Con le sue mani giunte, la versione androide della divinità Kannon rappresenta un tocco di modernità in un famoso tempio a Kyoto costruito dalla moglie di Toyotomi Hideyoshi, il signore della guerra vissuto nel XVI secolo che unificò il Giappone, per commemorare suo marito.
Kannon, che è la divinità buddhista della compassione, è stata presentata ai media lo scorso 23 febbraio al tempio Kodaiji prima di iniziare a predicare in pubblico a marzo.
"Il buddhismo ha avuto una diffusione eccezionale nel mondo con la progressiva affermazione di immagini buddhiste," ha detto Tensho Goto, un sacerdote del tempio nel quartiere Higashiyama di Kyoto. "Speriamo che la divinità androide di Kannon aiuti gli insegnamenti buddisti a raggiungere il cuore delle persone oggi."
Il progetto da 100 milioni di yen (quasi 800.000 euro) per costruire l'androide è nato da una collaborazione tra il tempio zen e Hiroshi Ishiguro, professore di robotica intelligente all'Università di Osaka.
Il tempio ha chiesto a Ishiguro e alla sua squadra di sviluppare un robot in grado di predicare gli insegnamenti buddhisti in un modo facilmente comprensibile, al fine di aiutare le persone in difficoltà a ritrovare la pace mentale. Così è nata Mindar, che è programmata per fare un "sermone" in giapponese tratto dai Heart Sutras. Le versioni tradotte in inglese e cinese vengono proiettate su uno schermo.
Mindar ha una telecamera installata nell'occhio sinistro, è alta 195 centimetri, base inclusa, e pesa 60 chilogrammi.
Può muovere la testa, oltre a braccia e torso che hanno parti meccaniche trasparenti.
La divinità Kannon assume varie forme per aiutare le persone.
"Questa volta Kannon è diventata un androide," secondo il tempio.
La mostra speciale di Kannon in versione robotica è prevista dall'8 marzo al 6 maggio e possono partecipare gli studenti delle scuole superiori e gli anziani.
Fonte consultata:
The Asashi Shimbun
Kannon, che è la divinità buddhista della compassione, è stata presentata ai media lo scorso 23 febbraio al tempio Kodaiji prima di iniziare a predicare in pubblico a marzo.
"Il buddhismo ha avuto una diffusione eccezionale nel mondo con la progressiva affermazione di immagini buddhiste," ha detto Tensho Goto, un sacerdote del tempio nel quartiere Higashiyama di Kyoto. "Speriamo che la divinità androide di Kannon aiuti gli insegnamenti buddisti a raggiungere il cuore delle persone oggi."
Il progetto da 100 milioni di yen (quasi 800.000 euro) per costruire l'androide è nato da una collaborazione tra il tempio zen e Hiroshi Ishiguro, professore di robotica intelligente all'Università di Osaka.
Il tempio ha chiesto a Ishiguro e alla sua squadra di sviluppare un robot in grado di predicare gli insegnamenti buddhisti in un modo facilmente comprensibile, al fine di aiutare le persone in difficoltà a ritrovare la pace mentale. Così è nata Mindar, che è programmata per fare un "sermone" in giapponese tratto dai Heart Sutras. Le versioni tradotte in inglese e cinese vengono proiettate su uno schermo.
Mindar ha una telecamera installata nell'occhio sinistro, è alta 195 centimetri, base inclusa, e pesa 60 chilogrammi.
Può muovere la testa, oltre a braccia e torso che hanno parti meccaniche trasparenti.
La divinità Kannon assume varie forme per aiutare le persone.
"Questa volta Kannon è diventata un androide," secondo il tempio.
La mostra speciale di Kannon in versione robotica è prevista dall'8 marzo al 6 maggio e possono partecipare gli studenti delle scuole superiori e gli anziani.
Fonte consultata:
The Asashi Shimbun
La tecnologia nel suo progresso può aiutare notevolmente l'uomo ma non credo possa sostituirlo in compiti che richiedono l'approccio umano, figuriamoci in questo ove occorre anche quello divino e un robot programmato per comportarsi in un dato modo innanzi a determinati stimoli esterni non potrà mai interagire e aiutare realmente i fedeli come potrebbe invece fare un monaco vero o il divino, le cui vie sono sempre imperscrutabili...
Non è una critica alla tecnologia e al suo progresso, ma credo che l'umanità si stia facendo davvero prendere troppo la mano: La tecnologia non è una panacea per tutto...
Più di una curiosità passeggera questa stravaganza non può dare.
quei soldi potevano essere spesi moltooo meglio
Ciao, non è questione di "indignazione", ma una semplice constatazione per esperienza personale.
Una iniziativa del genere è paragonabile alle "presentazioni" che molti monaci o istruttori tengono in librerie o altri luoghi. La gente viene, guarda, fa qualche domanda, raramente qualcuno si presenta alle sessioni di meditazione o ai centri. E' un passaggio indispensabile nella vita dei centri religiosi, ma le cose importanti vengono tutte dopo. Qui c'é anche il limite che nella predicazione manca l'interazione empatica con gli astanti, fondamentale per entrare in comunicazione con i potenziali praticanti.
tutto qui.
I Giapponesi sono da sempre all'avanguardia nella robotica e adorano da sempre l'arte dedalica o il concetto di automa. A questo si aggiunge il sostrato shintoista per il quale la materia inanimata è sede di spirito e anima tanto quanto gli esseri viventi.
Per loro un robot non sarà mai solo una macchina ma una "persona". Poi se il mondo va sempre più verso uomini bionici, cyborg e altro, non meraviglia che le macchine divengano "socialmente" umane.
Questo anche perché sono le persone ad essere sempre più ontologicamente delle macchine.
Questo qua da noi non parla, ma è brutto uguale
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