Tante volte ci è stato chiesto di fare una rubrica dove inserire il bianco e il nero, Capuleti e Montecchi, Livorno e Pisa, giorno e notte...insomma due punti di vista diametralmente opposti su cui poter discutere e magari anche schierarsi.
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?
AnimeRing!
Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
Andiamo a scoprire il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!
La domanda è una sola: voi da che parte state?
A FAVORE
CONTRO
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?
AnimeRing!
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Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
Andiamo a scoprire il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
Dopo un primo capitolo che altro non era una che riproposizione dei primi episodio della serie originale, dieci anni fa usciva il secondo film del progetto Rebuild di Evangelion, in cui la storia iniziava a prendere una piega ben diversa rispetto a quanto visto nella serie anni '90.
Con Hideaki Anno ancora alle prese con l'ultimo film della saga, che ne pensate della nuova piega presa da Evangelion?
Con Hideaki Anno ancora alle prese con l'ultimo film della saga, che ne pensate della nuova piega presa da Evangelion?
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!
La domanda è una sola: voi da che parte state?
A FAVORE
Recensione di Doppelgänger
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Shinji comincia ad accettare il suo ruolo di pilota dell'Eva 01, trovando grande conforto nell'amicizia di Toji e Kensuke, nel graduale scioglimento di Rei, e in un minimo riavvicinamento a suo padre. Contemporaneamente, la battaglia contro gli Angeli va avanti, e in tutto il mondo si procede alla creazione di nuovi modelli, spesso sperimentanti nuove funzioni, e di pari passo vengono selezionati nuovi piloti.
In questo clima viene importato in Giappone l'Eva 02 dall'Europa, con il suo pilota, Asuka Shinikami Langley, dal carattere fortemente competitivo e aggressivo. Per Shinji si aprirà quindi un altro fronte, oltre a quello dei campi di battaglia: ora che ricomincia ad apprezzare la gente che gli sta intorno, vuole riuscire a stringere forti legami personali sia con Rei che con Asuka, che forse non è così forte come appare.
Nel frattempo, sulla Luna, un ragazzo dai capelli bianchi attende impaziente l'incontro con Shinji.
Non ce la faccio, devo dirlo subito: You Can (Not) Advance è bello, bellissimo, e apre nuovi orizzonti per una serie che ormai aveva detto tutto (ma evidentemente quasi tutto) ciò che aveva da dire, in tutte le salse possibili e immaginabili, tra serie tv, film, manga, e spin-off di ogni genere. Un progetto del genere va valutato sulla base dei cambiamenti che apporta alla trama, e il rischio di lasciarsi sfuggire le tante novità introdotte è forte, quindi non vi accennerò nemmeno. Osserverò solo i fatti: You Can (Not) Advance è un ibrido tra quello che è stato You Are (Not) Alone e quello che forse sarà il terzo film - conosciuto temporaneamente solo come Quickening -, ossia un misto tra eventi presi dalla serie, di cui spesso l'appassionato di questa potrà indovinare, se non l'esatta conclusione, almeno lo svolgimento, e altri del tutto nuovi, che poi sono quelli che aggiungono più gusto alla visione.
Ma il valore di questo film è che, al di là delle novità più evidenti, specie in sede di design, ma ne parlerò più avanti, saranno le nuove piccole sfumature a essere gradite. Su tutte, lo sviluppo di Asuka.
Il tema portante del film è, com'è sempre stato per il marchio, il percorso interiore dei personaggi, in special modo i Children, i piloti delle unità Evangelion, e in questo film l'attenzione è spartita tra Shinji e Asuka, e in misura inferiore su Rei. L'Asuka che si presenta a noi qui appare inizialmente identica a quella della serie, ossia strafottente e gloriosa fino alla boria. Ma proseguendo nella visione ci si rende conto che il suo personaggio ha assunto dei contorni lievemente diversi. Qui la sua non sembra tanto rabbia indirizzata solamente all'allontanamento degli altri, in quanto ritiene di dovere essere l'unica a primeggiare per valere qualcosa, ma la sua sembra più un'aggressività tradente un inconscio desiderio di attenzioni, che arricchisce l'insicurezza profonda del personaggio.
Quanto a Shinji, same old story per chi lo conosce, riconfermandosi come uno dei personaggi più complessi mai prodotti in un anime. Per Rei, noteremo dei piccoli ma curiosi cambiamenti, che vi lascio il piacere di scoprire.
Per quanto riguarda i cambiamenti apportati allo svolgimento classico degli eventi, finora, tranne un paio particolarmente rilevanti, non c'è stato nulla di veramente sconvolgente, ma tutti si presentano ottimi e in grado di stupire chi conosce la storia originale.
Due parole sul nuovo Child, Mari Illustrious Makinami. Purtroppo il suo personaggio ha avuto meno scene di quanto sperassi, e prevalentemente la si vede in combattimento. Il risultato di ciò è che si sa ben poco sul suo background, ma ciò che si vede è comunque sufficiente a delinearne i caratteri, che la pongono come una bella ventata di fresco per la serie, in quanto lei mostra un carattere più gioioso, o almeno meno paranoico, rispetto agli altri ragazzi, ed è accompagnata da una certa "animalità" nel modo di fare - che raggiunge il suo apice nella sua fissazione sugli odori. Al di là di questo, ogni commento su di lei è rimandato al terzo film, dove sicuramente verrà approfondita a dovere.
