I rapporti tra la Corea del Sud ed il Giappone non sono mai stati particolarmente idilliaci e anche nell'ultimo periodo non sono sembrati destinati a migliorare, e di certo Yoshiyuki Sadamoto, storico character designer di Neon Genesis Evangelion e Summer Wars, non ha perorato la causa con le dichiarazioni rilasciate recentemente.
Nel museo d'arte della prefettura di Aichi si è tenuta la mostra d'arte storica “After ‘Freedom of Expression’?”, la quale è stata cancellata solo tre giorni dopo a causa della scultura "Statua della Pace" di Kim Seo-kyung e Kim Eun-sung, la quale mostrava una "comfort woman", ovvero una delle tante giovani schiave coreane rapite dai militari giapponesi nel corso della seconda guerra e costrette a servirli nelle "case di piacere".
Sadamoto ha definito tale scultura "sporca" e "volgare", asserendo che quella scultura fosse semplice propaganda e che non avesse nessun valore artistico.
"La sporca statua di una ragazza. Un filmato che mostra una foto dell'Imperatore del Giappone venire prima bruciata e poi calpestata. Non può che essere lo stile propagandistico di un determinato tipo di paese" (riferendosi ai filmati proiettati sotto i piedi della statua).
"Non ha assolutamente niente di interessante o di bello, niente che ti possa aprire gli occhi o scaldare il cuore, non ha nessuno degli aspetti intellettualmente stimolanti che cerchiamo dall'arte moderna. È solo volgare e fastidiosa". "Mi aspettavo qualcosa che rispettasse la tradizione di dOCUMENTA o della Triennale di Setouchi... che peccato".
"Speravo in un evento artistico che potesse rappresentare al meglio l'arte contemporanea: ceramica, biciclette, motociclette, film, fumetti, moda, architettura e tutte quelle cose che sono apparse nella prefettura nello stesso periodo. Rimuovete questa folle [propaganda] guidata dai media e la mostra può ancora essere salvata".
"Mi piacciono le idol coreane e se qualcosa è bello esteticamente lo ammetto senza problemi". "Se l'esecuzione è mediocre e dà un risultato pessimo allora ovviamente avrò un'opinione differente una volta vista di persona. Le mie scuse alla modella, nel caso ce ne fosse una...". "Non dico che l'arte non può diventare propaganda ma, sinceramente, questa scultura non mi ha detto nulla artisticamente".
Le reazioni alle sue parole non potevano che essere negative, tra fan coreani di Evangelion dichiaratisi enormemente delusi ma anche ragazzi giapponesi che comprendono il valore simbolico ed artistico di una statua in ricordo di giovani e giovanissime ragazze che hanno subito violenze inesplicabili: "La statua dà modo alle donne giapponesi di riflettere sui propri diritti, e tu definisci tutto ciò "sporco"?"
I curatori della mostra hanno dichiarato la chiusura della stessa come "il peggior atto di censura del Giappone post guerra mondiale". Secondo il Mainichi Shimbun più di 700 lamentele sono arrivate contro la mostra solo l'1 agosto; Hideaki Omura, il governatore di Aichi e capo del comitato d'organizzazione ha detto al Japan Times che il comitato ha ricevuto varie minacce compreso un messaggio nel quale una persona ha dichiarato che avrebbe "portato una tanica di benzina nel museo", chiaro riferimento alla tragedia della Kyoto Animation.
Di contro, però, un movimento partito lo scorso 4 agosto dall'artista napoletana Rosaria Iazzetta è divenuto fortemente virale su Instagram e Twitter: per condannare questa censura diversi ragazzi e ragazze hanno assunto la stessa posa della statua.
La Statua della Pace è stata installata la prima volta nel 14 dicembre 2011 di fronte all'ambasciata giapponese ed è uno dei tanti capitoli di questo difficilissimo rapporto tra i due paesi, che ad oggi sono sempre più distanti.
