si arruolano in una gilda. La loro prima missione, però, non andrà come previsto, data l’inesperienza del gruppo, e la missione verrà conclusa soltanto con l’arrivo del vero protagonista della serie, appunto "Goblin Slayer". Personaggio taciturno e votato allo sterminio di Goblin, di lui non viene raccontato nulla all’inizio, e solo pochi indizi verranno dati di tanto in tanto, lasciando su di lui un alone di mistero fino al termine della stagione.
Durante i vari episodi e le sue avventure, Goblin Slayer sarà affiancato da un gruppo ben assortito di personaggi con il quale porterà a termine una serie di missioni aventi sempre la costante di essere uccisioni di Goblin.
Il primo episodio della stagione è sicuramente ben fatto, sembra voler quasi illudere lo spettatore di trovarsi di fronte ad un classico shonen, ma l’epilogo della missione e la crudezza di determinate scene fa subito cambiare drasticamente idea. Nell’anime, infatti, non ci sono censure, ferite e uccisioni vengono mostrate continuamente, come pure le crudeltà dei goblin e le loro violenze.
Il protagonista, inoltre, suscita subito un notevole interesse, con le sue strategie assurde, ma sempre efficaci, e quei brevi momenti d’introspezione che cercano di approfondirne la storia e la psicologia.
Anche i suoi compagni d’avventura inizialmente sembrano seguire un percorso simile, seppur molto meno accentuato, soprattutto la giovane ragazza che, dopo essere stata salvata da Goblin Slayer, lo segue incessantemente. Questo percorso, però, viene in realtà solo accennato per gli altri componenti del gruppo, i cui personaggi sono legati a classici cliché del fantasy e dei giochi di ruolo in generale.
Proprio come questo percorso, però, anche la trama si perde col procedere della stagione.
Se prima le avventure e gli scontri erano emozionanti per l’assurdità e l’originalità delle tattiche impiegate da Goblin Slayer, andando avanti queste perdono un po’ della loro forza, anche a causa di avventure non troppo ispirate o mal raccontate ed a comportamenti dei personaggi che stridono con la genialità delle loro tattiche.
Una delle cose che più mi ha fatto apprezzare questo anime è stata senz’altro l’ottima corrispondenza con il mondo da cui prende spunto, i giochi di ruolo. Guardando le avventure dei protagonisti, infatti, si ha davvero l’impressione di assistere ad una battaglia di D&D, di cui segue molte regole, come ad esempio il limite giornaliero di incantesimi a disposizione degli incantatori. Anche nella sigla questo riferimento è molto forte, mostrando notevoli lanci di dado proprio come durante le giocate di ruolo, ed ho molto apprezzato il riferimento finale fatto ad essi durante la conclusione della stagione.
La cosa probabilmente meno riuscita, invece, sono stati proprio i vari personaggi.
Quasi tutti, come ho detto, seguono dei semplici cliché del genere, altri vengono descritti in modo molto approssimativo, altri vengono esaminati frettolosamente senza arrivare a capirli davvero, e pur risultando spesso piacevoli e divertenti, rimangono altresì piatti e privi di interesse. Forse anche per questo la parte centrale dell’opera, in cui la storia narrata e le avventure del gruppo risultano sottotono rispetto al resto della stagione, diventa particolarmente noiosa e pesante.
La conclusione della serie, tuttavia, risolleva notevolmente tutta la trama, legandosi direttamente al passato del protagonista ed a quanto raccontato finora e chiudendo nel modo più appropriato tutte le vicende, premiando lo sforzo fatto per arrivare fino in fondo.
In conclusione, quindi, consiglio questa serie agli appassionati di fantasy e giochi di ruolo o a chi, magari stufo dei soliti shonen, voglia qualcosa di più, pur tenendo presente che, per apprezzare davvero la stagione, bisogna prima arrivare a vedere le ultime puntate.
Premetto subito che non ho letto l’opera originale, quindi mi limiterò a parlare della serie animata senza fare alcun confronto.
