Come un po' in tutto il mondo, ci sono lavori più o meno retribuiti. Tra quelli meno retribuiti, purtroppo, troviamo sempre i soliti: il cameriere, il commesso, il lavapiatti… e qualche altra cosa che in realtà non ci aspetteremmo.
Un animatore oramai veterano nel suo campo, Jun Arai, si è lamentato su Twitter del proprio salario che, come già abbiamo letto più volte, sembra essere generalmente davvero basso… Così basso che, però, anche un commesso di un discount guadagnerebbe addirittura di più!
"Lavorando per la serie Pokémon si guadagnano 4500 yen (circa 36 euro) per ogni 'animation cut', ovvero una delle paghe più basse dell’industria degli anime. Se si divide quella cifra nelle ore concrete di lavoro, esce fuori che i soldi guadagnati sono meno di quelli che guadagna un commesso part-time in un supermercato discount." Arai continua domandandosi: "La serie è un cult, quindi tutti quei profitti a chi finiscono?"
La paga degli animatori giapponesi è ultimamente oggetto di forti discussioni. Ci sono sempre più animatori che mettono in luce la propria insoddisfazione da lavoratori: salari bassi, orari di lavoro lunghissimi, addirittura ci sono casi di personale mai pagato. In tutto questo, però, dobbiamo tenere a mente un paio di cose.
Prima di tutto, nel gergo dell’industria degli anime, per "animation cuts" si intende una breve sequenza animata, e quel "breve" non ha mai una lunghezza specifica, ovvero non ha un numero fisso di frame al secondo. Il "cut" può avere sia una durata breve che lunga, soprattutto quando la scena richiede più fluidità nei movimenti. Con questa premessa, sarebbe oggettivamente strano per uno studio stabilire una paga fissa basata sugli "animation cuts", poiché ognuno di essi necessita tempistiche molto differenti tra loro.
In conclusione è d'uopo sottolineare che, nonostante Arai sia un vero veterano dell’animazione per lavori che anche noi conosciamo bene (Love Hina, Emma – A Victorian Romance, Higurashi no Naku Koro ni, Gurren Lagann, Sword Art Online), da nessuna parte ha mai menzionato una collaborazione professionale con il brand Pokémon, ed è quindi discutibile il livello di informazione che può avere riguardo i salari offerti dai produttori del famoso franchise.
Fonte Consultata:
SoraNews 24
Un animatore oramai veterano nel suo campo, Jun Arai, si è lamentato su Twitter del proprio salario che, come già abbiamo letto più volte, sembra essere generalmente davvero basso… Così basso che, però, anche un commesso di un discount guadagnerebbe addirittura di più!
ポケモンは
— 新井 淳(ver.4) (@arasan_fourth) January 6, 2020
カット単価4500円で業界最安値に近い金額で
原画が描かれています。
時給換算するとコンビニバイト以下です。
"Lavorando per la serie Pokémon si guadagnano 4500 yen (circa 36 euro) per ogni 'animation cut', ovvero una delle paghe più basse dell’industria degli anime. Se si divide quella cifra nelle ore concrete di lavoro, esce fuori che i soldi guadagnati sono meno di quelli che guadagna un commesso part-time in un supermercato discount." Arai continua domandandosi: "La serie è un cult, quindi tutti quei profitti a chi finiscono?"
La paga degli animatori giapponesi è ultimamente oggetto di forti discussioni. Ci sono sempre più animatori che mettono in luce la propria insoddisfazione da lavoratori: salari bassi, orari di lavoro lunghissimi, addirittura ci sono casi di personale mai pagato. In tutto questo, però, dobbiamo tenere a mente un paio di cose.
Prima di tutto, nel gergo dell’industria degli anime, per "animation cuts" si intende una breve sequenza animata, e quel "breve" non ha mai una lunghezza specifica, ovvero non ha un numero fisso di frame al secondo. Il "cut" può avere sia una durata breve che lunga, soprattutto quando la scena richiede più fluidità nei movimenti. Con questa premessa, sarebbe oggettivamente strano per uno studio stabilire una paga fissa basata sugli "animation cuts", poiché ognuno di essi necessita tempistiche molto differenti tra loro.