Fonti Consultate:
Anime News Network
Mainichi Shimbun
Nel museo d'arte della prefettura di Aichi si è tenuta la mostra d'arte storica “After ‘Freedom of Expression’?”, la quale è stata cancellata solo tre giorni dopo a causa della scultura "Statua della Pace" di Kim Seo-kyung e Kim Eun-sung, la quale mostrava una "comfort woman", ovvero una delle tante giovani schiave coreane rapite dai militari giapponesi nel corso della seconda guerra e costrette a servirli nelle "case di piacere".
Sadamoto ha definito tale scultura "sporca" e "volgare", asserendo che quella scultura fosse semplice propaganda e che non avesse nessun valore artistico.
"La sporca statua di una ragazza. Un filmato che mostra una foto dell'Imperatore del Giappone venire prima bruciata e poi calpestata. Non può che essere lo stile propagandistico di un determinato tipo di paese" (riferendosi ai filmati proiettati sotto i piedi della statua).
"Non ha assolutamente niente di interessante o di bello, niente che ti possa aprire gli occhi o scaldare il cuore, non ha nessuno degli aspetti intellettualmente stimolanti che cerchiamo dall'arte moderna. È solo volgare e fastidiosa". "Mi aspettavo qualcosa che rispettasse la tradizione di dOCUMENTA o della Triennale di Setouchi... che peccato".
"Speravo in un evento artistico che potesse rappresentare al meglio l'arte contemporanea: ceramica, biciclette, motociclette, film, fumetti, moda, architettura e tutte quelle cose che sono apparse nella prefettura nello stesso periodo. Rimuovete questa folle [propaganda] guidata dai media e la mostra può ancora essere salvata".
"Mi piacciono le idol coreane e se qualcosa è bello esteticamente lo ammetto senza problemi". "Se l'esecuzione è mediocre e dà un risultato pessimo allora ovviamente avrò un'opinione differente una volta vista di persona. Le mie scuse alla modella, nel caso ce ne fosse una...". "Non dico che l'arte non può diventare propaganda ma, sinceramente, questa scultura non mi ha detto nulla artisticamente".
キッタネー少女像。
— 貞本義行@腰痛 (@Y_Sadamoto) August 9, 2019
天皇の写真を燃やした後、足でふみつけるムービー。
かの国のプロパガンダ風習
まるパク!
現代アートに求められる
面白さ!美しさ!
驚き!心地よさ!知的刺激性
が皆無で低俗なウンザリしかない
ドクメンタや瀬戸内芸術祭みたいに育つのを期待してたんだがなぁ…残念でかんわ
Le reazioni alle sue parole non potevano che essere negative, tra fan coreani di Evangelion dichiaratisi enormemente delusi ma anche ragazzi giapponesi che comprendono il valore simbolico ed artistico di una statua in ricordo di giovani e giovanissime ragazze che hanno subito violenze inesplicabili: "La statua dà modo alle donne giapponesi di riflettere sui propri diritti, e tu definisci tutto ciò "sporco"?"
I curatori della mostra hanno dichiarato la chiusura della stessa come "il peggior atto di censura del Giappone post guerra mondiale". Secondo il Mainichi Shimbun più di 700 lamentele sono arrivate contro la mostra solo l'1 agosto; Hideaki Omura, il governatore di Aichi e capo del comitato d'organizzazione ha detto al Japan Times che il comitato ha ricevuto varie minacce compreso un messaggio nel quale una persona ha dichiarato che avrebbe "portato una tanica di benzina nel museo", chiaro riferimento alla tragedia della Kyoto Animation.