Tutti gli altri personaggi si riconfermano per quelli che conosciamo, e che quindi amerete. Giusto Kaworu/Tabris ha stimolato la mia curiosità. Come nel primo film lo si vede poco, giusto in un paio di scene, ma quel tanto è bastato ad accendere il desiderio di scoprire i cambiamenti apportati al suo personaggio, che sembra giocare un ruolo diverso rispetto a quello della serie.
Ora parliamo della grafica, e beh, che dire? You Can (Not) Advance è probabilmente l'anime, e probabilmente film d'animazione, più impressionante mai visto dal punto di vista tecnico: semplicemente stupefacente. E se questo nelle scene di tranquillità dota i personaggi di una naturalezza che li fa sembrare vivi, nelle scene d'azione si traduce nei combattimenti più spettacolari e titanici che si siano mai visti. Peccato per un uso a mio avviso leggermente eccessivo della CG, di cui sono un detrattore, ma di certo non rovina lo spettacolo. E tanta meraviglia si sposta anche nel design, che dove non si riconferma ottimo, si mostra con novità decisamente interessanti.
Molte discussioni nacquero dal restyling dello 02, con delle piccole/grandi modifiche (quelle che si notano maggiormente sono le "corna" in fronte e i reattori per planare sulla schiena), ma posso assicurarvi che in azione non stonano minimamente, e anzi accentuano la predisposizione al combattimento dell'unità, che qui sembra veramente ideata per il close-combat.
Il re-design si nota anche negli Angeli che, se non sono inventati di sana pianta, mostrano in tutti i casi un design alternativo davvero accattivante, che si amalgama perfettamente con la spettacolarità dei combattimenti, come è avvenuto nel primo film per Ramiel.
Sul fronte sonoro, anche qui abbiamo le versione ri-orchestrata dei celeberrimi brani originali, supportati da alcuni nuovi molto validi. Unica cosa un po' dubbia è la scelta di accompagnare certe scene con una bella canzoncina con una voce bianca giapponese, forse discutibile a mio avviso nel primo caso, decisamente più riuscita nel secondo, dove per certi versi rievoca The End of Evangelion. Chi vedrà credo capirà.
You Can (Not) Advance, rispetto a You Are (Not) Alone, sembra non soffrire della parziale frammentarietà, che ripercorrendo, quasi, al 100% le fasi iniziali della serie doveva fare dei tagli necessari, che avrebbero potuto rendere poco chiari certi passaggi a chi non l'avesse conosciuta. Qui il problema non mi è sembrato porsi, visto che ormai il nuovo andazzo ha preso lo slancio verso le novità, e se c'è qualcosa di poco comprensibile, è dovuto alle solite enigmaticità e "cervelloticità" della trama, quindi tutto regolare.
Se ai non appassionati potrebbe piacere, se non per la trama, che potrebbe comunque spingerli a recuperare la serie originale, almeno per la realizzazione tecnica, è indubbio secondo me che questo film verrà apprezzato in special modo da chi Evangelion lo conosce e l'ha amato, che vedrà come i realizzatori siano stati in grado di cambiare una serie storica senza snaturarla minimamente.
Voto: 9,5.
In questo clima viene importato in Giappone l'Eva 02 dall'Europa, con il suo pilota, Asuka Shinikami Langley, dal carattere fortemente competitivo e aggressivo. Per Shinji si aprirà quindi un altro fronte, oltre a quello dei campi di battaglia: ora che ricomincia ad apprezzare la gente che gli sta intorno, vuole riuscire a stringere forti legami personali sia con Rei che con Asuka, che forse non è così forte come appare.
Nel frattempo, sulla Luna, un ragazzo dai capelli bianchi attende impaziente l'incontro con Shinji.
Non ce la faccio, devo dirlo subito: You Can (Not) Advance è bello, bellissimo, e apre nuovi orizzonti per una serie che ormai aveva detto tutto (ma evidentemente quasi tutto) ciò che aveva da dire, in tutte le salse possibili e immaginabili, tra serie tv, film, manga, e spin-off di ogni genere. Un progetto del genere va valutato sulla base dei cambiamenti che apporta alla trama, e il rischio di lasciarsi sfuggire le tante novità introdotte è forte, quindi non vi accennerò nemmeno. Osserverò solo i fatti: You Can (Not) Advance è un ibrido tra quello che è stato You Are (Not) Alone e quello che forse sarà il terzo film - conosciuto temporaneamente solo come Quickening -, ossia un misto tra eventi presi dalla serie, di cui spesso l'appassionato di questa potrà indovinare, se non l'esatta conclusione, almeno lo svolgimento, e altri del tutto nuovi, che poi sono quelli che aggiungono più gusto alla visione.
Ma il valore di questo film è che, al di là delle novità più evidenti, specie in sede di design, ma ne parlerò più avanti, saranno le nuove piccole sfumature a essere gradite. Su tutte, lo sviluppo di Asuka.
Il tema portante del film è, com'è sempre stato per il marchio, il percorso interiore dei personaggi, in special modo i Children, i piloti delle unità Evangelion, e in questo film l'attenzione è spartita tra Shinji e Asuka, e in misura inferiore su Rei. L'Asuka che si presenta a noi qui appare inizialmente identica a quella della serie, ossia strafottente e gloriosa fino alla boria. Ma proseguendo nella visione ci si rende conto che il suo personaggio ha assunto dei contorni lievemente diversi. Qui la sua non sembra tanto rabbia indirizzata solamente all'allontanamento degli altri, in quanto ritiene di dovere essere l'unica a primeggiare per valere qualcosa, ma la sua sembra più un'aggressività tradente un inconscio desiderio di attenzioni, che arricchisce l'insicurezza profonda del personaggio.