L’opera parte subito molto veloce, presentando un gruppo di giovanissimi che decidono di diventare avventurieri e si arruolano in una gilda. La loro prima missione, però, non andrà come previsto, data l’inesperienza del gruppo, e la missione verrà conclusa soltanto con l’arrivo del vero protagonista della serie, appunto "Goblin Slayer". Personaggio taciturno e votato allo sterminio di Goblin, di lui non viene raccontato nulla all’inizio, e solo pochi indizi verranno dati di tanto in tanto, lasciando su di lui un alone di mistero fino al termine della stagione.
Durante i vari episodi e le sue avventure, Goblin Slayer sarà affiancato da un gruppo ben assortito di personaggi con il quale porterà a termine una serie di missioni aventi sempre la costante di essere uccisioni di Goblin.
Il primo episodio della stagione è sicuramente ben fatto, sembra voler quasi illudere lo spettatore di trovarsi di fronte ad un classico shonen, ma l’epilogo della missione e la crudezza di determinate scene fa subito cambiare drasticamente idea. Nell’anime, infatti, non ci sono censure, ferite e uccisioni vengono mostrate continuamente, come pure le crudeltà dei goblin e le loro violenze.
Il protagonista, inoltre, suscita subito un notevole interesse, con le sue strategie assurde, ma sempre efficaci, e quei brevi momenti d’introspezione che cercano di approfondirne la storia e la psicologia.
Anche i suoi compagni d’avventura inizialmente sembrano seguire un percorso simile, seppur molto meno accentuato, soprattutto la giovane ragazza che, dopo essere stata salvata da Goblin Slayer, lo segue incessantemente. Questo percorso, però, viene in realtà solo accennato per gli altri componenti del gruppo, i cui personaggi sono legati a classici cliché del fantasy e dei giochi di ruolo in generale.
Proprio come questo percorso, però, anche la trama si perde col procedere della stagione.
Se prima le avventure e gli scontri erano emozionanti per l’assurdità e l’originalità delle tattiche impiegate da Goblin Slayer, andando avanti queste perdono un po’ della loro forza, anche a causa di avventure non troppo ispirate o mal raccontate ed a comportamenti dei personaggi che stridono con la genialità delle loro tattiche.
Una delle cose che più mi ha fatto apprezzare questo anime è stata senz’altro l’ottima corrispondenza con il mondo da cui prende spunto, i giochi di ruolo. Guardando le avventure dei protagonisti, infatti, si ha davvero l’impressione di assistere ad una battaglia di D&D, di cui segue molte regole, come ad esempio il limite giornaliero di incantesimi a disposizione degli incantatori. Anche nella sigla questo riferimento è molto forte, mostrando notevoli lanci di dado proprio come durante le giocate di ruolo, ed ho molto apprezzato il riferimento finale fatto ad essi durante la conclusione della stagione.
La cosa probabilmente meno riuscita, invece, sono stati proprio i vari personaggi.
Quasi tutti, come ho detto, seguono dei semplici cliché del genere, altri vengono descritti in modo molto approssimativo, altri vengono esaminati frettolosamente senza arrivare a capirli davvero, e pur risultando spesso piacevoli e divertenti, rimangono altresì piatti e privi di interesse. Forse anche per questo la parte centrale dell’opera, in cui la storia narrata e le avventure del gruppo risultano sottotono rispetto al resto della stagione, diventa particolarmente noiosa e pesante.
La conclusione della serie, tuttavia, risolleva notevolmente tutta la trama, legandosi direttamente al passato del protagonista ed a quanto raccontato finora e chiudendo nel modo più appropriato tutte le vicende, premiando lo sforzo fatto per arrivare fino in fondo.
In conclusione, quindi, consiglio questa serie agli appassionati di fantasy e giochi di ruolo o a chi, magari stufo dei soliti shonen, voglia qualcosa di più, pur tenendo presente che, per apprezzare davvero la stagione, bisogna prima arrivare a vedere le ultime puntate.