Di contro, però, un movimento partito lo scorso 4 agosto dall'artista napoletana Rosaria Iazzetta è divenuto fortemente virale su Instagram e Twitter: per condannare questa censura diversi ragazzi e ragazze hanno assunto la stessa posa della statua.
statue of peace in protest of the censorship in the Aichi Triennale exhibition. Let’s pose as a statue. let's call it 'being a statue of Non-freedom of expression'. #statueofpeace #nonfreedomofexpression #平和の少女像 #womencomfort #yoshikoshimada #AichiTriennale #metoo #japan pic.twitter.com/I4TtnDTA4u
— Rosaria Iazzetta (@RosariaIazzetta) August 4, 2019
La Statua della Pace è stata installata la prima volta nel 14 dicembre 2011 di fronte all'ambasciata giapponese ed è uno dei tanti capitoli di questo difficilissimo rapporto tra i due paesi, che ad oggi sono sempre più distanti.
Fonti Consultate:
Anime News Network
Mainichi Shimbun
Devo dire che anche io sono deluso dalle sue parole, mi piace tantissimo il suo stile artistico, ma come persona, lasciamo stare.
Certo il Giappone non è l'unico Paese ad avere problemi ad ammettere gli orrori che ha compiuto durante la guerra, però non cambia che da parte loro sia un atteggiamento ridicolo e offensivo.
Inoltre le critiche di Sadamoto non hanno nemmeno il minimo senso, sembrano campate per aria. Non si capisce se il problema sia l'atto di "propaganda" (che poi, "progaganda"? sono FATTI) della statua o il fatto che non sia esteticamente bella, figuriamoci poi tirare in ballo le idol koreane per un paragone sull'estetica (sul serio?). Non so, una statua che rappresenta le donne di conforto e la loro sofferenza dovrebbe essere qualcosa di "bello"? Dovrebbe colpirti come prima cosa per la sua bellezza artistica o per il messaggio di denuncia che c'è dietro?
L'ironia di una mostra chiamata "After ‘Freedom of Expression’?”, sul tema della libertà di parola in Giappone, che viene chiusa per un problema del genere direi che si commenta da sola.
Chi ha stabilito quali siano gli "aspetti intellettualmente stimolanti che cerchiamo"?
E poi perché il plurale maiestatis? "(Noi) cerchiamo". Noi chi?
La censura di una mostra sulla libertà d'espressione artistica è tanto paradossale quanto preoccupante.
La parole di Sadamoto, poi, mi lasciano alquanto basito. Non capisco come un artista possa chiedere che le opere di qualcun altro vengano censurate, e nei suoi commenti fa la figura dell'idiota.
La statua, francamente, a livello estetico non piace neanche a me, ma non vedo dove sia questa propaganda (al massimo possiamo parlare di "provocazione", e giusto per il filmato proiettato). Denunciare un orrore simile trovo sia sacrosanto, soprattutto perché poco conosciuto (personalmente, non ne avevo mai sentito parlare).
Vabbè, è il "ho tanti amici di colore" dopo aver detto qualche stronzata razzista applicato alla diatriba Giappone - Corea.
Onestamente più che disgusto mi viene da provare tanto ma tanto imbarazzo.
Un po' come per noi italiani se vedessimo rappresentazioni di mussolini appeso, dei preti pedofili, dell'esportazione della mafia (etc)
Piuttosto che "demonizzare" Sadamoto sarebbe più corretto (IMHO) limitarsi a esprimere la propria opinione contraria.
Il vero errore l'ha fatto chi ha chiuso la mostra effettuando di fatto la censura.
(ma forse dovevo seguire il mio consiglio iniziale e non scrivere questo post XD )
A giudicare dall'articolo credo che il nazionalismo sia molto più sentito presso i vecchi che non i giovani.
Mica tanto se consideri che attualmente al governo in Giappone ci sono i conservatori.
Ma vorrebbe da chiedersi, se le bombe le avessero sganciate su Roma o su Berlino, i nazifascisti sarebbero stati assolti dai loro crimini?