Quanto a Shinji, same old story per chi lo conosce, riconfermandosi come uno dei personaggi più complessi mai prodotti in un anime. Per Rei, noteremo dei piccoli ma curiosi cambiamenti, che vi lascio il piacere di scoprire.
Per quanto riguarda i cambiamenti apportati allo svolgimento classico degli eventi, finora, tranne un paio particolarmente rilevanti, non c'è stato nulla di veramente sconvolgente, ma tutti si presentano ottimi e in grado di stupire chi conosce la storia originale.
Due parole sul nuovo Child, Mari Illustrious Makinami. Purtroppo il suo personaggio ha avuto meno scene di quanto sperassi, e prevalentemente la si vede in combattimento. Il risultato di ciò è che si sa ben poco sul suo background, ma ciò che si vede è comunque sufficiente a delinearne i caratteri, che la pongono come una bella ventata di fresco per la serie, in quanto lei mostra un carattere più gioioso, o almeno meno paranoico, rispetto agli altri ragazzi, ed è accompagnata da una certa "animalità" nel modo di fare - che raggiunge il suo apice nella sua fissazione sugli odori. Al di là di questo, ogni commento su di lei è rimandato al terzo film, dove sicuramente verrà approfondita a dovere.
Tutti gli altri personaggi si riconfermano per quelli che conosciamo, e che quindi amerete. Giusto Kaworu/Tabris ha stimolato la mia curiosità. Come nel primo film lo si vede poco, giusto in un paio di scene, ma quel tanto è bastato ad accendere il desiderio di scoprire i cambiamenti apportati al suo personaggio, che sembra giocare un ruolo diverso rispetto a quello della serie.
Ora parliamo della grafica, e beh, che dire? You Can (Not) Advance è probabilmente l'anime, e probabilmente film d'animazione, più impressionante mai visto dal punto di vista tecnico: semplicemente stupefacente. E se questo nelle scene di tranquillità dota i personaggi di una naturalezza che li fa sembrare vivi, nelle scene d'azione si traduce nei combattimenti più spettacolari e titanici che si siano mai visti. Peccato per un uso a mio avviso leggermente eccessivo della CG, di cui sono un detrattore, ma di certo non rovina lo spettacolo. E tanta meraviglia si sposta anche nel design, che dove non si riconferma ottimo, si mostra con novità decisamente interessanti.
Molte discussioni nacquero dal restyling dello 02, con delle piccole/grandi modifiche (quelle che si notano maggiormente sono le "corna" in fronte e i reattori per planare sulla schiena), ma posso assicurarvi che in azione non stonano minimamente, e anzi accentuano la predisposizione al combattimento dell'unità, che qui sembra veramente ideata per il close-combat.
Il re-design si nota anche negli Angeli che, se non sono inventati di sana pianta, mostrano in tutti i casi un design alternativo davvero accattivante, che si amalgama perfettamente con la spettacolarità dei combattimenti, come è avvenuto nel primo film per Ramiel.
Sul fronte sonoro, anche qui abbiamo le versione ri-orchestrata dei celeberrimi brani originali, supportati da alcuni nuovi molto validi. Unica cosa un po' dubbia è la scelta di accompagnare certe scene con una bella canzoncina con una voce bianca giapponese, forse discutibile a mio avviso nel primo caso, decisamente più riuscita nel secondo, dove per certi versi rievoca The End of Evangelion. Chi vedrà credo capirà.
You Can (Not) Advance, rispetto a You Are (Not) Alone, sembra non soffrire della parziale frammentarietà, che ripercorrendo, quasi, al 100% le fasi iniziali della serie doveva fare dei tagli necessari, che avrebbero potuto rendere poco chiari certi passaggi a chi non l'avesse conosciuta. Qui il problema non mi è sembrato porsi, visto che ormai il nuovo andazzo ha preso lo slancio verso le novità, e se c'è qualcosa di poco comprensibile, è dovuto alle solite enigmaticità e "cervelloticità" della trama, quindi tutto regolare.
Se ai non appassionati potrebbe piacere, se non per la trama, che potrebbe comunque spingerli a recuperare la serie originale, almeno per la realizzazione tecnica, è indubbio secondo me che questo film verrà apprezzato in special modo da chi Evangelion lo conosce e l'ha amato, che vedrà come i realizzatori siano stati in grado di cambiare una serie storica senza snaturarla minimamente.
Voto: 9,5.
CONTRO
Recensione di Locke Cole
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Continua il piano commerciale marchiato ora Khara, degna succeditrice della Gainax in quanto ad avidità e spietatezza nella commercializzazione dei propri prodotti, a gran discapito della qualità.
Una dote questo secondo capitolo del progetto 'Rebuild' però ce l'ha: ha portato alla quasi completa evidenza la vuotezza concettuale di questo scempio del capolavoro che, unico meritevole fra tutta la produzione che poi ne ha sfruttato impropriamente il titolo, s'insigna del nome di 'Evangelion'.
