Nonostante la popolazione giapponese sia in lenta diminuzione, un fenomeno comune agli stati dell'occidente che trae origine dalle sempre più lunghe aspettative di vita e dalla scarsità di nascite, la capitale Tokyo si comporta in modo a sé stante. Stiamo parlando del centro della città, comprese le zone di Kanagawa, Saitama e Chiba.
Secondo il più recente censimento del Ministero degli Affari Interni e Comunicazioni, la popolazione totale di Tokyo, Kanagawa, Saitama e Chiba conta ora 36.754.193 abitanti, un aumento dello 0,37% rispetto all'anno scorso. Ma la vera sorpresa è che tra i nuovi residenti, 68.161 sono stranieri che vivono stabilmente nella capitale, mentre "solo" 67.301 sono i giapponesi.
Stando allo studio, infatti, mentre la popolazione giapponese nella capitale è aumentata dello 0,19% in un anno, gli stranieri sono aumentati del 6,32%! Si tratta della prima volta dal 2012 (quando il ministero ha iniziato a raccogliere questi dati) in cui l'aumento della popolazione straniera nella capitale supera quella locale.
Il numero di stranieri è aumentato regolarmente sia nella city che nelle tre aree circostanti. L'incremento maggiore lo ha avuto Yokohama, che ha contato 6501 stranieri in più in un anno, probabilmente attirati dal livello d'istruzione e dalle opportunità economiche offerte. Si tratta inoltre di una zona sicuramente meno costosa della capitale, che rimane però facilmente raggiungibile - ed il nuovo Gundam a grandezza naturale costruito al porto di Yokohama sicuramente ha attirato molti appassionati.
Kawasaki è la città che ha accolto più stranieri dopo Yokohama (3975 in un anno), seguita da Kawaguchi nella prefettura di Saitama (2776). All'interno di Tokyo, invece, le zone che più hanno visto impennarsi la percentuale di stranieri sono quelle di Edogawa e Adachi, entrambe meno costose rispetto ad altre aree.
Ciononostante, questo report è stato pubblicato dal Ministero il primo gennaio, cioè prima dello scoppio della pandemia, il che non corrisponde esattamente alla situazione attuale, di cui non si hanno numeri o statistiche accertate. Sappiamo solo che dal primo gennaio al primo luglio la popolazione non-giapponese di Tokyo è diminuita da 577.000 a 559.000. Una tendenza che potrebbe continuare per un po' di tempo, anche date le iniziative dell'esecutivo al fine di supportare maggiormente le attività e la carriera dei cittadini giapponesi.
Fonte consultata:
Sora News 24
Secondo il più recente censimento del Ministero degli Affari Interni e Comunicazioni, la popolazione totale di Tokyo, Kanagawa, Saitama e Chiba conta ora 36.754.193 abitanti, un aumento dello 0,37% rispetto all'anno scorso. Ma la vera sorpresa è che tra i nuovi residenti, 68.161 sono stranieri che vivono stabilmente nella capitale, mentre "solo" 67.301 sono i giapponesi.
Stando allo studio, infatti, mentre la popolazione giapponese nella capitale è aumentata dello 0,19% in un anno, gli stranieri sono aumentati del 6,32%! Si tratta della prima volta dal 2012 (quando il ministero ha iniziato a raccogliere questi dati) in cui l'aumento della popolazione straniera nella capitale supera quella locale.
Il numero di stranieri è aumentato regolarmente sia nella city che nelle tre aree circostanti. L'incremento maggiore lo ha avuto Yokohama, che ha contato 6501 stranieri in più in un anno, probabilmente attirati dal livello d'istruzione e dalle opportunità economiche offerte. Si tratta inoltre di una zona sicuramente meno costosa della capitale, che rimane però facilmente raggiungibile - ed il nuovo Gundam a grandezza naturale costruito al porto di Yokohama sicuramente ha attirato molti appassionati.
Kawasaki è la città che ha accolto più stranieri dopo Yokohama (3975 in un anno), seguita da Kawaguchi nella prefettura di Saitama (2776). All'interno di Tokyo, invece, le zone che più hanno visto impennarsi la percentuale di stranieri sono quelle di Edogawa e Adachi, entrambe meno costose rispetto ad altre aree.
Ciononostante, questo report è stato pubblicato dal Ministero il primo gennaio, cioè prima dello scoppio della pandemia, il che non corrisponde esattamente alla situazione attuale, di cui non si hanno numeri o statistiche accertate. Sappiamo solo che dal primo gennaio al primo luglio la popolazione non-giapponese di Tokyo è diminuita da 577.000 a 559.000. Una tendenza che potrebbe continuare per un po' di tempo, anche date le iniziative dell'esecutivo al fine di supportare maggiormente le attività e la carriera dei cittadini giapponesi.
Fonte consultata:
Sora News 24
E te pareva se non c'è sempre in mezzo il loro esagerato patriottismo egoriferito
Il patriottismo è un concetto positivo, quello che è negativo è il nazionalismo che in Italia è ben più forte che in Giappone, anche se oggi lo chiamiamo "sovranismo".
Molti giapponesi invece quasi si vergognano a chiamare il loro paese "Nippon" perché evoca il nazionalismo nipponico e preferiscono utilizzare il termine "Nihon".
Per chi fosse interessato, qui c'è la mappa con la crescita demografica in Giappone, Corea del Sud e Taiwan. I dati riguardano il periodo 2015-2018, ma la situazione non cambiata così tanto. Alcune zone sono in crescita per via della migrazione interna: dalle campagne alle città (es. Giappone visto che Tokyo è quella con la crescita maggiore), o dalle città a nuovi sobborghi, ecc, per via del sovraffollamento e l'Altissimo costo della vita delle capitali e della grandi città (es. È il caso di Seoul e Taipei, rispettivamente le capitali della Corea del Sud e Taiwan, visto che sono in rosso mentre le zone circostanti in verde)
Con il ritmo attuale, nel 2100 il Giappone scenderà dai poco sotto i 129M di abitanti del 2010 ai circa 74M di abitanti, la Corea del Sud dai circa 51M (2015) ai quasi 29M, mentre Taiwan ben sotto gli attuali quasi 24M di abitanti. Due sono le cose che può fare il Giappone: o attui una politica pro-Immigrazione e cerchi di compensare la crescita demografica naturale negativa con gli immigrati, oppure attui una politica pro-natalità cercando anche di rendere gli orari lavorativi più flessibili.
Interessante, ma suppongo la situazione sia simile anche in Italia e in generale in qualunque paese "troppo" progredito. La soluzione vera, quella definitiva e stabile nel tempo è la seconda possibilità che hai detto per diverse motivazioni.
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