CONTRO
Goblin Slayer
2.0/10
Recensione di grandebonzo
-
L’attrazione verso il macabro ha radici antiche: basti pensare alle crudeltà, alle sevizie e mutilazioni così comuni alla drammaturgia classica, talora esposte con sadico compiacimento. Trattasi tuttavia di un corollario dell'arte tragica, che si serve di questi espedienti per mostrare, benché talvolta sospesa in un giudizio etico, il decadimento dei costumi, l’abisso morale dei personaggi, l’orrore della guerra; per scuotere gli animi, muovere dure riflessioni, spezzare pregiudizi. Una cosa è palese, non fa leva sulla scopofilia morbosa degli amanti della peggior letteratura di appendice, di quel filone letterario che, solleticando il gusto dell’orrido, attira indiscreti curiosi come api al miele.
Un filone che, con l’avvento dei nuovi media, ha figliato senza ritegno, andando sempre più a confondere il tragico con l'osceno.
Quali parole spendere dunque per quest’opera, ennesimo esponente di un genere assimilabile al rape and revenge, che, con banali escamotage, e sfruttando indegnamente la sfera sessuale, gongola nel sadismo, annegando il tutto in una violenza becera ed eccessiva? Trarre appagamento nell’osservare vergini violate da goblin pustolosi, per poi gioire quando la lama della giustizia cade implacabile sulla loro testa, è il paradigmatico ‘fondo del barile’, da raschiare in mancanza di idee migliori.
Stupri e infanticidi non sono in sé sinonimo di un linguaggio artistico maturo, quando l’ostentazione di queste crudeltà è vilipesa dall’assenza di qualsivoglia riflessione e da quell’umorismo a sfondo sessuale che abbonda negli ecchi di infimo livello. La violenza è qui solo una capziosa piaggeria che può trovare terreno fertile in adolescenti in subbuglio ormonale, per cui è prassi estremizzare i concetti: il nemico dai tratti ripugnanti e animaleschi, l’eroe spietato latore della ‘giusta vendetta’. Invertire i ruoli tra umani e goblin avrebbe sortito lo stesso clamore? Non credo, senza un facile capro espiatorio non ci sarebbe stata quell’ingenua immedesimazione che rende attraente (?) un protagonista perennemente in armatura, a tal punto ossessionato dallo sterminio del nemico, da sembrare mentalmente ipodotato.
Nessuno si aspettava De Sade, con la sua filosofia vestita di perversione, ma da qui a camuffare di affettata seriosità una banale commedia scollacciata ce ne passa.
Non bastasse quanto detto, la disgraziata regia, totalmente squilibrata nei tempi narrativi, e il comparto tecnico dozzinale aggiungono ulteriore disagio alla visione dell’anime. Oltretutto il canovaccio è sempre lo stesso, reiterato allo sfinimento, con variazioni su tema vieppiù scadenti e annacquate, tanto che è un supplizio - in questo caso reale! - portare a termine la visione della serie.
Io, dopo sei episodi, ho gettato la spugna. Non mi importa nemmeno sapere se l’autore, con un atto di resipiscenza, abbia provato ad aggiustare il tiro, ma ad esser sincero mi auguro di no: provare a dare profondità a una trama tanto insulsa sarebbe solo un’ipocrita pezza, cucita alla bell’e meglio.
Mi infonde malessere pensare che questa operucola voglia essere ascritta al genere dark fantasy. Più che altro lo denigra, offendendo la serietà di esponenti ben più blasonati, e ciò non è emendabile in alcun modo.
Alla luce dei fatti, avrei preferito sprecare il mio tempo guardando un inutile harem fotocopia, risparmiandomi almeno quella fastidiosa sensazione di essere stato preso in giro.
Un filone che, con l’avvento dei nuovi media, ha figliato senza ritegno, andando sempre più a confondere il tragico con l'osceno.
Quali parole spendere dunque per quest’opera, ennesimo esponente di un genere assimilabile al rape and revenge, che, con banali escamotage, e sfruttando indegnamente la sfera sessuale, gongola nel sadismo, annegando il tutto in una violenza becera ed eccessiva? Trarre appagamento nell’osservare vergini violate da goblin pustolosi, per poi gioire quando la lama della giustizia cade implacabile sulla loro testa, è il paradigmatico ‘fondo del barile’, da raschiare in mancanza di idee migliori.