Il primo episodio poteva essere un preludio riuscito male, che, oltre a ricalcare le scene della serie del '95, non aveva altri meriti, ma che in quanto a biasimi ne dovrebbe ricevere tanti, a partire dall'uccisione caratteriale dei personaggi.
A questo proposito il secondo capitolo raggiunge livelli mirabili: Shinji vede pienamente sancita la propria banalità concettuale, passando senza motivazioni né impulsi dalla condizione di sofferente che tuttavia non s'interroga sui propri dilemmi, come il suo alter-ego originale, a quella di giovane eroe deciso e volenteroso che mosso dall'amore corre a salvar la pulzella sua amata, senza timor degli inimici brandi, il perfetto contrario dell'antieroe decisamente umano e realistico che nella serie si approccia con difficoltà e sofferenza al sesso opposto, mosso dai propri contrastanti sentimenti. Tuttavia la mia critica non sta nel non avere ricalcato il primo protagonista, quanto nell'avere raffazzonato un personaggio semplicistico e banale.
Seguendo in questa ecatombe, un po' tutti i personaggi vengono trascurati, dedicando, il film, tempi decisamente eccessivi allo sviluppo della trama maggiormente legata agli Angeli, con un abuso di attenzione verso i combattimenti contro questi ultimi, rendendo il 'Rebuild' un vero e proprio anime mecha, cosa che in 'Evangelion' era chiaramente una facciata di scarsa rilevanza.
I personaggi hanno così ben poca scena e, per quella miseria che gli si riserva, vengono martoriati dai propri stessi dialoghi: la signorina Misato, figura chiave della serie e una dei tre protagonisti principali, viene ora definitivamente relegata al ruolo di comparsa, andando così a rovinare non solo una figura splendida e magnificamente caratterizzata nell'originale ma, a cascata, si va a privare Shinji della persona che primariamente ne aveva influenzato lo sviluppo, il tutto senza fornire un sostituto a colmare tale lacuna.
Entra poi in scena Asuka, che unendo la sua caratteristica arroganza con l'assenza di scene dedicatele diviene una ragazzina fastidiosa e viziata, che non può giustificare il suo comportamento.
Ad aggravare questo stillicidio si aggiunge la commedia sentimentale, ossia ciò che non doveva essere mai osato. Nella serie originale il rapporto che Shinji ha con Asuka è di fondamentale importanza, specialmente per la caratterizzazione del primo, venendo egli infatti in contato con una personalità forte e decisa, seppur in apparenza, che risulta comunque sua coetanea ma nonostante ciò, agli occhi di Shinji, più matura di lui stesso. Inoltre e maggiormente, Asuka è l'oggetto della più forte pulsione sessuale che il giovane deve subire e a ella il ragazzo non riesce ad approcciarsi, essendo egli attratto fisicamente dalla giovane, ma solo in quest'ambito e non riuscendo a comprenderla intimamente. Tanta è la passione che prova verso di lei che, al culmine della disperazione, abbandonato da tutti, Shinji penserà ad Asuka sola come proprio rifugio (si pensi all'episodio ventiquattresimo, ove Shinji, innanzi all'EVA 01, si chiede dove sia la ragazza, non potendo egli più rivolgersi all'ormai distante signorina Misato né all'inumana Rei), cosa che chiaramente qui non potrà accadere, data l'assenza di una reale relazione interpersonale fra i due.
Tuttavia in questo Asuka, mossa da immotivata gelosia verso Rei, cerca di conquistare il suo principe dalle nulle doti.
L'unica nota positiva che posso riservare per la signorina Shikinami è che ho trovato molto piacevole la sua poca presenza in scena, ossia il deludere le più ovvie aspettative che gli appassionati nutrivano per la giovane, che ci si aspettava sarebbe stata, come nella serie, una dei protagonisti. Questo colpo di scena mi ha fatto molto piacere, proprio per il suo essere un elemento di forte sorpresa, tuttavia ciò è compensato da una grande nota negativa, che ne annulla tutti i pregi: si vede chiaramente che nel prossimo episodio la pilota dell'unità EVA 02 tornerà sul campo di battaglia.
Ora, uno degli espedienti narrativi da me reputati peggiori, nonché chiaro sintomo di povertà immaginativa, è la resurrezione dei personaggi, che può risultare piacevole solo se perfettamente motivata e funzionale al buon procedimento della trama e, sinceramente, mi dà l'idea che il suo ritorno sia giustificato da banali necessità quali il fatto che il pubblico non vorrà che Asuka muoia.
Proseguendo troviamo Rei, alla quale è stato riservato un trattamento inverso ai precedenti ma altrettanto pernicioso. A Rei viene dedicata maggior scena e, nel frattempo, si cerca di renderla umana, facendo così crollare il mito su cui si basava la sua unica figura: il mistero e il fascino.
La bellissima Rei della serie televisiva, che chiaramente non era un personaggio, nonostante la sua immensa utilità nella vicenda e nello sviluppo della questione di Shinji, essendo lei per il giovane un ideale immacolato, risultava allo spettatore che per la prima volta visionava la serie un arcano senza pari, essendo la sua figura stata giocata sublimemente dalla regia, in una continua tensione nella quale pareva sempre di essere in procinto di ricevere le prime informazioni su di lei e si veniva comunque costantemente delusi, ma nonostante ciò si continuava sempre imperterriti ad attendere la rivelazione, che alla fine, giustamente e magistralmente, non è giunta.