Anche mia nonna ha vissuto la guerra, ma non è che ogni 3x2 come i vecchi giapponesi fa uscite di questo tipo anzi non le ha mai fatte
Mi immagini le lezioni di storia del secolo scorso; "noi giapponesi siamo povere vittime innocenti e tutto il mondo è brutto e cattivo"
Ma non è proprio questione da legarsi al dito fatti avvenuti durante la guerra in cui loro sono state vittime, la statura rappresenta una delle più grandi porcate che LORO hanno fatto. Sarebbe come se gli americani si lamentassero per ogni rappresentazione artistica riguardante la bomba atomica.
Questo crimine è un ostacolo per il futuro nazionale del Giappone e finché i nipponici non lo riconosceranno e chiederanno perdono,non ci sarà pace alle porte
La stessa cosa la si potrebbe dire per gli israeliani,tuttavia quando mai i coreani hanno commesso crimini di guerra in Vietnam?
Forse ti sei sbagliato e in realtà ti volevo riferire alla guerra di Corea?
senza SE e senza MA
No no, cerca bene. I Coreani hanno preso parte alla guerra del Vietnam in seguito ad un accordo stretto con gli Stati Uniti che prometteva supporto economico in cambio di partecipazione alla guerra. Durante questa i soldati Coreani hanno commesso crimini atroci quali lo stupro e l'uccisione di civili (praticamente gli stessi crimini del Giappone), però loro fanno finta di niente e non hanno mai chiesto scusa pubblicamente (il Giappone almeno questo l'ha fatto e lo fa ripetutamente). Inoltre i Coreani sono ancora più ipocriti perché si lamentano che ai giovani Giapponesi non viene insegnata la storia correttamente perché nei libri di testo non vengono descritte le atrocità commesse, però fanno anche loro la stessa cosa e nei libri di storia coreana viene solo evidenziata la partecipazione del paese alla guerra e i conseguenti benefici economici senza neanche nominare gli stupri e le uccisioni. Ancora oggi molte donne vietnamite vittime di tali crimini sono disperate e NON chiedono alcun risarcimento, ma solo di essere riconosciute e delle scuse. Senza citare i figli di tali stupri che a causa della loro situazione di "figli di invasori" sono sempre state vittime di soprusi da parte del loro stesso paese. Probabilmente i Coreani fanno finta di niente in quanto per loro chiedere delle scuse e vedersele accettate senza dover sborsare un centesimo minerebbe il loro diritto di fronte al pubblico di chiedere continui risarcimenti al Giappone.
Se invece si trattasse semplicemente di un'opera a memoria delle violenze perpetrate durante "tutte" le guerre verso le donne, allora è chiaro che commenti del genere e la censura sarebbero del tutto inaccettabili.
Se poi la Corea vuole perpetrare una memoria storica della "Resistence against Japanese occupation", la statua con i filmati anti-giapponesi la può pure esporre nei propri musei, non può certo pretendere di farlo in quelli giapponesi a meno che non ci sia un accordo bilaterale in merito o una presa di coscienza spontanea da parte del Giappone, come la Germania ha fatto con i monumenti all'olocausto.
Credo che l'imperatore sia quello attuale che suo padre ha più volte espresso rammarico per quanto accaduto durante la guerra
Del figlio non so,ma l'ex imperatore aveva espresso scuse ufficiali per le atrocità nipponiche
ma per i risarcimenti s'è aspettato cinicamente che il tempo si prendesse gran parte di chi ne aveva diritto.
Ahime hai ragione. Questa impostazione di Sadamoto non porta assolutamente da nessuna parte.
E dispiace profondamente leggerla. Una maggiore riflessione si impone sul serio. Purtroppo a quanto ho capito c'è davvero poca consapevolezza della propria storia da parte della socialità nipponica.
Altro è dolersi, giustamente dolersi, di quanto accaduto ad Hiroshima e Nagasaki ( per tralasciare altri eventi estremamente luttuosi come il bombardamento di Tokyo) altro è rifiutarsi di prendere coscienza di quanto è accaduto.
E poi si picca quando tutto il resto del mondo non gliela lascia passare.
Brucia il culo, Sadamoto? Bene, e ancora bene.