Key Animation: Jun Arai (新井 淳)
— randomsakuga (@randomsakuga) May 15, 2019
Anime: Tengen Toppa Gurren Lagann (天元突破グレンラガン) (2007)https://t.co/nY3vrYL5T7 pic.twitter.com/DXtiiakYli
In conclusione è d'uopo sottolineare che, nonostante Arai sia un vero veterano dell’animazione per lavori che anche noi conosciamo bene (Love Hina, Emma – A Victorian Romance, Higurashi no Naku Koro ni, Gurren Lagann, Sword Art Online), da nessuna parte ha mai menzionato una collaborazione professionale con il brand Pokémon, ed è quindi discutibile il livello di informazione che può avere riguardo i salari offerti dai produttori del famoso franchise.
Fonte Consultata:
SoraNews 24
Qua finisce che l'anmazione giapponese morira' per non aver valorizzato le sue risorse mentre nuove scuole (cinese e coreana) stanno nascendo apprendendo il know how che indirettamente i giappo stanno portando a loro
Grande The Pokémon Company, massimo risultato col minimo sforzo, in ogni ambito. Siete il male.
Si ma qui si parla addirittura di key frames!
Se non erro comunque si prende in media 30€ a disegno in una serie stagionale, se la notizia è attendibile, e grazie della precisione (magari la media) sarebbe ridicolo, praticamente la paga di un intercalatore (se non erro di circa 2€ poco più)!
Tornando seri, la globalizzazione è anche questo, però. Ne pretendiamo i benefici, dobbiamo accettarne i compromessi. Per seguire le proprie passioni spesso è necessario essere disposti a spostarsi in sedi più o meno lontane, per periodi più o meno lunghi. Chi non lo fa è consapevole di dover accettare salari più bassi e condizioni peggiori. Perlomeno dovrebbe metterlo in conto.
È giusto pretendere che un lavoro che richiede delle competenze sia adeguatamente retribuito, sacrosanto ambire a condizioni migliori, lodevole spronare le aziende a riconoscere adeguati diritti alla manodopera che impiegano. Da qui però a stracciarsi le vesti per un animatore che lamenta, peraltro senza prove e suscitando finanche dubbi nell'articolista, di percepire troppo poco per fare un lavoro che ha scelto per passione, che non è indispensabile, per cui c'è molta offerta, senza spostarsi dal proprio Paese...
Scusate, ma se un lavoro meno appagante non fosse più redditizio e ricercato sarebbe da imbecilli anche solo formarsi al fine di svolgerlo, non vi pare? O credete davvero che tutti i professionisti (escludo i mestieri che non richiedono particolari qualifiche, dato che un animatore è pur sempre un lavoratore qualificato, quindi non si può paragonare a un commesso, un cameriere o un operatore ecologico) studino, investano e portino avanti la propria attività solo per passione?! A quanta gente pensate piaccia cambiare cateteri, diagnosticare candide maledoranti, sorbirsi le urla di bambini esagitati, spiegare nozioni a scolari disinteressati, mediare liti tra coniugi, leggere e scrivere pagine e pagine di atti e sentenze, ecc...?!
Se a guidare la scelta di diventare medici, infermieri, avvocati, giudici, insegnanti... fosse esclusivamente la passione forse (e dico forse, ma sono parecchio scettico in merito) la qualità dei servizi ne gioverebbe, ma quanti di noi potrebbero permettersi di accedervi? Oggettivamente, le professioni suddette "servono" più di quella di animatore alla Società. Se l'industria degli anime generasse introiti paragonabili a quella del calcio, gli animatori potrebbero aspirare a cifre più ragguardevoli; dato che non è così, devono essere disposti a migrare o ad accettare dei salari da fame nel proprio Paese. È questione di scelte. Spiace ragionare in termini utilitaristici, ma occorre farlo o si corre il rischio di destabilizzare dei fragili equilibri.
La verità è che è facile prendere le parti di chi ha poco (magari meno di noi) e dare addosso a chi ha qualcosa di più. Bisognerebbe, invece, contestualizzare, sforzarsi di farlo almeno.
Detto ciò, mi raccomando, domani tornate a lamentarvi della maestra scansafatiche di vostro figlio che si è presa un giorno di permesso perché esaurita; o del medico di base incompetente che vi ha liquidati in 10 minuti perché alle 18 siete la decima persona che visita e in coda ce ne sono altrettante; o dell'avvocato azzeccagarbugli che vi ha chiesto 100€ per una letterina del cavolo; o dell'igienista dentale ladro che si prende 50€ per una pulizia di 20 minuti. Poi tornate qui e manifestate la vostra solidarietà al povero animatore che, per seguire la propria passione e lavorare nel proprio Paese, ora guadagna 36 euro per ogni 'animation cut'.