La nuova Rei non ha nulla di tutto ciò, non ha né l'ingenua dolcezza né la dura freddezza della sua figura originaria, ma è un personaggio svuotato del proprio fascino e del proprio alone di mistero, che tuttavia intraprende la salita all'umanità, il tutto con l'aiuto dei peggiori sforzi da parte della sceneggiatura e della regia. Questo elemento mi ha profondamente rammaricato, perché io sono veramente stato appassionato dalla Rei del '95 e questo elemento, insieme alla caduta della signorina Misato, è per me motivo più che sufficienti per deprecare il 'Rebuild'. In tutto questo non tengo nemmeno da conto lo scempio di Shinji, tanto non mi sarei mai aspettato che fosse possibile ricreare un personaggio tanto umano e realistico se non attraverso una perfetta copia.
Di Toji non c'è nulla da dire, perché a Toji nulla viene riservato. Tutto questo avviene però nel peggiore dei modi. Nel primo 'Evangelion' al giovane veniva dedicata una buona dose di tempo e di eloquente silenzio che ne chiarisse la dura condizione emotiva, l'ineluttabilità di una sorte che già appariva irrimediabilmente negativa, di un avvicinamento al mondo dell'alienazione di Shinji, il mondo dove in realtà tutti vivono, solo senza prenderne coscienza da parte dei molti. Tutta la tristezza che per quelle poche scene traspariva dal povero Toji viene dissipata e succeduta da una rapida telefonata tra Asuka e Misato, consistente in un discorso peraltro dal contenuto banale che marca ancora ulteriormente la piattezza dei personaggi del 'Rebuild', tanto rapidi nel cambiare il proprio animo. Inoltre, enorme pecca registica, è chiaro troppo presto che il pilota dell'unità EVA 03 non sarà Toji ma Asuka, facendo sfumare quello che poteva essere un brillante colpo di scena.
Si giunge così al nuovo personaggio, che rappresenta la summa di tutti i difetti sinora accumulati: Mari Makinami Illustrious. La giovane (chiaramente modellata sull'immagine di Eri Ninamori, con la quale condivide purtroppo solo l'estetica) ha un'aria di mistero altamente presunta ed è concettualmente un anacronismo, essendo la Nerv e tutto ciò che le sta dietro un'organizzazione militare dalla sorveglianza strettissima, mentre Mari arriva quando le pare e ottiene il comando dell'unità EVA 02 per vie alquanto trasverse, tanto che la signorina Misato, comandante del reparto operativo, non ne sa nulla.
E poi la nota più dolente, ma anche il simbolo della bassezza raggiunta: il fanservice. Con Mari si abusa di quest'elemento e tutto ciò mi addolora ancor di più, data la sua già povera figura. Ora, non voglio passare per un puritano, d'altronde so bene che molte serie moderne si basano su questo, tuttavia, a mio avviso, un'opera seria non dovrebbe contenere fanservice fine a se stesso.
Sul primo 'Evangelion' potevano anche esserci scene nelle quali ci si focalizzava sulla sessualità, anche visivamente, tuttavia erano ben motivate, basti pensare a quando Shinji scorge i seni di Asuka, una volta che la ragazza si è infilata nel suo letto. E' estremamente importante, specialmente per le conseguenze di questa situazione, ciò che Shinji pensa in quel momento, trovandosi a così stretto contatto con un oggetto del piacere più pulsionale e istintivo, cosa che assolutamente non avviene nel 'Rebuild', dove le grazie di Mari hanno l'unico fine di mostrare le notevoli proprietà elastiche del corpo umano e specialmente della graziosa anatomia femminile.
Potrei proseguire, parlare della totale mancanza del senso di alienazione sociale da parte dei personaggi, Shinji in primis, fatto oltremodo grave; dell'assenza della ricerca della verità esistenziale e del cinico avvicinamento alla realtà effettiva, con la parallela inesistenza di una soluzione a ciò, di un elemento che possa colmare questo vuoto cosmico, se non il ripiegare su una realizzazione tecnica di primissimo livello persino per gli standard odierni, in un convulso panegirico volto a scusare le continue inadempienze dei progettisti.
La serie del '95 mi corre in aiuto e citando l'episodio ventiseiesimo posso dire che quest'opera non ambisce nulla, non cerca alcunché e desidera la sola realizzazione pecuniaria.
Per concludere, resto speranzoso, sebbene oramai non ci creda più intensamente, che il seguito a questa pessima prima metà dell'opera possa risollevare questa vacillante imbarcazione, che tuttavia ha pienamente raggiunto i propositi commerciali sperati.
Se questa versione è ciò che Anno vuole veramente, sempre che non sia interessato unicamente all'ambito economico, cosa che non mi stupirebbe, sarà un'ennesima riconferma del fatto che il primo 'Evangelion' sia stato un accadimento incidentale, dove la mancanza di fondi fu la più grande fortuna del regista, cosa già fortemente caldeggiata dalla realizzazione del 'The End of Evangelion', opera comunque meritevole ma a mio parere affetta da gravi mancanze e carenze e che tradisce fortemente lo spirito del finale televisivo, per quanto si possa vedere come parallelo allo stesso e che tuttavia si basa sui progetti originali della Gainax e quindi dovrebbe rappresentare l'originale 'Evangelion' di Anno.