P. S. È un grande artista. Nessuno glielo toglie. È anche un pò coglione? Oggi ha dimostrato di sì. Le due cose possono coesistere.
C'è una descrizione o spiegazione dell'opera fornita dal suo autore ? Almeno per capire se i filmati sono contestualizzati nell'opera.
Mi trovo d'accordo su questo punto di vista.
Sadamoto ha interpretato la mostra cogliendo quegli elementi che secondo lui sono spinti a forza per provocare e magari mettere in cattiva luce il Giappone. E magari in parte è anche così.
Dall'altra, chi ha realizzato le opera magari voleva davvero solo far riflettere su certi aspetti poco conosciuti del passato, o magari no.
Penso che piuttosto che controbattere Sadamoto con atti plateali di protesta come le foto in posa o le aspre critiche, si poteva provare a mostrargli il punto di vista ufficiale del senso di tale mostra. Magari non si otteneva comunque nulla, ma se si ribatte in modo aspro non si trova mai il punto di incontro. Magari anche lui ci avrebbe riflettuto e sarebbe tornato sui suoi passi.
A mio avviso, e concordo sempre con il tuo intervento, l'errore è stato chiudere la mostra. Anche perché chi ha dato l'ok all'inizio ci fa la figura di chi non controlla cosa espone e di quello che cede alle pressioni. Anche qui un parere ufficiale avrebbe giovato.
Ma basta con 'sta storia del "politicaly correct", qui si parla semplicemente di buonsenso e coscienza morale che dovrebbe, tra l'altro, risiedere in ognuno di noi ... Sadamoto ha fatto una starnazzata rozza e ignorante, di cosa si dovrebbe discutere? Le chiacchiere stanno a zero.
Quindi mi pare che la questione sia più che aperta, e deve restarlo, perché di certi momenti atroci della storia non bisogna mai perdere la memoria.
Sante parole.
No aspetta, il Giappone ha creato nel 2015 un fondo per donare soldi alle comfort women ancora in vita e le loro famiglie, si parla di 1 Miliardo di Yen, e per promuovere delle politiche di uguaglianza sociale in Corea.
Senza citare che il Giappone già nel 1994 aveva aperto un fondo per risarcire le famiglie di tutta l'Asia (quindi non solo della Corea) che arrivò a circa 5 Miliardi di Yen. Oltre il fatto che già nel 1965 il Giappone pagò alla Corea ben 800 milioni di dollari, sempre per questo stesso identico motivo.
E ricordiamo che le scuse sono arrivate a più riprese, ma la Corea vuole sempre "di più".
La Corea ha gettato via questi soldi del fondo e pare che abbia "risarcito" il governo giapponese per mostrargli quanto non li volessero. Perché? Non c'entrano nulla le Comfort Women, lo hanno fatto per problemi economici tra i due paesi che nulla hanno a che fare con questa terribile questione. Beghe commerciali tra i due paesi che vedono la Corea subire e che allora hanno scelto di risolvere cavalcando i malumori (alimentati dal governo) del popolo contro il Giappone, come se loro dovessero essere accomodanti eternamente e venirgli incontro su ogni cosa.
I soldi cancellano la cicatrice? No
I soldi possono essere la risposta a tutto? No
Ma il governo Abe (ed io sono un gran bell'oppositore di Abe) si è scusato, ha fatto ammenda e ha cercato di aiutare il governo coreano a promuovere politiche sociali. E loro hanno rifiutato.
Adesso non parliamo del Giappone come questo paese che nega politicamente l'esistenza di questa macchia e che se ne stia sbattendo, perché non è assolutamente così.
La Corea non ha dimostrato di voler collaborare per creare una discussione, sputare in faccia al fondo è stata una mossa terribile da parte loro. Non voglio dire che il Giappone sia una vittima, ma invia soldi in Corea dagli anni '60 per compensare a questo fatto che è stato altamente strumentalizzato e politicizzato per cavalcare un'onda morale che vede generazioni di coreani ritrarre il Giappone come il Re di ogni male.