Stupri e infanticidi non sono in sé sinonimo di un linguaggio artistico maturo, quando l’ostentazione di queste crudeltà è vilipesa dall’assenza di qualsivoglia riflessione e da quell’umorismo a sfondo sessuale che abbonda negli ecchi di infimo livello. La violenza è qui solo una capziosa piaggeria che può trovare terreno fertile in adolescenti in subbuglio ormonale, per cui è prassi estremizzare i concetti: il nemico dai tratti ripugnanti e animaleschi, l’eroe spietato latore della ‘giusta vendetta’. Invertire i ruoli tra umani e goblin avrebbe sortito lo stesso clamore? Non credo, senza un facile capro espiatorio non ci sarebbe stata quell’ingenua immedesimazione che rende attraente (?) un protagonista perennemente in armatura, a tal punto ossessionato dallo sterminio del nemico, da sembrare mentalmente ipodotato.
Nessuno si aspettava De Sade, con la sua filosofia vestita di perversione, ma da qui a camuffare di affettata seriosità una banale commedia scollacciata ce ne passa.
Non bastasse quanto detto, la disgraziata regia, totalmente squilibrata nei tempi narrativi, e il comparto tecnico dozzinale aggiungono ulteriore disagio alla visione dell’anime. Oltretutto il canovaccio è sempre lo stesso, reiterato allo sfinimento, con variazioni su tema vieppiù scadenti e annacquate, tanto che è un supplizio - in questo caso reale! - portare a termine la visione della serie.
Io, dopo sei episodi, ho gettato la spugna. Non mi importa nemmeno sapere se l’autore, con un atto di resipiscenza, abbia provato ad aggiustare il tiro, ma ad esser sincero mi auguro di no: provare a dare profondità a una trama tanto insulsa sarebbe solo un’ipocrita pezza, cucita alla bell’e meglio.
Mi infonde malessere pensare che questa operucola voglia essere ascritta al genere dark fantasy. Più che altro lo denigra, offendendo la serietà di esponenti ben più blasonati, e ciò non è emendabile in alcun modo.
Alla luce dei fatti, avrei preferito sprecare il mio tempo guardando un inutile harem fotocopia, risparmiandomi almeno quella fastidiosa sensazione di essere stato preso in giro.
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
Non ho abbastanza account per mettere tutti i "mi piace" che quel video meriterebbe...
Il motivo di sto putiferio è lo stesso di SAO e Re:zero ; la recensione negativa è scritta da uno che di episodi ne ha visti 2! e che per qualche assurdo motivo trova supporto ( in questo caso abbiamo grandebonzo e uquiorra90 che lo segue). le recensioni dovrebbero essere commenti costruttivi (anche se negative). Le motivazioni di grandebonzo nn hanno fondamenti, lamentndosi di stupri e violenza (perché Neon genesis evagelion e ghost in the shell hanno solo fiori e animali pucciosi)
Quello che scatena ogni santa vola il finimondo sono quelli che droppano una serie perchè nn gli piace o la trama, o lo stile, o che so io, e che poi vadano a recensire l'opera in modo pesantemente negativo come se l'avvessero guardata tutta e compresa a pieno
6, e mi ripeterò, ma con 6 ep la serie ha già detto tutto ciò che doveva dire (anzi forse anche coi soli primi 4 XD)
ma non è che lo seguo perché penso che sia una buona recensione, semplicemente non mi trovo d'accordo con te sul fatto che una cosa non possa essere recensita avendone vista solo una parte, come han detto altri se una cosa mi fa schifo non devo guardarla fino alla fine per capire il perché mi faccia schifo, Sta poi agli altri leggendo la mia recensione capire se è da prender e in considerazione o meno, ti faccio presente che la gente normalmente segue le recensioni di chi pensa abbia più o meno gli stessi gusti, una recensione non è un analisi obiettiva di un opera, ma delle opinioni personali, e per questo che pur avendola droppata va recensita, così da far sapere a chi segue un determinato recensore che a lui non è piaciuta, non è una questione di aver visto o non aver visto, ma di piacere e non piacere e se una cosa non mi piace devo avere la possibilità di scrivelo
e il punto è che le fondamenta ce le hanno
questione gore: ti faccio un esempio banalissimo, One piece nella saga di big mom
questione Gs personaggio: il protagonista per tutta la serie sembra davvero un mentecatto, non c'è da argomentare, le uniche cose che sa dire sono "io ammazzo goblin di qua, io ammazzo goblin di la", ci sono un paio di spunti interessanti, ma sviluppati troppo poco da far rivalutare il personaggio
questione ripetività: primo episodio lei che si fa quasi ammazzare dai goblin arriva lui che li ammazza, secondo episodio lui che doveva essere ammazzato dai goblin ma per chissà quale motivo si salva, terzo-quarto ep lui che ammazza goblin insieme a gente sbucata random si fa quasi ammazzare ma poi plot twist e vince, quinto ep il nulla, settimo-ottavo-nono ep lui che ammazza goblin si fa quasi ammazzare ma poi plot twist e vince, decimo il nulla, undicesimo e dodicesimo altra gente che ammazza goblin ma a lui tocca il bos finale si fa quasi ammazzare ma poi plot twist e vince
questione regia e animazione e animazione: davvero c'è da discuterne?