Tutto ciò non mi interessa in ultima analisi, 'Evangelion' è un'opera aperta e soggettiva e io ne ho tratto ciò che desideravo. Tutto il male che potrà essere fatto al suo buon nome non inficerà ciò che per me rappresenta, temo solo per coloro che lo conosceranno dal 'Rebuild', possano non dimenticare da dove proviene la serie originale.
Una dote questo secondo capitolo del progetto 'Rebuild' però ce l'ha: ha portato alla quasi completa evidenza la vuotezza concettuale di questo scempio del capolavoro che, unico meritevole fra tutta la produzione che poi ne ha sfruttato impropriamente il titolo, s'insigna del nome di 'Evangelion'.
Il primo episodio poteva essere un preludio riuscito male, che, oltre a ricalcare le scene della serie del '95, non aveva altri meriti, ma che in quanto a biasimi ne dovrebbe ricevere tanti, a partire dall'uccisione caratteriale dei personaggi.
A questo proposito il secondo capitolo raggiunge livelli mirabili: Shinji vede pienamente sancita la propria banalità concettuale, passando senza motivazioni né impulsi dalla condizione di sofferente che tuttavia non s'interroga sui propri dilemmi, come il suo alter-ego originale, a quella di giovane eroe deciso e volenteroso che mosso dall'amore corre a salvar la pulzella sua amata, senza timor degli inimici brandi, il perfetto contrario dell'antieroe decisamente umano e realistico che nella serie si approccia con difficoltà e sofferenza al sesso opposto, mosso dai propri contrastanti sentimenti. Tuttavia la mia critica non sta nel non avere ricalcato il primo protagonista, quanto nell'avere raffazzonato un personaggio semplicistico e banale.
Seguendo in questa ecatombe, un po' tutti i personaggi vengono trascurati, dedicando, il film, tempi decisamente eccessivi allo sviluppo della trama maggiormente legata agli Angeli, con un abuso di attenzione verso i combattimenti contro questi ultimi, rendendo il 'Rebuild' un vero e proprio anime mecha, cosa che in 'Evangelion' era chiaramente una facciata di scarsa rilevanza.
I personaggi hanno così ben poca scena e, per quella miseria che gli si riserva, vengono martoriati dai propri stessi dialoghi: la signorina Misato, figura chiave della serie e una dei tre protagonisti principali, viene ora definitivamente relegata al ruolo di comparsa, andando così a rovinare non solo una figura splendida e magnificamente caratterizzata nell'originale ma, a cascata, si va a privare Shinji della persona che primariamente ne aveva influenzato lo sviluppo, il tutto senza fornire un sostituto a colmare tale lacuna.
Entra poi in scena Asuka, che unendo la sua caratteristica arroganza con l'assenza di scene dedicatele diviene una ragazzina fastidiosa e viziata, che non può giustificare il suo comportamento.
Ad aggravare questo stillicidio si aggiunge la commedia sentimentale, ossia ciò che non doveva essere mai osato. Nella serie originale il rapporto che Shinji ha con Asuka è di fondamentale importanza, specialmente per la caratterizzazione del primo, venendo egli infatti in contato con una personalità forte e decisa, seppur in apparenza, che risulta comunque sua coetanea ma nonostante ciò, agli occhi di Shinji, più matura di lui stesso. Inoltre e maggiormente, Asuka è l'oggetto della più forte pulsione sessuale che il giovane deve subire e a ella il ragazzo non riesce ad approcciarsi, essendo egli attratto fisicamente dalla giovane, ma solo in quest'ambito e non riuscendo a comprenderla intimamente. Tanta è la passione che prova verso di lei che, al culmine della disperazione, abbandonato da tutti, Shinji penserà ad Asuka sola come proprio rifugio (si pensi all'episodio ventiquattresimo, ove Shinji, innanzi all'EVA 01, si chiede dove sia la ragazza, non potendo egli più rivolgersi all'ormai distante signorina Misato né all'inumana Rei), cosa che chiaramente qui non potrà accadere, data l'assenza di una reale relazione interpersonale fra i due.
Tuttavia in questo Asuka, mossa da immotivata gelosia verso Rei, cerca di conquistare il suo principe dalle nulle doti.
L'unica nota positiva che posso riservare per la signorina Shikinami è che ho trovato molto piacevole la sua poca presenza in scena, ossia il deludere le più ovvie aspettative che gli appassionati nutrivano per la giovane, che ci si aspettava sarebbe stata, come nella serie, una dei protagonisti. Questo colpo di scena mi ha fatto molto piacere, proprio per il suo essere un elemento di forte sorpresa, tuttavia ciò è compensato da una grande nota negativa, che ne annulla tutti i pregi: si vede chiaramente che nel prossimo episodio la pilota dell'unità EVA 02 tornerà sul campo di battaglia.
Ora, uno degli espedienti narrativi da me reputati peggiori, nonché chiaro sintomo di povertà immaginativa, è la resurrezione dei personaggi, che può risultare piacevole solo se perfettamente motivata e funzionale al buon procedimento della trama e, sinceramente, mi dà l'idea che il suo ritorno sia giustificato da banali necessità quali il fatto che il pubblico non vorrà che Asuka muoia.
Proseguendo troviamo Rei, alla quale è stato riservato un trattamento inverso ai precedenti ma altrettanto pernicioso. A Rei viene dedicata maggior scena e, nel frattempo, si cerca di renderla umana, facendo così crollare il mito su cui si basava la sua unica figura: il mistero e il fascino.