Quindi sei come quelli di Sputnik che ritengono il premier nipponico Shinzo Abe un fantoccio degli Usa che usa il nazionalismo per promuovere aggressive politiche imperiali alla Cina e alla Russia che guardacaso coincidono con quelle americane?
Solo un appunto se permetti: sostanzialmente sono d'accordo con la tua riflessione. Però il Giappone ha avuto un serio problema di "memoria" per tanti anni (quindi prima del governo Abe nello specifico) e ha negato l'esistenza delle donne di conforto in quanto era un aspetto che contraddiceva il loro ideale di esercito duro e puro e di paese "vittima" della guerra (i civili sono state vittime innocenti, l'esercito e tutto il fanatismo fascista che gli gravitava intorno no). Ci hanno messo anni e anni anche solo ad ammettere il problema, e lo hanno fatto trascinati per i capelli e strascicando i piedi perché quello che doveva essere un gesto di normale e umano cordoglio per le vittime è stato politicizzato in una questione di perderci la faccia o meno.
Anche il fondo istituito specialmente per le donne di conforto, è un bel gesto... Ma vuoto. È stato istituito nel 2015, a distanza di settant'anni dalla fine della guerra. Le vittime sooravvisute in gran parte hanno già vissuto le loro vite e sono morte. Troppo poco e troppo tardi. Non ne faccio una colpa ad Abe nello specifico, ovvio che era un gesto simbolico più che pratico, però capisco anche la Corea quando si lamenta dell'atteggiamento del Giappone. Specie poi quando saltano fuori a tutt'oggi episodi come quello del Sadamoto. (e alla Corea è andata pure bene, i cinesi hanno patito molto di più per far riconoscere i crimini di guerra contro la popolazione)
Pensate solo cosa succederebbe se nella Germania di oggi un artista o intellettuale tedesco si lagnasse di un monumento per la shoah. Se lo mangerebbero vivo e a ragione
Il Giappone la sua parte l'ha fatta, qui si sta parlando tra i commenti di un paese che pare che faccia finta che non esista nessun problema, invece è un paese che la sua ammenda l'ha pagata e, a mio avviso giustamente, dice: ci eravamo già messi d'accordo negli anni 60 e negli anni 90, perché dobbiamo fare un terzo accordo? E comunque lo hanno fatto.
La questione delle Comfort Women è una terribile macchia ma che viene politicamente strumentalizzata dalla Corea da sempre. Se avete fatto degli accordi negli anni '60, se li avete fatti nuovamente 30 anni dopo perché quelli avvenuti 4 anni fa dovrebbero essere necessari? In realtà, mi dispiace, dirlo, sono dalla parte del Giappone nell'asserire che se c'erano patti in precedenza è assurdo uscirsene decine di anni dopo dicendo "no vogliamo ancora", non funzionano così gli accordi.
Che la questione di Sadamoto sia vergognosa è ovvio, che questa statua non deve essere toccata è assodato, che questa sia una macchia nella storia del Giappone è indiscutibile.
Rispondo anche un altro commento visto che ci sono:
Il Giappone di oggi sta prendendo una linea nazionalistica? Abe lo vorrebbe, ma perché? Perché vogliono rivivere i fasti passati come un Putin qualunque? No. Ma perché il Giappone è rimasto isolato dalla minaccia coreana (in questo caso del nord), con un presidente vergognoso come Trump che si è fatto, com'era ovvio, abbindolare da Kim e da Putin lasciando il Giappone senza quello che era ormai il suo alleato più importante mentre quelli gli buttano i missili a pochi metri dalla costa.