Per condire il tutto mancava il commento del nostalgiafag che accusa le nuove serie, c'è di tutto dentro questo calderone di commenti nonsense.
Poi soggettivamente può piacere o meno, ma resta un titolo che va dal 5/5.5 (alcune puntate anche meno) al 6.
A me, visto che piace il genere, è garbato nonostante i mille difetti. Il protagonista è un disadattato psicopatico. I personaggi secondari sono buttati lì nel calderone in maniera superficiale. C'è pochissima profondità e possibilità di empatia. Mi dava fastidio come l'anime proponeva certi personaggi femminili, il soffermarsi sulla pipì, sulle tette sbalonzolanti, fanservice becero. La violenza è fine a se stessa, quindi quasi più pornografica che realmente utile a spegare la storia, a dare pathos e mito alle vicende. Serve solo a scioccare lo spettatore all'inizio. Non so se rivedrei la prima stagione, ma se esce la seconda sono contento. Ogni puntata era piena di pecche, ma non vedevo l'ora che uscisse quella successiva. E' un controsenso, lo so, ma non sto dando un giudizio oggettivo
E poi devo ammettere una cosa: il fatto che non fosse un isekai me lo ha reso simpatico a prescindere. E' una cazzata, ma ormai i fantasy sono tutti isekai e sta moda mi ha proprio rotto. GS non lo è e già per questo gli ho perdonato tante schifezze. Ovviamente questo è un gusto mio, poi ci sta che ho gusti di m....
Il protagonista si esprime come "Sousuke Sagara" di full metal panic, ma con meno espressività dovuta all'elmo, forse a causa di questa similitudine (o plagio) sono riuscito a guardare qualche episodio in più.
Poi come dico sempre, de gustibus.
Premettendo il fatto che qui sul forum, in ogni recensione degli utenti, è specificato quanti episodi sono stati visti e quindi sta a chi la legge decidere se prenderla in considerazione o meno, sono d'accordo sul fatto che questo tipo di recensione non vada presa in considerazione per valutare un'opera nelle sua totalità...ma sono anche dell'idea che il discorso non debba valere solo per le recensioni negative, ma anche per quelle positive...visto anche che, personalmente, mi è capitato, leggendo le schede degli anime più apprezzati, di vedere molte recensioni positive fare numero, anche se limitate a pochi episodi!
Quindi, in pratica, secondo me, le recensioni negative da 1 o 4 basate sulla visione di pochi episodi non sarebbero da prendere in considerazione, ma ciò dovrebbe accadere anche con le recensioni positive da 10 o 7 basate sulla visione di pochi episodi! >. <'
Assolutamente d'accordo. E' possibile che negli ultimi episodi vi siano avvenimenti che risollevano/fan crollare la valutazione dell'opera, anche se in molti casi si pensa, spesso giustamente, che "a questo punto la vedo difficile". A me dava fastidio (che poi fastidio è una esagerazione) il fatto che venisse loro affibbiato (affibbiato con due "b", pensavo fosse solo una, poi però sono andato a controllare...ma dai...) il termine "recensione". Ma alla fine mi basta solo che non vengano considerate, poi le si può chiamare come si vuole.
E poi nessuno di loro ha un nome
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