La bellissima Rei della serie televisiva, che chiaramente non era un personaggio, nonostante la sua immensa utilità nella vicenda e nello sviluppo della questione di Shinji, essendo lei per il giovane un ideale immacolato, risultava allo spettatore che per la prima volta visionava la serie un arcano senza pari, essendo la sua figura stata giocata sublimemente dalla regia, in una continua tensione nella quale pareva sempre di essere in procinto di ricevere le prime informazioni su di lei e si veniva comunque costantemente delusi, ma nonostante ciò si continuava sempre imperterriti ad attendere la rivelazione, che alla fine, giustamente e magistralmente, non è giunta.
La nuova Rei non ha nulla di tutto ciò, non ha né l'ingenua dolcezza né la dura freddezza della sua figura originaria, ma è un personaggio svuotato del proprio fascino e del proprio alone di mistero, che tuttavia intraprende la salita all'umanità, il tutto con l'aiuto dei peggiori sforzi da parte della sceneggiatura e della regia. Questo elemento mi ha profondamente rammaricato, perché io sono veramente stato appassionato dalla Rei del '95 e questo elemento, insieme alla caduta della signorina Misato, è per me motivo più che sufficienti per deprecare il 'Rebuild'. In tutto questo non tengo nemmeno da conto lo scempio di Shinji, tanto non mi sarei mai aspettato che fosse possibile ricreare un personaggio tanto umano e realistico se non attraverso una perfetta copia.
Di Toji non c'è nulla da dire, perché a Toji nulla viene riservato. Tutto questo avviene però nel peggiore dei modi. Nel primo 'Evangelion' al giovane veniva dedicata una buona dose di tempo e di eloquente silenzio che ne chiarisse la dura condizione emotiva, l'ineluttabilità di una sorte che già appariva irrimediabilmente negativa, di un avvicinamento al mondo dell'alienazione di Shinji, il mondo dove in realtà tutti vivono, solo senza prenderne coscienza da parte dei molti. Tutta la tristezza che per quelle poche scene traspariva dal povero Toji viene dissipata e succeduta da una rapida telefonata tra Asuka e Misato, consistente in un discorso peraltro dal contenuto banale che marca ancora ulteriormente la piattezza dei personaggi del 'Rebuild', tanto rapidi nel cambiare il proprio animo. Inoltre, enorme pecca registica, è chiaro troppo presto che il pilota dell'unità EVA 03 non sarà Toji ma Asuka, facendo sfumare quello che poteva essere un brillante colpo di scena.
Si giunge così al nuovo personaggio, che rappresenta la summa di tutti i difetti sinora accumulati: Mari Makinami Illustrious. La giovane (chiaramente modellata sull'immagine di Eri Ninamori, con la quale condivide purtroppo solo l'estetica) ha un'aria di mistero altamente presunta ed è concettualmente un anacronismo, essendo la Nerv e tutto ciò che le sta dietro un'organizzazione militare dalla sorveglianza strettissima, mentre Mari arriva quando le pare e ottiene il comando dell'unità EVA 02 per vie alquanto trasverse, tanto che la signorina Misato, comandante del reparto operativo, non ne sa nulla.
E poi la nota più dolente, ma anche il simbolo della bassezza raggiunta: il fanservice. Con Mari si abusa di quest'elemento e tutto ciò mi addolora ancor di più, data la sua già povera figura. Ora, non voglio passare per un puritano, d'altronde so bene che molte serie moderne si basano su questo, tuttavia, a mio avviso, un'opera seria non dovrebbe contenere fanservice fine a se stesso.
Sul primo 'Evangelion' potevano anche esserci scene nelle quali ci si focalizzava sulla sessualità, anche visivamente, tuttavia erano ben motivate, basti pensare a quando Shinji scorge i seni di Asuka, una volta che la ragazza si è infilata nel suo letto. E' estremamente importante, specialmente per le conseguenze di questa situazione, ciò che Shinji pensa in quel momento, trovandosi a così stretto contatto con un oggetto del piacere più pulsionale e istintivo, cosa che assolutamente non avviene nel 'Rebuild', dove le grazie di Mari hanno l'unico fine di mostrare le notevoli proprietà elastiche del corpo umano e specialmente della graziosa anatomia femminile.
Potrei proseguire, parlare della totale mancanza del senso di alienazione sociale da parte dei personaggi, Shinji in primis, fatto oltremodo grave; dell'assenza della ricerca della verità esistenziale e del cinico avvicinamento alla realtà effettiva, con la parallela inesistenza di una soluzione a ciò, di un elemento che possa colmare questo vuoto cosmico, se non il ripiegare su una realizzazione tecnica di primissimo livello persino per gli standard odierni, in un convulso panegirico volto a scusare le continue inadempienze dei progettisti.
La serie del '95 mi corre in aiuto e citando l'episodio ventiseiesimo posso dire che quest'opera non ambisce nulla, non cerca alcunché e desidera la sola realizzazione pecuniaria.
Per concludere, resto speranzoso, sebbene oramai non ci creda più intensamente, che il seguito a questa pessima prima metà dell'opera possa risollevare questa vacillante imbarcazione, che tuttavia ha pienamente raggiunto i propositi commerciali sperati.