Sono contro Abe, ripeto, e sono contro qualsiasi piega nazionalistica ma non possiamo suddividere il mondo in semplice "buoni contro cattivi", le alleanze internazionali sono delicate, i rapporti tra paesi sono delicati. Io sono contro la riforma costituzionale che tra 2 anni proporrà Abe ma non perché la trovo sbagliata di per sé ma perché vuole cambiare la mentalità del paese, perché avere un esercito non è una cosa per nulla sbagliata ma il messaggio che vuole dare in una epoca così caotica come la nostra è pericolosa. Ma rimane sicuramente il fatto che se il Giappone è così isolato contro un pazzo che gli lancia missili sotto casa è giusto che non rimangano a guardare, ma spero nel prossimo presidente USA (anche se potrebbe essere troppo tardi, chissà)
Pan, rilancio il tuo esempio: la Grecia ha chiesto alla Germania ulteriori soldi per i danni causati nella Seconda Guerra e la Germania ha risposto ESATTAMENTE COME IL GIAPPONE, ovvero dicendo "ve li abbiamo già dati negli anni '60".
La Germania ed il Giappone dovevano pagare? ASSOLUTAMENTE SI'. Lo hanno fatto? ASSOLUTAMENTE SI'. Non puoi chiedere soldi ogni 10 anni, per motivi politici e non perché hai a cuore le vittime e non ditemi che pensate il contrario vi prego, e giocare la carta della vittima. Perché quelle donne sono state delle vittime di qualcosa di disgustoso che non potrà essere mai superato con nessuna scusa e nessun assegno ma strumentalizzare la loro vicenda è come offenderle.
Beh oddio l'Italia ha pagato i suoi centinaia di milioni, e il concetto fu che è assurdo pagare la Libia (proprio la Libia tra tutti) tutti questi anni dopo... non è questo il modo, fu una pagliacciata per nascondere chissà che. Il punto è: che se si fecero degli accordi non puoi ripensarci tot anni dopo dicendo "vogliamo di più", una volta che hai siglato e hai firmato e hai intascato non puoi pensarci 70 anni dopo.
Io prove che la Germania non abbia pagato quanto pattuito non ne ho trovate (secondo Reuters la Germania avrebbe pagato 72 miliardi) a mio avviso è una ennesima strumentalizzazione politica di un qualcosa di ben differente, tra 2 paesi che si trovano agli antipodi e che sfruttano questioni ben differenti.
Non direi, l'Italia non è stata processata per i crimini di guerra in Grecia e Yugoslavia e la Germania aveva dei debiti di guerra verso tutti tra cui anche la Grecia,tuttavia in base ad un trattato alla Germania gli sono stati condonati la maggior parte dei debiti di guerra tranne che ad alcuni paesi come la Grecia
Ma scusa lo dici te stesso che quindi ha pagato alla Grecia....... per il resto non rispondo che è davvero mucho off topic e poi i mod se la pigliano con me u.u quindi meglio che smetto qua questa parte della conversazione
Ho detto che ha ancora debiti verso la Grecia be quest'ultima aveva deciso di condonaglierli in parte,non tutti,adesso mi fermo anche io che so andato anche Ot,ma questa è l'ultima
Ma per il resto non è solo un "il doppiaggio italiano fa schifo" ma allo stesso modo c'è "se questa cosa non la doppiano in italiano il mondo fa schifo" lol c'è un amore-odio verso il doppiaggio nella community che secondo me è 50/50 (ok sì basta anche questo ot lol)
Conosco la storia delle donne di conforto e delle azioni fatte dal governo giapponese per riparare ai danni e le scuse elargite.
Tu hai pienamente ragione nel dire che in Corea questo argomento viene strumentalizzato a livello politico e torna fuori ogni tot anni come "arma" contro il Giappone.
Però resto dell'idea che il Giappone abbia fatto troppo poco, troppo tardi, vuoi per un problema di cultura anche coreana per carità (non si parlava delle donne di conforto in quanto il sesso prematrimoniale era considerato vergognoso, pure se era strupro, quindi sono passati decenni prima delle denunce pubbliche). In Giappone fino a pochi anni fa la stragrande maggioranza della popolazione NON credeva che la storia delle donne di conforto fosse vera, e questo è un problema enorme.
