L'ex produttore di Ultra Super Pictures e attuale presidente ed amministratore delegato di Arch Inc., Nao Hirasawa, ha rilasciato un intervista con il critico Tsunehiro Uno a proposito dei trend di oggi e del futuro dell'animazione giapponese. La conversazione ha toccato, in particolar modo, il settore dell'home video, in relazione al declino di vendite nel Paese. Hirasawa, a tal proposito, ha sottolineato che negli anni Duemila ci fu un boom di vendite in tale settore, ma la magia cominciò ad affievolirsi a partire dal 2005, più o meno.
Ciò ha portato chi si occupa del settore home video a stabilire nuovi parametri per valutare l'andamento delle vendite, in linea con una nuova tendenza generale. Quando si può parlare di "successo" nell'ambito delle vendite dell'home video, al giorno d'oggi?
"Durante il periodo di maggior boost di vendite, era comune che il primo volume di una serie anime di successo vendesse almeno 100.000 copie. Solo recentemente, Yuri!!! on Ice ha raggiunto approssimativamente questa cifra. In quel contesto, vendere 4-5000 copie sarebbe stato considerato un flop," spiega Hirasawa. "Ma vendere 5000 copie, oggigiorno, sarebbe da considerarsi un bel successo. Ma non è tutto: rispetto ad una quindicina di anni fa, oggi, una serie che non vende in modo soddisfacente è destinata ad estinguersi. Questo fenomeno è cominciato a partire dal 2005-2006."
L'ospite spiega che, a partire dal 2007-2008, gli anime in home video hanno cominciato a vendere meno di 1000 copie per titolo. "I numeri sono così bassi che, oggi, tutti quelli che hanno comprato un titolo in home video potrebbero incontrarsi tranquillamente a fare esercizio nella stessa palestra," ironizza Hirasawa. "In alcuni casi sono più le copie date in omaggio a quelli che la serie l'hanno realizzata, piuttosto che quelle effettivamente vendute."
Ma non è giusto neanche discutere dell'argomento in modo esclusivamente negativo, in quanto la vendita in home video, oggi, non è la maggiore risorsa di guadagno. Fintanto che, infatti, gli incassi provenienti dallo streaming saranno la fonte di maggior entrata, l'industria degli anime si adeguerà di conseguenza, secondo Hirasawa. È possibile, ad esempio, che la durata media degli episodi si accorci e che, dato che è sempre più comune guardare anime su dispositivi portatili, i creatori decidano di sviluppare le serie tenendo ben a mente lo schermo di uno smartphone.
Fonte consultata:
Anime News Network
Ciò ha portato chi si occupa del settore home video a stabilire nuovi parametri per valutare l'andamento delle vendite, in linea con una nuova tendenza generale. Quando si può parlare di "successo" nell'ambito delle vendite dell'home video, al giorno d'oggi?
"Durante il periodo di maggior boost di vendite, era comune che il primo volume di una serie anime di successo vendesse almeno 100.000 copie. Solo recentemente, Yuri!!! on Ice ha raggiunto approssimativamente questa cifra. In quel contesto, vendere 4-5000 copie sarebbe stato considerato un flop," spiega Hirasawa. "Ma vendere 5000 copie, oggigiorno, sarebbe da considerarsi un bel successo. Ma non è tutto: rispetto ad una quindicina di anni fa, oggi, una serie che non vende in modo soddisfacente è destinata ad estinguersi. Questo fenomeno è cominciato a partire dal 2005-2006."
L'ospite spiega che, a partire dal 2007-2008, gli anime in home video hanno cominciato a vendere meno di 1000 copie per titolo. "I numeri sono così bassi che, oggi, tutti quelli che hanno comprato un titolo in home video potrebbero incontrarsi tranquillamente a fare esercizio nella stessa palestra," ironizza Hirasawa. "In alcuni casi sono più le copie date in omaggio a quelli che la serie l'hanno realizzata, piuttosto che quelle effettivamente vendute."
Ma non è giusto neanche discutere dell'argomento in modo esclusivamente negativo, in quanto la vendita in home video, oggi, non è la maggiore risorsa di guadagno. Fintanto che, infatti, gli incassi provenienti dallo streaming saranno la fonte di maggior entrata, l'industria degli anime si adeguerà di conseguenza, secondo Hirasawa. È possibile, ad esempio, che la durata media degli episodi si accorci e che, dato che è sempre più comune guardare anime su dispositivi portatili, i creatori decidano di sviluppare le serie tenendo ben a mente lo schermo di uno smartphone.
Fonte consultata:
Anime News Network
Mi viene difficile immaginare ora che un singolo volume di un intera serie (quindi con più volumi) riuscisse a vendere 100.000 copie addirittura. Nemmeno Love Live raggiunge quei numeri... e forse citando Yuri on Ice si rivolge alle vendite nel complesso di tutti i volumi.