Se questa versione è ciò che Anno vuole veramente, sempre che non sia interessato unicamente all'ambito economico, cosa che non mi stupirebbe, sarà un'ennesima riconferma del fatto che il primo 'Evangelion' sia stato un accadimento incidentale, dove la mancanza di fondi fu la più grande fortuna del regista, cosa già fortemente caldeggiata dalla realizzazione del 'The End of Evangelion', opera comunque meritevole ma a mio parere affetta da gravi mancanze e carenze e che tradisce fortemente lo spirito del finale televisivo, per quanto si possa vedere come parallelo allo stesso e che tuttavia si basa sui progetti originali della Gainax e quindi dovrebbe rappresentare l'originale 'Evangelion' di Anno.
Tutto ciò non mi interessa in ultima analisi, 'Evangelion' è un'opera aperta e soggettiva e io ne ho tratto ciò che desideravo. Tutto il male che potrà essere fatto al suo buon nome non inficerà ciò che per me rappresenta, temo solo per coloro che lo conosceranno dal 'Rebuild', possano non dimenticare da dove proviene la serie originale.
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Io ho votato Sono nel mezzo, è un'opera senza infamia e senza lode, che forse è l'opzione che più si avvicina alle sensazioni che mi ha trasmesso questo film che non mi è piaciuto più di tanto ma, paradossalmente, l'ho apprezzato soprattutto per quelli che la recensione negativa riporta come gravi difettiXD. A livello di trama infatti il film non mi ha convinto, l'ho trovato confuso e penso che, se non avessi visto la serie prima, avrei finito per capirci davvero poco di tutto quello che succede (comunque è pur sempre una tappa di un viaggio quindi ci si potrebbe anche passare sopra volendo...); i personaggi invece (mi riferisco ai tre protagonisti almeno, concordo invece che altri come Toji siano stati trascurati, per motivi di tempo probabilmente) mi sono sembrati molto più umani e apprezzabili di quelli visti nella serie che, come detto dallo stesso Anno del resto, erano talmente malati da risultarmi artificiosi, al contrario di quelli del film coi quali mi è sembrato molto più semplice approcciarmi; per carità, l'impostazione caratteriale dei tre protagonisti della serie ha prodotto un successo tale da ritrovare tanti archetipi caratteriali simili nelle opere successive a Evangelion ma quasi sempre con le, per me dovute, smussature che riducessero l'effetto straniante prodotto dagli originali, e in fondo quelli di Eva 2.22 mi sembrano un'evoluzione delle figure originarie della serie, evoluzione che io personalmente ho gradito.
Come ho gradito tutto il lato tecnico del film, il giudizio titubante riguarda unicamente trama e sceneggiatura, su animazioni, design, musiche, e adattamento italiano va che in questo periodo riscopre la sua importanza , non ho nulla da dire.
cult è cult a prescindere, forse intendi lo status di capolavoro
Preso singolarmente devo dire che le idee non sono male, specie come introdurre un personaggio nuovo. La pecca è che a tutt'oggi non si sa praticamente nulla di questo personaggio e relegarne la spiegazione all'ultimo episodio non mi sembra una bella mossa. Staremo a vedere che s'inventano.
Per il comparto animazione non si discute ... 10 e lode.
Ma indipendentemente dalla qualità dei film, questi ultimi dieci anni per me restano un grande spreco, se paragonati al periodo d'oro di Anno in cui fece Gunbuster, Nadia e il primo Evangelion. Chissà cosa avrebbe potuto realizzare in questi anni se si fosse dedicato a qualche nuovo progetto originale.
Se ti piace di più va bene , non vorrei creare malintesi in tal senso, io mi sono voluto riferire alla definizione di cult, ovvero (grazie web) :
Oggetto o prodotto culturale che ha acquisito valore simbolico grazie al suo grande successo e al suo carattere di esemplarità
Che secondo me si addice ad Evangelion ben benino
Tutto si stempera in questa realtà parallela, e i personaggi sbiadiscono tra i loro antesignani e un riflesso a tinte Archie Comics.
Poi tutto partirà per la tangente e i fiumi di porpora ce li hai in bocca più che nel film.
Ma questa è un'altra storia.
♫ Turn around look at what you seeeeeeeeeeeeeeeeee....♫
Mi pare ottimo e perfettamente fruibile da chiunque
Se poi c'era qualche errore di pronuncia o simile mi interessa poco se si vuole la fedeltà si guarda l'opera originale l'adattamento è altro
in ogni caso il film è il migliore tra quelli usciti, il finale gasa assai e dà tantissime aspettative, le quali però sono state completamente smorzate dal terzo film che mi è sembrato più un filler transitorio
P.S. Prima di andare in pensione, mi auguro di vederne la conclusione.
Dopo aver visto il terzo film, posso rivalutare (un po') il secondo film, tuttavia permane quel senso di inutilità del Rebuild, un'operazione che nessuno aveva chiesto ad Anno (al contrario dei film precedenti per poter vedere una "vera conclusione di Evangelion), nonché una delle commercialate più spudorate mai viste.
Avevo molte aspettative nei confronti di Anno per il suo dopo-Gainax, mai avrei immaginato che si sarebbe impantanato per così tanti anni in un remake/reboot simile.
Decontestualizzato dalla quadrilogia e avulso dalla teoria del loop, dal manga di Sadamoto e da tutto il contorno sapientemente ideato da Anno (es. Until You come to me), questo sondaggio non ha senso.
Sono tutti tasselli di un grande puzzle: indovinate chi compare nell'epilogo (extra stage) del manga?
eh la cosa mi ha lasciato un attimo spiazzato!
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