Per capirci: le tre iniziative di cui hai parlato hanno raggiunto poche centinaia di donne, quando il Giappone stesso ha ammesso che nella tratta erano coinvolte decine di migliaia di vittime. Questo perché nel frattempo molte sono morte, oppure non hanno trovato il coraggio di denunciare.
Quindi per questo dico che è giustamente un argomento molto sentito e una ferita che non si rimarginerá mai a livello sociale.
È un argomento politicizzato dalla Corea? Si, certo.
È stato trattato o risolto in modo soddisfacente? No, non credo.
È anche un problema di coscienza e percezione. È più facile dire della Germania "ok loro hanno pagato bona li" quando nel loro paese si insegna l'olocausto, e c'è una presa di coscienza collettiva delle colpe e responsabilità dei loro padri. Li l'argomento non è trattato con arroganza ma con rispetto.
Il Giappone invece ha si chiesto scusa, ma persino ai giorni nostri va spesso tirato per le orecchie a livello internazionale, e buona parte della sua popolazione o non conosce la storia oppure pensa che sia fuffa (non tutti, ma decisamente una fetta più consistente di "sono pochi disagiati"). Quindi ci stà che quando si tira fuori l'argomento in Corea si scaldano gli animi, per quanto, ripeto hai ragionissima a dire che da parte loro l'argomento è stato politicizzato a livello governativo e potevano gestirlo MOLTO meglio.
Cose normali in Asia,tra Cina,Giappone e Corea non so chi sia peggio
Gia', negare la storia non cambia le atrocita' che il Giappone ha compiuto (civili seppelliti vivi, cannibalismo, uso di gas al cloro, ecc.). Tra l'altro molti crimini di guerra sono stati ordinati dallo stesso imperatore che e' rimasto totalmente impunito, che schifo.
Impossibile punire l'imperatore,se l' avessero giustiziato,ne avrebbero fatto un martire e l'occupazione sarebbe stata impossibile
Sicuramente il valore che si può attribuire ad un'opera è puramente soggettivo quindi è anche normale avere differenti prospettive.
No, sono come i pacifisti giapponesi. Quelli che, Miyazaki in testa, protestano (in alcuni casi da decenni, vedo Okinawa) contro la militarizzazione della politica estera (e interna) del Giappone. Sono questi, ripeto, Miyazaki in testa, ha ritenere che le basi americane e le modifiche costituzionali "guerrafondaie" siano un pericolo per la pace del Giappone e dell'Asia.
Le modifiche costituzionali in Giappone sono dovuti anche alle pressioni americane che vogliono usare il Giappone per contenere la Cina,così come i nostri "amici"americani vogliono usare noi europei per contenere la Russia.
Chiaramente è un problema comune e l'unico modo per risolverlo è finirla con gli Usa
Non sono proprio d'accordo. Le prime aperture serie all'uso delle forze di autodifesa arrivano prima di Trump. Il tema poi, credo, non è mai stato sul dotarsi o meno di forze armate, l'autodifesa ha aggirato la questione decenni fa. Ciò che è cambiato, negli ultimi vent'anni è sì l'importanza del Pacifico per gli Usa, e dunque del Giappone come unico alleato di peso nell'area (oltre all'Australia, che però non è esattamente davanti a Pechino). E dunque una maggiore pressione americana sia in presenza di mezzi Usa che di richiesta di spesa militare (che per il Giappone è in crescita). Ma è cambiata anche l'impostazione della politica estera giapponese. Questi non vogliono un vero grande esercito perché hanno paura del bombarolo Kim, vogliono piuttosto essere sempre più presenti nelle "missioni di pace" all'estero, perché è con queste che si acquista peso politico ed economico. Missioni all'estero significa partecipare alla ricostruzione, dare lavoro alle aziende giapponesi. Ovviamente Abe non vuole bombardare le Hawaii e marciare su Singapore, ma è comunque una politica fatta mandando i militari a conquistare prestigio.
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