Mi va bene che ad ogni stagione ci siano degli short, ma non sono d'accordo sul diminuire la durata degli episodi in generale... non mi piace come idea e spero non si concretizzi. Stessa cosa per lo "sviluppare le serie tenendo a mente lo schermo dello smartphone", se con ciò intende una cosa simile all'app di "Anime Beans" della Production I.G allora per me è no. Che poi definire i titoli presenti lì "serie" è un parolone dato che sono ancora più brevi degli short comuni possibilmente (ovvero con episodi da 1-2 minuti), inoltre si tratta per lo più di immagini con sottofondo le voci dei doppiatori. Ah, e sono in verticale.
Anche a me capita di guardare gli episodi da smartphone per comodità, ma con questa opzione no.
Butta un occhio a queste due classifiche
Anime con media superiore alle 10000 copie a volume
http://www.someanithing.com/1
Yuri è 3° con 69520, quindi è accettabile che il 1° volume che vende sempre di più abbia superato le 100.000 copie
E per il lato "negativo" ecco le vendite dei maggiori (e lunghi) franchising
http://www.someanithing.com/2581
Sorprende positivamente Gintama, mentre One Piece supera a malapena le 2000 medie e un Fairy Tail va meno di 600
Ma neanche, la cifra era 5000 qualche anno fa, ora non è neanche più quella. E neanche è più così importante, lo dice nell'articolo stesso; se la serie va bene in streaming, in home video potrebbe vendere pochissimo e si farebbe comunque un sequel.
Penso che oggigiorno contino più le classifiche degli anime più visti (soprattutto in streaming) che quelle delle vendite in home video.
Altrimenti non si spiegherebbero i sequel, anche numerosi, di serie che in home video vendono poco e niente.
Beh, si guardando queste classifiche è plausibile. Inoltre in un'altra pagina dello stesso sito viene mostrato che le vendite totali della serie sono state 436.505 nel 2017. Quindi diciamo che in qualche modo ci si è avvicinato.
Sì, sicuramente lo streaming viene tenuto molto in conto.
Ma l'hai letto l'articolo? Le minori vendite di BD/DVD sono state ampiamente compensate dall'aumento degli introiti derivanti dallo streaming (sia interno che estero).
Non pensare che i BD/DVD giapponesi siano paragonabili ai nostri per prezzi, da noi si tende a fare box con tutta la serie che oscillano tra i 30 e i 50 euro mentre un BD normale giapponese contiene due episodi e ti viene venduto a 80 euro.
Personalmente ho comprato la limited di Koe no Katachi giapponese, pensando che l'Italia non lo avrebbe mai licenziato (a saperlo prima!) per 100 euro tondi tondi senza contare la spedizione.
Ecco questa è la cosa che mi preoccupa di più, ma poi perché, si va sempre verso il consumo frettoloso e a bassa qualità, se la gente guarda anime su uno smartphone si vuole male
Concordo in pieno con quello che dici ma sono anche trend che non possiamo ignorare visto che in Giappone un paio di anni fa si sono affermate le novel da smartphone.
Kazuya per l'home video è andata sempre più a peggiorare, ma gli introiti sono stati ampiamente mantenuti, se non superati, tramite i servizi streaming. Diciamo che ormai l'home video è acquistato solo dai collezionisti/grandi appassionati, mentre l'utenza media (che grazie ad Internet, con i suoi orari di programmazione "per tutte le esigenze" e con dei costi, se presenti, irrisori) si è pure ampliata tant'è che gli anime stanno diventando sempre più un fenomeno culturale
Come dargli torto... Se l'utenza va in questa direzione, il mercato si adegua di conseguenza. Siamo passati da format di cinquanta episodi a quello da dodici, questo è la "naturale" (d)evoluzione. Si può sperare che la spinta verso il mercato internazionale, grazie anche a netflix, li convinca ad adottare anche soluzioni più sostanziose per il mercato occidentale per durata e qualità di scrittura. Io comunque non mi preoccuperei troppo: si troverà sempre l'equilibrio e l'offerta di prodotti sia pensato per chi non ha tempo/voglia e chi vuole essere fidelizzato e seguire una storia più ricca e complessa.
Andate su Amazon.jp e controllate i prezzi delle serie.
Durara2 ti costa 200euro, darling in the franx 60 euro (solo i primi 12 episodi) ed ecc.
In Giappone le piattaforme streaming sono quelle più utilizzate (se andate su prime video giappo trvate one piece serie complete e di tutto e di più e anche Netflix non scherzao Rakuten).
I prezzi dei blu ray e dvd in Giappone sono elevati, ci sono serie che ti costano anche 500 euro mentre qua le trovi a 10 euro.
Gli unici paesi dove i blu ray costano poco e hanno di tutto e di più sono gli Stati Uniti e Canada. Spendi 50 dollari per una serie ( mettiamo caso my hero academia) e ti danno 10 gadget e 2 poster, mente qua solo 1 poster (se va bene).