P.S.: un insegnate percepisce un minimo di 17€ lordi ad ora (compenso accertabile a differenza di quello dichiarato nel tweet) per un progetto nelle ore extrascolastiche.
Attenzione perché qui si parla di "animation cuts", che son diversi dai key frames
Mica è recente con i Pokemon.
Solo che , quando scoppiò l'anime boom tra il 77 e il 1983, ci furono un sacco di ventenni di talento che, spinti dalla passione giovanile , crearono capolavori per stipendi da fame , ma che una volta invecchiati, si sono dati ai manga, videogame e illustrazione, ben più remunerativi.
Se l'animazione tv nipponica ha avuto standard tra i più alti al Mondo, senza avere i budget faraonici degli americani , è proprio grazie al fatto che gente bravissima lavorasse per pochi yen.
Oggi però , quella stessa gente sta mollando il settore, e infatti gli anime sono mediamente disegnati sempre peggio con scene così tirate via che torni a guardarti certe serie degli anni 80 fatte 10 volte meglio .
La cosa positiva è che oggi si nota molto meno la differenza di qualità tra i vari episodi. C'era un abisso negli anni '70 e '80 tra le puntate fatte in Giappone e quelle coreane/taiwanesi. Vedi Capitan Harlock, Gordian, Bryger, Fiorellino, Macross e molti altri. Forse Harlock è il meno peggio perché c'era Komatsubara che effettuava le correzioni alla Oh!-Production.
Dipende dalle serie , studio e dal budget: Fiorellino era una roba fatta con due spicci, Magica Emi , Maison Ikkoku e in parte Lamù ( circa a metà serie, quando sono arrivati i soldi) , hanno un livello qualitativo pazzesco ( come tutta la roba Pierrot anni 80 ) .
Idem la Sunrise.
O la TMS
Ma anche in molte serie odierne si nota la differenza tra episodi fatti da onesti mestieranti e quelli fatti dai geni ( anche se meno rispetto al passato)
Appunto, fossero 36 a frame sarebbe ricco xD
Mah, io mi schiero sempre in favore del "non è cambiato nulla", certo che se si paragonano Lady Oscar, Macross, Cowboy Bebop e altri capolavori del passato allo stagionale di turno ok, ma se il paragone lo fai tra 3-gatsu, Violet o Mob Psycho con una serie sconosciuta (cioè circa il 99%) anni 80/90 il discorso cambia. Serie del calibro di Nadia o Caro Fratello... hanno avuto enormi problemi di produzione che oggi farebbero rabbrividire e rimpiangere i bei vecchi tempi. Ricordo inoltre di come One Punch Man avesse un budget medio e che gli studi da te citati son peggiorati a causa di perdita di personale (TMS in primis, ma anche Sunrise con Bones).
Appunto, il personale se ne è andato per fare soldoni altrove.
Il problema è che aumentano gli stipendi il giusto, pagando pure straordinari ecc... non riesci a rientrare nei costi delle serie tv e siamo punto a capo.
Infatti, l'industria dell'animazione è equiparabile a quella automobilistica o tessile. I produttori vogliono inondare il mercato spendendo il meno possibile. Anche per la Disney è sempre stato così. Gli studios di Burbank erano stati etichettati dagli artisti che vi lavoravano come mera "catena di montaggio".
Proprio ieri leggevo qualcosa in proposito. Uno portava un paio di esempi di anime cinesi (di cui non ricordo il nome), e che dire... I disegni erano fatti davvero molto molto bene.
"Soldoni", lavorano in uno studio diverso xD
Vorrei comunque sapere il guadagno medio di un key animator e quanto tempo si rimane a fare gli inbetween frames. Certo che se ti fai un anno a 600€/mese per poi arrivare a 1500 ha ancora senso...parto dal presupposto che chi se ne lamenta sono principalmente nuovi assunti, mi piacerebbe avere un quadro più generale e preciso. Poi, il problema grosso sono gli orari, ma quelli son gli stessi pure in KyoAni, poco da fare...
Per la delocalizzazione avviene principalmente per gli intercalari e la colorazione, sempre meglio che quelli "americani". Poi, se i cinesi nel mentre hanno imparato le tecniche e fanno qualche serie in japstyle non lo vedo come un problema, bene per entrambe le parti.
Insomma, i problemi ci sono e vanno risolti per la salute degli animatori, ma non urlerei all'apocalisse degli anime, anzi...
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