Poi non parliamo di Dragon Ball blu ray la film collection che c'è da mettersi le mani nei capelli.
Riassumendo, in Giappone lo streaming e leggere sull'app sono quelle più utilizzate.
Si, guardare anime sullo smartphone è pessimo, eppure tanti lo fanno. Perché è comodo, non devi portarti uno strumento in più (tablet o pc) per farlo, qualcosa che pesa ed ingombra. Chi è pendolare, o va in palestra, o simili, già passa il tempo guardando video su youtube; guardarci anime è la stessa cosa, specie se sei uno spettatore casual che vuole giusto passare quei 20 minuti.
Voglio dire, chi è appassionato di anime da qualche decennio si ricorda benissimo che una volta ci guardavamo anime in condizioni ben peggiori. Basti ricordare la qualità video delle vhs, il 240p dei primo video su youtube, i sottotitoli gialli.... Uno schermo piccolo ma in grado di fornire comunque uno streaming a 720p è poca roba a confronto
(e sia chiaro che io inorridisco al solo pensiero)
Però.... Se nascessero degli anime APPOSITAMENTE studiati per smartphone. Prodotti che non hanno bisogno del 1080p e del 70 pollici per funzionare ed essere fruibili. Le soluzioni possibili sono tante, esattamente come esistono giochi da consolle fissa e tv da salotto, ma anche per 3ds o smartphone. Ecco, quella potrebbe essere un'idea carina e danarosa. Per esempio già adesso un Isekai Quartet potrebbe essere visto da cellulare senza troppo patire, a differenza di un attacco dei giganti. In quel modo si potrebbe fare; anime brevi, adatti ad uno schermo più piccolo e al consumo "usa e getta" di un viaggio in treno. Non tutto deve essere per forza un capolavoro dell'animazione o un prodotto ufotable
Vedo che anche tu hai letto l'articolo con molta attenzione XD, infatti le compagnie giapponesi sono tutte a piangere che stanno aumentando i guadagni XD
Più di te, visto che non dice nulla del genere. XDDDD
Dice solo che lo streaming è la fonte principale di guadagno oggi, ma non dice certo che è meglio di quando i video vendevano 100.000 copie ( che poi lo streaming non è altro che il sostituto della tv :una volta gli aniem facevano soldi con la TV e l'HV, oggi solo con lo streaming. Bel passo avanti! )
https://afdigitale.it/mercato-home-video-crisi-senza-fine-per-il-supporto-fisico/
Capito, non lo sapevo. Grazie.
E lo streaming è ancora un affare marginale, visto che Chuncry manco doppia le serie ma le subba, dimostrazione che i guadagni sono non certo epocali e fatti giusto per arrotondare. ( ora mi beccherò la solita sfilza di spolliciate che dimostrerranno il livello di intelligenza di molta utenza )
Tanto anche se ti tirassi fuori i dati ufficiali dell'aja diresti che sono inventati, se tiro fuori le ricerche (serie e condotte con metodo) che dicono che la pirateria aiuta il mercato (o alla peggio non fa danni) dici che sono solo fuffa quindi: ¯\_(ツ)_/¯ resta nella tua piccola stanzetta ad inveire, come ti ho già detto nell'altra discussione il mondo andrà avanti lo stesso, se fosse per gente come te non ci sarebbero state neanche le vhs (permettere agli spettatori di registrare i programmi? Giammai, la tv morirà!) o ancora prima neanche le tv (permettere agli spettatori di vedere film in casa? Giammai, il cinema morirà!).
Ascolta, chi vive nella stanzetta sei te.
Io ho visto chiudere kolossi come Block Buster.
Una volta avevamo 4 distributori di anime in vhs/DVD , ora ne rimangono 2 mezzi agonizzanti.
I manga uscivano in edicola, ora escono solo in fumetteria e vendono se va bene 2000 copie.
In tv di roba nuova doppiata non c'è quasi nulla.
I cinema sono chiusi tutti, rimangono solo i Multiplex che mandano sempre le 10 vaccate delle Major che tutti conoscono , le robe particolari non escono più.
L'Aja può dire le stupidate che gli pare , ma i fatti sono fatti e non saranno certo le parole tue o di chi altro a cambiarle.
CVD, neanche i numeri da fonti ufficiali ti possono convincere ¯\_(ツ)_/¯
A stò punto ognuno la pensi come vuole e il tempo galantuomo dirà chi ha ragione.
La fine del mondo a quando? A sentirti siamo vicini.
I numeri devono essere alti, SEMPRE alti, ad esempio Yōkoso Jitsuryoku Shijō Shugi no Kyōshitsu, vende sempre oltre le 100,000 copie e parliamo comunque di una light novel, eppure una seconda stagione per ora neanche l'ombra.
Stiamo parlando di DVD/Blu-ray , dovresti leggere meglio gli articoli.
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